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Autore: Cecia94    03/11/2007    0 recensioni
Ciauz a tutti!
Tanto vale che ve lo dica subito:questa ficcy conterrà pochi,anzi,pochissimi capitoli (ma non chiedetemi perchè,a dire il vero non lo so nemmeno io...)
Come sempre ringrazio chi mi recensisce...sia in positivo che in negativo!
La fanfic contiene un riferimento ai Tokio Hotel veramente minimo,c'è solo un accenno ad una loro canzone...oh,come tutte le mie storie ha temi un po' forti.
Mmm...basta,credo d'avere finito...
Oh,dimenticavo...
BUONA LETTURA!
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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An deiner seite…Ich bin da

An deiner seite…Ich bin da!

Ecco che ti ho detto.

Ricordi?

An deiner seite,dei Tokio Hotel.

Ti piaceva tanto.

Scema,tu il tedesco non lo parli.

Non capisci quello che dice la canzone.

Tanto per la cronaca…la frase che ti ho detto vuol dire:

Al tuo fianco…ci sarò

E così sarà…al tuo fianco ci sarò sempre.

C’ero.

E ci sono ora.

Ora,che i medici tentano disperatamente di salvarti la vita.

Ora,in questa sala d’attesa bianca,piena di persone vestite di bianco,di barelle bianche,rivedo il tuo viso bianco.

Strano,come mai è stato scelto il nero come colore rappresentativo della morte?

Secondo me la morte è bianca.

Ci avete mai fatto caso?

Nessuno,dopo la morte,diventa nero.

Ma bianco.

 

*Flashback*

Oh,no.

Non proprio ora.

Fantastico,si è messo a piovere.

Meno male che casa è qui vicina.

Ma cos’è che mi vibra in tasca?

Ah,il cellulare.

Mi riparo sotto un portico.

È Amony.

-Amony!-

-Pronto,Johanna?-

-Oh,signora,credevo fosse Melanie!-

-No,ha lasciato il cellulare a casa…ma non è con te?-

-Veramente no!-

-E non sai dove potrebbe essersi cacciata?-

-Signora,dal suo tono mi sembra preoccupata…è successo qualcosa?-

-Quando oggi Melanie è tornata a casa aveva il viso sconvolto,ma non sono riuscita a farle dire nemmeno una parola…non l’avevo mai vista così,e sai com’è lei,per un nonnulla potrebbe fare una sciocchezza!-

-Si calmi signora,si calmi. Vado subito a cercarla.-

-Ma piove a dirotto,ti prenderai un malanno!-

-Rifletta. È meglio che io resti a casa per non prendermi un malanno piuttosto che vada a cercarla per impedirle di fare sciocchezze?-

-Hai ragione,ma andrò io a cercarla.-

-Meglio di no. In questi casi un’amica è meglio della mamma,mi creda.-

-Credi che potrebbe…?-

-Ci ha già provato…potrebbe rifarlo,e io devo impedirglielo!-

Adesso anche la mia voce suona isterica.

So dov’è.

E ho paura di quello che potrei trovare.

-Credo di sapere dov’è Melanie. A dopo signora.-

-Aspetta! Dimmi almeno dov’è mia figl…-

Click.

Sono una maleducata,lo so.

Non si chiude il telefono in faccia alle persone.

Ma adesso è meglio che corra.

Melanie,ti prego,non fare sciocchezze.

Aspettami.

 

Ho corso a perdifiato attraverso San Francisco.

Cazzo,perché ogni volta che lei fa un’idiozia io non sono in un punto vicino al Golden Gate Bridge?

Le gambe quasi non mi reggono più.

Ma devo resistere.

Devo farlo per lei.

Eccola,è lassù.

-Melanie! Non fare stronzate!-

-Vaffanculo,Johanna!-

-Scendi,non è bello quello che stai facendo!-

-Non me ne frega se è bello o brutto! Tanto la mia vita fa schifo!-

-Non dire cazzate! Se la tua vita è uno schifo,perché io sono qui?-

-Perché ti ha mandato mia madre! Torna a casa,ti prenderai un malanno!-

-E lasciarti in balia della depressione? No,mai!-

-Vattene via!-

-Invece salgo da te,che ti piaccia o no!-

 

-Melanie…-

-Idiota! Tu soffri di vertigini,perché sei salita?-

-Perché tu non sai nuotare e vuoi gettarti nell’Oceano Pacifico?-

-Perché mi ha tradita,capisci? Mi ha tradita!-

-Non credo sia questo il motivo! È stato con te tutto il giorno,come avrebbe potuto tradirti?-

-Ma l’ha fatto!-

-Non mentirmi,Melanie. Che ti è successo?-

-Non mi convincerai solo perché mi stai guardando in quel modo!-

-…-

-Tanto non parlo!-

Adoro convincere le persone a parlare solo con lo sguardo.

Mi fa sentire onnipotente.

-Se proprio vuoi saperlo te lo dico!-

Abboccata,cara.

Come tutti.

