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Autore: KPooh_    12/04/2013    3 recensioni
Questa è una storia vera (tranne che per le parti che non lo sono).
"Che figura avrebbe fatto ora con la ragazza per cui aveva una cotta, se lei avesse scoperto che il fratello della ragazzina a cui doveva badare era Louis Tomlinson, un diciassettenne che non sa guardare la propria sorella e che l’ultimo sabato di vacanza, sta a casa a guardare il Signore degli Anelli in tv, con un amico travestito da Gandalf il Grigio, invece di andare a spassarsela fra feste e discoteche?"
- La domanda è: Perché tu sei nella cucina del tuo migliore amico in mutande e con un cappello da mago in testa l’ultima sera di vacanze?-ribattè rivolta ad Harry.
Nerd.
-Sospesa.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La mia babysitter è una stragnocca
 

Premessa.
Se iniziate a leggere
e vi rompete subito le palle,
vi capisco.
Giuro.
Ma tipo, Van Gogh non fu apprezzato
finché non si tagliò un orecchio
e morì, perciò...
Non che io mi vada a tagliare niente se non leggete la storia,
però sarei molto molto triste
e inizierei a colorare tutto di giallo.

Bene.
Fine.
Ciao.


 



Ed eccoli là, Louis e Harry, a sprecare un’altra delle loro giornate estive alla sala giochi “Seven-Eleven” in fondo al quartiere, giocando a Dragon Master. Ma si può a diciassette anni stare in fissa con un videogioco che va a gettoni? Bisognava proprio essere due tonti come loro.
- Che dici, andiamo a raccattare qualcuna stasera?- domandò Harry a Louis, che stava finendo di ammazzare un drago.
- Naa! Stasera mandano il Signore degli Anelli, credo che mi sparerò quello e poi andrò a letto.- rispose Louis, cercando di non farsi sbranare.
- Sì, forse hai ragione. . . mi sa che vengo da te allora.- disse Harry, concordando con la decisione dell’amico.
- Ok ok…Ah, mi sa che dovremo badare a mia sorella, stasera i miei vanno a ballare da qualche parte... so una sega dove- aggiunse Louis, mantenendo lo sguardo fisso sul display.
– Cazzo, Louis, lo ammazzi o no quel drago!?- si fogò Harry, - Comunque non mi cambia niente se c’è o no tua sorella-.
- Sì, sì, come ti pare. . . Oh merda! Quel drago del cazzo mi ha fregato. È il tuo turno, amico, io vado a prendere della liquirizia- disse Louis, lasciando la console a disposizione dell’amico.
- E adesso a noi due, bestiaccia malefica!- esclamò Harry, scrocchiandosi le dita.
Passarono così tutto il pomeriggio , tra una liquirizia e uno stupido drago che non voleva farsi ammazzare fino a quando, alle cinque, arrivò una chiamata dai genitori di Louis dicendogli di tornare a casa perché dovevano parlare. Quello che stavano per dirgli i suoi genitori, Louis non poteva nemmeno immaginarlo.
- Cosa?! Una babysitter?! Davvero?! Mamma, papà, ho diciassette anni, credo di poter stare a casa da solo!- esclamò alterato il ragazzo, facendo degli inquietanti acuti con la voce.
- Oh, Louis caro, certo che puoi . . . la babysitter non è proprio per te, è più per Lottie, insomma quando vi lasciamo da soli finisce che o lei si fa male, o si mette a piangere, o si ammala, o che mi chiamano i vicini per dirci che nostra figlia è appesa per una gamba al loro albero... insomma, abbiamo pensato di passare una serata tranquilla per una volta, senza chiamate disperate, ok?- gli rispose sua madre, aggiustandosi il fiore sull’acconciatura vistosa.
Louis guardò sconcertato i suoi genitori. Si erano vestiti coordinati, sua madre indossava una camicia nera e una gonna a balze rossa, arancione e gialla, mentre suo padre indossava dei pantaloni neri aderenti e una camicia con le gale in tinta con la gonna della moglie. Sembravano due pappagalli. O meglio, due idioti vestiti da pappagalli. Cioè "Pronto?! Polizia della moda?!"
- Pensate davvero di andare in giro con questi vestiti voi?- domandò, sperando con tutto il cuore che la risposta fosse “no, tranquillo, ora li andiamo a bruciare”. I suoi invece lo guardarono interdetti. – Che c’è che non va?- domandò suo padre, osservando le gale e controllando che i pantaloni fossero allacciati. Louis fece una faccia disgustata e in quel momento entrò Harry, senza neanche suonare.
- Harry, ma che caz. . . casseruola ti sei messo addosso anche te?!- esclamò Louis, chiedendosi perché fosse lui l’unico apparentemente normale in quella casa.
- Perché? È un costume rarissimo! È perfetto in ogni dettaglio!- obiettò il ricciolo. Indossava una lunga barba finta, un capello contuso e sbilenco grigio, che in parte gli cadeva sulla faccia. Al posto dei jeans e di una più comune felpa, aveva una lunga ed enorme tunica grigia e sudicia e tra le mani brandiva una specie di bastone da passeggio ad altezza d’uomo.
