Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: y0unghope    14/04/2013    1 recensioni
In questa storia si parla di una ragazza quattordicenne di nome Alessia, e la madre è appena morta per leucemia, suo padre si chiama Austin Carter Mahone… Austin la accetterà? Le crederà?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Alessia, ho 14 anni, ho una mamma e non un padre… o meglio dire lo ho ma non so chi sia, mia mamma non me ne ha mai voluto parlare, ma penso che ormai dovrà farlo. E’ malata di leucemia e il dottore dice che le resta poco da vivere. Gli assistenti sociali sono già venuti più volte a farmi visita e a chiedermi se ho ancora qualche familiare vivo. Sono in ospedale e sono le 15.00, sono qui con una mia amica, Chiara. Mia madre è da più di un’ora dentro una camera, ci sono un po’ di medici, che continuano ad entrare ed uscire, dottoresse che chiamano qua e là altri dottori. Non so cosa sta succedendo lì dentro, ogni volta che provo chiedere qualcosa non mi risponde nessuno, mi dicono solamente “stai tranquilla è tutto ok”… e mi risiedevo.
Chiara. Ehi Alessia, sta tranquilla vedrai che è tutto ok – le faccio un sorrisetto e mi calmo, per modo di dire.
Sono già le 17.30 e ho una fame della madonna… così vado alle macchinette a prendermi qualcosa, ho preso un pacchetto di patatine, mentre Chiara si è presa un tè. Ritorniamo a sederci e finalmente un dottore si degna a dirmi qualcosa.
Dott. E’ lei la signorina Alessia Brown? -  dice indicandomi           
Io. Si si sono io, mia madre?
Dott. La vuole vedere mi segua.
Chiara. Io rimango qui
Seguo il dottore ed entro nella stanza, ci sono due armadi, due poltrone, una finestra e un letto su cui è sdraiata mia madre. C’è una puzza nauseante, e vedo sangue sul letto. Mi avvicino a mia madre, è pallida, molto pallida, i suoi capelli biondi lunghi ormai stanno perdendo pure il colore.
Mamma. Alessia vieni qui…
Mi avvicino a lei
Mamma. Alessia ascoltami bene, prendi un foglio e una penna – tossisce
Io. Perché mamma?
Mamma. Fai come ti dico! – Prendo un foglio e una penna
Mamma. Scrivi… Austin Carter Mahone…
Io. Chi è?
Mamma. È tuo padre… - A quello parole rimango immobile per qualche secondo – Allora Alessia vai avanti a scrivere…
Io. Perché?
Mamma. Cosa perché? – tossisce
Io. Perché me lo dici ora?
Mamma. Per non lasciarti sola – a quelle parole crollai…
Io. Mamma perché dici questo? – Iniziarono a scendere le lacrime
Mamma. No tesoro, non piangere ti prego. Promettimi una cosa, che sarai sempre forte!
Io. Perché dici così – dico singhiozzando
Mamma. Vedi… ormai per me è arrivato il momento.
A quelle parole crollai, il mio cuore andò in mille pezzettini, le gambe non mi reggevano più così mi misi seduta sulla poltrona ed ebbi la forza di chiedere “Quanto?”
Mamma. Dicono ore, minuti, ma giorni no.
Mi alzai e dissi va bene mamma, rimarrò forte per te, solo per te.
Mamma. Brava tesoro così ti voglio, ricordati che ti amo.
Io. Mamma anche io ti amo – la abbraccio
Mamma. Dai Alessia, scrivi prima che poi è troppo tardi – e con le lacrime agli occhi continuai a scrivere ciò che mi diceva -  S. Antonio, Texas
Io. E l’indirizzo?
Mamma. Non lo so, ma sicuramente qualcuno lo conos… - e dopo quelle parole il suo cuore smise di battere, non era neanche riuscita a finire la frase, mi buttai su di lei e mille dottori entrarono nella stanza, mi allontanarono e cercarono di rianimarla ma niente… era giunta la sua ora. Esco dalla camera e mi dirigo verso Chiara in lacrime…
Chiara. Ehi Alessia, come sta? – e scoppio in un pianto abbondante
Io. Le ho promesso di rimanere forte, non devo piangere. – A quelle parole Chiara capì cos’era successo e mi abbracciò fortissimo, appoggia la mia testa sulla sua spalla, rimaniamo in quella posizione per circa 10 minuti. E proprio in quel momento arrivano gli assistenti sociali, non vedevano l’ora di portarmi via.
Ass. Sociale. Allora Alessia? Hai qualcuno con cui stare da d’ora in avanti?
Chiara. Alessia, ti farei venire a vivere da me ma nelle condizioni in cui viviamo i miei non potrebbero adottarti anche se sai benissimo che ti voglio molto bene.
Io. Lo so Chiara, comunque ho ancora vivo mio padre…  Si chiama Austin Carter Mahone e abita a San Antonio in Texas.
Ass. Sociale. Benissimo cercheremo l’indirizzo di casa e partiremo dopo il funerale.
Mi lasciarono li… Chiara mi accompagnò a casa e rimase con me per la notte, il giorno dopo si sarebbero svolti i funerali e fu un’associazione a pagarlo, era molto amata mia mamma.
   
 
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