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Autore: GexeTheNemesi    04/11/2007    8 recensioni
Il sole era prossimo al tramonto, presto sarebbe scesa l’oscurità e lui ne avrebbe senza dubbio approfittato, con tutti gli allenamenti al limite dell’umana resistenza che aveva subito dal sannin, i suo occhi di sicuro avrebbero potuto vedere anche al buio.
“Che onore” disse una voce alle spalle del ninja.
“a cosa devo la visita del sesto hokage di Konoha?”
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era prossimo al tramonto, presto sarebbe scesa l’oscurità e lui ne avrebbe senza dubbio approfittato, con tutti gli allenamenti al limite dell’umana resistenza che aveva subito dal sannin, i suo occhi di sicuro avrebbero potuto vedere anche al buio.
“Che onore” disse una voce alle spalle del ninja.
“a cosa devo la visita del sesto hokage di Konoha?”
Il ninja non rimase sorpreso, conosce il suo avversario abbastanza bene da sapere che gli piaceva prendersela comoda.
Il ragazzo a cui si era rivolto il ninja aveva dei profondi occhi azzurri, dei capelli biondi a spazzola e degli strani segni sulle guance simili a dei baffi.
“Sasuke… anche col passare del tempo non sei cambiato affatto” rispose senza voltarsi.
Il moro fece un leggero ghigno, cosa ci trovasse di divertente, il biondo non lo capì.
“Tu invece sembri completamente diverso, forse sarà il fatto che sono passati cinque anni dall’ultima volta che ci siamo visti, ma mi dai l’idea di un ninja davvero forte adesso”
Naruto era sorpreso, Sasuke non avrebbe mai fatto apprezzamenti del genere: o lo sta prendendo in giro o questa volta è davvero intenzionato a farlo fuori una volta per tutte. Il biondo decise di voltarsi per guardare in faccia il suo avversario, dello sharingan nessuna traccia.
“Non mi hai risposto, perché sei qui?”
Ha estratto la katana, si prepara a colpire. Questa volta però Naruto non ha intenzione di rimanere fermo, questa volta combatterà.
“Sasuke, torna al villaggio della foglia”
Il moro prima osserva il nuovo hokage impassibile, poi le sue labbra si fecero sfuggire una smorfia, che divenne un sorriso maligno e infine gettò indietro la testa scoppiando a ridere: una risata inquietante. Non per niente, era l’allievo di Orochimaru.
“Ancora con questa storia?” Chiese.
“forse non l’ hai ancora capito, ma non c’è più niente che mi leghi al villaggio della foglia”
Naruto si avvicinò di un passo al suo ex-compagno.
“Tra poco non ci sarà più niente, ma forse fai ancora in tempo”
Sasuke corrugò la fronte.
“Che intendi dire?”
Negli occhi del biondo passò qualcosa, un qualcosa che Sasuke riuscì a vedere: dolore, un grandissimo dolore.
“Te lo chiedo ancora: torna al villaggio della foglia, Sasuke Uchiha”
Il moro era dubbioso: cos’era quel bagliore che aveva visto negli occhi di Naruto? Non era il dolore per aver perso il suo compagno, quello lo avrebbe riconosciuto, era differente… per chi era quel dolore?
“E io ti rispondo ancora: non c’è niente che mi leghi al villaggio della foglia, non ho motivo di tornarci”
Naruto portò la katana dritta davanti a sé.
“Allora non mi lasci molta scelta: ti porterò al villaggio, dovessi romperti anche gambe e braccia”
L’Uchiha sorrise scuotendo la testa.
“Dov’è che lo già sentita questa?”
I suoi occhi divennero rosso sangue e il suo volto si riempì di strani petali neri, aveva attivato il potere del marchio. In risposta, l’ hokage rilasciò parzialmente il chakra della volpe: e iniziò.

Lo scambio di colpi tra i due era di una potenza disumana: ad ogni impatto tra le due lame, un onda anomala di chakra mandava in fiamme le cime degli alberi vicini. Sembrava uno scontro fra titani.
Quando le katane di entrambi si frantumarono dopo l’ennesimo colpo, con accordo tacito decisero di ricorrere alle care vecchie arti ninja.
