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Autore: Mitsuki no Kaze    13/04/2013    1 recensioni
- Già… Sei pronto a salvare il mondo senza beccarti il becco di un quattrino?- chiese Komui tendendogli una mano.
- Sono venuto qui per questo.- rispose l’altro stringendogliela.
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio , Komui Lee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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From the Past to the Present
- Kako kara genzai ni -



Reever Wenhamm aveva vent’anni, studiava le varie discipline dell’ambito scientifico, quando ricevette una lettera.
Era piena estate in Australia quando la sua vita prese una piega diversa.
Quella lettera infatti conteneva una proposta d’impiego. Non un lavoro qualunque, bensì un posto in un dipartimento scientifico del così detto Ordine Oscuro.
Reever ne aveva già sentito parlare, nel corso dei suoi studi. Era una sorta di setta religiosa, che si occupava di combattere il Male guidato dalla figura del Conte del Millennio.
Nonostante gli sembrasse una storia folle, il giovane decise di presentarsi all’appuntamento riportato nella lettera. Non proveniva da una famiglia ricca, un qualunque lavoro gli sarebbe andato bene.
Raggiunto il luogo indicato nella lettera, lo trovò ad attenderlo una carrozza. Ne scese un uomo che si presentò come il Capo della Sede Oceanica dell’Ordine Oscuro.
- Abbiamo visto, dai suoi studi, signor Wenhamm che la sua preparazione è decisamente fuori dal comune. Una mente come la sua sarebbe indispensabile all’interno dell’Ordine.- gli disse l’uomo non appena furono saliti sulla carrozza.
Reever venne informato a proposito degli Akuma, dell’Innocence e degli Esorcisti. Mentre il capo della sezione gli spiegava vari dettagli sull’Ordine, il cocchiere li aveva portati alla base.
Fu condotto all’interno e gli fu mostrata struttura, dotata di macchinari fuori da ogni immaginazione. Il ragazzo guardò il tutto estasiato, incapace di dire qualunque cosa. Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter utilizzare quelle apparecchiature.
Il capo della sede sembrò aver notato il suo interesse.
- Se entrerà a far parte dell’Ordine, potrà utilizzare questa strumentazione, senza alcuna restrizione.-
Cosa stava aspettando ad accettare?
Era praticamente il sogno di una vita – seppur giovane – che si realizzava.
- Le verrà offerto vitto e alloggio gratuito, ovviamente.-
 Continuò l’uomo .
- Cosa?-
Ecco, era troppo bello per essere vero.
Avrebbe dovuto lasciare casa sua, la sua famiglia.
- Se accetterà questo lavoro, dovrà vivere qua, e  tagliare tutti i rapporti esterni all’Ordine. Mi sembra un prezzo equo, no? E poi lo farà per salvare l’umanità intera.-
Reever, in fondo aveva solo vent’anni, non era proprio un uomo, ma ancora un ragazzo e non era ancora pronto a separarsi così dai suoi cari.
- Io credo di doverci pensare…-
L’uomo annuì.
Finito il giro della base, lo riaccompagnò alla carrozza che lo riportò al luogo dell’incontro.
- Mi sembra scontato ricordarle che tutto quello che ha visto e che le ho raccontato a nessuno.- gli disse il capo della Sede, prima di salutarlo.
 
                                                                            ~  ~ 
 
Non appena tornò a casa, salì in camera, senza nemmeno cenare. Aveva bisogno di stare solo, doveva pensare.
Il suo desiderio di diventare uno scienziato aveva davvero il prezzo di sconvolgere la sua vita?
Era preparato a dover fare dei sacrifici, ma non si aspettava di dover rinunciare a qualcosa di così grande.
In realtà  non gli interessava parecchio del destino dell’umanità o cose simili, anche perché in fondo non ci credeva a quelle storie su Barone, Conte o quello che cavolo era, e quei mostri chiamati Akuma. Lui desiderava avere un vero laboratorio per poter continuare i suoi studi e fare qualche esperimento.
Aveva due settimane per pensarci.
Avrebbe preferito poterne parlare con qualcuno, per poter essere consigliato, ma doveva mantenere il silenzio assoluto. Si era accorto di essere seguito da un curioso aggeggio nero dotato di ali. Una ricetrasmittente, con buona probabilità. Aveva dovuto sopprimere il desiderio di agguantarla per smontarla e studiarla. Chissà, magari avrebbe pure potuto perfezionarla.
 
