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Autore: emme30    11/04/2013    4 recensioni
Tanti Auguri a Ilaria ♥
[Missing Moment 3x06]
Avrebbe fatto volentieri una doccia, ma non era il caso di svegliare mezza casa a quell'ora, Fiona lo avrebbe sicuramente ucciso.
Quindi fece l'ultima cosa che poteva fare, si sdraiò sul letto accanto a Mickey afferrando un cuscino e sporgendosi per spegnere la luce, ma il ragazzo accanto a lui lo fermò prendendogli il braccio.
“Cosa cazzo pensi di fare?”
“...Dormire qui?”
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata all'amore della mia vita

 

 

 

Just Kiss Me

 

 

Finalmente silenzio.

Era una cosa così rara non sentir volare una mosca, che quasi sembrava irreale. Sin da quando era piccolo ricordava sempre quei momenti la sera tardi come qualcosa di bellissimo, come la fine perfetta della giornata, come qualcosa da aspettare durante il giorno, sia nel gelo dell'inverno o nell'afa estiva.

Fece l'ultimo tiro alla sigaretta che teneva in mezzo alle dita per poi gettarla via, un puntino rosso nel prato coperto di buche, terra e i giochi abbandonati in giro.

Lasciò uscire il fumo dalla bocca e sospirò, per poi tornare in casa e chiudersi la porta dietro alle spalle. Fiona stava ancora mettendo a posto, ma era sicuro che sarebbe crollata da lì a poco, sebbene riuscì a leggerle in faccia quanto fosse preoccupata riguardo i servizi sociali e tutto quello che stava succedendo in quei giorni. Le diede una mano a sistemare il salotto, a raccogliere avanzi di cibo dalle poltrone e a chiudere ogni porta e finestra, non era il caso di far tornare Frank quella sera. Lei lo ringraziò con uno sguardo carico di affetto e gli accarezzò il capo, prima di trascinarsi su dalle scale per constatare che Debbie, Carl e Liam fossero a letto.

Rimase in cucina ancora per un poco, finendo una birra ormai calda che aveva trovato sul ripiano sopra il frigo. Probabilmente gliel'aveva lasciata Lip prima di scappare da Mandy, qualche ora prima, ma era comunque birra.

Spense tutte le luci, ricontrollò le serrature, notando la figura di Frank in mezzo al prato, abbandonata contro una carriola mezza bucata e scosse la testa per poi salire le scale e potersi finalmente distendere. Era stata una giornata non lunga, di più, e non era neanche così sicuro di voler che arrivasse il giorno dopo. Aprì piano la porta della camera di Lip e spense la luce nel corridoio, facendo girare la chiave nella serratura e accendere una piccola abat-jour appoggiata accanto al materasso sul pavimento.

Il ragazzo sdraiato sul letto grugnì quando la luce illuminò il vano, e provò a voltarsi, ma senza riuscirci, visto il gemito di dolore che gli usci dalla bocca.

Cosa cazzo fai, spegni 'sta merda di luce!”

Ian scosse la testa e alzò gli occhi al cielo, per poi appoggiarsi al materasso con il ginocchio e raggiungere il bordo degli shorts di Mickey.

Gallagher cosa cazzo-”

Devo cambiarti le bende della ferita, stai fermo,” gli intimò, afferrandogli la gamba che stava già per tirargli un calcio.
Mickey non rispose e non si lasciò scappare ulteriori gemiti mentre l'altro lo disinfettava e applicava delle bende sterili alla cicatrice ancora aperta che aveva sul sedere. Ian notò un paio di volte il ragazzo mordere il cuscino quando cercava di disinfettarlo e sorrise soddisfatto nel vederlo così disposto a lasciargli prendere cura di lui in quel modo; si tenne tutto per sé però, era già tanto che era riuscito a convincerlo a rimanere a dormire lì, visto che non poteva muoversi per la ferita.

