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Autore: weretogether    11/04/2013    12 recensioni
Lui era li? Justin era li? Era tornato? E non era solo.
-Kristen?- pronunciò lui.
Maledizione, non doveva succedere. Maledizione, non poteva essere. Maledizione, non sarei dovuta venire. Ma lui cosa ci faceva li?
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Hai mai amato qualcuno così tanto da non riuscire a liberarti del suo ricordo? Kristen si. Kristen ci vive col ricordo di lei e Justin felici, ma quello che ancora non sa è che presto non sarà più solo un ricordo. A quanto pare il passato è deciso a tornare, ovviamente con i suoi vantaggi e svantaggi, ma che sia un bene o un male questo ancora nessuno lo sa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.
''here, again''


Il cellulare squillava, ‘-se suona altre due volte è importante-‘, pensai.
Non avevo assolutamente voglia di alzarmi e rispondere, non avevo voglia di cominciare un’altra straziante discussione. Nessuno mi capiva ormai, nessuno poteva capire cosa stavo provando.
‘-devi dimenticarlo-‘ si ostinavano a ripetere, come se fosse facile dimenticarsi di qualcuno che ti ha tolto il respiro e ti ha regalato sorrisi, ma, dovevo saperlo, come tutte le cose belle della mia vita, era destinata a finire.
-si?- risposi dopo che il cellulare squillò per la terza volta.
Non avevo visto l’ID, quindi non sapevo di chi si trattasse, ma non m’importava.
-Kristen- disse Izzy dall’altra parte del telefono.
-Izzy, dimmi.- dissi volendo concludere quella discussione il prima possibile
-vieni stasera?- chiese lei in tono speranzoso.
-no, non ne ho voglia.- risposi sbuffando.
-ma tu non ne hai mai voglia.- protestò lei.
-è vero, ma non mi va.-
-perché fai così? perché non esci e non ti diverti? Justin non entrerà dalla porta della tua camera, né si farà vivo, è andata così e non ci possiamo fare niente. so che stai male, ma non puoi continuare a vivere così. è stato uno stronzo, ma da lui dovevi aspettartelo, mi dispiace dirtelo, ma sei diventata impossibile in questo ultimo periodo. non ti fai più viva e esisti solo tu, che fine ha fatto la mia migliore amica? sai dirmelo? perché io non lo so più.- disse lei per poi attaccare.
Sussultai ascoltando le sue parole, stavo soffrendo e lei mi faceva la ramanzina, era suo solito, ed era vero, ma non si era mai comportata così.
Digitai velocemente un messaggio dove avvertivo Izzy che sarei uscita con lei e subito mi diressi verso il bagno e mi misi sotto il getto d’acqua calda.
Aveva ragione, aveva sempre avuto ragione lei. Ultimamente non facevo altro che rifiutare i suoi inviti, non le parlavo quasi mai se non quando mi chiamava o quando ci incontravamo a scuola e non sapevo nemmeno come si sentiva. Mi ero chiusa in me stessa e non riuscivo più a dialogare con gli altri, ed era tutta colpa sua. Justin, lui si era portato via tutto e mi aveva lasciata con niente e io non ero quel tipo di ragazza che dopo essere caduta si rialza e fa finta di niente, no. Io ero quel tipo di ragazza che non si fida facilmente, ma che se lo fa ti dedica anima e corpo, ma Justin non si era portato via solo l'anima e il corpo, lui si era preso anche il mio cuore, e quello non l’avevo mai dato a nessuno. Era tutta colpa mia, ma in realtà non potevo farci niente se quella sera, alla festa, mi ero fidata di lui e gli avevo affidato il mio cuore, ma dovevo saperlo che lui non era un tipo affidabile.
 
-cosa ti ha fatto cambiare idea?- chiese Izzy mentre ci dirigevamo verso la casa di Chaz.
-niente, è solo che ci ho pensato bene e ho deciso di venire. hai ragione tu.- feci una pausa.- come sempre del resto.- conclusi.
Lei si limitò ad annuire. –e,- presi una pausa- scusa se sono sempre così stronza, mi dispiace per tutto.- dissi seriamente dispiaciuta. Non potevo permettermi di perdere anche lei, anche se avevo sempre pensato di non meritarla, voglio dire, lei era così fantastica e gentile con tutti e io ero così impulsiva e stronza e difficile e incomprensibile.
-non ti preoccupare, mi dispiace per questo pomeriggio, ma non sei più la stessa. non mi parli più, non esci, stai sempre in quella stanza e le uniche volte in cui ci vediamo è a scuola, di striscio.-
-già.- sospirai io.
-ma l’importante è che sei qui ora.- sorrise, anche io sorrisi, anzi no, io feci finta di sorridere.
 