Passò già qualche giorno e Reever si era deciso a rinunciare a quel lavoro. Non aveva modo di comunicare con il responsabile che gli aveva offerto l’impiego, così attese il giorno in cui avrebbe dovuto dare la sua risposta.
Si vide con il Capo della Sezione Oceanica al solito punto d’incontro e non appena salì sulla solita carrozza, questa si mosse conducendolo come la volta precedente alla Sezione Scientifica.
- Hai preso la tua decisione?-
- Sì.-
- Ebbene?-
- Non voglio accettare quest’incarico. Non credo di potermi fare carico di una simile responsabilità.-
In quei giorni aveva pure deciso l’umiltà come spiegazione alla propria decisione, invece che l’attaccamento alla famiglia o la sua incertezza rispetto alla veridicità sulla storia della lotta tra Bene e Male.
L’uomo non sembrò interessarsi tanto alla motivazione, si limitò ad annuire per poi continuare a parlare.
- Devi comunque venire alla base, ci sono dei moduli che dovresti firmare.-
Reever annuì di rimando.
Non appena furono nei pressi della Sede la loro attenzione fu colta da una spessa colonna di fumo che macchiava il cielo.
Il capo della Sezione sembrò allarmarsi e chiese al cocchiere se riuscisse a capire da dove provenisse il fumo.
- Credo venga proprio dalla Base, signore.- rispose l’altro.
L’uomo imprecò tra i denti, poi gli rispose dicendogli affrettarsi.
- Mi spiace ragazzo, ma temo tu sia coinvolto il una brutta situazione.-
Lui non rispose, restò immobile sul sedile cominciando a preoccuparsi.
Forse, le storie che gli avevano raccontato non erano frutto di fantasia.
 
Non appena la carrozza si fermo e loro scesero, li accolse uno scenario agghiacciante. La Base era semidistrutta. Alcune pareti erano state abbattute, alcune zone erano in balia di incendi probabilmente causati da circuiti elettrici danneggiati.
I corpi degli scienziati giacevano a terra, i feriti venivano soccorsi alla meno peggio, usando dei pannelli come protezione.
- Cosa diavolo è successo?!- urlò il capo della Sezione.
- Gli Akuma hanno attaccato! Sono in cerca dei frammenti i Innocence, che abbiamo recuperato e che dobbiamo portare in Europa!- gli rispose un uomo con una divisa bianca.
- Non sono riusciti a prenderle, sono arrivati gli Esorcisti, fortunatamente!- l’uomo indicò delle figure vestite di nero, radunate a parlare tra loro.
- Grazie al Cielo!- e il Capo corse loro incontro.
Reever restò di fronte all’uomo vestito di bianco.
- Scusa, non è che ti spiacerebbe aiutarmi?- gli chiese quello.
Lui annuì con il capo e collaborò con gli altri superstiti.
Medicarono i ferirti e recuperarono il salvabile dalle apparecchiature.
- Torneranno!- disse uno degli uomini, quando si sedettero a prendere fiato. – gli Akuma torneranno finché non troveranno l’Innocence! E ogni volta sarà peggio, loro più potenti e noi meno numerosi! Questa guerra ha l’esito già scritto, in nostro sfavore.-
Un mugugno sommesso si sollevò dal gruppo dio scienziati e Finders , così si chiamavano gli uomini con le divise bianche.
Un ragazzo invece si alzò in piedi.
- Non dite così. – Aveva un camice da laboratorio logoro e sporco di sangue, in moti punti strappato per ricavarne bendaggi per i feriti. Doveva aveva avere la sua età all’incirca, indossava un sottile paio di occhiali e aveva lunghi capelli neri, più corti al viso.
- Se parlate così abbiamo già perso! Noi dobbiamo combattere! Per noi stessi, per i nostri cari! Quanti di voi hanno lasciato la famiglia? Quanti di voi non vede di loro di riabbracciare i propri genitori, la propria moglie o, i propri figli? Se ci arrendiamo ora, non avremo mai la possibilità di dire loro: «Tada ima, sono a casa.»-
Nessuno osò obbiettare. Molti annuirono con il capo. Qualche altro cominciò a raccontare della propria famiglia, con gli occhi lucidi.
- Sei un nuovo arrivato?-
Reever sollevò lo sguardo.
Era ormai sera ed aveva deciso di trattenersi per continuare ad aiutare.
- Più o meno. Sono Reever Wenhamm.- disse tendendogli una mano.
- Komui Lee.- rispose – Allora come sei arrivato qui?-
- Mi avevano offerto un lavoro, ma avrei rifiutato. Mi hanno condotto qua per firmare dei documenti. Ma quando siamo arrivati abbiamo trovato questa situazione.-
- Quindi pensi di andar via?-
Reever osservò il cielo stellato e si limitò a scrollare le spalle.
- Tu chi vuoi proteggere?- chiese dopo un attimo di silenzio.
- Prego?-
- Mi riferisco al discorso che hai fatto prima.-
- Ah quello… Bhe mi riferivo a mia sorella.-
- Oh…-
- Sai lei è una Compatibile, ma è troppo giovane per poter usare a pieno l’Innocence, perciò la tengono segregata nella Base Occidentale.-
- Mi dispiace…- riuscì a dire Reever.
- Ah! Non ti preoccupare! Di solito non sono cose che dico a chiunque. Tu mi fai simpatia!-
Komui gli assestò una pacca sulle spalle, poi si alzò, stirò la schiena e andò all’interno di quello che restava della Base.
- Bhe… non so se ci vedremo ancora, perciò buona fortuna.-
 