Fatto,” sospirò quando ebbe finito, cacciando in un angolo le garze e bende macchiate di sangue e disinfettante, per poi alzarsi in piedi e togliersi la canottiera. Avrebbe fatto volentieri una doccia, ma non era il caso di svegliare mezza casa a quell'ora, Fiona lo avrebbe sicuramente ucciso.
Quindi fece l'ultima cosa che poteva fare, si sdraiò sul letto accanto a Mickey afferrando un cuscino e sporgendosi per spegnere la luce, ma il ragazzo accanto a lui lo fermò prendendogli il braccio.

Cosa cazzo pensi di fare?”

...Dormire qui?”
“Col cazzo, vattene.”

Questa è la camera di mio fratello.”
“E allora sono io che me ne vado,” disse Mickey provando a tirarsi su dal materasso, ma fallì miseramente gemendo e mordendosi il labbro fino quasi a farselo sanguinare.

Fanculo, vecchietta del cazzo,” borbottò tra sé e sé dando un pugno al cuscino e facendo sorridere Ian.

Paura che possa saltarti addosso stanotte?” scherzò, voltandosi di lato e puntando un gomito sul letto, guardandolo con un ghigno.

Vai a fare la checca con qualcun altro, che ne dici con quel vecchio di merda? Non mi interessa, basta che non stai qui.”
“Io invece dico di che ti interessa.”
“Stronzate.”

E allora perchè oggi mi avresti baciato?”

Ian potè vedere benissimo la schiena di Mickey irrigidirsi a quelle parole, come un gatto in procinto di graffiare qualcuno o qualcosa. Era sempre così lui in fondo, artigli sguainati pronto a difendersi così da tutto ciò di cui aveva paura.

Ci mise mezzo secondo a riprendersi, alzando le spalle e evitando il suo sguardo.

Perchè mi andava. Ieri mi andava di fotterti, domani vorrò il contrario, oggi mi andava di baciarti. Che cazzo di differenza fa?”
Ian si morse il labbro, perchè non ci credeva, non credeva a nulla che uscisse dalla bocca di Mickey, riusciva sempre a mentire benissimo su qualsiasi cosa, ma erano i suoi gesti ad essere sempre sinceri e veri, per una volta. Quel bacio era stato vero, frettoloso, leggero e improvviso. Ed era stato perfetto.

Rimase a guardargli il capo fino a che Mickey non voltò la testa e lo fissò negli occhi, tirandosi leggermente su sulle braccia, mordicchiandosi l'interno della guancia.

Ian non si accorse neanche di avvicinarsi al suo viso fino a che non sentì il respiro di Mickey a pochi centimetro di distanza dalla sua bocca. Lo guardò negli occhi chiedendo il permesso, prima di colmare la distanza e far combaciare le labbra con le sue. Chiuse le palpebre e gli portò una mano dietro il collo, avvicinandolo di più a sé in quella posizione oltremodo scomoda e cercare la sua lingua. Era così diverso dagli altri uomini che aveva baciato, era molto cauto, inesperto, era lento e calcolato, quasi come se uno dei due avesse paura di sbagliare qualcosa, di affrettare troppo.

Ian lo baciò con gli occhi chiusi e il cuore che batteva forte nel petto, mordendogli il labbro e accarezzandogli il collo, sentendo un brivido lungo la schiena quando Mickey finalmente cominciò a ricambiare e cercare avido la sua bocca.

Ian lo baciò fino a quando lui non si ritrasse di scatto, allontanandosi dalle sue labbra con uno schiocco proprio nel bel mezzo del bacio, un'espressione quasi spaventata sul suo viso e le guance leggermente più scure. Avevano entrambi il respiro affannato e Ian stava per chiedergli se poteva baciarlo ancora quando Mickey si distese sul letto voltando la testa in modo da ignorarlo, nascondendogli la visuale del suo palese imbarazzo.

Ian si leccò le labbra, riconoscendo il sapore della birra e della sigaretta di poco prima, mischiati a quello di quei baci imbarazzati.

La vuoi chiudere 'sta cazzo di luce? Ho sonno.”

Ian ridacchiò tra sé e sé, ma fece come gli era stato detto e presto vennero avvolti dal buio.

Buonanotte Mickey.”

Fottiti.”

Sì, quello era decisamente il suo momento preferito della giornata.

   
 
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