- TU NON PUOI PASSARE!- esclamò facendo una voce bassa, potente e roca - E dillo dai...Non ero uguale a Gandalf?!- esclamò felice, spostandosi la barba finta dal viso per far vedere il suo sorriso entusiasta.
– Hey, salve signori Tomlinson, andate ad una festa in maschera?- domandò poi l’ospite con aria innocente. La madre e il padre di Louis guardarono il figlio, che gli fece un cenno del tipo “ Che vi dicevo?!”, ma scossero la testa e si affrettarono ad uscire.
- Mi raccomando, siate bravi con Alex!- cinguettò la signora Tomlinson poco prima di chiudersi la porta di casa alle spalle. Harry si voltò verso l’amico.
- Alex? Ma di che parlava tua madre? Non doveva essere unA babysitter?- domandò, poi la cosa sembrò improvvisamente passargli di mente - Ehi! Vado a prendere le patatine, tu accendi la televisione- ordinò all’amico e scomparve oltre le porte della cucina. Quel ragazzo aveva dei seri problemi...
Louis intanto era rimasto fermo tra il salotto e l’ingresso, con gli occhi sgranati, senza neanche badare all'atteggiamento di fuori dell'amico. Lui sapeva benissimo che non sarebbe arrivato un ragazzo quella sera, bensì Alexis, chiamata da tutti, o almeno da chi aveva il fortunato piacere di esserle amico, Alex. Ma davvero sua madre aveva chiamato lei?
Il ragazzo aveva sperato che fosse una di quelle ragazze orrende, secchione, con i brufoli, che fanno le babysitter per i crediti, così da poterla lasciare tranquillamente in compagnia di sua sorella e fare quello che voleva; invece sua madre aveva chiamato Alexis Holmes, per badare alla piccola innocente Lottie Tomlinson. Alexis Holmes! Maledizione...
Alex era una delle ragazze più belle della scuola, se non addirittura la più bella. Era bassina di statura, con due occhi neri che facevano impazzire Louis e i capelli che profumavano di mele, e Louis adorava le mele.
L’aveva scoperto (sia che i suoi capelli profumavano in quel modo, sia che quello sarebbe stato il suo frutto preferito) durante l’ora di chimica, perché era seduto dietro di lei e gli era arrivato l’odore mentre lei muoveva sinuosamente i capelli a rallentatore, come nelle pubblicità della Pantene, mentre dei graziosi uccellini blu le svolazzavano attorno, o almeno era così che se la stava immaginando lui.
Che figura avrebbe fatto ora con la ragazza per cui aveva una cotta, se lei avesse scoperto che il fratello della ragazzina a cui doveva badare era Louis Tomlinson, un diciassettenne che non sa guardare la propria sorella e che l’ultimo sabato di vacanza, sta a casa a guardare il Signore degli Anelli in tv, con un amico travestito da Gandalf il Grigio, invece di andare a spassarsela fra feste e discoteche?
Non ebbe il tempo di pensarci, perché proprio in quel momento suonò il campanello.
- Lottie! È arrivata la babysitter!- gridò Louis sbuffando, dirigendosi ad aprire la porta strascicando i piedi.
- Ciao! Io sono Alex, dovrei badare a Lottie Tomlinson per questa sera. Tu sei...?- domandò Alex con la sua voce allegra e il suo sguardo vivace.
Louis, cercando di non sembrare troppo in imbarazzo, rispose- Oh, sì, certo, Alex, so chi sei, ehm, io sono Louis, il fratello di Lottie. Entra pure, Lottie è su di sopra. Ehm, io sono Louis comunque, l'ho già detto? - Ecco. Figura di merda. Come non detto.
- Lou, cazzone, sta iniziando il film! Mouvi il culo! Oh.. hey, tu sei Alex Holmes! Che ci fai qui? Hai perso la strada di casa?- domandò Harry arrivando in quel momento senza maglietta, in mutande, con il cappello e la barba ancora indosso. Alex spalancò gli occhi, cercando di mantenere la calma. Alzò una mano in segno di saluto - Sssì, sono proprio io. Sono la babysitter di Lottie.- aggiunse.
- Ah già! La mamma di Louis l’aveva detto! Ok, ciao ciao!- disse il ricciolo sorridendo e tornando in salotto per guardare il Signore degli Anelli.
- Oh, ecco, lascia stare Harry. . . è un po’. . . –cercò di giustificarsi Louis, ma Alex finì la frase al posto suo, - Fumato? Di che si è fatto? Dev’essere roba buona!-. roteò i suoi magnifici occhioni color nocciola e si diresse su per le scale. Louis rimase lì imbambolato, con la porta ancora aperta e gli occhi spalancati che guardavano un luogo imprecisabile.
- LOUIS! Ci sono già i fuochi d’artificio di Gandalf! Muovi il tuo grosso culo nero e vieni qui! Ti stai perdendo il meglio!- urlò Harry, facendolo ritornare in sé.
-Ok, arrivo.. - "Hey! Da quando il mio culo è nero?" si ritrovò a pensare Lou. Ma con Harry, era meglio non fare domande.
 