-Mi ha violentata!-

-Coooooosa?-

-Hai capito benissimo…-

Le lacrime cadono giù dai tuoi occhioni,che tanto somigliano a quelli di una bambina spaesata.

-Coraggio piccola…lo supereremo,insieme.-

-Non c’è nulla da superare!-

-Melanie! Noooooooooooooooooooo!-

Perché cazzo ti sei lanciata?

Mi butto anch’io,ignorando il senso di vertigine.

Per te,questo ed altro,mia cara Melanie.

A fatica,riesco a trascinarti fino a riva.

Il tuo volto è bianco.

Troppo bianco.

Una piccola folla si stringe attorno a noi.

Qualcuno telefona al 911.

Nel frattempo io ti faccio la respirazione artificiale.

Resta con me.

Resta qui con me.

Sputi un bel po’ d’acqua,ma io tuoi occhi non accennano ad aprirsi.

Il battito alla carotide è irregolare.

Ma c’è.

L’ambulanza.

-Melanie,coraggio. Andrà tutto bene.-

Ti accarezzo i capelli.

Cerco di tranquillizzare più me stessa che te.

Ti stringo la mano.

E tu fai lo stesso.

Ma debolmente.

Arriviamo in ospedale.

Ti portano in sala operatoria.

Un medico mi afferra il braccio.

-Signorina,le dispiace spiegarmi quello che succede?-

-La mia amica…Melanie…credo sia stata violentata e…ha tentato il suicidio…di nuovo…-

-Si è gettata dal Golden Gate Bridge?-

-Sì…e io non ho fatto nulla per salvarla…-

-Se non hai fatto nulla per salvarla perché sei bagnata fradicia?-

-Io…mi sono gettata…nel Pacifico…dopo di Melanie…perché lei…non sa nuotare…-

-L’hai portata tu a riva?-

-Io…sì…-

-Tu hai rischiato la tua vita per salvare la sua…questo è un gesto molto grande. Quanti anni hai?-

-Sedici…ma lei…dottoressa…non avrebbe fatto lo stesso per una sua amica?-

-Si,certo che sì…ma ora vieni,hai bisogno di una coperta e di una cioccolata calda…-

-Non ce n’è bisogno,grazie lo stesso…-

-Invece ce n’è bisogno eccome,cara…-

-NO! Mi lasci andare!-

*Fine Flashback*

 

-Dottore? Com’è andato l’intervento?-

L’uomo,con ancora il camice ed i guanti macchiati di sangue,mi guarda con aria di sommesso trionfo.

-La sua amica è salva. Se vuole può andarla a trovare.-

-Grazie mille,dottore.-

 

-Melanie?-

-Johanna!-

-Allora,come va?-

-Potrebbe andare meglio,credimi…-

-Lo capisco…ma perché hai fatto una scemenza simile? Me lo spieghi?-

-Te l’ho detto…lui…mi ha violentata…-

-Ma lui chi?-

-Lui!-

Mi indica qualcosa dietro le mie spalle.

Ma non è possibile!

Ma quello non è…

-Johanna,proteggimi!-

-Lei! Come ha potuto?-

-Potuto fare cosa,cara?-

-Fare cosa? E me lo chiede? Lei ha violentato sua figlia!-

Ora capisco.

Altro che sciocchezza.

Altro che superare il trauma.

-Non dire sciocchezze,mia cara. Melanie ha solo avuto un altro dei suoi attacchi di depressione,tutto qui.-

-Melanie non sta dicendo sciocchezze. Glielo si legge negli occhi. Lei ha violentato sua figlia. Non si sente un mostro?-

-Perchè dovrei? Mi stai accusando di qualcosa che non ho fatto.-

-Cos’è questo baccano qui? Lei vada fuori,ho bisogno di parlare con le ragazze.-

-Dopo posso tornare?-

-Certo,se le ragazze lo riterranno opportuno.-

BOM.

La porta si chiude con un tonfo.

È la dottoressa di prima.

-Ho già chiamato i servizi sociali,tranquille. Questi sono i risultati delle tue analisi,cara Melanie.-

-Quindi lei mi crede?-

-Certo. E le analisi lo confermano.-

-E ora che succederà?-

-Verrai data in affido alla famiglia di Johanna fino al compimento dei 21 anni.-

-Hai sentito,Johanna? Diventeremo come sorelle!-

-Si,ma ora prendi queste pillole e riposa. Non devi stancarti ulteriormente.-

-Grazie dottoressa.-

Si è addormentata subito.

Ma suo padre è sparito,non è più nel corridoio quando usciamo.

Meglio.

Non darà più fastidio.

Ma è meglio aspettare fino a domattina per esserne sicuri.

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti! Questa Fanfic conterrà pochissimi capitoli,ve lo dico prima.

Comunque vorrei ringraziare chi mi recensisce,anche negativamente(come ha fatto S0emme0S,che ringrazio tantissimo,visto che ha confermato i miei sospetti sul fatto che quella FanFic facesse schifo XD),purchè i commenti non siano troppo pesanti,ovvio!

 

 

  
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