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Autore: Tawariell    14/04/2013    2 recensioni
L'incontro/scontro di Peter con il suo mondo d'origine lo porterà a scoprire molte cose sia su se stesso che sui suoi veri genitori e cambierà molte vite.
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Olivia Dunham, Peter Bishop, Settembre, Walter Bishop
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Capitolo 1
 
2010, New York, Other Side
 
Un giovane uomo, piuttosto alto e con dei profondi occhi azzurri, stava studiando gli schemi di un misterioso progetto, la cosa lo intrigava parecchio anche perché ci teneva molto ad aiutare il suo mondo d’origine, vedere tutte quelle zone in quarantena lo avevano fatto star male, migliaia di persone morte imprigionate nell’ambra a causa degli squarci che Walter aveva creato aprendo il portale.
Walter…
Il giovane deglutì cercando di non pensare a quell’uomo, all’uomo che aveva considerato suo padre e con cui negli ultimi due anni aveva creato un rapporto solido ed affettuoso, basato sulla sincerità ed il rispetto reciproci od almeno così credeva fino a che non aveva scoperto la verità.
Allora tutto gli era crollato addosso.
Si era sentito manipolato e preso in giro, provava ancora quelle sensazioni ed ormai credeva che il rapporto con quell’uomo fosse stata solo una terrificante bugia, che ogni gesto di quell’uomo nei suoi confronti fosse stata solo una bugia.
Scosse la testa e si concentrò di nuovo sugli schemi: davvero quel misterioso aggeggio avrebbe potuto curare il suo mondo? Lo sperava di tutto cuore anche perché lo avrebbe aiutato a mitigare i sensi di colpa che sentiva per essere vivo. Tutta quella gente era morta perché Walter voleva salvare lui.
Scosse ancora la testa pensando all’abbraccio triste e disperato di sua madre, era invecchiata precocemente aspettandolo per venticinque lunghissimi anni, avevano parlato a lungo sulla terrazza ed aveva scoperto una donna forte e determinata che era riuscita a sopravvivere al suo rapimento ed alla dissoluzione del proprio matrimonio, andato in pezzi poco dopo che Walter lo aveva rapito.
Walter… Walter. Sempre Walter.
Sospirò fissando gli schemi mentre passava distrattamente la mano su alcuni pezzi che presero vita e si attaccarono alle sue mani.
Allibito li guardò per un lungo istante poi comprese. Velocemente montò una parte del progetto e si avvicinò di nuovo con le mani “Il dispositivo è di natura simbiotica e risponde ad una sola persona. A me” balbettò fissando la propria mano imprigionata in quell’aggeggio.
Deglutì a vuoto quando sentì suonare il campanello, così levò di scatto la mano ed andò ad aprire trovandosi di fronte Charlie Francis ed Olivia Dunham di quell’universo che poche ore prima lo aveva accompagnato proprio in quell’appartamento.
Francis gli strinse la mano presentandosi “Charlie Francis” e subito Peter sorrise, era una gioia rivederlo vivo, soprattutto dopo aver assistito al dolore della sua Olivia. Sua Olivia? Il giovane Bishop si concentrò su Charlie e gli strinse la mano “Peter Bishop. E’ un vero piacere conoscerti. Entrate pure ragazzi. Di cosa avete bisogno?”
Olivia aprì un piccolo foglio e glielo mostrò “Un amico di suo padre voleva che le mostrassi questo signor Bishop” Peter lo prese subito in mano e lo guardò, vi era disegnata la sua faccia e dai suoi occhi uscivano fiamme infernali, si voltò di scatto verso di lei, guardandola negli occhi. “Che amico?” balbettò. La giovane rispose prontamente “Un osservatore. Voleva avvertirci dei rischi che correva tornando qui e vogliamo farle capire che i suoi amici sono qui e sono venuti per la sua sicurezza”
Charlie, intanto, fissava la scena sconcertato “Liv che sta succedendo?” Olivia prese in mano un bicchiere e glielo spaccò in testa “Peter sono io” Il giovane si era tirato indietro di scatto ed aveva sorriso “Grazie credo di averlo appena capito” balbettò dirigendosi verso la cucina dove Olivia subito lo raggiunse.
Peter si lasciò cadere su una sedia osservando meglio il disegno. Era dentro la Macchina. E suo padre sapeva. Sapeva tutto. “Mi ha mentito” disse in un soffio “Mio padre aveva detto che tornando qui avrei potuto guarire il mio mondo, ma non ha mai avuto intenzione di farla. Mi ha riportato qui per distruggere il vostro”
Olivia lo fissò con una tristezza infinita “Mi dispiace” Il ragazzo chinò la testa, era esausto, ovunque andasse suo padre non faceva altro che mentirgli e cercare di manipolarlo. Alzò lo sguardo verso l’agente Dunham e notandone la tristezza sussurrò “Non preoccuparti, non gli permetterò di farlo” Lei subito scosse il capo “Non può farlo senza di te”.
