Secondo il mio modesto parere, l’unica cosa positiva della 4x18 poteva essere Klaine, e non ho fatto altro che ripetere ‘Chiama Kurt, chiama Kurt, chiama Kurt’ per venti minuti (una mossa da persone intelligenti assai).
 
Questa è la ff a cui tengo di più
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1328428&i=1  

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Uno sparo, solo uno sparo e gli occhi gli si sono svuotati. Solo uno sparo e non sentiva più niente. Solo uno sparo e si costringeva a non sentire i prossimi, le lacrime e il terrore degli altri.
Uno sparo e tutto quello a cui ha saputo pensare è stato Kurt; il suo Kurt.
 
Sarebbe morto?
Non gli importava. E non gli importava dei suoi genitori, dei suoi amici, del suo futuro. Gli importava solo di Kurt. Avrebbe voluto sentirselo stringerlo a sé perché solo lui sarebbe stato capace di calmarlo. Voleva Kurt. Aveva paura e voleva il suo Kurt a spazzare via quel sentimento.
Kurt che gli desse una ragione per essere spaventato davvero. Sì, perché l’unica cosa che gli permetteva di aggrapparsi in quel modo alla vita era il pensiero che sarebbero stati di nuovo insieme.
Senza Kurt lì con lui, che gliene importava di una pistola, di un proiettile, della morte.
E allora prese in considerazione l’idea di morire, di non riuscire ad andare avanti senza l’altro. E allora tanto valeva farla finita.
Sentiva il cuore esplodergli dal petto, le lacrime rigargli il volto, le mani stringersi intorno alle gambe talmente tanto da lasciare i segni. Non voleva più respirare. Non voleva più aprire gli occhi.
Non fece caso al cellulare che vibrava, non fece caso più a niente.
Quando, dopo aver raccolto il coraggio, riaprì gli occhi gonfi, il cuore gli si fermò davvero nel guardare il telefono; adesso era più difficile morire.
 
Nuovo messaggio ricevuto
Da: Kurt
Ho letto su Twitter. Ti prego, Blaine, dimmi che stai bene.