                                                                                                ~  ~  ~
 
Era passato qualche giorno, quando rivide quel ragazzo dai capelli biondo scuro e la barba incolta.
- Ehi Reever! Sei ancora qui?-
Gli andò in contro dandogli un’altra pacca sulla spalla.
- Ah… Komui… Sì, pensavo di dare una mano, finchè non sarà tutto sistemato.-
- Capisco. Comunque fai attenzione, stare qui è pericoloso. Gli Akuma potrebbero tornare davvero.-
Reever annuì, ma continuò ad aiutare anche nei giorni seguenti, fino a quando gli Akuma non ritornarono sul serio.
Li vide per la prima volta e al primo sguardo seppe che non li avrebbe mai dimenticati e che avrebbero popolato i suoi incubi per molto tempo.
I primi che attaccarono erano vere e propri armi dalla forma sferica, con un volto umano segnato da un pentacolo sulla fronte. Sparavano proiettili composti dal proprio sangue, tossico per gli esseri umani. Vide molto colleghi colpiti e ridursi in polvere in pochi secondi.
Poco dopo ne giunsero altri dalle forme più disparate: sembravano animali o oggetti e possedevano una coscienza. Ragionavano e parlavano come esseri umani. Erano dei livelli due, glielo aveva spiegato Komui. Si erano evoluti dopo aver ucciso molte persone.
Gli esorcisti intervennero e Reever assistette anche all’Invocazione dell’Innocence.
Vide quegli uomini vestiti di nero combattere contro quei mostri ed allora capì che non erano storie inventate. Era tutto vero. La battaglia tra Bene e Male era davvero in corso.
Quando l’attacco si concluse era già l’alba.
E lui si trascinava tra le macerie come un’anima vagabonda.
Era ancora vivo?
Vedeva il cielo roseo, illuminato dai primi raggi del sole e le ultime stesse spegnersi.
Sì lasciò cadere per terra sfinito. Sentì una voce da lontano chiamarlo, ma non capiva chi fosse. Le palpebre erano pesanti e non c’era un muscolo del proprio corpo quando gli dolesse.
Si svegliò in un lettino da campo, un’infermiera gli disse che aveva dormito per  giorno intero e che non aveva ferite gravi. Si rimise subito in piedi. Il lavoro che avevano fatto fino a pochi giorni prima era da ricominciare. La base Oceanica era nuovamente distrutta.
Sospirò mentre si grattava la nuca. E si chiese perché stava facendo tutto questo. Era una follia. Una condanna a morte.
Eppure in cuor suo sapeva, che quello era il suo posto.
Sapeva che doveva continuare ad aiutare Finders, scienziati ed Esorcisti.
Sapeva che doveva entrare nell’Ordine Oscuro.
Vide degli uomini trasportare una trave e subito si offerse di aiutarli. E così continuò la sua giornata, si fermò un’oretta per il pranzo e poi ricominciò fino a sera.
- Ancora non sei andato via?- Komui si sedette accanto a lui, poco dopo che s’era fatto buio.
Lui annuì con il capo.
- Ho deciso di restare. Voglio entrare nell’Ordine. Dopo aver visto quelle atrocità non posso tornare a casa come se niente fosse. Devo fare qualcosa.-
Komui gli sorrise.
- Sai, io voglio lasciare questa base.-
Lui lo guardò incredulo.
- Voglio andare in Europa.- continuò l’altro – lì si trova mia sorella. Devo sbrigarmi a far carriera.-
- E perché me lo stai dicendo?-
- Perché se vuoi fare qualcosa di utile devi venire in Europa pure tu. Quello è il centro di comando e da lì si fa qualcosa concreto.-
Reever lo fissò.
- Allora andremo in Europa.-
 