Improvvisamente al giovane Bishop venne un’idea “Da… da quanto lo sapevi?” Era sicuro che lei avrebbe capito e infatti lei prontamente rispose “Poche settimane”. Una parte di lui era arrabbiata anche con lei, non la credeva capace di mentirgli e si chiedeva perché l’avesse fatto. Non vi era un motivo logico. Oppure sì?
La ragazza riprese a parlare “Peter, il tuo posto non è qui” L’uomo scosse il capo “Infatti non è qui, ma non è neanche di là” incredibilmente lei rispose “Invece sì” e questo lo colpì. Possibile che?
Olivia lo fissò per un lungo istante. Era così triste, quasi annientato. Non l’aveva mai visto così fragile. Era sempre stato forte. Era sempre stato la sua forza. La certezza a cui aggrapparsi. E quando lei aveva intravisto la possibilità di perderlo aveva deciso di mentirgli e poi di venirlo a cercare“Ho pensato a migliaia di ragioni perché tu debba tornare. Fermare i mutaforma. Stare accanto a Walter. Salvare il mondo. Ma in realtà tu devi tornare perché il tuo posto è accanto a me”
Aveva parlato a fatica, sussurrando quasi le parole e poi si era avvicinata. Si guardarono. Lui era davvero stupito di quella dichiarazione, era realmente convinto che lei lo considerasse solo un amico. Si avvicinò ancora e finirono per baciarsi dolcemente. Un bacio tenero che suggellava un’unione nata giorno per giorno, non frutto solo dell’attrazione provata fin dal primo istante in cui si erano visti. Lui le cinse la vita quasi per accertarsi che il suo appiglio fosse davvero lì ed Olivia pensò che per una volta sarebbe stata lei la sua certezza.
Rimasero abbracciati a lungo finché lui sussurrò “Torniamo a casa”.
Uscirono dall’appartamento in silenzio sperando di poter rientrare in fretta nell’altro universo, sembrava non ci fosse anima viva e ciò li confortò.
Varcarono il portone d’ingresso lentamente, con aria guardinga, sperando di non trovare nessuno neanche lì, ma purtroppo per loro dai due lati spuntarono due guarnigioni della Fringe Division, Olivia e Peter provarono a correre verso l’auto, riuscendo a raggiungerla; tuttavia la loro fu una vittoria temporanea dato che sentirono degli aghi conficcarsi nel collo ed un secondo dopo crollarono a terra svenuti. Erano stati colpiti con dei dardi di sonnifero.
Peter si risvegliò poco dopo in una piccola cella trovandosi di fronte suo padre. Lo fissò con rabbia
“Vedo che ovunque vado Walter Bishop è un bugiardo e un manipolatore” Il segretario si avvicinò a lui con molta calma, lo fissò glaciale gli tirò un violento schiaffo che lo fece sanguinare “Non azzardarti mai più a paragonarmi a quel rapitore di bambini” Peter, nonostante il dolore che provava, non si scompose “La verità brucia, eh? Entrambi giocate a manipolare il vostro ragazzino, chi con modi affettuosi, chi con i regali ed io come un idiota ci casco sempre” Walternate sospirò e provò a raddolcire il tono di voce “Non volevo manipolarti, solo salvare il mio mondo… il nostro mondo” Il giovane Bishop ridacchiò “E hai pensato bene di recitare la parte del padre amorevole che vuole riportare a casa il figlio rapito” L’uomo si passò le mani sui capelli “Non era una recita. Questa è casa tua ed io sono tuo padre” Peter provò ad alzarsi “Né tu né lui meritate l’appellativo di padre, mettitelo in testa” si guardò poi intorno spaesato “Dov’è Olivia?” Il segretario sospirò “Al sicuro, non le ho fatto niente. Ora ti condurremo in un luogo sicuro in modo che quei mostri non possano trovarti” Peter chinò il capo “E’ proprio vero che mi consideri un burattino” Suo padre si inginocchiò e gli levò le manette “Figliolo, quella gente è pericolosa, se ti tendo lontano da loro è per proteggerti. Ricordati che ti hanno mentito per anni” Vedendosi libero il giovane Bishop fu tentato di scappare, fissò la porta davanti a se, non era lontana, ma Walternate gli impediva metà della visuale così decise di usare un’altra carta “D’accordo, voglio provare a crederti” replicò in tono calmo e quasi remissivo.
Il segretario si alzò e diede ordine ai suoi agenti di condurlo nel luogo prestabilito, Peter non fece una piega, sperando in cuor suo che Olivia stesse davvero bene, così come Walter perché sapeva che c’era anche lui, lo sapeva fin troppo bene.
In poche ore si ritrovò in un isolato chalet di montagna dove vi era un grande recinto di filo spinato e svariati agenti di guardia, Peter sospirò lasciandosi tuttavia sfuggire un sorriso: era fuggito da luoghi peggiori di quello.
E non poteva permettere a nessuno di fare del male alla sua Olivia.
Tantomeno a quell’uomo che diceva di essere suo padre.
   
 
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