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Autore: Dreamer91    14/04/2013    10 recensioni
E se il destino avesse voluto che in una città tanto grande come New York, due ragazzi dalle vite completamente diverse, finissero con l'abitare a meno di tre metri di distanza... sullo stesso pianerottolo?
Dal Capitolo uno:
"Stai scherzando spero!" mormorai
"Perché scusa? Non ci sono topi né prostitute per strada... per quanto riguarda i vicini non so... non li ho interrogati... però..."
"Sebastian!" lo bloccai passandomi una mano sul viso "Lower East Side... sul serio?"
"Non ti seguo, B..." mi fece visibilmente confuso slacciandosi la cintura
"Bastian dovrò vendermi un rene per pagarmi l'affitto... e quando avrò terminato gli organi, mi toccherà scendere in strada e fare compagnia a quelle famose prostitute per andare avanti!" gli spiegai concitato.
(...)
"Non fare l'esagerato Blaine... questa volta penso di aver trovato il posto giusto per te! Coraggio, scendi che te lo mostro!" mi incitò scendendo dall'auto e raggiungendomi sul marciapiede
"Anche l'ultima volta lo pensavi, Seb... e siamo dovuti scappare a gambe levate da un travestito in minigonna e tacchi a spillo!" gli ricordai lanciando un'occhiata al palazzo color porpora - innocuo e all'apparenza rispettabile - che si stagliava per ben quattro piani davanti a noi.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just a Landing'
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Buonasera a tutti e... buona domenica. Dunque... so già che piangerò e che non riuscirò a dire tutto quello che ho da dire e in tal caso mi scuso già da ora per entrambe le cose ç__ç ebbene, dopo numerose peripezie, pianti interminabili mentre le idee non arrivavano, viaggi mentali lunghi chilometri, aver stroppiato una delle coppie più belle della storia della televisione... eccomi a pubblicare l'ultimo epilogo di Just a Landing, nonché ultimo capitolo di tutta la storia.. dopo questo non ci sarà più nulla.. la storia scrive la parola fine e dovrò andare a mettere tra le impostazioni di JaL.. conclusa ç__ç o mamma mia.. e chi ce la faaaaa???? La facciamo continuare ancora, vero??? XD no, dai... se non diventa un polmone, peggio di Beautiful u.u credo che questa storia abbia dato tutto ciò che avrebbe potuto dare.. a me e a voi.. soprattutto a me. Mi sembra ieri quando l'idea di mettere in piedi una storia con questo argomento mi è saltata in testa... tutto merito del mio nuovo vicino di casa (che come ho detto spesso, ahimé non è Blaine ç__ç) e merito anche dell'amore sconfinato che provo per la Klaine. Sono passati dieci mesi dal primo aggiornamento.. e ne ho passate così tante che sinceramente stento davvero a credere di essere arrivata viva alla fine. Non pensavo di essere capace di portare a termine una cosa così, un progetto del genere eppure.. bastava un po' di buona volontà.. e ovviamente bastavate voi: tutti i vostri commenti sono stampati nel mio cuore dal primo all'ultimo, anche quelli su Fb... non dimenticherò mai le risate che mi avete fatto fare, i sorrisi che mi avete regalato, le lacrime che ho pianto quando venivo sommersa dal vostro affetto. Siete delle persone splendide e per questi dieci mesi siete stati la mia famiglia.. e lo sarete ancora.. anche se JaL non dovesse mai avere un seguito o se da questa autrice non uscirà mai più nulla di buono (si spera di no XD)... mi avete fatta sentire speciale e credetemi... raramente mi capita di provare emozioni così belle. Kurt e Blaine ci sono stati sempre per me, anche quando al mio fianco non c'era nessuno e sento di dover ringraziare anche loro... sono speciali, anche se non raggiungeranno mai la perfezione di quelli originali: sono speciali per me, perché so cosa hanno significato in questi mesi e cosa saignificheranno per sempre. Non vi posso dire con certezza se ci sarà o meno un seguito.. forse sì.. qualche idea ce l'ho ma per il momento non vorrei ributtarmi in niente di troppo serio.. ho bisogno di un po' di leggerezza, per questo ho deciso di creare la raccolta Seniel che continuerò ancora per un po' quindi accontentiamoci di quella ^.^ e a proposito di Seniel.. permettetemi di ringraziare anche il mio Daniel... la mia dolce e preziosissima metà.. la mia Tamara.. senza di lei molte volte avrei mollato tutto, senza di lei JaL non sarebbe stata la stessa, senza di lei non avrei avuto quelle immagini fantastiche e questi disegni meravigliosi per gli epiloghi, senza di lei.. boh.. non riesco neanche a pensarci a me senza di lei.. è importante tanto quanto lo è Daniel per Sebastian, o Kurt per Blaine.. o Chris per Darren u.u (l'ultima concedetemela XD).
Mmm...penso di aver detto tutto, al massimo aggiungerò qualcosa nei prossimi giorni sulla pagina autore.. e comunque non ho intenzione di sparire quindi.. non finisce qui XD (suona tanto come una minaccia, vero? XD). Scusate se non ho più risposto alle recensioni.. appena potrò cercherò di farlo almeno per l'ultimo capitolo di JaL e per le shot Seniel.. perdonatemi... ç___ç vi amo con tutto il cuore e.. grazie di tutto.
A voi l'epilogo Klaine.. diverso dagli altri, ma spero sia ugualmente speciale e possa chiudere degnamente questa storia... buona lettura. Firmato Dreamer91.. alias.. Fabiana <3
p.s. Pagina Fb (Dreamer91 ) Raccolta Seniel (Now and Forever ) Missing Moments, che non ho dimenticato, tranquilli ^^ (Just a Landing - Missing Moments )

