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Autore: sberio    10/04/2013    3 recensioni
Una Bella fisioterapista ed un Edward suo paziente alle prese con un problema di amnesia. Riuscira' lui a ricordare la loro breve ma intensa storia d'amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Bella stava gironzolando nel suo appartamento in preda all’ansia da quasi due ore.
Da quando Edward l’aveva chiamata per dirle che quella sera tutta la famiglia Masen l’aspettava per cena il panico si era impadronito di lei. Sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato, ma cavoli, sperava di avere un po’ di preavviso….invece tra poco meno di un’ora Edward sarebbe passato a prenderla per portarla dai suoi. Sua madre…suo padre!!!
Oddio!! Con la poca lucidità che le era rimasta, Bella fece una chiamata ad Angela, la sua cara a mica e le raccontò in breve ciò che era successo. Angela riuscì a tranquillizzarla, le disse di restare calma e cercare di comportarsi in modo naturale. Se la signora Masen aveva organizzato questa cena intima significava solo che le sue intenzioni erano buone, altrimenti avrebbe potuto organizzare qualcosa in grande con tutta i domestici e mettere Bella in imbarazzo.
Bella si sentì confortata da queste parole e decise di seguire il consiglio di Angela a partire dall’abbigliamento. Un abitino blu semplice, scarpe dal tacco non troppo alto (per non rischiare di inciampare).
Edward fu puntuale come al solito, suonò al citofono e l’attese giù. Bella scese le scale tremando e quando se lo trovò davanti, si sentì più al sicuro: con lui vicino non poteva succederle nulla.
“Pronta?” le chiese lui
“Pronta” rispose lei cercando di sembrare tranquilla
Edward le aprì la porta dell’auto e la fece salire. Aveva preso la sua Volvo, quella sera neanche lui voleva nessun autista tra i piedi.
“Sai, immagino che tu sia tesa” le disse una volta in macchina “ma ti assicuro che anche io lo sono un po’…non mi è mai capitato di portare a casa una ragazza per una riunione familiare in questi termini. Non ricordo neanche l’ultima volta che ho mangiato qualcosa cucinato da mia madre”.
“Se in questo modo volevi tranquillizzarmi…. Mi hai spaventato ancora di più, sappilo!”
“Non voglio metterti in ansia, tranquilla…te l’ho detto, mia madre ha le migliori intenzioni nei miei riguardi. Non l’ho mai vista così entusiasta”
“E se poi io non le dovessi piacere?”
“Impossibile….tu piaci a tutti”
“Anche a tuo padre?”
“Lui è un osso più duro….ma vedrai che cederà presto. Non sa resistere al sorriso di mia madre. Dopotutto io credo che loro due siano ancora molto innamorati, devono solo ricordarselo.”
“Bè, grazie per il complimento…anche tu piaci a tutti…anzi a tutte. Chissà quante donne adesso mi staranno maledicendo per averti portato via da loro.”
“A me delle altre non interessa, lo sai”
“Si, il problema che loro non lo sanno. Basta vedere cosa era riuscita ad architettare Vittoria a Miami. Speriamo solo che restare rinchiusa in un’aula sia il peggio che mi possa accadere….ho paura che le altre tue fans possano organizzarmi un vero e proprio attentato prima o poi”
“Da come sono andate le cose direi che sei benissimo in grado di cavartela da sola….e comunque Vittoria non la vedo né sento da quel giorno. Mi pare di aver saputo che si frequenta con un certo industriale russo”
“Si ma ne verranno altre”
“E che mi dici di James? Anche lui ti aveva messo gli occhi addosso mi sembra”
“Da quando siamo tornati non mi rivolge più la parola.”
“Dovrei farlo bocciare”
“No ti prego, non voglio che tu ti immischi in questa storia. Non devi scendere al suo livello. Stai tranquillo, te l’ho detto, non mi si avvicina più….adesso sono la donna del grande capo e mi teme…in realtà mi temono tutti!”
“Vedi? Non hai di che preoccuparti!”
“Tutti eccetto la tua famiglia…oddio, siamo già arrivati?”
Edward azionò il telecomando e il cancello della villa Masen si aprì. Percorsero il grande viale e raggiunsero il piazzale davanti all’ingresso principale. Scesero dall’auto ed Edward offrì il braccio a Bella, felice di potersi appoggiare a lui.
Appena Edward aprì la porta di casa, un Alice saltellante andò loro incontro.
“Edward!Bella! Finalmente!”
“Ciao Alice” fece Bella
“Ciao” disse Edward
“Forza venite di là in cucina….ci siamo già tutti!”
Bella, a quelle parole, strinse il braccio di Edward e lui subito le fece cenno di stare tranquilla.
Appena entrati in cucina videro un tavolo al centro apparecchiato in modo allegro con piatti e stoviglie colorati. Jasper ed Emmett erano seduti ad un divanetto lì vicino e guardavano i risultati delle ultime partite di rugby commentandole in maniera alquanto vivace. La signora Masen e Rosalie erano intente a preparare le ultime pietanze.