Arrivammo a casa di Chaz, già da fuori si sentiva quella musica assordante e mi pentii all’istante di aver accettato l’invito, o meglio, mi pentii di essere stata così stupida da costringere Izzy a dirmi ciò che davvero pensava. Se non fosse stato per i sensi di colpa non avrei mai pensato di andare a quella festa.
-wow di gente.- affermai io.
-è sempre così.-
Chaz dava una festa ogni venerdì sera, era ormai un evento abituale e tutta la scuola ci andava. Tutti tranne io. Era proprio li che avevo conosciuto Justin, era li che i suoi occhi mi avevano ipnotizzata e, da quando se ne era andato, io non ero mai più stata in una di queste feste, anzi no, non ero più stata ad una festa e basta.
-sei pronta?- chiese Izzy mentre salivamo i pochi gradini che ci portavano alla porta di ingresso.
-si.- dissi incerta, anche se non era vero. Io non ero pronta. Non ero pronta a tutto questo. Non ero pronta a varcare di nuovo quella porta e ripensare a quella fottuta sera. Non ero pronta a immergermi in quel mare di persone e non riuscire a stare a galla come gli altri. Non ero pronta a niente, ma del resto era sempre stato così e non potevo fuggire in eterno.
Feci entrare nel mio corpo una grande quantità d’aria, poi la buttai fuori e fui pronta a stare in mezzo a quella massa di persone.
La musica rimbombava in quella casa e, appena entrata, sentii una strana sensazione.
Le persone di cui avevo incontrato gli sguardi era stupite quasi quanto me della mia presenza la. Alcuni mi sorrisero, altri si limitarono a guardarmi. Forse potevo capirli, erano tre mesi che non mi facevo viva, l’unico posto in cui mi vedevano era a scuola.
-Kristen- sentii qualcuno posarmi una mano sulla spalla. Mi girai di scatto, non capendo chi fosse.
-Jonathan, ciao.- dissi sorpresa di rivederlo. Quando frequentavamo lo stesso corso di biologia eravamo molto amici, ma avevo ormai perso i contatti col mondo e quindi non parlavamo più. Tutta colpa di quel bellissimo biondo.
Era grazie a lui se ero diventata impossibile, aggressiva, impulsiva, stronza. Era grazie a lui se avevo smesso di parlare con gli altri, se avevo smesso di fidarmi. Era grazie a quello stronzo se ero così.
-come stai? è da molto che non ci si vede.- disse lui con un filo di malinconia. A me era mancato tanto lui.
-io? bene.- mentii. Era la cazzata che dicevo più frequentemente.- tu?- chiesi per togliermi da quell’imbarazzo. Non avevo voglia di domande.
-forse potrebbe andare meglio.- affermò lui.
-già.- sospirai.- potrebbe andare meglio.-
-stai ancora male per Justin?- chiese. Si vedeva così tanto? L’avevo scritto negli occhi che stavo di merda perché mi ero fatta fregare da un coglione che mi aveva preso il cuore?
-no.- mentii ancora.
-Kristen.- disse lui per incitarmi a dire la verità. Mi conosceva bene, così bene che sapeva quando mentivo e quando dicevo la verità.
-si, sto ancora male per lui.- dissi imbarazzata. Non volevo prendere quell’argomento ma non potevo nemmeno non rispondere. Cercai di limitare la mia risposta perché se avessi iniziato a parlare sarei finita per avere una crisi di pianto.
-vuoi parlarne?- chiese.
-no.- ribattei decisa a non continuare a parlarne.
-che dici di prendere qualcosa?- chiese lui cambiando discorso. Benedivo quel ragazzo perché rispettava le mie scelte. Era sempre stato così, se volevo parlare mi ascoltava, se non volevo parlare mi capiva.
-okay.- dissi facendolo sorridere. Ero l’unica ad aver dimenticato come si faceva?
 