Epilogo n°9

Kurt & Blaine
"Caro papà"




Ciao papà,

partirò con la solita domanda retorica che si inserisce all'inizio di ogni lettera, quindi.. come stai? Cosa si dice, lì dove sei tu? Sei abbastanza a tuo agio? C'è la giusta compagnia? Riesci a prendere il segnale delle partite di football nonostante l'altezza? Io spero proprio di sì.
É passato un po' di tempo dall'ultima volta che ti ho scritto e ne sono successe di cose: l'ultima volta che l'ho fatto tu eri morto da poco ed io mi sentivo solo. L'unica cosa che sono stato in grado di fare all'epoca, è stato di aggrapparmi al tuo ricordo e continuare a far finta che ci fossi ancora, che fossi semplicemente in un'altra città, magari io a New York per il college e tu eri ancora a Lima, in attesa di partire per raggiungermi. E questa illusione è andata avanti per un po', finché io stesso non ho detto basta: avevo bisogno di reagire e di rialzarmi e realizzare qualcosa per me stesso, qualcosa che rendesse fiero anche te, che sapevo continuavi a guardarmi dall'alto. E in questo un po' penso di esserci riuscito.

Ora abito davvero a New York, la città dei miei sogni, la città in cui tutto è possibile, la città che è riuscita a farmi evadere. L'Ohio stava diventando troppo stretto per me, Lima troppo opprimente e abitare in casa nostra... troppo doloroso. Mi dispiace averla venduta; ora ripensandoci mi sento uno schifo perché so quanti sacrifici avevate fatto tu e la mamma per poterla comprare, solo che... tu non c'eri più, la nostra famiglia si era completamente distrutta ed io.. non riuscivo più a reggere tutto quel peso. Ho preferito tagliare tutti i legami con quella città, casa inclusa, perché tanto non ci sarei mai più tornato.. avrebbe fatto troppo male. Vendere una casa, cambiare città e crescere però non significa volerti meno bene, papà.. io continuo a volertene davvero tanto e la tua mancanza è ancora così viva e si fa sentire sempre: invece di migliorare va peggiorando, soprattutto in alcuni momenti, tipo questo che sto vivendo ora. No, non agitarti.. non è successo nulla di grave, nessuno mi ha preso di mira e non mi sono perso nessuna svendita su internet... anzi... la mia vita non potrebbe andare meglio di così ed è proprio questo il punto: tutto è perfetto, quello che faccio e quello che mi circonda lo sono eppure.. tu non ci sei. É come se fossi incompleto in un certo senso, ma non del tutto.

Sai, papà... se mi vedessi ora, probabilmente non mi riconosceresti neanche e non soltanto perché sono cresciuto ancora in altezza - quasi un metro e ottanta - e i miei lineamenti sono maturati, abbandonando un po' di quelle linee infantili e delicate che sono state un po' la mia rovina al liceo... non si tratta solo dell'aspetto fisico.. è il mio approccio al mondo ad essersi modificato, il mio modo di pensare, il mio modo di agire e di rapportarmi con gli altri. Si tratta, però, di un cambiamento molto recente, iniziato tre o quattro mesi fa e che ancora oggi da i suoi frutti e mi fa scoprire cose, provare emozioni che neanche immaginavo esistessero. Del vecchio Kurt è rimasto davvero ben poco e penso che da una parte sia meglio così: se fossi ancora lo stesso non sarei riuscito a migliorare, ad ottenere ciò che ora ho e soprattutto non potrei scriverti ora con tanta tranquillità ed il cuore tanto leggero.
Cosa è successo di tanto sconvolgente, ti chiederai tu.. beh, papà.. se hai due minuti di tempo libero da dedicarmi.. te lo racconto molto volentieri.