“Mamma!” trillò Alice “sono arrivati!”
“Ciao Edward, ciao Bella!” gridarono Emmtt e Jasper dal divano, e Rosalie li salutò con la mano.
La signora Masen si voltò e sul suo volto comparve un radioso sorriso. Si asciugò le mani sul grembiule e si avvicinò a loro.
“Mamma” disse Edward “ti presento Bella”
“Buonasera signora” disse Bella “sono molto lieta di conoscerla…” mentre cercava di porgerle la mano. La madre di Edward, per tutta risposta, la guardò negli occhi e senza prendere la sua mano passò direttamente ad abbracciarla “Oh Bella, che piacere finalmente incontrarti” disse “ma ti prego, dammi del tu e chimami Elisabeth”
“Va bene…come vuole…ops…come vuoi Elisabeth” rispose Bella alquanto impreparata a quella reazione.
“Ho cucinato un po’ di tutto visto che non conosco i tuoi gusti… sii clemente perché non prendevo in mano una pentola da non so neanche io quando…e la mia aiutante ne ha ancora di strada da fare” disse rivolgendosi ad Alice.
“Io non sono una persona dai gusti difficili, mangio praticamente tutto” rispose Bella
“Bene, allora che ne dite di metterci tutti a tavola? Emmett spegni la tv e venite a sedervi”
“Mamma” fece Edward “dov’è papà?”
“Tuo padre!” rispose lei “è nel suo studio a fare delle telefonate…Alice vai a chiamarlo!”
“Subito mamma”
La signora Masen poteva sembrare in apparenza una persona fragile e schiacciata dal peso di quella vita, ma in realtà era molto energica e tutti le obbedivano senza fiatare…compreso il marito.
Dopo pochi minuti, quando tutti si erano seduti, sulla soglia della cucina comparve il signor Masen. Aveva indosso camicia e pantaloni e un’aria alquanto imbarazzata.
Si avvicinò a Bella che prontamente si era alzata assieme ad Edward.
“Papà lei è..”
“Lieto di rivederla signorina Swan” disse il padre interrompendolo ed offrendo a Bella la mano che lei si affrettò a stringere. “Come va?”
“Bbene grazie.” Rispose lei titubante “lei come sta?” disse cercando di riprendersi dall’imbarazzo
“Abbastanza bene… non so se lo ha saputo ma… sono prossimo alla pensione, ho deciso di lasciare tutto il lavoro in mano a mio figlio” disse lui in tono ironico
“Si” fece eco Bella stando al gioco “mi sembra di averlo sentito…suo figlio ne sarà felice”
“Felice? In realtà gli sto lasciando in mano un bel mucchio di rogne! Ma non glielo dica se lo incontra… non vorrei ci ripensasse”
“Stia tranquillo, terrò la bocca chiusa” rispose Bella guardando Edward di sottecchi.
“Vogliamo sederci?” li riprese la signora Masen “la zuppa si raffredda e ho passato tutto il pomeriggio a prepararla!”
“Anche io ti ho aiutata!” esclamò Alice risentita
“Tu hai solo pelato le patate…e speriamo non qualche dito!” rispose lei alla figlia.
Tutti presero posto a tavola e la cena ebbe inizio. Il clima era molto familiare, si scherzava alle battute di Emmett e di Alice. Edward aveva preso tra la sua la mano di Bella sotto il tavolo e lei, guardandolo, si accorse che quella sera lui aveva una strana luce negli occhi. Una luce nuova che lo rendeva ancora più radioso e bello: l’idea di aver ritrovato la sua famiglia, una famiglia che non aveva avuto per troppo tempo.
Terminata la cena, tutti si alzarono per sparecchiare. Bella si offrì di dare il suo aiuto ma la signora Masen disse “Bella, la prossima volta. Oggi è il turno di Emmett!”
Mentre Emmett stava già iniziando a protestare.
“Ragazzi fatevi due passi che adesso prendo il dolce e vi chiamo” disse Elisabeth.
Edward prese Bella sottobraccio e la portò in veranda, da dove si poteva ammirare l’immenso parco della casa.
Una volta fuori, Edward si accorse che lei lo stava fissando e allora disse “Che c’è?”
“Nulla…e solo che mi sembri felice, molto felice stasera”
“Io sono felice. E ho iniziato ad esserlo da quando ti ho incontrata”
“Grazie, ma stasera hai qualcosa di diverso. Gli occhi ti brillano”
“Stasera è tutto perfetto…ogni cosa è al posto giusto…tu vicino a me, la mia famiglia di là che chiacchiera e ride…mio padre che scherza con la mia futura moglie…e tutto grazie a te”
“Non esagerare…”
“Non esagero! La mia vita è cambiata dal giorno in cui ti ho vista per la prima volta…ricordi?”
“Come potrei dimenticarlo? Stavi litigando con quel distributore automatico”
“Già e tu sei venuta ad aiutarmi….la prima di innumerevoli volte….quante volte mi hai aiutato? Non saprei neanche dirlo”
“Bè, anche tu hai aiutato me tante volte e continui a farlo adesso stando qui accanto a me”
“E sarà così per sempre…se tu lo vorrai”
“Certo che lo voglio…per tutta la vita”
E le loro labbra si unirono in un bacio tenero e appassionato.
Si allontanarono solo quando una voce da dentro li riportò alla realtà.
“Andiamo” fece Edward “sono curioso di assaggiare il dolce di mia madre”
“Ok” rispose Bella
E insieme si incamminarono….