 
Alex tornò al piano di sotto solo a fine film e Louis ancora non riusciva a capacitarsi della presenza della ragazza più bella della scuola nella sua cucina.
I ragazzi erano lì con il computer portatile a giocare a qualche orrendo gioco di guerra e strategia quando lei entrò dirigendosi verso il frigorifero. Era voltata di spalle così che entrambi i ragazzi si misero ad osservarle -innocentemente- il fondoschiena.
- Voi due, super nerd, fatevi una vita e guardate il computer invece che il mio culo!- esclamò senza neanche voltarsi. Prese una bottiglietta d’acqua e bevve un sorso.
- Allora, come mai non sei ad una qualche super festa fighissima per ragazze gnocche, l’ultima sera di vacanza, e invece fai da babysitter ad una ragazzina di undici anni?- domandò Harry appoggiandosi al bancone della cucina, con il mento sulle mani congiunte e un’aria da ispettore che non gli si addiceva affatto. Alex lo squadrò da capo a piedi.
- La domanda è, perché tu sei nella cucina del tuo migliore amico in mutande e con un cappello da mago in testa l’ultima sera di vacanza?- ribatté lei, bevendo un altro sorso d’acqua. Harry sospirò accennando un sorriso, - Touché. . . che dici, mi dai il tuo numero?- disse subito dopo alzando le sopracciglia in maniera imbarazzante.  Louis decise che era il momento di intervenire. Il signorino non poteva fregargli l'amore della sua vita! Non che Harry avesse qualche chance, ma meglio prevenire che curare no?
- Ok, ok, ok! Alex, devi scusarlo, è inesperto, non sa come ci si comporta con le ragazze.- esclamò, cercando di tappare la bocca all’amico.
- Ma che stronzate spari? Io sono un asso con le ragazze!- esclamò indignato, - E la qui presente se n’è di sicuro accorta, vero dolcezza?- continuò ammiccando alla povera Alex che era ancora lì sconcertata da quanto potesse essere imbecille Harry Styles.
- Visto?- mimò Louis con le labbra alla ragazza, facendo una faccia mista fra il dispiaciuto e l’imbarazzato.
Alex non ci aveva mai parlato, non facevano parte del suo gruppo e anche quando lei non era ancora popolare, non aveva mai fatto parte del loro. Louis sembrava un tipo apposto, sempre gentile, impacciato, con le magliette a righe e i pantaloni con i risvolti, era la vicinanza con Harry Styles che lo faceva passare per uno stramboide patentato e ora che ci parlava, Alex capiva perché la gente dicesse che era fuori.
- Comunque, davvero, sei una delle ragazze popolari, perché non sei fuori a festeggiare per la fine dell’estate?- domandò Louis, facendo sedere Harry il più lontano possibile dalla ragazza. Alex si sedette al bancone con i due.
- Cosa c’è da festeggiare nella fine dell’estate?- domandò, stavolta senza voler rispondere a modo, solamente esternando quel suo pensiero un po’ malinconico. Per la prima volta Louis le accennò un sorriso, che lei ricambiò a malapena, forse sovrappensiero.
 
