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Autore: DontBeScared    14/04/2013    1 recensioni
One-shot con pairing Suck/Spuck/Puckevans. SamxPuck, 'nsomma. Minor Samtana e LaurenxPuck. Si accettano anche prompt per altre coppie!
Dal capitolo:
Lauren Zizes, al suo fianco, stava farneticando su cosa il ragazzo avrebbe dovuto fare per riuscire ad avere un appuntamento con lei. Ma entrambi i ragazzi sapevano che Noah non avrebbe fatto assolutamente nulla di quella lista assurda, perchè non voleva uscire con lei. Non voleva nessun'altra ragazza. Quello che davvero voleva erano degli occhi verdi, due labbroni enormi e un fisico scolpito.
Noah Puckerman voleva Sam Evans come Sam Evans voleva Noah Puckerman.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Lauren Zizes, Noah Puckerman/Puck, Sam Evans, Santana Lopez
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hola! 
Prima one-shot su Puck e Sam e mi sto cagando in mano.
La Suck è forse una delle mie più grandi OTP, perchè, andiamo... quanto sarebbero belli insieme? E quanto ci farebbero scoppiare le ovaie?
Questa FF mi è venuta in mente ascoltano questa splendida canzone, 'Don't you wanna stay?' appunto.
E niente, spero vi piaccia e se avete qualche consiglio/critica costruttiva non fatevi scrupoli! 
Enyoy it. 
 
