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Autore: Papillon_    11/04/2013    8 recensioni
Mary, una ragazza semplice, determinata e bellissima arriva alla Cross Accademy. E qui conosce Zero, il ragazzo misterioso, quello da cui tutti stanno alla larga. Quello di cui tutti hanno paura.
Tranne lei.
I due sembrano destinati ad avvicinarsi sempre di più; uniti per cercare l'unica verità che Mary sta cercando.
Ma che ne sarà di Yuuki?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Epilogo
Il mio cuore va altrove

Zero
 
Mary partì la mattina dopo che mi aveva detto che mi amava.
Non aveva lasciato biglietti, così non sapevo nemmeno a che ora guardare il cielo per poter dire: ma guardati, su quell'areo ci sei tu.
Era stata forte come un uragano, la mia Mary.
Penso che non me la sarei mai tolta di dosso. Mi sarei sempre portato via un pezzetto di lei, e in cuor mio, mi auguravo che anche lei si sarebbe portata tutta la vita un pezzetto di me.
Con lei mi ero aperto, ero stato un altro uomo. In modo diverso da come lo facevo con Yuuki, ed era proprio questo che la rendeva speciale.
Le auguravo il meglio. Avrà una famiglia fantastica, lo so. Un marito che la renderà felice e dei figli che le sussurreranno prima di andare a dormire che la amano, che l'hanno amata, e che l'ameranno per sempre. Perché non la dovrebbero amare? Oh, Mary, tu sei dolcissima, sei forte, coraggiosa, protettiva, e...te le ho mai dette queste cose? E ora che che te ne sei andata come faccio a dirtele, io?
Nel profondo del mio cuore sapevo che non potevo sfuggire al fatto che, in fondo e inaspettatamente, l'amavo. L'amavo in un modo che non avevo mai sperimentato. Amavo il suo modo di essere, la sua energia. E per un attimo mi ero illuso che questo potesse bastare, che potesse rendermi felice, l'uomo che non ero mai riuscito ad essere.
Ma il fatto che l'amassi non poteva togliere nulla alla mia Donna. Al mio angelo, alla mia ragione di vita, alla mia ancora di salvezza.
Il motivo della mia esistenza. E quel motivo è dolce e candido come la neve. E' fragile e forte, timoroso e passionale, sfuggente e vivido.
Quel motivo si chiama Yuuki Cross, ed è la donna che amo, anche se è un vampiro, anche se per anni ho pensato di odiarla in realtà ho capito che si può odiare qualcuno solo se lo si ama, se lo si ama davvero col cuore. E se il mio cuore ancora batte lo devo a lei. Se al mattino mi sveglio e ho voglia di vivere lo devo a lei. Se piango, se rido, se scherzo, se mangio e grido e poi dormo, lo devo a lei.
Se amo lo devo a lei. Se sono quello che sono, ancora e per sempre, lo devo a lei.
E la voglio vedere e glielo voglio dire. Cristo, mentre esco dalla mia stanza sto versando una lacrima. Eccola, la raccolgo con l'indice e la fisso. Questo è quello che mi fai, Yuuki. Oh Yuuki amore mio, quanto ti amo, quanto ti voglio, e Dio solo sa quanto mi dispiace per non essermi liberato prima di questo bellissimo peso.
 
Il cuore picchiava all'impazzata. Mi trovavo di fronte all'infermeria, ed era la prima volta che potevo vedere Yuuki sveglia dopo il suo ricovero. Sorrisi al pensiero di aver parlato a Kaien dei miei sentimenti il giorno prima, avergli detto finalmente che ora era tutto chiaro, che lo era sempre stato. Ma credo fosse stata Mary a farmi rendere conto che senza Yuuki non potevo vivere. Sarò sempre in debito con lei.
-Mi spiace, Mary. - le avevo detto. -Il mio cuore va altrove.
Il mio cuore va altrove.
Va lì, dove ci sei tu. Non posso amare nessun'altra.
E non è una certezza, è di più: è qualcosa che qualcuno ha scritto molto, moltissimo tempo fa, ancor prima che il mio cuore cominciasse a battere e che i miei occhi si aprissero per la prima volta per osservare questo bellissimo mondo.
 
Yuuki
 
Quel mattino mi svegliai con il profumo di caffè che mi faceva compagnia e i raggi del sole che mi sfioravano i capelli. Non stavo più così male, il colpo di pistola era solo un brutto ricordo e la ferita era guarita.
Mi misi a sedere e osservai il comodino. Vidi ciò che cercavo, una fumante tazza di caffè che mi stava aspettando e una brioche che veniva dritta dritta dalla miglior pasticceria del paese. La riconoscevo, era quella che prendevo sempre quando andavo a fare colazione con Zero.
Sorseggiai il caffè con calma, poi, quando feci per riporre la tazza, mi accorsi di una busta che prima non avevo notato.
La presi e la aprii.
Non avevo mai visto quella scrittura. Ma quando capii sorrisi con tristezza.
 

