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Autore: Always Sil    09/04/2013    10 recensioni
What if : "cosa sarebbe successo se...?"
Dove si trova? Io sto soffrendo. Sto morendo, e lui è sempre stato qui, per tirarmi fuori dal mio dolore, per facilitare la mia agonia, anche se solo per un minuto.
Mi ha dato il pane, mi ha tenuto in vita nell'arena, ha tenuto lontano gli incubi, e allora, perché non è qui adesso?
«Dov’è ?» pronuncio quelle parole con il poco fiato rimasto.
Prim scuote la testa, mentre lacrime inarrestabili le scendono lungo le guance sottili.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Primrose Everdeen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Your dad is my hero . 

 

«Katniss ... cosa stiamo facendo? »
Mi stacco leggermente dalle sue labbra mentre le mie ancora formicolano a causa della pressione del bacio.
Sinceramente non ho una risposta, anzi è nella mia mente, ma non riesco a metterla sotto forma di frase, così  opto per la cosa più vicina alla verità che riesco a pensare.
«Stiamo andando a morire, Peeta. Almeno uno di noi sta per morire, e non mi resta che fare questo almeno un’ ultima volta, prima che sia troppo tardi, per me o per te.
»  Rispondo alla sua domanda
«Quando tornerai a casa, Gale sarà lì, ad attenderti. Senza di me avrete la possibilità di avere una vita insieme. Non buttare via tutto per me. » Dice lui.
«No. » La mia voce è morbida, ma nel silenzio assoluto della  camera da letto qui, a Capitol City, questa parola risuona incredibilmente forte.
«Cosa? » Peeta si stacca da me, fissando il mio volto, i suoi occhi blu sono incredibilmente luminosi, nonostante siamo  al buio.
«Che cosa vuoi dire? »
«Voglio dire non c'è altra vita per me.  Se tu morissi, io morirei con te, e questo io non lo permetterò. »

Per un attimo, Peeta cerca di parlare, ma non trova le parole.
Ho lasciato Peeta Mellark senza parole.
Dolcemente mi prende il viso fra le mani e, con la testa inclinata verso di lui, mi bacia di nuovo e lì, quella notte, diventiamo una cosa sola, anima e corpo fusi insieme.
E’ qualcosa di  nuovo ma anche di antico, che va al di là del tempo.
E, per la prima volta, mi sento completamente amata


