Si è dolcemente calato in un sonno profondissimo. Dorme come un agnellino, e riposa i suoi occhi stanchi. Vorrebbe poter riposare per sempre.
D’un tratto gli sembra di cadere. Precipita in una voragine nera come la pece.
Si sveglia con un sussulto, arrabbiato perché il suo sonno è stato interrotto così bruscamente.
Rimane sdraiato per un po’, ad osservare il buio che lo circonda. Vuole riaddormentarsi, vuole essere di nuovo rapito dal sonno per staccarsi dal mondo.
Si gira e si rigira, sistema le coperte, e messosi finalmente comodo attende il grande Morfeo. Viene invaso da un’infinità di pensieri, ma li ignora. Vuole soltanto che le sue palpebre, appesantite dal sonno, si chiudano lentamente e inconsciamente. Accade, finalmente.
Dorme di nuovo come un agnellino, e sogna ancora.
Si vede rigirare nel letto, non riuscendo a trovare la giusta posizione. Il materasso dev’essere scomodo. Si vede alzare e fare qualche passo accanto al letto, per poi tornare sotto le lenzuola. Ma la breve passeggiata non sembra fare effetto: il materasso è ancora terribilmente scomodo. Si vede allora scattare nuovamente in piedi, tirare via le coperte e sollevare il materasso. Vuole proprio vedere se c’è qualcosa che lo rende scomodo.
Effettivamente, qualcosa c’è. Una mano. Scorge una mano là dove dovrebbe esserci il materasso.
Si vede tirare quella mano. C’è tutto un corpo, attaccato a quella mano. Una testa piena di capelli, delle braccia e delle gambe esili, un torso pallido. Si vede inorridire, lasciare immediatamente la presa e correre ad accendere la luce, per poi recarsi accanto all’armadio, forse per prendere la vestaglia.
Dopo essersi visto aprire il guardaroba, si vede inorridire per la seconda volta. Non ci sono vestaglie, nell’armadio: qualcos’altro cade fuori appena le porte vengono aperte. Altri due cadaveri, molto simili a quello sotto il materasso, forse identici, rotolano sul tappeto.
Poi niente. Buio. Finalmente si riposa.
Quando riapre gli occhi la luce sembra accecarlo. È giorno.
Non ricorda d’aver sognato qualcosa, non ricorda nemmeno d’essersi svegliato sussultando, nel cuore della notte. Pensa di aver dormito per tutte le ore notturne.
Resta supino finché i suoi occhi sembrano accettare il sole. Decide quindi di alzarsi per iniziare la giornata come al solito.
Il materasso sembra avere una strana forma, e fa un altrettanto strano rumore quando si alza. Non ci fa caso: è tutto vecchio e scricchiolante in quella casa.
Si avvicina all’armadio; apre le ante per prendere la vestaglia.
Non ci sono vestaglie, nell’armadio; qualcosa, qualcosa di grande, rotola fuori.