Dunque... dopo aver lasciato Lima ed aver preso casa qui a New York, ho scoperto che non aver frequentato la NYADA non era stato poi un così grande sbaglio perché ho subito trovato un campo alternativo a cui dedicarmi: la moda. Ho iniziato, quasi per scommessa con me stesso, uno stage presso una nota agenzia di moda di Manhattan che alla fine mi ha fruttato un bel lavoro, ben pagato e in un ambiente particolarmente piacevole: d'altronde lo hai detto spesso anche tu... possiedo un estro particolare e un occhio attento per certe cose e forse avrei dovuto seguire il tuo consiglio invece di impuntarmi con quel college tanto costoso e prestigioso. In fondo nessuno ha mai detto che la strada da percorrere possa essere soltanto una... io ho avuto la fortuna di poter scegliere e devo dire che.. ne sono decisamente soddisfatto. Non so se frequentare trenta ore di corsi a settimana, abitare in un campus affollato e avere a che fare con quei livelli così alti avrebbe fatto per me. Uscivo da una situazione terribile e non avevo lo spirito adatto per affrontarlo: certo, Broadway era e rimarrà sempre il mio più grande sogno ma.. chissà se un giorno non riuscirò ugualmente a realizzarlo. Ho sempre cercato di ponderare le mie scelte, non mi sono mai fatto guidare dall'istinto né da colpi di testa improvvisi.. Kurt Hummel è un ragazzo di sani principi e con la testa sulle spalle e questo era valido quando tu eri ancora in vita e lo è a maggior ragione ora. Solo che, a volte, mi è capitato di mettere un piede al di fuori della carreggiata e ho rischiato seriamente di cadere giù; all'inizio della discesa c'è stata la mia prima relazione seria con qualcuno.

Probabilmente.. molto probabilmente.. se tu avessi conosciuto David, se tu avessi visto come mi guardava e come si rapportava a me... io e lui non saremmo durati quattro anni. Avresti fatto di tutto per farmi tornare con i piedi per terra e farmi aprire gli occhi. Perché lui non era adatto, io lo sapevo, lo sentivo.. eppure, e anche se mi vergogno terribilmente ad ammetterlo... in quel momento mi sembrava giusto così. Lui si era dimostrato interessato, io non avevo mai provato la sensazione di essere legato sentimentalmente a qualcuno, a New York non conoscevo anima viva e... tutti questi motivi mi hanno spinto a cadere nella sua trappola. Avrei dovuto capirlo subito, fin dal nostro primo discorso, fin da quando lui ci aveva provato... sarei dovuto scappare a gambe levate, senza mai voltarmi indietro.. ma, ovviamente ero troppo sciocco e spaventato anche per fare qualcosa di così banale. Sono rimasto al suo fianco per quattro anni, durante i quali mi sono visto lentamente cedere, perdere quella dignità che mi aveva distinto sempre, che mi aveva fatto combattere il bullismo al liceo e che avevo sicuramente ereditato da te. Gli Hummel non cedono. Gli Hummel combattono fino alla fine. Ma io non sono riuscito a tenere fede a quelle parole: mi sono lasciato plagiare e condizionare da lui, fino al punto in cui la mia opinione non valeva più nulla e la mia volontà la tenevo nascosta con gelosia. Avevo costruito una maschera, una maschera che mettevo su quando stavo con gli altri soprattutto con David e che indossavo con facilità, quasi fosse diventata parte integrante di me. Facevo vedere agli altri ciò che volevano vedere e davo a David solo ciò che chiedeva. Niente di più niente di meno. Quando tornavo a casa, però, chiudendomi alle spalle la porta blindata e poggiando la maschera sul comodino, crollava tutto: non restava nulla del muro di cinta che mi ero costruito attorno, implodevo ogni volta e ogni volta vivere mi costava appena più fatica.

Lo so, papà... se mi avessi sentito pronunciare queste parole, probabilmente mi avresti preso a schiaffi perché questo sarebbe stato l'atteggiamento più sbagliato da parte mia e avrei dovuto essere grato per la mia vita, la mia salute e la fortuna che avevo ottenuto scappando via dalla provincia. Eppure ero come tappato, le giornate avevano assunto tutte la stessa tonalità desolante di grigio e non c'era nulla a darmi la giusta forza per reagire. Solo il tuo ricordo.. ma anche quello faceva fin troppo male per permettermi di rialzarmi e spezzare quella maledetta maschera fatta di bugie e insoddisfazioni. Perché era questo ciò che ero diventato: insoddisfatto. Di me, del mio futuro incerto, del mio ragazzo. Soprattutto del mio ragazzo.
Non c'è mai stato niente in David che riuscissi ad apprezzare e per cui valesse la pena rimanere, niente davvero. Pessimo carattere, arroganza disumana, ragionamenti insensati ed egoisti, un possesso quasi fastidioso nei miei confronti, maleducazione inammissibile e... beh, ovviamente nessun sentimento sincero. E io lo sapevo.. sapevo perfettamente tutte queste cose eppure non l'ho mai lasciato. Perché? Bella domanda... se me lo avessi chiesto qualche mese fa ti avrei risposto che in fondo mi andava bene così, perché ero convinto di aver ottenuto ciò che in fin dei conti meritavo - quasi fosse una punizione, la legge del contrappasso per la mia nuova vita - ed ero convinto di non poter sperare in nulla di meglio. La speranza era proprio qualcosa che non potevo permettermi.

