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Autore: Elayne    31/10/2007    0 recensioni
Sai cosa penso dei crepuscoli?
Penso che la luna abbia convinto il sole a tagliarsi le vene..e tutto il sangue del sole si sparge nel cielo lasciando un mare cremisi..
Le nuvole gemono lacrime di dolore, e la luna ride maligna,perché è stata lei a persuaderlo.
E insieme alle stelle ride...ride,ride di continuo in un coro infernale che si diffonde nella notte...
Genere: Dark, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'angelo
La stanza era buia, oscurata da una cappa di nero silenzio…
Era lussuosa e confortevole, arredata con mobili di eccellente fattura…
Le pareti, le lenzuola del letto a baldacchino, le fini tende di lino e perfino il tappeto dai complicati motivi geometrici erano di un bianco puro e immacolato.
La stanza sembrava emanare luce proprio, e forse era così… tuttavia qualcosa faceva ingrigire tutto questo candido splendore.
Una figura alta e snella era seduta sul letto, le mani sorreggevano il viso pallido.
Silente e impassibile scrutava la pioggia che cadeva ritmica sul vetro dell’unica finestra presente.
Le dita affusolate poggiavano sulle guance lisce come alabastro, sfiorando appena la capigliatura argentea.
Il viso affilato e magro era incorniciato dai capelli immacolati, fini quanto ragnatele attraversate da rivoli di luce.
Gli occhi, due gocce di mercurio, dominavano il volto trasformandolo in una maschera di indifferenza e serietà.
La figura si alzò lentamente facendo frusciare le ali che spiccavano prepotentemente dalla schiene,
Le piume candide si agitarono leggermente, riflettendo brandelli di luce plumbea.
Il cielo piangeva… lasciando cadere le sue lacrime sulla terra e sul vetro della finestra di Raphael… Raphael l’angelo… Raphael il giusto… Raphael il Solo…
Scrutò il cielo plumbeo che riversava acqua bagnando il magnifico giardino di rose bianche.
Un labirinto fatto di rovi e puntellato di fiori candidi si stagliava davanti all’angelo.
Raphael smise di indugiare e afferrò l’armatura che giaceva solitaria su di una poltrona foderata di velluto. Indossava una tunica bianca di seta, lucida e liscia, che rifletteva la luce ad ogni piega.
Dei disegni celesti con motivi morbidi ed eleganti contornavano il bordo della veste, affluendo del centro e formando la figura di un giglio.
L’angelo afferrò l’armatura e la indossò con i movimenti automatici di chi ormai è da molto che compie questa azione,
L’indumento era di un materiale simili alla madreperla, lucido e scintillante, catturava i raggi timidi e freddi di luce che la finestra espandeva nella stanza e li trasformava in bagliori splendenti.
L’armatura impreziosiva l’esagerata bellezza e perfezione della figura, il viso impassibile e freddo reso regale dai pregiati abiti.
I capelli fini e chiarissimi riprendevano le tonalità della corazza in una idilliaca perfezione che rendeva l’apparizione quasi celestiale.
Un rumore ovattato attirò l’attenzione di Raphael…
Qualcuno aveva bussato alla porta e ora si apprestava ad aprirla lentamente.
“entra pure” mormorò l’angelo riconoscendo un’ancella.
Timida e minuta, la giovane aprì la porta completamente e senza fare un passo all’interno della stanza disse con voce acuta e incerta:
“la signorina Sophie si rifiuta di indossare gli abiti da cerimonia… mi hanno chiesto di chiamarla, mi perdoni il disturbo”
Raphael raggiunse la ragazza e la oltrepassò.
“grazie dell’informazione, cercherò di convincere mia sorella” con passo estremamente aggraziato l’angelo attraversò vari corridoi decorati da imponenti colonne di alabastro.
Pareva si muovesse nell’acqua…
L’ancella lo seguiva affannata inciampando nei lunghi veli che sfumavano dal grigio al bianco.
Raphael aprì un portone di ebano, intagliato finemente.
La stanza era uguale a quella dell’angelo.
Bianca e pura, dotata di una sola finestra.
Il letto a baldacchino presentava un giglio ricamato sul centro.
Davanti alla finestra una figura magra ed esile sedeva contemplando la pioggia.