-non avrei dovuto cambiare corsi.- affermò lui ridendo.
-perché?- chiesi abbozzando un sorriso.
-perché sei troppo speciale.- sorrise.
-io? speciale? ma stai bene?- chiesi ironica. Potevo essere tante e tante cose, ma di sicuro non ero speciale.
-si, sto benissimo, guarda.- disse iniziando a ballare facendomi ridere.
Presi un sorso di vodka, avevamo una bottiglia a nostra disposizione e, anche se odiavo l’alcool, ero riuscita a berne qualche sorso. Non volevamo ubriacarci, volevamo solo divertirci un po’, nient’altro.
-tu sei pazzo.- dissi scandendo bene le parole.- completamente pazzo.- dissi cominciando a ballare con lui.
-certo che non sei cambiata.- disse.
-credi davvero che non sia cambiata?- chiesi un po’ sorpresa. Era l’unico a non pensarlo, pure io pensavo d’essere cambiata, mi sentivo così diversa e così, vuota.
-si, sei sempre la stessa Kristen. pazza, simpatica, sei solo più chiusa.- disse lui.
Non ci avevo mai pensato, perfino Izzy pensava fossi cambiata, ma lui no, lui mi credeva sempre la stessa, e questo mi faceva star bene e innervosire allo stesso tempo. Io non volevo cambiare, ma non volevo nemmeno essere la stessa persona ingenua che si era innamorata di Justin.
-wow, è strano.- affermai.
-perché?- chiese lui non capendo.
-perché non sono più la stessa da un bel po’ di tempo, forse mi sono solo convinta d’essere cambiata.- dissi più per convincere me che per convincere Jonathan.
-sei sempre la stessa, fattene una ragione.- disse lui ironico.
-ah-ah. come sei spiritoso.- dissi io facendo la finta arrabbiata.
Continuammo a ballare nel vialetto che stava tra il cancello e la porta d’ingresso e per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo meglio. Non bene, ma meglio. Eppure c’era sempre il ricordo di Justin a rovinare tutto. Il ricordo di lui che era riuscita ad illudermi. E ce l’avevo anche con me stessa, perché ero stata io a fidarmi, lui ci aveva provato e io ci avevo creduto. Dannata convinzione di poter cambiare una persona.
Ma per quale motivo continuavo a pensare a lui quando in realtà non avrei mai più visto i suoi occhi? Se ne era andato via e non avevo ancora un motivo per pensare a lui dato che non lo avrei mai più rivisto.
-andiamo dentro?- chiese Jon. Io annuii e lo seguii dentro.
Entrai per la seconda volta in quella casa, ma, a differenza della volta prima, non mi sentivo in imbarazzo e non avevo bevuto tanto da potermi sentire a mio agio anche se fossi stata nuda (buon segno). Mi sentivo come la seconda volta in cui ero venuta ad una di queste feste. C’ero venuta controvoglia, ma c’ero venuta e ero riuscita a provare a fregarmene degli altri e quella sensazione mi faceva stare  bene. Penso che il caso non era quello, perché ne sarebbe passato di tempo prima che riuscissi a tornare ad essere almeno in parte quella che ero prima, ma mi sentivo più coinvolta, non mi sentivo una completa estranea. Ero un’estranea a
 metà, esatto.
Dopo qualche movimento riuscii a farmi spazio tra la folla e mi diressi verso il bagno. Salii le scale piene zeppe di persone che si baciavano, subito mi venne in mente la prima volta che avevo baciato Justin. Cercai di scacciare via quei pensieri, nonostante fosse estremamente difficile.
Andai in bagno, ricordavo ancora dov’era. Prima di entrare vidi una porta vicina aprirsi. Cercai di non guardare chi fosse, ma nel preciso istante in cui mi girai incontrai gli occhi color nocciola che per tanto tempo avevo amato.
Restai ferma, quasi fossi paralizzata. Non riuscivo a muovermi, era come se ogni singolo muscolo del mio corpo si fosse pietrificato e a ogni secondo che passava il mio cuore perdeva un battito.
Lui era li? Justin era li? Era tornato? E non era solo.
-Kristen?- pronunciò lui.
Maledizione, non doveva succedere. Maledizione, non poteva essere. Maledizione, non sarei dovuta venire. Ma lui cosa ci faceva li?
Stavo con gli occhi fissi su di lui e, prima di scappare, ebbi modo di vedere la sua mano perfettamente intrecciata con quella di Susan.
Lo odiavo. Odiavo lui, odiavo Susan, odiavo me stessa, odiavo tutto.
Sentii una stretta allo stomaco. Bloccai le lacrime, perché non volevo vedesse che soffrivo ancora. Non volevo che vedesse che aveva vinto lui.
-ehi, che succede?- chiese Jon una volta che fui fuori.
Ma io non risposi e corsi via, corsi lontano da lui, corsi lontano dai ricordi, ma ormai avevo imparato a conviverci, erano la mia realtà.


**

Ecco qui la mia seconda ff. Non so quanto possa essere originale come storia, ma vorrei fare qualcosa di, come dire, carino (?).
Spero vi piaccia, anche se so che, come primo capitolo, non si può proprio dire che sia il massimo.
Diciamo che vi ho anticipato qualcosa del passato di Kristen.
Cosa ne pensate? Spero in una vostra recensione :). 
A presto, baci, weretogether ♥.

  
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