Sto urlando adesso, perché questo  dolore va oltre ogni immaginazione.
Il mio corpo sta cercando di distruggere se stesso dall'interno verso l'esterno, e credo che  questo dolore mi sta uccidendo.
Il soffitto grigio scuro incombe  su di me, io non riesco a respirare in questo luogo di aria viziata e  luce artificiale.
Sono proprio qui, nel posto dove tutto questo è iniziato, sono nella camera da letto buia a Capitol City, la stessa camera dove ho- abbiamo- passato la notte prima della terza Edizione della Memoria.
Mi sono ricordata quanto bello fosse il tramonto quel giorno, lo stesso giorno  che pensavo sarebbe stato l’ultimo.
Ora, non so di che colore sia il cielo, ma di sicuro sarà grigio.
Dubito di aver  mai visto nulla di più grigio di queste mura, ma questo poco importa,  perché so che sto morendo qui, a Capitol City.
La mia morte sarà, senza dubbio, il momento più ironico della storia dei Giochi. Questo, proprio come ogni istante della mia vita da quando il nome di Prim è stato chiamato alla Mietitura , che sembra una vita fa, è solo un'altra parte dei Giochi, i giochi che mi hanno distrutta completamente.
Quando morirò, il che, inevitabilmente,  sarà tra poco, non sarà per gentile concessione di un altro tributo o di qualche stratega.
No, morirò portando la vita nel mondo.
Una nuova ondata di dolore porta altra agonia.
«Katniss! » la voce di mia madre arriva ovattata alle mie orecchie, mentre il  dolore occupa la mia mente.
«Ci sei quasi! Siamo in grado di vedere i suoi capelli! Il tuo bambino , ci sei quasi»
Tutto quello che posso fare è lanciare  un altro gemito, e spingere.
Per un attimo tutto questo dolore è insopportabile, le dita di Gale stringono le mie, poi sento la sua presa allentarsi  e il pianto di un bambino rimbomba nella stanza.
Alzo la testa debolmente, e la vedo, urlante e coperta di sangue, mia figlia. Nostra figlia.
Ho solo un secondo per sentirmi sollevata prima che i dolori facciano la loro ricomparsa, peggio che mai, ma io sono così debole, non riesco più a sopportare tutto questo.
Sento  il mio copro gonfio, come se fossi stata punta da mille aghi inseguitori.
E, come rievocati per magia, ecco che l’immagine del corpo di Lux mi si stampa vivida in mente, gonfia e piena di bubboni, dopo di Lux vedo il corpo di Rue, trafitto da una lancia e lei che muore davanti a me e poi rivedo lui.
«Peeta! » soffoco  il suo nome e, per un momento, ho pensato che l'avrei visto lì, in piedi sopra di me.
Riesco quasi ha toccarlo, ma le mie dita colgono solo aria, entrambe le mie mani stringono l'aria adesso, sono confusa.
Dove si trova? Io sto soffrendo. Sto morendo, e lui è sempre stato qui, per tirarmi fuori dal mio dolore, per facilitare la mia agonia, anche se solo per un minuto.
Mi ha dato il pane,  mi ha tenuto in vita nell'arena, ha tenuto lontano gli incubi, e allora, perché non è qui adesso?
«Dov’è ? » pronuncio quelle parole con il poco fiato rimasto.
Prim scuote la testa, mentre lacrime inarrestabili  le scendono lungo le guance sottili.
«Katniss, lui non è ... lui non è più qui. Ma lui vorrebbe che tu combatta, si deve combattere. Per tutti noi. Per i vostri figli, combatti Katniss»
La voce di Gale mi riporta per poco alla realtà « Non puoi rinunciare, Katniss!  Capitol City avrà vinto se lo fai. Lui non vorrebbe questo! »
Per la prima volta nella mia vita, ignoro due delle persone a cui tengo di più.
Io non voglio combattere.
Sono stanca. Voglio morire, proprio qui, proprio ora.
Potrei far nascere il bambino e morire, la mia famiglia li alleverebbe insieme, mentre io dormirei per  sempre in una scatola di legno, con Peeta, con mio padre, con tutti quelli che amo e che non ci sono più.
Mi sento leggera,  più debole.
So che la mia fine era vicina.
«Katniss! Katniss! » Gale sta gridando il mio nome.
Può vedere la nebbia nei miei occhi, lo stesso tipo di nebbia che ha visto migliaia di volte in un cervo morente.
Piange apertamente adesso, perché mi sta perdendo e lo ha capito.
Non mi importa.
Voglio solo che questo finisca presto, e se la morte è  il modo migliore per raggiungere questo obiettivo, sono pienamente disposta a morire.
Mia madre piange troppo.
«Non ci puoi lasciare , c’è vostra figlia! Devi vivere, almeno per lei! »
Sento  la voce di Gale, distorta e ondulata, che mi parla «E 'biondo, Katniss, proprio come suo padre. »

E poi, all’improvviso, vedo il volto di mio padre,  per la prima volta in sei anni.
vedo Rue, felice e al sicura , per sempre.
E poi c'è Peeta, sano, intero e sorridente.
Niente di più bello per me.  Sento le sue mani sulle mie, calde, che in qualche modo si sovrappongono a quelle fredde di Gale.
Peeta continua a scuotere la testa verso di me
«Devi tornare indietro, Katniss, mentre è ancora possibile. » La sua voce c'è e non c'è, perché posso ancora sentire mia madre e mia sorella urlare il mio nome «Non puoi restare. Non è il tuo tempo ancora. Hai ancora un posto nel mondo. Ci sono persone che hanno bisogno di te . Non privare i tuoi figli della loro madre. »
«Posso ... posso provare a vivere con questo. »  Non voglio lasciarlo, ma nel mio cuore, so che ha ragione.
Sento   tutto svanire mentre tocco il viso Peeta, i capelli, cercando di prendere tutto in una sola volta.
Sto piangendo, le lacrime scorrono  in maniera incontrollata sul mio viso.
«Prometto che dirò loro tutto di te. Che il loro padre era l'uomo più coraggioso del mondo, ed è il mio eroe»  Peeta mi sorride  tristemente.  «E che la loro madre contribuito a salvare il mondo. »
«
Ma io non voglio tornare indietro, non senza di te» , sussurro, senza curarmi di suonare  come una bambina lamentosa. «Voglio stare qui, con te. Non posso perdere tutto di nuovo. »
«Non ci perderai, non saremo con te»   mi dice mio padre, con un sorriso
«Per sempre? »  dico io, con il pianto nella voce
Peeta poggia leggermente le sue labbra sulle mie 
«Per sempre»
E poi se ne vanno come sono arrivati, all’improvviso.
Mio padre, Rue e Peeta sono svaniti e sono tornata nel mondo reale.