“Katon: Gokaryu no Jutsu!” L’Uchiha cominciò subito con la sua tecnica preferita, la palla di fuoco suprema.
A Naruto bastò dare uno schiaffo alla sfera di fuoco per poterla dissolvere.
“Non pensi di sottovalutarmi un po’ troppo?” Chiese il biondo.
Sasuke sorrise, si trattava solo di una prova: voleva vedere se il suo avversario era davvero tanto potente come lo descrivevano le storie che giravano in giro per la terra del fuoco.
“D’accordo allora, iniziamo con le maniere forti allora?”
Compose rapidamente dei sigilli, preparandosi alla sua tecnica migliore: i Mille Falchi.
“Chidori!” Gridò.
Naruto portò davanti a sé la mano destra, dopo essersi allenato a fondo era riuscito finalmente a creare il Rasengan senza l’ausilio della Kage Bushin.
“Rasengan!”
I due cominciarono a correre l’uno verso l’altro, pronti a scatenare l’inferno.
Quando poi le due tecniche si scontrarono, successe la stessa cosa di molti anni prima: ognuno venne sbalzato dalla parte opposta a diversi metri di distanza.
“E’ inutile Sasuke” disse il biondo dopo essersi rialzato.
“con colpi del genere non finiremmo prima di un mese”
Anche l’Uchiha si era rialzato, con un ghigno che dava al suo bel viso dei tratti selvaggi, quasi demoniaci.
“Lo penso anch’io” rispose.
“che ne dici? Concentriamo tutto il nostro chakra in un unico colpo e vediamo chi sopravvive?” propose.
“Ci sto”
A Naruto spuntarono le quattro code della Kyuubi e Sasuke ricorse al secondo livello del marchio.
“Chidori!”
“Rasengan!”
I colpi di entrambi risultarono modificati, tanto era enorme la quantità di chakra che avevano impastato: il Chidori sembrava essersi trasformato in un lungo spadone contornata di saette e il Rasengan era molto più grande del normale.
Nessuno dei due si era risparmiato, dopo quel colpo, il vincitore non avrebbe più avuto energie nemmeno per restare in piedi.
Ancora, i ninja si scagliarono l’uno verso l’alto, ognuno certo della propria superiorità e ancora le due tecniche si scontrarono, con un potenza cento volte superiore al colpo precedente.
Una bomba probabilmente avrebbe fatto molti meno danni: gli alberi vennero sradicati dal terreno, l’erba andò in fiamme, ogni abitante della foresta che incautamente si spinse in quella zona finì carbonizzato e nel terreno si formò un enorme cratere.
Nel fondo della voragine un ninja è in piedi, l’altro è steso davanti a lui: il vincitore e il perdente.
“Ancora…” sussurrò il ninja in piedi.
“ancora una volta… hai fallito, Naruto”
Il biondo è riuscito a sopravvivere, ma ormai è allo stremo delle forze. Non può più fare niente.
Sasuke estrae un kunai è pronto a finire il lavoro, quando un dubbio gli ferma la mano.
“Naruto… perché sei venuto?” Chiese.
L’ hokage non risponde, si limita a guardare il cielo diventato nero. Era calata la sera.
“E’ inutile” si limitò a dire
“Tanto a te non importa… finiscimi e falla finita”
Sasuke gettò via il kunai e afferrò Naruto per la veste, alzandolo da terra.
“Perché sei venuto?” Chiese ancora.
Il biondo fece un sorriso amaro, in quel sorriso Sasuke rivide di nuovo il dolore che aveva attraversato gli occhi del suo compagno qualche minuto prima.
“Si tratta di Sakura-chan” disse il biondo
“sta morendo”

Qualche ora dopo, il sesto Hokage della foglia varcò l’entrata del suo villaggio.
“Hokage-sama! Siete ferito! Cosa vi è successo?” Chiese preoccupato il Jonin di guardia.
“Niente di preoccupante, solo ho esagerato un po’ nell’allenamento di oggi”
Il Jonin non era per niente convinto, ma trattandosi del nuovo hokage decise di non insistere.