Lilith
Lilith camminava attraverso i lugubri e tetri corridoi della reggia delle regina Nicnive.
Indossava un elegantissimo abito cobalto,decorato da sfumature nere e violastre.
Aveva uno stretto corpetto in raso,ricamato con guarnizioni di tulle e di merletto.
La gonna,invecie era realizzata con una stoffa piu leggera e morbida,cosi lunga da sfiorare il pavimento.
Nell'incavo perlaceo dei seni,cadeva pendente un grosso smeraldo,che si abbinava perfettamente al colore abbagliante degli occhi.
I capelli,acconciati in soffici boccoli corvini,creavano un netto contrasto con la pelle pallida e diafana.
La bocca era inclinata in una posa sensuale e voluttuosa,tesa in un sorriso eternamente compiaciuto e provocante.
Gli occhi verdi,erano screziati da centianaia di diverse sfumature, che variavano dal caramello al bronzo ramato,con addirittura qualche riflesso scarlatto e violetto.
Sapeva di essere bellissima,anche per un'immortale.
Bevitrice di Sangue,Vampira.
Cosi i mortali chiamavano quelli della sua razza.
I Signori del vespro,i Prescelti del diavolo,che popolavano i regni della Coorte delle Tenebre.
E lei come una pallida rosa d'inverno,era sbocciata dalle ombre che celavano quel mondo oscuro,lastricato con il sangue vermiglio degli innocenti,che come un nettare divino,donava vita e potere a quei tenebrosi angeli del crepuscolo.
La rosa era lo stemma della sua casata,il simbolo che la rappresentava,ed un candida rosa slavata era incastonata in una piega dei suoi boccoli corvini.
Il lungo corridoio alla fine si interruppe,e rivelando l'entrata per sala del Trono.Il viaggio era giunto al termine.
Lilith varco la soglia,pronta ad affrontare il suo destino.

Raphael
Indossava una gonna celeste ,come il cielo primaverile, e una camicia con delle larghe maniche a sbuffo.
Una lunga fila di bottoni lucidi partiva dal colletto che fasciava il minuto collo e si concludeva sotto i fianchi.
La gonna celeste aveva i bordi ricamati con pizzi dalle tonalità più chiari…
Una chioma di capelli, bionda come il grano che ondeggia sotto il docile vento estivo, ricadeva ordinatamente sullo schienale della sedia in legno.
Con lentezza quasi esasperante la ragazza si girò mostrando il volto.
Presentava tratti infantili che testimoniavano la cocciuta convinzione della ragazza di voler rimanere sempre nel suo mondo di sogni ed incubi ad occhi aperti.
Gli occhi erano come quelli del fratello, grigi e luminosi, con lunghe ciglia che incorniciavano le palpebre.
Tuttavia apparivano annebbiati da un velo malsano… sembravano perennemente sgranati in un’espressione mista al terrore e all’euforia più pura.
Pareva che penetrassero la realtà superandola come fosse un velo superficiale, inoltrandosi in una realtà distorta e malsana, folle e macabra, tetra ed euforica…
Un sorriso dolce e affettuoso illuminò il volto della ragazza.
“Raphael” mormorò deliziata.
L’angelo affiancò la ragazza cingendole le spalle con le braccia e accucciandosi di fianco a lei.
L’armatura tintinnò lievemente.
“mi dicono che non gradisci i vestiti per la cerimonia…è vero?” le sussurrò all’orecchio scostandole leggermente i riccioli biondi.
“già” esclamò corrucciando il viso in un broncio infantile “non mi piacciono”
Fece una leggera risata, cristallina e fresca, e cambiò discorso repentinamente.
“sta piovendo” osservò inclinando il viso e facendo frusciare i riccioli dorati.
Raphael sospirò…la sanità mentale di sua sorella da tempo vacillava...
Un’altra risata ruppe il silenzio.
“sai cosa penso dei crepuscoli?” l’angelo sorrise debolmente accarrendole la guancia con il pollice della mano.