Poi però il destino ha bussato alla mia porta... nel vero senso della parola. Qualche mese fa ho conosciuto una persona, un altro ragazzo, una specie di principe azzurro moderno, le cui armi sono state il sorriso meraviglioso ed un cuore immenso. Blaine. Questo è il suo nome, papà.
Blaine è venuto ad abitare sul mio stesso pianerottolo e sono bastati pochi scambi di battute e qualcuno dei suoi sorrisi per farmi capire quanto fosse speciale e quanto avessi bisogno di un amico come lui. Ovviamente tra di noi l'amicizia è durata ben poco. Mi sono innamorato perdutamente di lui, senza neanche premeditarlo e proprio perché è stato tutto così spontaneo e naturale.. proprio questo ha reso le cose più magiche. Chissà per quale assurdo motivo, anche Blaine si è innamorato di me: in pochissimo tempo lui è riuscito a capire che avessi qualcosa di diverso rispetto alle altre persone, ha capito che dietro l'apparenza ci fosse dell'altro, e soprattutto è riuscito a vedere dietro la maschera che indossavo: lui è l'unico ad essersene accorto, papà... l'unico in sei anni. E io, anche se non lo avrei mai ammesso, aspettavo ardentemente qualcuno così, qualcuno che mi guardasse negli occhi, che mi stringesse la mano e che mi sorridesse sinceramente. Quello soltanto sarebbe bastato a farmi capire che non sarebbe più servito nascondersi, perché non c'erano più pericoli per me. Blaine ha distrutto il mio muro, mattone dopo mattone, lentamente e senza mai smettere di comprendermi e poi ne ha costruito un altro subito dopo, quella volta però attorno a noi. Per proteggerci, per proteggere ciò che avevamo e abbiamo ancora oggi. Sì... io e Blaine stiamo insieme da tre mesi ed io non potrei essere più felice di così.

Blaine non è David, papà e se non te ne fossi ancora accorto, non c'è nulla che potrebbe anche lontanamente accomunarli, eccezion fatta per me forse. Ma David non ha mai ottenuto il mio cuore.. Blaine lo ha conquistato e ormai è completamente suo. Blaine mi ama, mi ama davvero e cosa più importante mi rispetta. Non sono un burattino nelle sue mani, non smetto di avere importanza quando sono con lui e non devo preoccuparmi di sopprimere il mio pensiero perché lui è sempre curioso di saperlo ed è sempre ben disposto a condividerlo. Io con lui posso essere me stesso e posso finalmente tirar fuori quella parte del mio carattere che in questi difficili anni avevo accantonato. Ci tiene a me e me lo dimostra quotidianamente: non ho mai preteso grandi gesti o chissà quali azioni plateali.. a me bastano la semplicità, a me basta un abbraccio dato all'improvviso, quando meno me lo aspetto, magari dopo una giornata particolarmente pesante; mi basta ricevere un messaggio dolce a metà mattinata in cui c'è scritto anche solo "ti amo" perché quello mi fa capire che mi sta pensando; mi bastano gli sguardi che ci scambiamo quando siamo in compagnia di qualcuno, che sono pieni di frasi sottintese e chissà quali tipi di promesse; mi bastano le attenzioni che mi riserva e che io sono contento di concedergli. Tutto questo è Blaine. E sarebbe decisamente molto riduttivo limitarsi a queste poche parole.

So che lo conosco da poco, ma... credimi, il tempo è davvero misero in confronto all'intensità con cui lo abbiamo vissuto. Non è stato affatto facile avere a che fare con me e in un paio di occasioni maledette ho davvero rischiato di perderlo, per colpa della mia stupidità o della paura. Paura di cosa, ti chiederai tu: beh, io penso sia stata paura di essere felice. Quando avevo te lo ero, nonostante le brutte esperienze al liceo e la mentalità ristretta dell'Ohio, mi bastava avere il mio papà al mio fianco per essere felice. Da quando non ci sei più e ho scoperto seriamente cosa significasse provare dolore, ho iniziato a sviluppare una sorta di repulsione verso la felicità. Per me, essere felici equivaleva scioccamente a correre il rischio di perdere tutto prima o poi e ricadere inevitabilmente in altro dolore. Ecco perché mi sono tenuto lontano da qualsiasi tipo di rapporto serio - fatta eccezione di David, ma lì più che serio è stato masochistico - soprattutto in amicizia. Con Blaine è stato diverso perché era lui ad esserlo.. diverso. Lui non si è arreso e come ti ho già detto prima... ha guardato oltre.