Non appena il centro scientifico fu rimesso in piedi, i due scienziati iniziarono a lavorare, costruendo nuovi trasmettitori, studiarono dei tessuti molto resistenti per le diverse degli Esorcisti.
Con queste e con molte altre invenzioni e scoperte si fecero notare dai piani alti ed in beve tempo ricevettero una lettera.
Komui non appena le lesse il contenuto saltò letteralmente dalla sedia. Scappò subito alla ricerca di Reever e mosso dalla contentezza e dall’euforia e dalla contentezza del momento gli lanciò le braccia al collo.
- Sono stato promosso!- esultò – Mi hanno fatto capo della Sezione scientifica in Europa!-
Si rese conto solo dopo di essere saltato addosso al collega e subito si ricompose, notando il lieve imbarazzo che imporporava gli zigomi di Reever. Arrossendo lui stesso del suo gesto prese un po’ di distanza per poi continuare.
- Ecco dicevo… dicono che posso indicare un collega, il suo curriculum verrà valutato e i piani alti decideranno se trasferirti con me.-
- Hai fatto il mio nome?- chiese incerto.
- Assolutamente sì! E con le tue qualifiche ti sceglieranno sicuramente!-
Reever sorrise.
- Riabbraccerai tua sorella!-
- Siiì! La mia piccola Lenalee!- E Komui incominciò a straparlare di quanto fosse graziosa, gentile e dolce la sua sorellina. Ma poi si fece serio.
- Reever. Ti devo ringraziare. Se non fosse stato per te, non ce l’avrei mai fatta.-
L’altro si grattò la nuca, leggermente imbarazzato.
-Dai non dire così! Se non mi avessi fatto studiare tutti i giorni, riparato i miei danni con gli esperimenti o anche buttarmi giù da letto ogni mattina e mettermi una coperta sulle spalle la notte quando mi addormentavo sulla scrivania non avrei mai raggiunto questo traguardo.- disse poggiandogli una mano sulla spalla.
 
Il giorno della partenza arrivò velocemente. Reever e Komui aspettavano che la nave che conduceva in Europa si preparasse a salpare.
- Finalmente rivedrò la mia sorellina!- Komui non smetteva di ripeterlo, saltellando a destra e a sinistra, felice come un bambino. Reever lo guardava sorridendo, avrebbe voluto condividere almeno un briciolo di quell’allegria con l’amico, ma proprio non ci riusciva.
Non appena sentì la sirena della nave che annunciava che si stava per salpare, il giovane si affrettò a rintracciare il collega.
- Komui, la nave sta per partire…- cominciò a dire.
- Sì lo so! Diretta in Europa e verso Linalee!- esultò l’altro.
- Si certo, certo. Ma io non vengo ora.-
L’espressione di Komui mutò improvvisamente.
- Come? Perché?-
- Non mi hanno preso. I piani alti non hanno accettato il mio trasferimento.- comunicò il biondo con un’alzata di spalle.
- Ma…-
- Verrò in Europa, Komui. Te lo prometto. Ma non adesso.-
- Perché non mi hai detto niente?- il cinese lo prese per il colletto della camicia.- Avrei fatto qualcosa!-
- Avresti fatto casini. E avresti rischiato di non vedere tua sorella…- rispose allontanandolo da sé.
Komui sospirò.
- Ti do sei mesi.-
Reever annuì per poi scendere dalla nave.
 
