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Autore: Bubbles_    12/04/2013    8 recensioni
All I can say is it was enchanting to meet you.
Si sporge appena per leggere la tua targhetta e per un attimo riesci a ispirarne il profumo.
“Imbucata?”
“Lo stupido scherzo di un’amica... Signor segretario delegato” lo imiti leggendo a tua volta quel pezzetto di carta incollato sulla sua camicia e lui si giustifica con un sorriso.
“Lo stupido scherzo di un amico”
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathaniel, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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There I was again tonight, forcing laughter, faking smiles
Same old, tired, lonely place

 
Le rimpatriate del liceo non sono mai divertenti.
Lo sono ancora meno quando la scuola le organizza in una vecchia palestra dove, solo poche ore prima, decine di ragazzini con gli ormoni a mille hanno sudato via tre quarti dei loro liquidi corporei.
Se aggiungi poi il fatto che quello non è neanche il tuo di liceo, allora le prospettive di passare una bella serata sono pari a zero.
Quelle quattro mura ti sono estranee, testimoni mute di ricordi adolescenziali che hanno davvero ben poco a che fare con te.
Sapevi che non saresti dovuta venire, lo sapevi sin dal principio, quando Iris ti ha chimato al telefono e pronunciato le fatidiche parole “Mi faresti un favore?”.
La conoscevi talmente bene, ti avrebbe lasciato sola per andare a tampinare probabilmente una sua vecchia cotta.
E così naturalmente è successo.
Tu rimani lì con una targhetta sulla camicetta dove lei ha scritto “Imbucata” con il solo intento di mettere a tacere ogni tua lamentala. All’inizio lo hai anche trovato divertente, finché non ti sei sentita giudicata da sguardi curiosi e risatine soffocate e hai realizzato quanto stupido e infantile fosse.
Sei sola, ad ammirare le punte delle tue scarpe, il bicchiere che la tua amica ti ha dato ancora pieno di una bevanda rossiccia, troppo dolce e decisamente troppo poco alcolica. Poi forse, riflettendoci, meglio così.  L’alcol non ti avrebbe aiutato.      Sentirsi sola in una stanza piena di gente è già abbastanza patetico, non c’è bisogno di fare anche la figura dell’ubriacona. Quella parte, tra l’altro, è già stata assegnata: un ragazzo seduto ad un’estremità della sala osservava silenzioso i vari gruppi che si sono formati, la fiaschetta  perennemente attaccata alle labbra. Rabbrividisci, possibile che debba essercene uno, di psicopatico, in tutte le classi?
Le tue scarpe sono uno spettacolo decisamente poco interessante per continuare a fissarle, alzi lo sguardo e cominci a guardarti intorno. Iris non è mai stata così bella, sorride felice e ride al sentire chissà quale aneddoto, ma tu la conosci meglio di chiunque altro. La sua risata è convincente, ci cascano tutti, tutti tranne te. Quello che sta facendo, dall’inumidirsi le labbra, al giocherellare con il braccialetto, ha un motivo ben preciso. Un motivo di nome Jade e di cui hai (s)fortunatamente sentito parlare per tutto il tragitto verso la festa.
Fai vagare lo sguardo da persona a persona, curiosa di scoprire chi fossero i vecchi compagni di scuola della tua amica finché qualcosa cattura bruscamente la tua attenzione.
Lo vedi e tutto per un attimo si ferma e ti senti meno a disagio. L’unica cosa a cui riesci pensare ora è la sua risata cristallina che ti arriva chiara alle orecchie.
É circondato da un gruppo di amici ed è raggiante, un sole in mezzo a tanti nuvoloni di pioggia. I capelli biondi sono stati tirati indietro, la barba, anche lei chiara, corta e curata gli dona un’aria matura, intellettuale quasi. Indossa una camicia celeste, i primi bottoni sono allentati e le maniche arrotolate fino ai gomiti. Ti stupisci di tutta l’attenzione che all’improvviso gli stai dedicando. Lui non fa altro che sorridere, poi però, come se avesse sentito il peso del tuo sguardo su di sé, si ferma, si guarda in giro e ti nota. I suoi occhi si puntano nei tuoi.




