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Autore: Loveless X    10/04/2013    2 recensioni
La mia terza One Shot Naruko x Madara Uchiha.
Naruko è innamorata di Madara Uchiha, una copia del vecchio Madara. Naruko si sente vicina a lui, entrambi sono copie nate da tecniche, e sente che la sua vita è legata a quell'uomo crudele e cinico, che sembra non conoscere amore.
Dopo un triste addio, Naruko viene rapita da Alba, e mentre sta per morire, viene soccorsa proprio da Madara. L'Uchiha non può amarla, lui non ama nessuno. Eppure, la dolce ninja è disposta a vivere l'illusione. Arriverà al punto di morire per amore?
//Per una storia più completa leggete le altre due One Shot! Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, quale preferite! Spero vi piaccia!
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Madara Uchiha, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Naruko si trovava tra le braccia di Madara. Era stata portata al sicuro, salvata da un triste destino.
Non contava nemmeno come prigioniera di Alba.
Non valeva niente, per nessuno.

Aprì gli occhi.
La stanza dove si trovava aveva un forte odore di chiuso.
Si guardò intorno, cercando di focalizzare i pochi elementi che distingueva, grazie alla luce che filtrava dall'apertura sul soffitto.
Un giaciglio, quello sul quale era stata adagiata. Un banchetto di legno con degli strani oggetti che non riusciva a vedere.
Una porta.

Si diresse a tentoni verso quell'uscita. La testa le faceva male, stava sudando: erano diversi giorni che non mangiava, sentiva di non avere più le forze.
I capelli le si erano sciolti, e adesso le si erano spettinati davanti al viso.

-Che pena- un voce la fece scattare. 
Era una voce fredda e sarcastica, una voce che conosceva bene.
Madara era mimetizzato nell'ombra, a braccia incrociate, contro un muro della stanza.
Aspettava quieto una mossa da parte della ragazza.
-Sei una pena da vedere, una copia venuta male- ghignò stizzito.

Naruko voleva scoppiare a piangere. Lo avrebbe fatto davvero, se ne avesse avuto la forza. Riuscì solo a emettere un debole sospiro, poi si lasciò cadere sulle ginocchia.
Era inutile.
-Perché sono qui?- chiese schiarendosi la voce
-Mi servi per verificare una cosa. Voglio sapere se anche in te c'è un po' della volpe- sospirò seccato Madara.

Naruko strinse i denti.
Era questo che l'aspettava? Era questo il suo sciagurato destino, la sua rovina?
Accettalo, sciocca. Tu che per amore stai accettando tutto questo, non piangere e tirati su.

-Vorrei dell'acqua- sussurrò
Dopo pochi secondi sentì il fruscio dei vestiti di Madara, poi qualcosa di freddo contro la sua guancia. Era un bicchiere.
La ragazza lo prese, bevendo avidamente.
-Suppongo tu debba mangiare-
Naruko scosse il capo, con lo sguardo rivolto a terra -No, non importa. Non ho fame, e in ogni caso, rimarrò in vita ancora per un po' di tempo, il necessario per servirti...-
La sua risposta dovette sorprenderlo, perché lui rimase in silenzio per un po'.
Ad un tratto, senza fare alcun rumore, Madara la afferrò per un braccio, tirandola su di peso. Naruko non era nulla in confronto a lui. La sua forza era aumentata a dismisura, da quando si era allontanato da Konoha. Lo percepiva, ora, sentiva la sua potenza e la sua brama in quegli occhi neri, che si nascondevano nel buio.

-Hai deciso di lasciarti morire? Perfetto, una seccatura in meno- 
Naruko chiuse gli occhi.
Morire dopo essere stata d'aiuto a lui non sarebbe stato male. Poteva ancora avere quello straccio di illusione, poteva ancora conservare il ricordo delle sue braccia, di quel bacio.
-Perché mi hai baciato, quella volta, a Konoha?-  chiese lei, con voce ferma
-Sapevo che saresti venuta a cercarmi, se ti avessi lasciato una piccola speranza. Non fraintendere mocciosa. Io non ho sentimenti. Non potevo aspettare il momento giusto per venire al villaggio, avrei rischiato troppo. Mi servivi fuori. Dovevo far uscire il coniglio dalla tana-