                                                                           ~  ~  ~
 
- Supervisore! Supervisore! E’ arrivato un tizio!-
Johnny Gill correva come un disperato per tutta la Base Orientale dell’Ordine Oscuro,  entrando nello studio del Supervisore.
- Che tizio?- domandò un uomo sollevando lo sguardo e osservando il ragazzo da dietro un sottile paio di occhiali.
- Un tizio!- insistette il ragazzo – Dice di essere il nuovo capo della Sezione scientifica!-
- Fallo entrare.- disse l’altro con un alzata di spalle.
Dalla porta dello studio fece il suo ingresso un uomo dai capelli biondo scuro.
- Mi avevano detto che c’è un posto libero come capo della Sezione scientifica, perché quello in carica è diventato Supervis…- non riuscì a finire la frase, che l’uomo gli saltò addosso.
- Reever! Sei arrivato! Ce l’hai fatta!-
Il nuovo arrivato si trovo attaccato a sé un Komui in lacrime.
- Sì, sì! Ma ora staccati!- esclamò tentando di toglierselo da sopra.
- Reever! Sono così contento!- ma quello non sembrava volersi staccare.
Ci vollero tutti gli scienziati della sezione e un bel po’ di tempo per scollare Komui da Reever.
- Sei diventato violento!- si lagnò il Supervisore.
L’australiano nel mentre indossava un camice da laboratorio, sollevandone il colletto.
- E tu hai tagliato i capelli!- osservò accorgendosi solo ora del dettaglio.
- Oh sì… E tanto strano?-
- No, sono strane le punte che si arricciano!- disse l’altro ridacchiando – Ok è deciso! Ti chiamerò Boccoloso!-
Inutile dire che quel soprannome si diffuse per tutta la sezione e che tutti gli scienziati lo utilizzarono senza troppi problemi e a Komui non sembrò dispiacere troppo.
Il cinese fece fare all’amico i laboratori e il resto della base, gli presentò tutti gli scienziati e ovviamente anche Lenalee.
I due colleghi, dopo il giro si fermarono a bere del caffè.
- Ed eccoci entrambi qua.- disse Reever.
- Già… Sei pronto a salvare il mondo senza beccarti il becco di un quattrino?- chiese Komui tendendogli una mano.
- Sono venuto qui per questo.- rispose l’altro stringendogliela.
 

Angolo Autrice
 

Era da un po' di tempo che meditavo di scrivere una storia su Reever, per il semplice fatto che adoro il suo personaggio (e mi ha inspirata nello studiare la chimica per l'esame di Febbraio u.u) e scrivendo del suo passato mi è venuto in mente di inventarmi l'incontro con Komui u.u chissà se ci ho azzeccato qualcosa... MaH ormai ve la siete sorbita u.u
Bene, il motivo per cui io ho avuto la bell'idea di scrivere 'sta cosa qua questa storia è il contest indetto dalla pagina Face Book D.Gray-man Otaku* (link qui *indica con il ditino*: https://www.facebook.com/pages/DGray-Man-Otaku/197503773603196?fref=ts) ... Perciò prendetevela con loro, eh! *E fu così che Sel venne buttata fuori dal contest* A parte gli scherzi, è una gran bella pagina, perciò se non la conoscete, schiaffatele un Mi Piace! e_e
Se volete votare la storia nel contest, mettete un mi piace cliccando su questo link e mettete un "Mi Piace": https://www.facebook.com/photo.php?fbid=562378803782356&set=a.551743634845873.1073741825.197503773603196&type=1&theater
un piccolo avviso: la storia non voleva essere una ReeverxKomui, se ha dato adito a pensarlo la colpa è di _Derek che mi ha inculcato questo paring :'D Bhe non che avrebbero torto, visto la cosa depressa che ho prodotto! *fissa fanfiction* Forse mi sono salvata con la parte finale e... ora ho dato origine al soprannome del Boccoloso! *esulta*
Ah sì, ho pure tradotto il titolo in giapponese, ma non ho la benchè minima idea se sia giusto... perciò se qualcuno mastica nipponico, mi dica se lo è o meno!
Bene ora mi congedo! Grazie per aver sopportato le mie divagazioni letto fino a qua! Mi piacerebbe aver un vostro parere!
Un bacione,
Mitsuki <3

 

   
 
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