Walls of insincerity, shifting eyes and vacancy
vanished when I saw your face
All I can say is it was enchanting to meet you



Sì, sta guardando te, il suo sguardo si assottiglia come a voler dire “Ci conosciamo?”.
Lo vedi scusarsi, dare una vigorosa pacca sulla schiena ad un ragazzo dai lunghi capelli neri e dirigersi verso di te.
Proprio così, passo dopo passo, è sempre più vicino e tu sei sicura stia camminando verso di te perché io suoi occhi non hanno mai lasciato i tuoi.
Non hai neanche più il coraggio di muoverti, anche il solo sbattere le palpebre ti sembra un movimento troppo brusco, improvviso, e che potrebbe farlo scappare. Forse hai paura che chiudendole, anche solo per quel millesimo di secondo, quando le riaprirai lui non sarà più lì. Poi, però, quando ormai il tuo cuore ha smesso di battere e lui è ad un solo passo di distanza, ti supera e raggiunge il tavolo delle bevande afferrando la caraffa del punch.
Sospiri, involontariamente. Tutte le aspettative costruite in quel mezzo minuto crollano silenziose a terra.
“Non mi sembra di conoscerti, o sbaglio?”
Con quelle poche parole le raccoglie, una dopo l’altra una, e quelle riprendono la loro scalata diventando sempre più alte.
Troppo sorpresa, non noti il suo appoggiare la caraffa senza aver però versato nulla nel bicchiere già pieno.
Si sporge appena per leggere la tua targhetta e per un attimo riesci a ispirarne il profumo.
“Imbucata?”
“Lo stupido scherzo di un’amica... Signor segretario delegato” lo imiti leggendo a tua volta quel pezzetto di carta incollato sulla sua camicia e lui si giustifica con un sorriso.
“Lo stupido scherzo di un amico”
 


 Your eyes whispered: "Have we met?"  
across the room, your silhouette 
starts to make its way to me. 
The playful conversation starts, 
counter all your quick remarks 
like passing notes in secrecy.



“E quindi segretario?”
“Cosa posso dire a mia discolpa?Amavo spuntare le caselle dei moduli e il suono della spillatrice. I miei amici non l’hanno mai capito, Mr. Perfettino era solo uno dei tanti soprannomi”.
Sorridi al suo fare rassegnato e fai un sorso di quella bevanda zuccherosa.
“Maestrina” dici senza aggiungere nient’altro, il bicchiere ancora attaccato alla labbra, e al suo sguardo confuso continui “Maestrina, è così che mi chiamavano. Passavo le ore a riordinare la libreria scolastica, nulla era più soddisfacente che vedere tutto in ordine e al suo posto ”
“È quello che penso anch’io!” il suo tono esaltato e la sua ritrovata vivacità ti fanno sorridere ancor più di quanto tu non stia già facendo. “Dare una mano a scuola era un po’ come mettere alla prova le mie capacità!”
“Avevano ragione”
“Chi?”
“I miei, i tuoi, i nostri amici”
“Decisamente”
“Siamo irrecuperabili”
“Concordo”
Ridete entrambi, una risata sincera. Ti senti felice, accaldata e leggermente intontita, come se avessi appena preso una leggera scossa. Dentro di te ringrazi segretamente Iris, la quale, naturalmente, non lo verrà mai a sapere.


 

 And it was enchanting to meet you




Stai ridendo come non facevi da anni. Seduti sugli spalti, avete parlato per ore, ma ti sembrano esser passati solo pochi minuti e quando un uomo sulla sessantina vi interrompe, la bolla di sapone attorno a voi scoppia.
Ti alzi di scatto alla ricerca della chioma rossiccia della tua amica, ma nella sala non c’è più nessuno.
“Hai bisogno di un passaggio a casa?”
Quel ragazzo, oltre ad essere divertente, è anche premuroso, ma tu sei venuta lì con Iris e sei sicura lei ti stia aspettando.
“Mi ci porta Iris, non preoccuparti”
“La stessa Iris che se ne è andata circa venti minuti fa, mano nella mano con pollice verde?”
Ti morsichi il labbro inferiore e torni a guardare la punta delle tue ballerine, appuntando mentalmente più modi possibili per farla pagare alla tua amica.
Ci pensa il ragazzo a distrarti da quei pensieri.
“Vuoi riconsiderare la mia offerta?”
Alzi lo sguardo e il biondo ti sventola sotto il naso le chiavi della macchina accennando mezzo sorriso.
“Posso fidarmi di te, signor segretario?” gli domandi per puro divertimento, visto che quella è la tua unica possibilità di tornare a casa e lui questo lo sa bene.
 “Che strana domanda per qualcuno che si imbuca ad una festa” ti fa l’occhiolino prima di scendere veloce la scalinata.