Sciocca.
Il viso di Naruko si rigò di qualche lacrima incerta.
-Sei uno sventurato, Madara. Sei una copia senza valore anche tu. Siamo copie, siamo artificiali... Non possiamo essere quelli veri... - Strinse i pugni, scansandosi dalla sua presa -Non ci sono residui di cercoterio in me. Non ho nulla che possa aiutarti. E tu, non sarai mai all'altezza del vero Madara!- gridò con quel poco di voce che aveva, prima di venire scaraventata con forza verso la parete opposta.
Si sentì uno scricchiolio di ossa, mentre gli occhi di Madara rilucevano di rosso. Rosso sharingan.
La ragazza si accasciò a terra, dopo l'urto iniziò a tossire, mentre alcune gocce di sangue bagnavano il pavimento.

Sto per morire?
Naruko chiuse gli occhi. Era quella la sua fine, la fine di una stupida. La fine di una ragazza che aveva voluto ingannare se stessa, vivendo nell'illusione di un'amore impossibile.
Ma i sogni non durano, e presto la bugia viene smascherata dalla triste verità.
-Serviti di me e poi uccidimi. Ti chiedo solo questo- disse mentre la tosse le scuoteva il petto. Faceva fatica a respirare.

Madara si avvicinò a lei. Sembrava più tranquillo, aveva controllato la sua rabbia dopo l'impeto.
La prese in braccio facendo attenzione a non farle ancora del male, poi la adagiò di nuovo sul giaciglio. Aprì la porta ed un filo di luce entrò nella stanza.

Naruko adesso poteva vederlo.

-Sai una cosa Madara? Mi piaci. Non penso di avertelo mai detto chiaramente. Mi piacciono i tuoi capelli lunghi e neri, i tuoi occhi inquieti. Non capisco perché io ti stia dicendo tutto questo, ma perdonami, concedimi questa confessione, in vista della mia fine...-
-Gli uomini sono tutti sciocchi. Si lasciano trasportare dai sentimenti, muoiono per essi. Sono solo stupidaggini- 
Madara le posò le mani sul ventre, chiudendo gli occhi.
Una strana fiamma uscì dal palmo della sua mano, entrando dentro il corpo di Naruko.
Bruciava, ma non era un dolore insopportabile.


-Non ci sono tracce di alcun potere utile in te
Sospirò, dopo aver passato due ore in quella posizione. Naruko aveva cominciato a perdere i sensi.
A quelle parole, si destò, poi si morse il labbro annuendo.
Era giunta la sua ora.
Chiuse gli occhi aspettando il colpo di grazia, aspettando che tutto si infrangesse per sempre.
Il cuore le batteva forte, mentre il respiro si faceva più corto.

-Non voglio ucciderti-
Una frase uscì incerta dalle labbra di Madara.
Naruko pensò di essere già morta. Era tutto finito? Stava vivendo un'illusione dopo la morte?
Il tocco della sua mano sui capelli biondi di lei la fece trasalire.
Madara era sopra di lei, e la guardava. Non c'era odio nei suoi occhi, non c'erano traguardi lontani di gloria.
In quel momento sembrava solo un uomo.
-Non voglio farti del male. Non darmene ragione- si mise una mano sul viso. Stava tremando, la sua stessa natura era in conflitto
Naruko si mise a sedere, sfiorandogli la mano con le dita.
Stentava a credere che fosse vero.

Madara si alzò deciso, riprendendo rapidamente il controllo.
-Ti porto qualcosa da mangiare-
La ragazza lo afferrò per un braccio, attirandolo a se -Cosa significa? Vuoi ingannarmi ancora? Non posso reggerlo, se devi farlo, eliminami adesso!
Madara la fissò in silenzio, per un tempo che a Naruko sembrò lunghissimo.

Poi le loro labbra si sfiorarono.

Non era come la prima volta, questo sembrava un bacio vero.
Ma forse, anche l'altro lo era. Forse, tutto era sempre stato vero. Quella di Naruko non era un'illusione.
L'odio e l'indifferenza di Madara erano la bugia, lei aveva vinto, con i suoi sogni e le sue speranze.

Si sentiva immensamente felice, mentre lo stringeva, passando le dita tra i suoi lunghi capelli neri, pensando che tutto era come aveva sempre desiderato.
Era diventata importante per l'uomo che amava.
   
 
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