Per il resto della serata, Louis aveva passato il tempo a fissare con occhi sognanti Alex, che ormai aveva registrato nella sua mente come futura moglie e madre dei suoi due figli, Luke e Leila.
Aveva cercato di fare conversazione ed essere simpatico, e c’era anche riuscito fino a quando Harry non era collassato sul divano strafatto di latte e Nesquick e Louis non aveva dovuto trascinarlo di peso nella camera per gli ospiti, ormai camera di Harry, al piano di sopra, evitando miracolosamente di farsi venire un’ernia.
Quando era tornato di sotto, i signori Tomlinson stavano già parcheggiando nel vialetto di casa così Louis aveva dovuto salutare velocemente la ragazza per riuscire a mandarla via prima che lei vedesse in che condizioni erano vestiti i suoi genitori e andare a letto, iniziando a riflettere su quanto ci avrebbe messo il figlio Luke a diventare un bravo jedi.



Aloha!

Wow.
Fatemelo dire, wow!
È una cosa figherrima pubblicare una storia per la prima volta... sul serio, tutti dovrebbero provare nella loro vita a cliccare quel pulsantino blu con scritto
PUBBLICA STORIA, è un'emozione fantastica.
Comunque, per prima cosa devo fare un annuncio: questa è una specie di RRS (Round Robin Stories), nel senso che io e una mia amica, che pubblicherà il prossimo capitolo, abbiamo scritto tutta la storia insieme, da brave bambine quali siamo, e.. niente, ci spartiremo i capitoli da pubblicare.
Ho ripetuto un botto di volte "pubblicare", perdonatemi ma... è il mio primo giorno! *faccia coccolosa*
Perfetto, se volete riavere il vostro gatto sano e salvo, oh sì, ve lo abbiamo rubato mentre leggevate, lasciate un commento, e anche bello lungo, altrimenti...
Ahahahah, che ragazza simpatica che sono; no, comunque se volete recensire anche con un - Carissime, è il momento di chiudere il computer e andare a lavorare- va bene.
Bene, non so perché ho scritto tutto ciò, tanto alla fine non legge mai niente nessuno, indi per cui... adieu!

P.s. Prima o poi ci sarà anche un banner. Giuro.
  
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