Tutto è nitido e chiaro e doloroso, fin troppo reale, ma dentro sento un peso in meno.
Sto spingendo più forte che posso e , dopo una finale, spinta formidabile, ecco che il pianto di un secondo bambino si unisce a quello del primo.
Ho sentito mia madre sospiro di sollievo e dire 
«E 'un maschio. »
Il mio respiro è ancora affannoso.
Stanno bene, e questa è la cosa più importante in questo momento.
«Katniss».
Mi volto a guardare Prim, che sorride raggiante.
Tra le sue braccia giace un minuscolo fagotto rosa, che lei , lentamente, posa  tra le mie braccia.
Una delle infermiere mi aiuta a  sbottonarmi la camicia, e la mia piccola sposta il suo volto  verso di me, attaccandosi al seno sinistro.
E per la prima volta, guardo mia figlia.
Non assomiglia a me , penso mentre guardo la peluria sulla sua testa .
Non è nera o bionda, sembra più marrone .
 Il suo viso è rosso e gonfio, e nessuno dei suoi lineamenti fortemente mi ricorda quelli miei o di Peeta .
Poi, come se si fosse accorta che la sto osservando, apre gli occhi.
Quegli occhi hanno una sfumatura di blu che riconoscerei ovunque, che non avevo mai pensato di rivedere. Per un momento, tutto quello che posso fare è guardare in stato di shock questo essere tanto perfetto che ho contribuito a creare.
«Cosa pensi di chiamarla? » domanda mia madre
A dire il vero, non ci avevo mai pensato.
Completamente spontaneamente, le parole escono fuori da sole 
«Rue. Lei è Rue>>.
Mia madre prende in braccio la piccola Rue e mi posa il secondo fagotto, avvolto in coperte azzurre
In quel momento qualcuno bussa  e poco dopo vedo  la sagoma del Signor Mellark sulla porta.
«Disturbo? »  chiede in un sussurro
«no, niente affatto»   rispondo con un accenno di sorriso.
Lui si precipita subito al mio capezzale e rimane colpito quando vede il piccolo fagotto azzurro che dorme beato tra le mie braccia.
Senza dire una parola, consegno  mio figlio a lui.
Lo osservo  mentre fissa il nipote, e con mia sorpresa, posso  vedere le lacrime nei suoi occhi.
«Mi dispiace ... ma Peeta … era proprio così quando è nato, identico. Come hai intenzione di chiamarlo? » dice , con voce rotta dall’emozione.
«Peeta.  In questo modo  il padre sarà con lui per sempre, e nessuno lo dimenticherà. »
Rispondo automaticamente in un sussurro.
Il signor Mellark rimane in silenzio per un momento, fissando il volto del nipote.
Poi dice semplicemente
« Nessuno potrà mai dimenticare mio figlio. Non fino a quando c’è qualcuno che lo ricorderà.
 Agli occhi del mondo  è già immortale, sedici anni, tributo due volte e morto da eroe,  ma fino a quando ci sarete tu e i vostri figli nessuno lo dimenticherà.
»  quando finisce la frase io comincio a singhiozzare.
Il padre di Peeta mi guarda con gli occhi lucidi mentre mi rimette in braccio il piccolo Peeta e, con un sorriso, si volta a guardare Rue, che nel frattempo si è addormentata nelle braccia di Prim.
Prima di uscire da un buffetto sulla testa della mia sorellina e saluta mia madre con affetto.
Mia madre prende il suo  nipotino dalle mie braccia e lo appoggia nella culla vicino a quella di Rue.
Li guardo a lungo, stremata, con le guance rigate di lacrime.
« Vostro padre è il mio eroe e  resterà con noi, per sempre »  sussurro.
Mi sdraio comoda sul letto e chiudo gli occhi, attendendo che il sonno arrivi.
Nella mia testa rimbombano quattro semplici parole, quelle che mi faranno ritrovare la forza di vivere nei momenti più bui :
“Resta con me”
“Sempre”


Sil's Corner 

Della serie “evviva il masochismo” eccomi qui.

Per vostra (S)fortuna sono ancora qui, viva e vegeta ad aspettare una vostra recensione.

Questa piccola What If è ambientata tra Catching Fire e Mockngjay.

Il mio povero Peeta, ed ecco che il mio masochismo è alle stelle , è morto, come non ne ho idea, è stato già abbastanza dover pensare alla sua morte  

Spero che questa One Shot schifezza vi piaccia , non vi faccia schifo.

Un bacione grande,

Sil la masochista .
   
 
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