Chiunque sarebbe entrato in quel momento, avrebbe visto due coppie di ragazzi, adolescenti che apettavano l'arrivo del professore e dei loro compagni del Glee Club. 
Un ragazzo biondo ossigenato, con dei seri problemi di pettinatura e con, probabilmente, una scorta di chapstick nell'armadietto e una cheerleader dai tratti latini, che non esitava a mettere in mostra le gambe lunghe e snelle, accavallate  sopra quelle del ragazzo.
Stava parlando a tutto spiano da un quatro d'ora buono, di un qualcosa che il ragazzo non aveva ben capito, seppur fosse convinto che in qualche mondo c'entrasse una bionda, un po' svampita. Non che la stesse ascoltando, a dire il vero. Aveva imparato a scollegare il cervello quando la mora iniziava a parlare della sua migliore amica, della sua Brit. 
All'inizio della loro relazione, se così si poteva chiamare quella cosa, si era fatto qualche domanda sul perchè la sua ragazza parlasse in continuazione dell'altra cheer, ma aveva preferito lasciare perdere. Si parlava di Santana Lopez, quella che si era portata a letto praticamente tutto il corpo maschile dell'istituto, non aveva senso dubitare del suo orientamento sessuale, quindi si limitava a sorridere ed ad annuire di tanto in tanto.
Ma non quel giorno. Quel pomeriggio, Sam Evans non riusciva a staccare gli occhi da qualcosa dall'altra parte della stanza, da qualcuno. E quel qualcuno, ricambiava totalmente le sue occhiate, con i suoi occhi scuri e la cresta da moicano.
Lauren Zizes, al suo fianco, stava farneticando su cosa il ragazzo avrebbe dovuto fare per riuscire ad avere un appuntamento con lei. Ma entrambi i ragazzi sapevano che Noah non avrebbe fatto assolutamente nulla di quella lista assurda, perchè non voleva uscire con lei. Non voleva nessun'altra ragazza. Quello che davvero voleva erano degli occhi verdi, due labbroni enormi e un fisico scolpito.
Noah Puckerman voleva Sam Evans come Sam Evans voleva Noah Puckerman. 
Era una cosa impossibile, lo sapevano entrambi, ma nonostante questo non riuscivano a stare lontani uno dall'altro, giustificando ciò con un 'Ehi, Hudson, quel ragazzo è nuovo, devo fargli capire come funziona in questa scuola'. 
Ma tutt'è due sapevano che era una bugia, non che facessero cose particolari nei loro pomeriggi, stavano semplicemente insieme. E la cosa più strana era che, per entrambi, quello era il migliore momento della giornata. Insomma, Puckerman avrebbe potuto farsi qualsiasi ragazza e Sam aveva Santana, una delle ragazze più sexy che avvesse mai visto, ma preferivano passare il tempo libero con l'altro e quando si incontravano a casa di uno dei due, tiravano un sospiro di sollievo sorridendo, per davvero.
Ma a parte questo, si consideravano solo amici, fino a qualche giorno prima, almeno. Stranamente, quel pomeriggio, avevano optato per andare a fare un po' di jogging, così avevano scelto uno dei sentieri meno conosciuti di Lima e avevano cominciato a correre. Peccato che, dopo neanche un'ora, iniziò a venire giù il diluvio universale e io due dovettero scappare a casa di Noah, per ripararsi dalla pioggia. Arrivati a casa del moro, decisero di farsi una doccia, mentre i vestiti si usciugarono. Casa Puckerman aveva due bagni, così ognuno dei due ragazzi si lavò velocemente e si ritrovarono in camera di Noah, con addosso solo un asciugamano, legato in vita.
Allora accadde.
Sam, si permise di lasciare vagare gli occhi sull'addome di Noah, immaginando di passare le dita su ognuno di quei piccoli rigonfiamente.
Noah, cedette e ammirò il collo e le braccia muscolose di Sam, pensando che quel collo fosse perfetto per le sue labbra e a quanto quelle braccia l'avrebbero stretto forte nel momento dell'amplesso.
Durò tutto una manciata di secondo, poi i loro occhi si incontrarono e dentro, potevano leggerci lo stesso messaggio.
Non posso più fingere.
Si erano avvicinati, incontrandosi a metà strada con gli occhi ancora incatenati a quelli dell'altro. 
Noah aveva alzato un braccio, appoggiando la mano sulla guancia del biondo, senza dire una parola. In momenti come quelli ogni parola sarebbe stata superflua. 
Stava per farlo, stava per avvicinarsi e finalmente baciare quelle labbra che aveva sognato fin dal primo provino per il Glee Club. L'avrebbe fatto se la porta al piano di sotto non si fosse aperta rumorasamente. 
La voce squillante di sua sorella ed il rumore dei tacchi di sua madre, gli fecero realizzare quanto fosse vicino al viso di Sam, cosa stesse per fare e, terrorizzato, balzò indietro, guardandolo col respiro stranamente affannoso. 
Non che il biondo stesse meglio, in effetti: aveva gli occhi spalancati e una mano appoggiata al nulla, dove prima c'era il fianco dell'altro. 
Gli era venuto così naturale toccarlo, cercare di avvicinarlo a sè. 
Incrociò gli occhi del più grande e si rese conto che anche lui era scioccato da quanto tutto quello paresse giusto.
Ma nessuno dei due era minimamente preparato e lo sapevano. 
Noah lo guardò per qualche secondo, prima di sussurrare uno 'Scusami', rifugiandosi in bagno. 
Non avevano più parlato di quell'episodio, in realtà nei giorni successivi si erano evitati a vicenda, troppo confusi e spaventati, forse. 
Ma ora eccoli lì e la voglia era la stessa: buttarsi l'uno nelle braccia dell'altro, fino a perdersi. 
Non si erano neppure accorti che intanto la stanza si era popolata, finché non entrò il prof Shuester reclamando la loro attenzione. 
Contro voglia furono costretti a rompere il contatto visivo, per girarsi verso la lavagna.
"Allora ragazzi il compito di questa settiman..."
"Scusi, professore?"
Tutti si girarono verso Mercedes che sorrideva complice verso Blaine.
"Io e Blaine avremmo preparato una canzone, per oggi!"
Il volto del professore si illuminò e tutti capirono il perchè: Mercedes e Blaine erano due dei migliori cantanti là dentro, un loro duetto sarebbe stato fantastico.
"Certo, venite pure!"
I due ragazzi si posizionarono davanti ai loro compagni e l'orchestra iniziò a suonare. 
Sam riconobbe all'istante quella canzone e non potè fare a meno di girarsi, ancora, verso Noah.
 
I really hate to let this moment go,
touching your skin and your hair falling slow.

Quanto aveva rimpianto quel giorno, quel tocco appena accennato sulla sua guancia, sentirlo così vicino. E cercò di dirglielo, con gli occhi.

Don't you wanna stay here a little while? 
Don't you wanna hold each other tight?