 
 
 All I can say is I was enchanted to meet you



 
In macchina regna il silenzio.
Il ragazzo di cui ancora ignori il nome ti sorride gentile ogni qual volta il suo sguardo lascia la strada per incontrare il tuo.
Gli indichi la via in cui svoltare e la tua voce suona così strana nel silenzio nella vettura.
Ti ritrovi a desiderare di aver portato via con te un po’ della magia che si era creata in quella vecchia palestra. Non ti senti a disagio, semplicemente hai troppe cose da dire e non sai da dove iniziare e il silenzio, alla fine, si rivela la scelta più adatta, o semplicemente quella più semplice.
“Siamo arrivati” sussurri e subito lui accosta.
Vorresti scendere, ma non riesci. Obblighi te stessa ad alzare il braccio e a stringere la maniglia, ma non apri la portiera.
Ti chiedi se lui stia provando lo stesso. Se quell’incontro ha risollevato le sorti anche della sua di serata. Se anche per lui quelle ore sono state le meglio spese degli ultimi mesi. Prendi coraggio e quando decidi di rompere il silenzio lui fa lo stesso. Le vostre voci si accavallano e entrambi vi bloccate. Sorridi stupidamente e lo inviti a parlare con un gesto del capo. Le sue parole sono però bloccate dallo squillo del cellulare e il suo rispondere rompe il silenzio e con lui l’atmosfera che si era creata.
La voce ovattata di una donna si diffonde nell’autovettura e il tuo cuore smette di battere per permetterti di sentire meglio.
“Ambra, ora sono impegnato. Ne parliamo quanto torno, va bene?”
Non vuoi continuare ad ascoltare, non vuoi scoprire chi è quest’Ambra, perché la verità potrebbe essere troppo dolorosa.
Alzi una mano in segno di saluto, bisbigli un grazie e aprii la portiera.
Stai per scendere quando la mano del ragazzo ti blocca.
“Ti accompagno alla porta”


This night is sparkling, don't you let it go
I'm wonder-struck, blushing all the way home
I'll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you


“Eccoci”
Giochi distratta con le chiavi di casa, lo sguardo basso. Hai paura di guardarlo negli occhi e mettere la parola fine a quella serata.
Non sai cos’altro dire. Ogni parola ti sembra fuori luogo, inadatta ad esprimere quello che senti dentro di te.
Sai di doverlo deludere, sai che si aspetta di più, ma non è da te. Non sei pronta per quello, non così presto, almeno.
“Allora, buona notte, imbucata”
Alzi lo sguardo sorpresa e sollevata, con il cuore ora libero da ogni peso.
Si allontana, scende veloce i gradini che portano al parcheggio, all’ultimo si gira e ti sorride.
“Non so neanche come ti chiami”
“Lola”
“Mi ha fatto davvero piacere conoscerti, Lola
“E Il signor segretario ha un nome?”
“Nathaniel, per gli amici Nate”
“Nathaniel, per gli amici Nate, ha fatto davvero piacere anche a me”.
Il sorriso sul suo volto si allarga, rimane in silenzio ad osservarti, poi la sua espressione si addolcisce e lo vedi scuotere divertito la testa.
Porta una mano alla fronte e ti saluta scherzoso con un leggero movimento del polso.
Ti volti, non vuoi vederlo andare via, hai paura di non riuscire a trattenerti. Di non riuscire a lasciarlo andare. Infili veloce la chiave nella toppa e ti rifugi in casa.
Dopo pochi secondi senti il motore della macchina accendersi, il rumore diventa sempre più debole, finché non sei di nuovo immersa nel silenzio totale.




