Libri > Una serie di sfortunati eventi
Ricorda la storia  |      
Autore: Cherolain    14/04/2013    2 recensioni
{ Esmè/Olaf; Beatrice/Olaf; Violet/Olaf}
Se Esmè in queste situazioni solitamente diventava parecchio triste quel giorno, invece, per la prima volta, comparve il demone.
Fu colpa di Beatrice, in quanto iniziò a fissare la futura signora Squalor con un misto di pietà e compassione.
E quell'essere oscuro, tanto soppresso dalla timida e insicura Esmè, che era sempre stato dentro di lei, fece capolino per la prima volta.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Beatrice Baudelaire, Conte Olaf, Violet Baudelaire
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
esmè
A Lola, che spesso beve come me il tè con lo zucchero.
.
{ Esmè/Olaf; Beatrice/Olaf; Violet/Olaf }

 Si può salvare una persona che vuole essere salvata, ma con una natura così corrotta, così pervertita, che vede il precipizio come una salvezza che cosa si può fare?


Esmè era una ragazza timida, fin troppo.
E, a detta di molti, anche parecchio insignificante.
Al Quartier Generale spiccava solo grazie alle nobili gesta dei genitori, e forse era solo per questo che poteva continuare a frequentare il corso di formazione sui Monti Manomorta.
Non era cattiveria quella dei volontari, ma semplicemente non vedevano in lei nessuna caratteristica adatta per poter fare parte di V.F
Viveva così, Esmè.
Si rivestiva di aurea falsa e sfuocata che la proteggeva e, a volte, la innalzava.
Tutto questo però era un'illusione, nulla di più, e lei lo sapeva.
E ciò la rendeva ancora più timida, insicura e, a detta di molti, fastidiosa.


Gli era accaduto in quel momento ciò che accade sempre alle persone che, all'improvviso, sono messe davanti all'evidenza di una cosa che fa loro vergogna.
Anna Karènina}

Quando Esmè conobbe Beatrice la sua vita cambiò.
La futura signora Baudelaire fu presentata ad un tè delle sei del pomeriggio di una frizzante giornata primaverile.
Beatrice non era nessuno rispetto a Esmè, era solo un'insignificante orfana.
Eppure bastò vederla nei suoi grandi e bellissimi occhi grigi per comprendere, amaramente, che era tutt'altro che una presenza invisibile come la futura signora Squalor.
Le due ore che Esmè passò a prendere quel dannato tè furono le più brutte della sua vita.
Davanti all'essere brillante, bello e amabile di Beatrice perfino le imprese nobili dei suoi genitori non furono d'aiuto, facendola sentire ancora più esclusa e priva di interesse.
Se Esmè in queste situazioni solitamente diventava parecchio triste quel giorno, invece, per la prima volta, comparve il demone.
Fu colpa di Beatrice, in quanto iniziò a fissare la futura signora Squalor con un misto di pietà e compassione.
E quell'essere oscuro, tanto soppresso dalla timida e insicura Esmè, che era sempre stato dentro di lei, fece capolino per la prima volta.


Da allora qualcosa cambiò in Esmè, radicalmente.
Il demone la aiutò a superare la sua grande timidezza, facendola iscrivere al corso di teatro, tenuto da un Conte con un nome piuttosto ridicolo.
I suoi genitori furono assai contenti e orgogliosi, come non li vedeva da anni.
 Esmè ebbe la certezza che forse, finalmente, sarebbe diventata una persona spiccata ed estroversa come Beatrice.


Come la fiammella di una candela, oscillava la vita di un essere umano che fino a un momento prima non esisteva.
Anna Karènina}
Quando Esmè conobbe il Conte Olaf la sua vita cambiò.
I luccicanti occhi dell'uomo e il sorriso ambiguo le scavarono minuziosamente l'anima.
Esmè si era innamorata, e per la prima volta nella sua vita tutto ebbe un senso.


La futura signora Squalor si era rifiutata di leggere "Anna Karènina", in quanto lo riteneva un romanzo fin troppo lungo e smielato.
E poi, dicendola tutta, aveva già abbastanza problemi di cuore per poter stare appresso alle vicende di Anna Arkadyevna.
Eppure, se solo l'avesse letto, Esmè avrebbe capito.


Quando Esmè, durante la prova finale dello spettacolo teatrale, vide il Conte Olaf provare sul palco  insieme a Beatrice la sua vita cambiò.
Quel maledetto demone dentro di lei iniziò a grattarle lo sterno, facendole mancare il fiato da dietro le quinte.
La povera futura signora Squalor assistiva dal buio impotente, osservando con il volto irato lo sguardo lussurioso di Olaf e le piccole mani bianche di Beatrice posate elegantemente, e con un certa civetteria, sul collo del Conte.
Tremava, Esmè. Tremava per la rabbia.
Ormai, dopo aver fatto un tacito patto con il suo piccolo mostro interiore, aveva deciso di non piangere e non disperarsi più.
E ora bruciava per l'ira.


Fu in quel terribile istante a teatro che Esmè, incosciamente, prese la decisione che l'avrebbe segnata per tutta la vita.
Lei non avrebbe lasciato andare l'unica cosa a cui teneva al mondo, e non le importava del prezzo che avrebbe dovuto  pagare.
Il demone cambiò anche il suo aspetto esteriore, facendola vestire sempre più in  modo estroso e particolarmente originale.
La futura signora Squalor sviluppò una tremenda ossessione per la moda e per ciò che era in o out.
Dopotutto, se non poteva essere bella tanto quanto Beatrice, avrebbe sicuramente avuto un gusto migliore del suo.