Quando leggerai questa lettera probabilmente sarò già partita.
Tornare a casa adesso forse non ha senso, mi dico, ma in ogni caso lo sto facendo lo stesso e non posso più tornare indietro.
Volevo solo chiederti scusa e ringraziarti. Chiederti scusa per quello che ti ho fatto passare e ringraziarti per avermi salvato la vita.
Quando ero arrivata, Yuuki, e ti avevo visto la prima volta su quella muretta, avevo pensato che fossi la più bella creatura che avessi mai visto. Non avevi niente di sbagliato.
Poi ti ho conosciuta più affondo. Forse tu non te ne sei accorta perché comunque non ci siamo mai parlate davvero, ma io ormai so chi sei e questa cosa non cambia. Ti ho vista attraverso i suoi occhi e grazie a lui ho imparato a conoscerti, e ho capito che sei ancora meglio di come ti avevo immaginata.
Ti sono sempre sembrata fredda, immagino. Infondo essere associale è la cosa che mi viene meglio. Ma se fosse stato per la vera me, magari saremmo potute anche diventare amiche, credimi. Solo che ero accecata, accecata da un mostro che non avevo mai conosciuto prima di aver visto i tuoi occhi incontrare quelli di Zero.
Siete un pugno nell'occhio. Forse non ve ne rendete conto, non ci fate caso, ma quando vi osservate vi scavate dentro, vi conoscete, vi spogliate del vostro essere e io...io, quando mi sento immersa in una sensazione così grande, vivo realmente.
Potrò dire dire di essere amata davvero solo quando una persona mi guarderà come Zero guarda te. Probabilmente non lo noti, ma credimi, Yuuki, è questo, l'amore. Che Dio mi fulmini proprio adesso se quello che dico non è reale.
Forse un giorno tornerò. O non ne ho idea, perdonami. Ho lasciato troppo di me in questa storia e ora che torno a casa non mi sembra nemmeno più di chiamarmi Mary Endo.
Non voglio piangere, ma è esattamente quello che sto facendo. Per cui cerco di chiudere in bellezza, cara Yuuki, magari non dicendoti addio perché non mi piace, ma chiedendoti di custodire quest'avventura nel cuore, perché lo so, un pochino deve aver cambiato anche te.
 
Non posso più restare, ma ho capito qual' è il mio posto.
Prenditi cura di Zero, Yuuki. Anzi, amalo, amalo come io non ho potuto fare.
Ti auguro il meglio dalla vita.
 
Mary
 
P.s.
Ti prego, salutami tuo padre. E digli che se non fosse stato per lui, probabilmente ora non sarei la persona che sento di essere.
 