Senza aspettare risposta Sophie proseguì “penso che la luna abbia convinto il sole a tagliarsi le vene… e tutto il sangue del sole si sparge nel cielo lasciando un mare cremisi…le nuvole piangono”
fece una pausa “e la luna ride, perché è stata lei a persuaderlo”
Si fece improvvisamente seria, inclinando ancora di più il viso, poi sussurrò qualcosa a labbra socchiuse.
“è stata davvero maligna la luna…. E insieme alle stelle ride... ride…ride di continuo… in un coro infernale che si diffonde nella notte…”
“Sophie… non pensare a cose così tristi” le mormora Raphael leggermente sconcertato da una visione così tetra del tramonto
“oggi c’è una festa. Devi essere felice”
Poi alzandosi afferrò il lungo abito da cerimonia che giaceva sul letto…solitario, senza che nessuno si interessasse dei magnifici pizzi e degli eccellenti ricami che esibiva orgoglioso lungo tutta la costosa stoffa.
“Perché non lo indossi? È stupendo, degno di donna bella come te”
Sophie lanciò uno sguardo infastidito all’abito.
“No... non mi piace… è dello stesso colore della luna”
“Non lo proveresti neanche per farti ammirare da tuo fratello?”
Un nuovo cristallino sorriso illuminò il volto della ragazza.
“Brava” commentò l’angelo giocando coi riccioli dorati.

Lilith
La Coorte del Sangue.
La Sala del Trono,era un luogo di incredibile bellezza.
Il pavimento era lastricato con delle piastrelle color ebano,ed i muri erano decorati con quadri rappresentanti scene di morte e di dolore.
Candelabri d'argento,rilucevano di una luce stranamente smorta ed opalescente.
Candele nere,tappeti bordeux,e divani ricoperti da velluto rosso cremisi,donavano alla sala una bellezza cupa e misteriosa.
Vi erano centinaia di vampiri.
Esseri immortali,splendidi ed affascinanti nella loro eterea bellezza.
Una figura si avvicino lentamente.
Parlo usando un tono di voce caldo e sensuale,velato da una punta di aspra ironia.
"Lilith che piacere rivederti..Cos'è successo per spingere la rosa d'inverno a tornare?"era stato Rhys a pronunciare qulle parole.
Aveva la pelle bianchissima,lineamenti spigolosi,e profondi occhi fiordaliso,di una bellezza arrogante.
"A cosa dobbiamo la tua presenza oggi?"mi sorrise sornione.
Forse sperava di provocarmi,ma io non avevo il tempo da spendere in inutili battibecchi.
Lo ignorai."Dov'è mio fratello?"
"Oh,ma Come siamo formali,ma cherie.
"Speravo che dopo la notte passata insieme,saresti divenuta un po piu gentile"
La sua voce era vellutata e dolce come il miele.
Le labbra increspate in una posa divertita e beffarda.
Era bello,bellissimo.
"Rhys.."iniziai minacciosa.
Venni distratta quando scorsi un ciuffo di riccioli ramati in mezzo alla folla.
Cloud.
Mio fratello,l'unico che aveva condiviso con me,tutti quegl'anni di decadente solitudine.
L'immortalita puo sedurre gli ingenui e giovani mortali,ma dopo secoli celati dalle ombre delle tenebre,l'estasi del sangue appariva meno eccitante,ed il tepore della notte ci avvolgeva come un manto vischioso di purperea follia.
Le ombre del Crepuscolo,apparivano malinconiche,nostalgiche, troppo tristi per rallegrare i nostri animi spezzati,che bramavano disperatamente un solo raggio di pallido sole.
Cosi,per sopprimere il doloroso ricordo di una mortalita perduta per sempre,ci crogioliamo in vane imitazioni di una vita che non ci apparterra mai piu.
E solo nella caccia,nella morte,nella tortura delle nostre vittime,troviamo appagamento.
I corpi caldi dei giovani mortali,il loro profumo cosi soffice e delicato,il suono meravigliosamente inebriante dei loro cuori pulsanti,cosi carichi di vita...
E poi il Sangue...
Quel liquido paradasiaco,che ci invade e ci fa sprofondare in un limbo di perlaceo piacere.
Ebbri di volutta,sperimentiamo emozioni inimaginabili,precluse a tutte le altre creature.