Fine

 
Epilogo

Quella fu la prima di tante serate di quel genere. Ovviamente i pettegolezzi su Edward e Bella da parte dei giornali scandalistici non si placarono tanto facilmente, visto e considerato che i due cominciarono tranquillamente a farsi vedere in pubblico, ma i successi di Edward in ambito finanziario finirono ben presto per eclissare qualunque altra chiacchiera sul loro conto.
Bella terminò il suo master e ricevette l’incarico di nuovo preside dell’istituto di riabilitazione. All’inizio fu molto supportata da Edward che, come presidente della società che aveva acquisito il centro, decise e realizzò molti miglioramenti a livello strutturale.
Poi pian piano, la direzione di tutto passò nelle mani di Bella che si dimostrò all’altezza della situazione.
Edward dal canto suo dovette cominciare a viaggiare per lavoro e Bella quando poteva lo accompagnava ma, quando il lavoro non glielo permetteva, restava a casa ad aspettarlo.
Si sposarono di lì a poco con una cerimonia molto intima presso una chiesetta dalle parti di Forks.
Tutto fu fatto in gran segreto e solo le famiglie e qualche intimo amico presero parte alle nozze. I giornalisti con grande disappunto, seppero la notizia solo a cose fatte.
I genitori di Bella all’inizio furono un po’ intimiditi dalla famiglia di Edward, ma la signora Masen li accolse con gentilezza e grande ospitalità e piano piano riuscirono ad instaurare tra loro dei rapporti molto cordiali.
Edward invece fu trattato sempre come un figlio, quando con Bella decidevano di passare un po’ di tempo a Forks infatti, lui e Charlie andavano sempre insieme a pescare.
Insomma tutto è bene quel che finisce bene. Inostri beniamini dopo averne passate tante, riuscirono finalmente a realizzare il sogno di passare la loro vita insieme.
E i figli? Ne avranno avuti? La risposta alla fantasia di ogni lettore che ha voluto seguire questa storia fino alla fine.
 
Nota dell’autore:
Visto e considerato le innumerevoli richieste che ho ricevuto riguardo al modo in cui avevo concluso questa storia, ho pensato di rivederne il finale, sperando che adesso sia di vostro gradimento.
Non chiedetemi ulteriori aggiunte perché credo che questa storia sia veramente arrivata alla fine e non è allungandola che potrei fare di meglio, anzi rischierei di rovinarla.
Detto ciò, ringrazio chi mi ha seguito in tutto questo tempo e mi auguro che continuiate a farlo nel futuro… ho già qualcosa che mi frulla in testa da molto tempo.
 
Silvia

  
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