Blaine mi ha insegnato tante cose: mi ha insegnato prima di tutto a volere bene a Kurt. Ho scoperto che per stare bene con gli altri bisogna prima di tutto volersi bene. Mi ha insegnato ad essere fiero di essere quello che sono e di non nascondere mai idee e opinioni, perché anche le mie valgono qualcosa lì fuori. Mi ha insegnato a non arrendermi mai, neanche dove sembra impossibile riuscire, perché basta un po' di buona volontà e almeno una persona che crede in te. Mi ha insegnato il vero significato della parola amare. Mi ha insegnato a sorridere senza remore. Mi ha insegnato a chiedere scusa e a provare rimorso. Mi ha insegnato ad avere coraggio sempre. Mi ha insegnato ad avere fiducia e un briciolo di speranza in più. Mi ha insegnato a credere nei sogni e a non perdere mai di vista l'obbiettivo finale. Mi ha insegnato cosa significa provare vere emozioni, non banali sensazioni passeggere vuote ed insignificanti; con Blaine è tutto ad un altro livello, è sorprendersi sempre, è sentire il cuore battere anche per le cose più sciocche, è scoprirsi a vicenda ogni giorno, è meravigliarsi di quanto ancora potremmo farlo domani, è comprendersi anche senza parlare, è non stancarsi di stare insieme tutto il giorno pur senza fare nulla di rilevante, è voler sentire l'altro accanto semplicemente allungando una mano... è sapere che qualcuno a casa mi aspetta sempre e che tornando non proverò mai più quella brutta sensazione di vuoto e solitudine. Ci saranno luci accese, termosifoni già riscaldati, cena quasi pronta e soprattutto un paio di occhi dorati che si illumineranno non appena si inchioderanno ai miei. Sai, papà... avere importanza per qualcuno mi fa sentire meno solo e mi riporta ai tempi in cui c'eri tu con me. Tu non verrai mai sostituito da nessuno, questo te lo assicuro con tutto me stesso, però... almeno lui è riuscito a regalarmi un po' di quella serenità che mi ricorda tanto casa nostra e la mia adolescenza con te.

A volte vorrei davvero fartelo conoscere: magari prendere un treno fino a Lima e portarlo con me. Ci ho fantasticato spesso su questa cosa, sai... sarei davvero curioso di vedere la tua faccia, di vedere la sua, di ridere di entrambi. Secondo me andreste molto d'accordo perché in alcuni aspetti vi assomigliate: avete entrambi quell'ottimismo contagioso che permette di vedere del buono ovunque, anche dove non c'è e che permette perfino ad un pessimista come me di crederci a volte. Poi però mi ricordo che tu, ovunque sia, forse riesci a vedermi davvero e quindi di conseguenza conosci già Blaine, sai già l'effetto che ha su di me, sei consapevole di quanto bene mi faccia sentire e molto probabilmente ogni volta che ci guardi insieme sorridi. Ed io, mentre ci penso, mi ritrovo a fare lo stesso, preda dell'emozione.. perché è così bello perdersi in questo tipo di fantasie. Fossero tutte così. Avevo tanta di quella amarezza addosso prima di conoscerlo. Ed era strano per un ragazzo di venticinque anni essere così risoluto e scettico sul mondo: ero arrivato ad un punto in cui il mio unico interesse ricadeva in attimi privi di significato come mangiare, dormire, lavorare e tornare a casa. Mi limitavo a sopravvivere, come un vegetale. Blaine mi ha permesso di risvegliarmi da un lungo letargo e ha sciolto un po' quella calotta gelida che mi circondava. Anche lui ha la mia stessa età, eppure.. abbiamo una visione completamente diversa della vita. Lui affronta tutto con il sorriso, è spiritoso e crede in molte cose. Ha dei valori ben saldi, primo tra tutti l'amicizia. Dovresti vedere con quanto rispetto tratta il suo migliore amico o con quale entusiasmo parla di lui. A volte, lo ammetto, sento di esserne geloso poi però mi do dello stupido perché so perfettamente che quello sguardo brillante ce l'ha anche quando parla con me ed io ho in più l'amore che mi trasmette sempre. In pratica sono doppiamente fortunato: in un colpo solo ho trovato il mio migliore amico e l'amore della mia vita. E per uno che, durante l'adolescenza, non riusciva neanche ad avvicinarsi ad un ragazzo senza essere insultato o spintonato... è una conquista. Hai visto che progressi ha fatto il tuo bambino?