Anna entrò giocherellando con le nappe del suo cappuccio. Aveva il capo basso, ma il viso raggiante di una luce che non era di gioia ma somigliava al cupo rosseggiare di un incendio in una notte tenebrosa.
Anna Karènina}

Quando Esmè, dopo l'avvento dello scisma, si sedette dal lato sbagliato del tavolo con i malvagi la sua vita cambiò.
Per ironia della sorte si ritrovò di fronte Beatrice Baudelaire che, per fortuna, aveva sposato quell'idiota di Bertrant e con lui era rimasta nell'altra fazione dello scisma. La stessa fazione che la futura signora Squalor aveva rinnegato.
Esmè, con un sorriso malevolo, stando ben attenta che la signora Baudelaire la osservasse, strinse con forza la mano grande e nodosa del suo amato Conte, beandosi del fatto che finalmente aveva conquistato la persona che dava un senso alla sua vita.


Benché avesse conseguito tutto ciò che aveva così a lungo desiderato, non era pienamente felice. Ben presto cominciò a sentire che possedeva una minima parte della felicità che aveva sognato, eterno inganno di coloro che credono di raggiungere la felicità nel complimento di un desiderio.
Anna Karènina}

Esmè non si aspettava una vita rose e fiori con Olaf, perchè non sarebbero stati una vera coppia.
Non le interessava il fatto che fosse stata ripudiata dai suoi genitori e che, di conseguenza, non avesse più un cognome.
Il fatto era che Olaf pensava sempre e solo alle sue missioni per estorcere denaro e provocare cattiverie.
Si sentiva a volte stranamente sola, e trascurata.
Soprattutto quando i genitori del Conte furono assassinati a teatro con delle freccette avvelenate a teatro dai coniugi Baudealaire e dagli Squalor.
Beatrice Baudelaire continuava a perseguitarla, e  il suo demone le fece comprendere che, in un modo o nell'altro, Olaf restava sempre ossessionato da quella terribile donna.


Esmè sprizzava di gioia da tutti i pori quando venne a sapere che la Baudelaire era morta e sepolta, uccisa dal suo amato Conte.
La gioia si tramutò in disperazione e angoscia quando si rese conto che Violet Baudelaire, la figlia maggiore di Beatrice, era bella tanto quanto la madre, se non di più.
Il vortice oscuro causato dal demone la fece sprofondare di nuovo, soprattutto quando Olaf decise di sposare la mocciosa per mettere le mani sul suo ingente patrimonio.
In ogni azione malvagia del Conte c'era un nascosto e ambiguo desiderio personale, ed Esmè ne ebbe la conferma quando lo vide guardare Violet con occhi famelici, lussoriosi e affamati  e stringere saldamente le sue piccole mani bianche.
Fu in quel momento che realizzò di voler sposare quello stupido di Jerome Squalor, per far comprendere a Olaf come si fosse sentita guardando quel terribile matrimonio inscenato e fortunatamente andato a monte.
Nonostante Esmè divenne la signora Squalor non riusciva neanche lontanamente ad amare il marito perchè, proprio come Anna Arkadyevna non poteva fare a meno di Vronsky, lei non poteva vivere senza Olaf.


Si può salvare una persona che vuole essere salvata, ma con una natura così corrotta, così pervertita, che vede il precipizio come una salvezza che cosa si può fare?
Anna Karènina}
 
Quando Esmè venne lasciata da Olaf la sua vita finì.
La signora Squalor non potè sopportare, nemmeno per un istante, lo sguardo di sincera pietà che le rivolse Violet Baudelaire, così simile a quello di sua madre tanti anni prima, e nemmeno lo spegnersi dell'amore del Conte.
Esmè cercò di inibire le sue emozioni, proprio come cercava di fare da tanti anni, allontanandosi  da Olaf, e stringendo ancora più forte la benda che aveva legata intorno agli ccchi.
Per un istante Esmè tornò la ragazzina timida e insicura e, a detta di molti, fastidiosa mentre le lacrime le rigavano il  volto.
Il suo animo, però, era troppo pervaso dal dolore e dalla malvagità.
L'ultima cosa che la signora Squalor percepì del mondo fu il fuoco sulle sue membra, mentre la risata metallica del suo demone le martellava le tempie.
E ciò la fece stare finalmente bene.



E la luce alla quale ella leggeva il libro pieno di ansie, di inganni, di dolore e di male, s'infiammò d'un bagliore più vivido che mai,[...]
poi cominciò ad affievolirsi e si spense per sempre.
Anna Karènina}



ANGOLO AUTRICE
Questa storia è frutto di un'idea nata dopo aver letto " Anna Karènina", di Lev Tolstoj.
Fin dalle prime pagine non ho potuto evitare di fare un paragone tra la drammatica storia di Anna e Vronsky e quella di Esmè e Olaf, spesso sottovalutata.
La signora Squalor è un personaggio davvero particolare, con uno spessore psicologico sconvolgente, e mi rammarica molto che spesso non venga lontanamente considerata ( infatti, nel film tratto solamente dai primi tre dei dodici  libri di " Una serie di sfortunati eventi", non si trova  nemmeno un accenno alla storica fidanzata del Conte).
Non è stato semplice descrivere ciò che, secondo me, era il suo oscuro e lacerato animo.
La sua sfortunata storia l'ho sempre immaginata così, e lo stesso vale per la misteriosa figura di Beatrice.
Inoltre ho sempre fermamente creduto che Olaf avesse un debole per la signora Baudelaire e, in seguito, per la figlia Violet. Per correttezza, comunque, ho inserito l'avvertimento "Crack Pairing".
Spero che questa shot vi sia piaciuta, in quanto è un lavoro a cui tengo particolarmente, e spero di ricevere qualche parere.
Vi auguro tutto il bene possibile,
Carol.














 
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Una serie di sfortunati eventi / Vai alla pagina dell'autore: Cherolain