13/04/2013
4 recensioniNote: Storia scritta per il Writing Day! indetto da Emme e Geilie. Grazie a loro, ed a prompt bellissimi, sono riuscita ad approdare in nuovi fandom!
Rosie Cotton/Samvise, 261 parole. Prompt: Immagine.
Il peso del cesto di mele aveva più volte rischiato di farla cadere, ma alla fine, barcollando, Rosie era riuscita a raggiungere indenne la piccola casetta sotto la collina.
Il periodo del raccolto era sempre uno dei preferiti di Rosie: l'odore della frutta che aleggiava nell'aria, i bambini che correvano tra i campi, contendendosi il lavoro, scherzando sporchi di terra.
Era un momento come altri di raccoglimento, per gli Hobbit della Contea.
Secondo solo ai "Compleanni", per quanto riguardava l'allegria e la festività che portava.
Per tutti gli Hobbit che Rosie conosceva, tranne uno.
Samvise, suo marito, si sforzava sempre di apparire allegro e pimpante, con un sorriso stampato sul volto, che però non convinceva la donna Hobbit.
Lei sapeva che, per quanto si sforzasse di apprezzare appieno quello che aveva riottenuto, Sam avrebbe sempre sentito la nostalgia dell'avventura.
Quella che ti alzava l'adrenalina alle stelle, ti faceva scappare da pericoli inimmaginabili... e ti faceva conoscere persone straordinarie.
Quella che lui aveva vissuto con la sua Compagnia.
Sam le aveva sempre detto che, una volta tornato a casa da quell'infinita avventura, aveva tirato un sospirone di sollievo, lieto di essere tornato alla normalità.
Ma, a distanza di tempo quella non gli era bastata più.
Partiva spesso, molte volte portandosi dietro i piccoli, per andare a trovare il Tuc e il Brandibuck che erano stati al suo fianco in quel periodo difficile.
Purtroppo, mancava la persona che lui avrebbe davvero voluto rivedere.
Questo si era portato via per sempre un pezzo di Sam che, Rosie sapeva, lei non avrebbe mai più rivisto.