Un altro dei mille pregi di Blaine è la voce: Dio, papà... dovresti sentire che voce che ha. Profonda, avvolgente, stuzzicante, magica... riesce a stregarmi tutte le volte nonostante abbia imparato a memoria ogni sfumatura ormai. Eppure è sempre un piacere indescrivibile sentirlo cantare: è stata quella la prima cosa che ho conosciuto di lui, in fondo. La prima volta che ci siamo visti, l'ho sentito cantare in un pub e forse inconsciamente il mio cuore aveva già iniziato a mettere in moto gli ingranaggi. Sono quelle cose che non ti aspetteresti mai possano accadere. Era stata una serata tranquilla, una come tante altre e invece.. da lì è iniziato tutto. E la sai la cosa più buffa quale è stata? Il ritrovarsi qualche giorno dopo nello stesso palazzo, a condividere perfino lo stesso pianerottolo. Sono stato molto fortunato, lo ammetto.
C'è inoltre un'altra cosa.. una cosa che non sanno in molti e di cui mi vergogno terribilmente. Dopo la tua morte io feci una promessa a me stesso: che qualsiasi cosa fosse successa nel mio futuro, non avrei mai più cantato... perché quello più di ogni altra cosa mi teneva legato al mio passato, perché mi avrebbe ricordato te e i nostri discorsi sulla NYADA e quanto ti piacesse sentirmi cantare, soprattutto la sera. E così ho fatto: Kurt Hummel non ha più cantato, fatta eccezione per i momenti di intimità sotto la doccia, dove nessuno avrebbe potuto sentirmi. Mi ero costruito un muro anche in quello e sono perfettamente consapevole che, rinunciando a cantare, ho fatto del male a me stesso, ma soprattutto a te. A te che mi hai sempre chiesto di non smettere mai di farlo, qualsiasi cosa fosse successa; non ho mantenuto la parola, papà... e me ne sono vergognato da morire. Ovviamente... anche in questo Blaine è riuscito a migliorarmi: la sera del mio compleanno mi ha convinto a duettare con lui in una canzone... semplicemente perfetta. Quel momento, cantare con lui, intrecciare le nostre voci assieme e lasciare da parte i miei limiti e i miei freni.. mi ha fatto sentire vivo come non mai. Forse già in quell'occasione avrei dovuto capire di essere innamorato di lui. Ora, non dico di aver ripreso a cantare con la stessa assiduità con cui lo facevo prima.. ma se adesso qualcuno dovesse chiedermelo, non mi farei pregare troppo, ecco. Blaine per me lo fa spesso... cantare intendo. Quando sono giù e ho bisogno di qualcuno che mi abbracci lui lo fa con la sua voce, senza che ci sia più bisogno di chiederglielo. Lui mi capisce al primo sguardo, non ci sono molte parole tra di noi perché ci pensano i sentimenti a compensare e solo ora capisco i mille discorsi che mi facevi quando ero poco più di un bambino. Trova qualcuno con cui non avrai mai bisogno di parlare per farti capire, dicevi.. e ora finalmente posso darti ragione.

Le cose grazie a Blaine non sono migliorate solo in campo sentimentale... l'essermi aperto con lui mi ha permesso di trovare il coraggio di lasciarmi andare anche in amicizia. Non solo ho approfondito il rapporto con amiche che già avevo - tipo una ragazza che abita nel mio stesso condominio, Rachel, che ha una splendida bambina di quattro anni pur essendo giovanissima, oppure con una delle modelle con cui ho avuto modo di lavorare in agenzia, Santana - ma ho anche ampliato le mie conoscenze e ora posso dire di essere profondamente orgoglioso di avere un bel giro di amicizie, che includono perfino un'altra coppia gay, amici di Blaine. Ricordi papà quante volte mi sono lamentato del fatto che la gente a Lima sembrava vergognarsi della propria sessualità e che per uno come me non ci sarebbe stata alcuna speranza di trovare un'amicizia sincera o comunque qualcuno che condividesse i miei gusti? Beh.. New York e Blaine mi hanno mostrato un mondo a parte, un mondo di cui ignoravo l'esistenza e di cui ora faccio parte. Mi fa sentire bene il sapere che lì fuori c'è un giro di amicizie che mi accetta per come sono e per cui non è un problema che io vada in giro mano nella mano con un altro uomo. In realtà lo pensavano anche prima che me ne accorgessi.. però... ero troppo sciocco per ammetterlo e d'altronde non avevo nessun ragazzo a cui avrei stretto con orgoglio la mano in pubblico. David non era di certo il tipo e da un lato è stato meglio così perché questo mi ha permesso di condividere molte prime volte con Blaine da quando lo conosco. Tranquillo, non ho intenzione di dirti niente di.. intimo - anche se, papà... non ho più quindici anni e questo dovresti averlo capito - mi riferisco più che altro ad esperienze emotive. Blaine è il primo ragazzo di cui io mi sia innamorato; è il primo a cui ho detto ti amo; è il primo che mi ha fatto piangere di emozione; è il primo a cui abbia dato tutto me stesso; è il primo da cui ho ricevuto un mondo intero; è il primo a cui ho parlato di te; è il primo che in un certo senso ho voluto farti conoscere; è il primo con cui sento la voglia di condividere qualcosa di importante; è il primo.. e l'unico, con cui voglio trascorrere il resto della mia vita. E... a questo proposito, papà... c'è un'altra cosa che sento il bisogno di dirti... è una cosa che è successa qualche giorno fa e che, in un certo senso mi ha spinto a scriverti. É qualcosa di molto importante per me, per la mia vita... una decisione che cambierà tutto o forse non cambierà proprio nulla. Blaine.. mi ha chiesto di trasferirmi da lui. L'altro giorno, mentre eravamo a cena. All'improvviso, mentre stavamo tranquillamente gustando i nostri piatti, lui si è aperto in un sorriso strano, che mi ha fatto perdere qualche battito perché... Dio.. era bellissimo come sempre e... mi ha detto che c'era una cosa importante che avrebbe voluto chiedermi. Io l'ho lasciato parlare, roso dalla curiosità e a quel punto lui ha poggiato una scatolina di tessuto sul tavolo, accanto al mio bicchiere. Lì il cuore mi si è completamente fermato perché per un istante ho pensato che quella scatolina contenesse un anello e mi stesse chiedendo di sposarlo - e non mi avrebbe meravigliato troppo... eravamo reduci da un recente matrimonio gay.. quindi, non c'è due senza tre - ma mi sbagliavo. Lì dentro forse c'era qualcosa di molto più importante. Quella scatolina conteneva un piccolo mazzo di chiavi, tenuti insieme da una catena argentata sottile all'estremità della quale c'era un portachiavi dello stesso colore dalla forma inequivocabile: era un cuore, spezzato a metà. Su un pezzo spiccava una B... sull'altro una K. A stento sono riuscito ad alzare gli occhi verso di lui per chiedergli spiegazioni ed ho trovato di nuovo il suo sorriso buono ed emozionato che illuminava la sala.
"Queste sono tutte le chiavi della mia vita: la chiave lunga è quella della porta blindata... quella più piccolina è quella della cassetta postale.. quella con la forma strana apre lo sportellino dove c'è il contatore del gas e infine... anche se non credo di riuscire mai a convincerti a prenderla... l'ultima è la chiave della moto." mi ha detto indicandomi una per una le chiavi in questione, visibilmente agitato "Mancano forse quelle più importanti.. quelle del mio cuore, ma.. ho come l'impressione che quelle tu le abbia già da tempo." ha aggiunto con un sorriso. E lì il cuore mi si è stretto in una morsa e non ci ho capito più nulla. Ho abbandonato la mia sedia, mandato al diavolo il luogo pubblico e l'educazione, e gli sono saltato addosso, per stringerlo forte. Siamo rimasti in quella posizione forse un'ora intera, fino a che il cameriere non è venuto ad interromperci, portando una bottiglia di acqua. Ed è stato in quel momento, mentre mi asciugava le lacrime dispettose, che me lo ha chiesto... Kurt, vuoi venire a vivere con me?....