Erano le parole più belle che avessi mai letto. Anche se erano poche, mi arrivarono dritte al cuore.
Dalla busta scivolò poi fuori un ciondolo. Lo avevo già visto: Mary lo portava sempre. Aveva la stessa forma del tatuaggio di Zero. Probabilmente desiderava che glielo dessi.
In quel momento, il guardiano aprì la porta. Rivederlo mi fece perdere un battito, e sentii subito il cuore in gola. Era incredibile ciò che mi fosse successo in così poco tempo. E ancora di più lo era il fatto che una ragazza qualunque mi facesse aprire gli occhi sui miei sentimenti. Forse avrei dovuto ringraziare Mary, perché era solo grazie a lei se ora il mio cuore batteva all'impazzata per quell'uomo. O meglio, non era la prima volta che lo faceva, ma era la prima volta che non provavo a mascherarlo o a far finta di non sentirlo. Zero è qui, è qui per me, non lo lascio più andare. Perché mai dovrei farlo?
-Ciao. - mormorò lui con voce roca. -Come stai?
-Al solito, sono abituata a prendere colpi di pistola. - gli sorrisi, un sorriso che faceva male a me, al mio cuore, per quanto sincero fosse. Dio, quanto mi sei mancato.
Prese le mie mani. Si accorse dopo della lettera, ma non la lesse.
-Penso che questo sia per te. - gli porsi il ciondolo.
-Lo custodirò con cura.
Lo mise in tasca, e io ebbi il tempo di rivedere i suoi occhi ametista ancora una volta, prima di gettare lo sguardo sulle nostre mani. Non riuscivo più a guardarlo, mi uccideva.
-Perchè mi hai salvato la vita, Yuuki? Sono morto un sacco di volte, ieri. Quando ti ho vista lì, ferita, gelida...
Gli accarezzai il volto. Il suo bellissimo volto. Avevo voglia di baciarlo, chiedergli scusa, abbracciarlo, farlo mio...e lo volevo fare tutte quelle cose in una volta. Un sacco di sensazioni che mi tolsero il respiro. Ma non c'era fretta: avevamo tutto il tempo del mondo. Dovevo solo portare pazienza.
-Mi dispiace. - mormorai. -Mi dispiace.
-Se ti avessi persa...- cominciò.
-Non è successo. - dissi, continuando la carezza. Arrivai al collo e lo sentii irrigidirsi sotto il mio tocco.
-Tu mi hai salvato la vita. - scandì, accarezzando ogni parola con voce sensuale. Era così bello...era magnifico, Oh Cristo mi scoppia il cuore ed era mio. Tutto mio. E ora che lo avevo capito, niente e nessuno avrebbe cambiato tutto ciò.
C'era solo una cosa che mi spaventava. Anzi, ce n'erano due. Kaname era quella che mi sembrava più urgente. I miei sentimenti per lui non mi avrebbero mai abbandonata...ma a ripensarci, e pensandoci dopo essere stata sul punto di perdere Zero, li vedevo come qualcosa di lontano e oscuro. Per tutta la vita ero stata combattuta tra il suo amore e quello del mio guardiano, ed ero sempre stata convinta di amarli entrambi allo stesso modo. Ma non era vero. Ogni rapporto ha le sue sfumature e due persone così diverse non si possono amare allo stesso modo, e mi resi conto che averci messo così tanto a capirlo era orribile, sia per me, che per loro. Non si trattava di scegliere, di scoprire chi amavo di più. Si trattava di mettere in luce ciò che ero in relazione alle scelte che avevo preso e a ciò che avevo provato da tutta una vita. Sarei sempre stata grata a Kaname per avermi insegnato a capire che cos'è l'amore. Ma tutto l'amore che ero in grado di dare, ora lo sapevo, lo avrei dato a Zero. Il ragazzo smarrito al quale avevo salvato la vita. L'uomo dagli occhi color dell'ametista che mi era entrato sotto la pelle. Che era diventato me.
E con sguardo pieno di amore gli avrei fatto una confessione che mi dilaniava, la mia seconda grande preoccupazione.
-Non capisco perché non l'hai amata, Zero. Lei era perfetta per te.
Mi sollevò il viso e mi sfiorò le labbra con le sue. Fu estremamente dolce, timido.
-Il mio cuore va altrove. - mormorò.
Invece, ora mi baciò con passione. Feci passare una mano tra i suoi capelli, cercando di stringerlo a me ancora di più.
Quel momento era nostro, e volevo imprimerlo sulla mia pelle. Non se ne sarebbe mai andato. Era il nostro per sempre, e sapevo che lo sentiva anche lui.
-Il mio cuore è tuo. - disse infine.
 
The end
 
.




 
.




 
.
Tesori miei,
Oggi si conclude così il nostro viaggio.
Ci sono tante cose che vorrei dire, ma molte sono già state dette dalla mia storia, quindi, forse, è meglio che tenga tutto così. Aggiungo solo che scrivere Amethist è stata un'esperienza bellissima che mi ha fatto crescere moltissimo e che mi ha dato l'opportunità di conoscere tante nuove lettrici e di ritrovare altre persone che mi seguivano da più tempo che mi hanno dato davvero tanto. Dirvi grazie non è abbastanza e voglio che lo sappiate.
Ringrazio dal profondo del cuore tutti coloro che hanno avuto fiducia in me e che non mi hanno mai abbandonata, chi segue, chi preferisce, chi ricorda. Un doppio grazie ha chi ha recensito dandomi quella forza necessaria per credere che ce l'avrei fatta ad andare avanti.
 
Questo - purtroppo per voi – non è un addio! XD Sto già architettando una nuova long sempre su VK che sarà davvero molto diversa dalle solite fic che rispecchiano il mio genere, anche se è difficile da spiegare. Credo che lo scoprirete quando uscirà, anche se non posso darvi nessuna data precisa, se non che quasi sicuramente aspetterò l'estate per pubblicare. Dipende un po' dagli esami. Mi mancherete tantissimo, tutte voi! E spero davvero di non aver deluso nessuno con questo finale. Ricordate che al cuor non si comanda...
Un abbraccio stretto, (ecco che cominciano le lacrime)
Vostra,
Je <3
   
 
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