Eppure come un'arma a doppio taglio,come un veleno proibito, cadiamo preda di una spirale di macabra follia,e il nostro animo,e bramiamo solo altro sangue,solo altro piacere,per coccolare il nostro cuore frammentato,e lacerato da spilli incandescenti.
"Lilith stai bene?"
Gli occhi verdi di mio fratello mi osservavo dolcissimi.
Era molto alto,la pelle diafana,il viso dai tratti angelici,di una divina perfezione,e riccioli rosso fuoco incorniciavano il suo pallido viso.
Le sue mani fredde toccarono le mie.
Ghiaccio contro ghiaccio.Pietra contro pietra. Occhiaie profonde contornavano i suoi bellissimi occhi.
Osservandolo,potevo trovarvi riflesse le mie stesse emozioni.
"Allora com'è andata la caccia?Valennè è veramente ricca di prede come dicono?"
Le sue labbra fremettero di malcelato divertimento.
"Mmmmm,anche meglio.Il sapore del loro sangue,è ancora piu delizioso.
"Gli innocenti hanno un gusto unico,cosi appetibile al palato"sorrisi.
Mi divertivo a stuzzicarlo,ed intanto potevo osservare i suoi occhi, adombrati da un fremito di eccitazione e di desiderio.
Carne fresca e libera.
Giovani uomini forti e vigorosi,con un cuore incredibilmente tenace,pronto a pompare sangue fino all'ultimo respiro.
In effetti,nutrirsi di prigionieri non era il massimo.
Dopo tanto tempo finalmente potevo sperimentare la frenesia della caccia,dell'appostamento,e udire le grida inarticolate di vittime non consenzienti,pronte a lottare,spinte dalla forza della disperazione.
Ed il rumore delle foglie scosse dal vento,degli arbusti calpestati,l'odore di muschio,il terriccio che entrava a contatto con la pelle...
Indescrivibile.
"Gia vedo.A quanto pare te la sei spassata,mentre io ero qui a sgobbare a palazzo."
"Sai non mi piace condividere le mie vittime.Specialmente con alcuni vampiri che hanno gusti cosi differenti..."sorrideva ironico.
Alcuni di noi,come anche la regina del resto,si divertivano a torturare e a stuprare le loro prede.
Vere e proprie orgie si svolgevano nelle celle sotterranee e nelle camere reali.
Mi rabbuiai.Non ero stata richiamata senza un motivo.
La rosa nera era tornata nella coorte delle Tenebre.
Rosa nera.La rosa di coorte,crudele d implacabile.
Eppure il mio animo era tormentato da pungiglioni invisibili ed incandescenti,che mi trafiggevano,e mi laceravano in tanti piccoli ed esuli frammenti.
Ero un fiore.Un fiore marcio ed appassito.
Una rosa dai petali spezzati,inzuppati da scure goccie vermiglie.
"Cara c'è qualcosa che non va?"Cloud mi scrutava ansioso.
Percepiva il mio tormento interiore. Feci un cenno con il capo impercettibile.Non avevamo bisogno di comunicare per comprenderci.
Non potevo farci niente.La regina avrebbe fatto un annuncio importante,ed io non potevo sottrarmi al mio destino.
Cloud sospiro."La regina desidera vederti.Vieni ti accompagno"
Mi fascio la vita con una mano.
Ci avviammo verso le stanze private della regina.
Una guardia era appostata di fronte l'entrata di un possente portone in pietra.
"Desiderate?"
I miei occhi furono alquanto eloquenti.
"La regina la attende"
Bene voleva avere un colloqui solo con me.
Sentii mio fratello irrigidirsi,ed udii un lieve ringhio provenire dal suo petto.
"Stai attenta per favore"mi supplico.
Pronuncio queste parole in un sottile mormorio.
Le sue labbra si muovevano velocissime.Era preoccupato per qualcosa.
Sorrisi."Lo so Cloud.Lo so."

Vorrei chiarire una cosa.
Questa storia l'ho scritta insieme ad una persona speciale,insieme alla quale ho passato dei momenti stupendi,fantasticando sui personaggi nati dalle nostre piccole menti geniali.
Spero vi piaccia,anche perche noi ci abbiamo messo veramente il cuore.
Un grosso Abbraccio
“Elayne(LittleClaire nel Forum)e Dark Nekrya

  
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