Naruto si diresse subito all’ospedale di Konoha, non certo per curarsi, ma per vedere una persona.
“Oh, Naruto-kun! Cosa è successo?” Chiese spaventata Shizune.
“Niente, qual’è la stanza di Sakura?”
La konoichi rimase confusa dalla domanda del kage.
“La… la 228, ve lo siete dimenticato?”
“Già” risponde sbrigativo.
Salì le scale fino al secondo piano e camminò con passo agitato il corridoio che lo separava dalla stanza 228.
La mano gli sembrò muoversi da sola: si poggiò sulla maniglia della porta, ma poi esitò. Perché esitò?
Perché hai paura
Disse una voce dentro di lui.
Ignorando la sensazione di angoscia che lo aveva assalito, aprì lentamente la porta: distesa sul lettino a fianco alla finestra, stava distesa una ragazza dai capelli rosa, sembrava stesse dormendo, sperava stesse solo dormendo.
Si sedette sullo sgabello a fianco al suo letto e prima che il suo orgoglio potesse fermarlo, le accarezzò dolcemente la guancia.
“Sakura” sussurrò.
“Sakura” alzò leggermente il tono di voce.
Lei mosse leggermente la testa poi aprì lentamente gli occhi.
“Naruto?” Chiese insonnolita.
Vide lo stato del suo compagno: la veste strappata in vari punti e le ferite ancora sanguinanti. Capì subito cosa era successo e se non fosse stato per il fatto che era senza forze, gli avrebbe dato un sonoro pugno in testa.
“Baka! Che ti è saltato in mente di fare?” disse con quanta voce poté la rosa.
Gli occhi di lui zittirono la ragazza; non aveva notato quanto fossero intensi, profondi e… neri, neri come la pece!
Il cuore di Sakura perse un battito.
“S-Sasuke-kun…”
L’Uchiha era talmente indebolito da non poter nemmeno eseguire un Henge no Jutsu decente e, visto che ormai era stato scoperto, decise di riprendere il suo vero aspetto.
“Ciao Sakura” disse solamente.
Cosa avrebbe fatto? Lo avrebbe schiaffeggiato? Gli avrebbe gridato contro tutte le maledizioni del mondo? Sasuke era pronto a ricevere di tutto, tranne quello che gli diede la ragazza. Un abbraccio. Un abbraccio ricco di affetto e di calore, un calore che Sasuke aveva dimenticato quanto potesse essere piacevole e intenso.
“Sasuke-kun… sei tornato”
Singhiozzava, stava piangendo e stava sfogando il suo pianto sul petto scolpito dagli allenamenti dell’Uchiha, il quale però non ricambio l’abbraccio.
Rimasero così per un tempo indefinibile e solo dopo un eternità Sasuke decise di ricambiare il gesto d’affetto.
“Sakura…” sussurrò.
“mi sei mancata”
Lei finalmente alzò lo sguardo verso di lui, uno sguardo infinitamente felice.
“Anche tu, Sasuke” disse debolmente
Prima che il suo stupido orgoglio venisse fuori di nuovo, si sporse verso la ragazza e fece sue quelle labbra che dentro di se aveva sempre desiderato.
Fuori dalla stanza, un ninja biondo di nostra conoscenza se la stava ghignando soddisfatto di sé: il suo piano aveva funzionato.
“Ti ha investito un treno per caso?”
Naruto si voltò, la precedente hokage si mise al suo fianco.
“Nonna Tsunade, è andata bene?”
“Un intervento da manuale, infondo non era niente di così complicato. Tempo due settimane e tornerà come prima”
Lui sorrise ancora.
“Sai che Sasuke ti ammazzerà non appena lo verrà a sapere?”
Il biondo non si chiese nemmeno come la vecchia possa saperlo, ha capito da tempo che è impossibile tenere nascosto qualcosa nel suo ospedale.
“Non mi cambierà di molto la vita” disse.
Forse lo avrebbe odiato ancora di più, ma almeno Naruto aveva raggiunto il suo scopo: far capire all’Uchiha che al villaggio della foglia c’è sempre stata una persona che lo ha sempre aspettato a cui, volente o nolente, rimarrà sempre legato.
  
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