Ok, forse è un po' sciocco, ma.. sto piangendo di nuovo.. ora.. mentre ti scrivo, quindi non meravigliarti se troverai la pagina bagnata o l'inchiostro sbavato. Colpa delle emozioni. Colpa di Blaine. Colpa mia che sono troppo fragile. Ora però le lacrime non hanno più lo stesso sapore di allora.. sono più dolci in un certo senso e piacevoli.
Ovviamente, non c'è bisogno che ti dica cosa io gli abbia risposto, vero? Ti basti sapere che ora sto scrivendo da casa sua... casa nostra... mentre lui sonnecchia sul divano davanti all'ultima puntata di Masterchef Australia. Ovviamente Blaine è anche un ottimo cuoco, ma.. cosa non sa fare d'altronde? Il trasloco è stato piuttosto semplice, anche perché abbiamo avuto la fortuna di non dover pagare il trasporto: è bastato chiamare un paio di amici per aiutare a trasportare qualche scatolone da un appartamento all'altro e il gioco è fatto. Abbiamo preferito rimanere nel suo e lasciare il mio, perché lui paga davvero poco di affitto - merito dell'intercessione di un suo amico, a quanto pare - e quindi in questo senso abbiamo optato per il risparmio. Non abbiamo problemi di soldi, non preoccuparti - ti conosco, so già che ti stai allarmando e sai anche che non ti fa bene - anzi: entrambi ultimamente abbiamo ottenuto qualche bella soddisfazione in campo lavorativo e questo è senza dubbio un altro punto di cui vorrei parlarti. Il mio nuovo, bellissimo e gratificante lavoro. Sono diventato uno dei principali stilisti di una famosa griffe newyorchese, diretta dalla meravigliosa Sue Sylvester.. te la ricordi, vero? Quella donna ben vestita che guardavamo sempre in tv, quando veniva intervistata da Letterman nel suo show.. proprio lei, papà... lei mi ha voluta nel suo organico e ormai sono quasi tre settimane che faccio parte di quel meraviglioso mondo. Non ha davvero nulla a che vedere con i compiti che svolgevo prima.. ora posso davvero esprimere il mio estro e la mia concezione di moda e sembra ci sia qualcuno che finalmente riesce ad apprezzarlo.
Blaine invece... beh con la voce che si ritrova soltanto una cosa avrebbe potuto fare. Tra qualche mese uscirà il suo primo disco e... credimi... siamo entrambi emozionati come due bambini. Quando vogliamo prenderci in giro, a volte, diciamo che da qui a cinque anni ogni americano che si rispetti avrà nell'armadio un capo firmato Kurt Hummel e sullo scaffale un cd di Blaine Anderson. E la cosa fa incredibilmente ridere entrambi. 