The lingering question kept me up, 2 a.m.,
who do you love?
I wonder 'til I'm wide awake
Now I'm pacing back and forth,
wishing you were at my door
I'd open up and you would say
It was enchanting to meet you
All I know is I was enchanted to meet you
 

Ti giri e ti rigiri nel letto finché non ti arrendi.  Sventoli bandiera bianca ai tuoi stessi pensieri. Ti alzi e cominci a camminare avanti indietro nello stupido tentativo di calmare la mente. Non avresti dovuto lasciarlo andare, avresti dovuto per lo meno chiedergli il numero. O dove abitasse, quale fosse il suo cibo preferito o la sua squadra del cuore...qualsiasi cosa. Invece di lui sai solo il nome e che nella sua vita c’è una ragazza di nome Ambra.
Ripeti quel nome tra te e per la prima volta ti ritrovi a pensare a quanto poco ti piaccia. Sì, è davvero un nome stupido. Sorridi realizzando quanto sciocchi siano quei pensieri e ti vergogni di te stessa. Sei gelosa di qualcuno che non hai mai incontrato e di cui conosci solo il nome. Riflettendoci, quell’Ambra può anche essere un’amica o una parente. Speri con tutto il cuore non sia la madre, non puoi innamorarti di un ragazzo che vive ancora con la mamma, non dopo le brutte esperienze già avute. Innamorarti... sì, hai pensato proprio quella parola.
Cominci ad odiarti perché ora non lo saprai mai. L’incertezza è peggio di qualsiasi verità. Rimarrai per sempre con il dubbio: non saprai mai chi è Ambra, non saprai mai se Nathaniel vive solo, ma soprattutto non saprai mai se lui in questo preciso momento sta pensando a te o se ti ha già dimenticata.
E lui… lui non saprà mai di averti incantato.



This night is flawless, don't you let it go
I'm wonder-struck, dancing around all alone
I'll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you
 

Torni a letto, guardi un’ultima volta il cellulare per controllare l’ora e lo vedi: un nuovo messaggio.
Numero sconosciuto.
Lo apri sperando con tutto il cuore non sia il solito messaggio del tuo operatore che ti avvisa della fine del credito, ma ti basta leggere le prime parole per capire chi sia il mittente.
“Colazione insieme domani? Passo per le nove. Il tuo segretario”.
Ogni tua preoccupazione scompare. Non ti chiedi neanche come ha avuto il tuo numero, realizzerai il fatto di non averglielo mai dato solo quando Iris ti saluterà il giorno dopo con una delle sue solite battutine.
I pensieri con i quali hai torturato la tua mente sono svaniti come neve al sole.
Ora sai che quella serata è solo la prima pagina di una storia che può ancora prendere forma, una storia di cui tu sei la scrittrice.




This is me praying that
This was the very first page, not where the storyline ends
My thoughts will echo your name until I see you again
These are the words I held back as I was leaving too soon 
I was enchanted to meet you
 
 
Il cellulare ti vibra tra le mani e un secondo messaggio compare sul display. Lo apri con il cuore in gola, il tuo respiro l’unico suono nel silenzio della notte.
Dimenticavo: mi hai incantato, Lola”.




This night is flawless, don't you let it go
I'm wonder-struck, dancing around all alone
I'll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you



 
Notte gente (vista l'ora >.<).
Questa song fic mi è venuta in mente l'altro giorno in treno è partita questa canzone sull ipod  e mentre l'ascoltavo mi sono immaginata una possibile storiella, l'ho scritta veloce e questa sera ho deciso di trascriverla al pc. Quindi eccola qui.
Ho voluto creare un Nathaniel più grande e spigliato, sicuro di sè e soprattutto con la barba *-* ;P Volevo fargli perdere l'aria da perfettino e farlo rilassare, come se con l'età si sia reso conto che non c'è bisogno di avere tutto sotto controllo.
Onestamente non so cosa ne sia uscito, mi sono basata molto sul testo, quindi spero ne sia uscito qualcosa di decente xD E' proprio uno sfizio che volevo togliermi! A volte quando si hanno delle longfic da scrivere ci si punta su quelle e l'ispirazione scompare quindi ho deciso di prendere la palla al balzo e scrivere giù la prima idea balzana che mi è passata per la mente ;P Mi scuso per eventuali errori e orrori!! Ho voluto sperimentare la seconda persona per pura curiosità O.O di solito non amo molto questo tipo di narrazione, ma ho voluto dargli una possibilità ;P
E ringrazio chiunque leggerà :) Un abbraccio forte forte! :3
  
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