Ho fatto bene, papà? Pensi che abbia corso troppo, che avrei dovuto aspettare ancora un po'? Pensi che Blaine sia.. quello giusto.. il mio 'vissero felici e contenti'? Io....da una parte immagino la tua risposta.. tu a questo punto mi chiederesti cosa penso io, perché è la mia opinione ad avere più importanza e quindi.. sì, papà.. penso, anzi ne sono convinto, che lui sia quello giusto, quello perfetto, quello che voglio accanto a me per vivere felice e contento. Ho imparato, anche se a fatica, che la cosa a cui devo pensare è la mia felicità... ed io con Blaine sono felice come non lo sono mai stato prima e l'ultima cosa che voglio è perdere una sensazione così bella e che mi fa stare tanto bene. Mi fido di lui, mi fido di me e soprattutto mi fido di noi... non penso sia una cosa passeggera, un'infatuazione superficiale o la voglia disperata di avere qualcuno accanto: so perfettamente cosa sento e cosa mi trasmette Blaine tutte le volte che siamo insieme o che semplicemente mi guarda. Sono emozioni troppo forti per essere passeggere. É amore puro, amore in tutta la sua bellezza, amore grande e unico che sento potrà crescere ogni giorno, insieme a noi. Non cambierei Blaine per nulla al mondo, sono profondamente fiero di lui e sento di poterlo essere anche domani, tra un paio di settimane, tra un anno... per sempre e anche oltre. Lui è quel pezzo mancante della mia vita che mi completa e mi rende speciale nel mondo e non ho la minima intenzione di lasciarmelo scappare: ho perso fin troppe cose da quando sono nato fino ad oggi...
quello che abbiamo è davvero speciale e merita di essere trattato con rispetto da chiunque, quindi non permetterei mai a nessuno di rovinarlo... a lui non rinuncio, papà.. dovessi lottare contro i mulini a vento. Parola di Kurt Hummel.

Adesso vado, è davvero tardi e mi si chiudono gli occhi. Confesso che questa chiacchiera mi ha fatto davvero bene, ne avevo bisogno. Forse dovrei prendere l'abitudine e farlo più spesso.. includerti nella mia vita in questo modo, ritagliandoti ogni tanto un pezzo della mia giornata, così come ho fatto stasera. Sempre che tu non sia troppo impegnato, ovvio.
Ti abbraccio forte, papà... e sappi che mi manchi tanto.

Il tuo bambino, non più tanto bambino, che ti ama da morire, ovunque tu sia.




Signor Hummel?
Salve, io sono Blaine... Kurt è di là in bagno e ho davvero pochi minuti per scriverle qualcosa di sensato prima che lui possa accorgersi di quello che sto facendo. Non ho letto quello che le ha scritto, perché non mi permetterei mai.. è la vostra privacy ed io la rispetto. Volevo semplicemente dirle... grazie. Grazie per aver cresciuto un figlio così meraviglioso, grazie per avergli insegnato tanto, grazie per non avergli permesso di cedere quando tutto il mondo ce l'aveva con lui, grazie per averlo reso tanto speciale e grazie soprattutto per avermi permesso di conoscerlo. Sono sicuro che anche lei fosse una persona splendida.. Kurt mi parla così tanto di tutto quello che gli diceva e di cosa facevate insieme. Spero solo che, vedendo me, lei possa essere felice e tranquillo. Io amo Kurt e farò di tutto pur di renderlo felice. Ormai siamo davvero una persona sola, dunque dalla sua felicità dipende la mia...
Spesso mi chiedo se lì fuori non esista qualcuno di più adatto per Kurt, qualcuno di perfetto, che gli possa regalare tutto ciò che merita.. perché io ne sono convinto, lui merita tanto.. tutto.. forse anche di più. Solo che, al tempo stesso mi rendo perfettamente conto di non poter più fare a meno di lui: è un pezzo della mia vita troppo importante per poterci rinunciare e per questo sarei disposto a cambiare tutto il mio carattere pur di modellarlo ad immagine e somiglianza con la perfetta rappresentazione della sua felicità. In amore bisogna essere disposti a tutto.. a sacrificarsi, a comprendersi, a completarsi, a lasciarsi andare, a farsi da parte e a condividere. Noi tentiamo di fare tutto quanto e fino ad ora.. beh... sta andando decisamente bene. Molto più che bene.
Si ricordi che per qualsiasi cosa io.. sono pronto ad ascoltare consigli, in qualsiasi forma voglia farli arrivare.
Mi sono preso troppe libertà, eh? Dice che appena Kurt si renderà conto di quello che ho fatto mi sbatterà fuori, visto che ormai questa è anche casa sua? Gliel'ha detto che ora viviamo insieme, vero? Oh merda... forse... mmm... forse ho fatto un guaio. Mi scusi signor Hummel... e scusami anche tu Kurt, io non.. volevo. Cioè sì, in realtà volevo però.. so che avresti voluto essere tu a dire a tuo padre una cosa tanto importante.. merda... d'accordo la smetto... ehm... Signor Hummel... non mi giudichi male, è che fondamentalmente sono un cretino e quando si tratta di dire qualcosa di serio mi va in blocco il cervello e inizio a straparlare e... merda Kurt... è appena uscito dal bagno. Vado! Buonanotte Burt... spero di risentirti presto.
Oddio... le ho dato del tu involontariamente... mi scusi... e... scusi anche per quelle due o tre parolacce scappate.. mi sembrava brutto cancellarle con l'inchiostro. Ora vado davvero. A presto.
Blaine.

Blaine Anderson... ti uccido. Però ti amo da morire.

:) Ti amo anche io, Hummel.
 
  
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