Non ti va, Noah? Io penso di si. 
I loro sguardi erano ancora allacciati ma stavolta, a differenza di qualche giorno fa, non c'era incertezza, ma una strana sicurezza. 
Leggere quella sicurezza negli occhi dell'altro destabilizzò Sam, che sbattè le palpebre velocemente. Da quando due semplici occhi potevano essere così intensi? Il biondo si sentiva soffocare sotto quello sguardo che sembrava volesse attraversalo e scrutargli l'anima. Ma lui non voleva più nascondere niente, non voleva più nascondersi. Però come poteva fare? Aveva passato tutta la vita a sostenere la sua eterosessualità, poteva cambiare tutt'un tratto? Aveva troppe domande per la testa e sembrava che l'aria fosse diventata improvvisamente pesante, irrespirabile.
Corse fuori dalla stanza, lontano da tutti. Voleva solo pensare, trovare delle risposte.
Nonostante questo, non si sorprese di sentire dei passi dietro di lui e rallentò, fino a fermarsi di schiena.
Nonostante fossero lontani dall'aula canto, sentì le parole della canzone come se non si fossero mai spostati. 
 
Let's take it slow, I don't wanna move too fast,
I don't wanna just make love, I wanna make love last.

"Sam..."
 
Il sussurro di Noah gli arrivò più vicino di quanto si aspettasse e si irrigidì, sforzandosi di non girarsi.
 
"Non... Non ce la faccio, okay? Non riesco più a fingere."
 
La voce stranamente gli uscì sicura, in netto contrasto con i suoi occhi, pieni di lacrime. 
Noah deglutì e appoggio la mano sulla spalla del biondo, non esercitando forza, facendogli sentire semplicemente che c'era.
 
"Cosa non riesci più a fare?"

Aveva bisogno di sentirselo dire, voleva essere sicuro di non stare immaginando tutto. E Sam allora si girò, parlandogli a pochi centimetri dal viso, occhi negli occhi.
 
"Cosa non riesco più a fare? A fare finta di non sentire più quest'elettricità tra noi, a fare finta che io non sia attrato da te, a fare finta di non vivere del tuo sorriso, perchè Noah, penso di essere fottutamente innamorato di te. E non so come cazzo sia potuto succedere perchè, Dio mio, sei un ragazzo e... e non mi era mai successo prima d'ora ma tu sei... sei così, sei perfetto, capisci le mie battute, non pensi che io sia un idiota, come il resto dei ragazzi in quell'aula e mi guardi in un modo che, non so cosa sia, so solo che mi fa stare bene. Il semplice fatto di stare insieme a te mi fa sentire meglio e non m'importa se dovrò combattere contro il mondo, so che ne vali la pena. Noi ne valiamo la pena."

Don't you wanna stay here a little while? 
Don't you wanna hold each other tight? 
Don't you wanna fall asleep with me tonight? 

L'aveva detto, finalmente ci era riuscito. L'insicurezza di qualche minuto prima si era trasformata in determinazione pura non appena aveva sentito la voce del ragazzo. E non gli importava delle lacrime che gli rigavano il viso, perchè sotto nascondevano un sorriso. D'altrone, dopo la tempesta non c'è sempre il sole?
Noah era paralizzato, non si era nemmeno accorto di aver trattenuto il fiato per tutto il discorso dell'altro, finché non si trovò ad ansimare leggermente, in cerca d'aria. Vide il viso dell'altro bagnato e pensò che una persona buona come lui non dovesse piangere, non se lo meritava.

"Sh, non piangere ti prego." 

D'istinto l'abbracciò stretto sentendosi finalmente bene. Come poteva essere sbagliato? Che importanza aveva se erano due ragazzi? Entrambi erano nel Glee Club, quindi molte volte si erano trovati a difendere Kurt, per la sua omosessualità, ma solo in quel momento capirono che realmente non c'era differenza. T'innamori della persona in sè, dei suoi modi di fare, non di quello che ha tra le gambe.
Stetterò così per un tempo indefinito, beandosi semplicemente del calore dell'altro, poi Noah gli prese il viso dolcemente tra le mani e lo guardò negli occhi, deglutendo e inumidendosi le labbra secche. 
"Io... io, non sai quanto volevo che tu pronunciassi queste parole. Non so cosa sia, Sam, davvero. Non voglio e non posso assicurarti niente perchè non so nemmeno io quello che provo. Ma quando ti vedo ridere ho come delle farfal--- fanculo, sono dinosauri nello stomaco e vorrei dire impedire a tutti di guardarti farlo perchè, perchè quando ridi ti si illuminano gli occhi e... sei la cosa più bella che io abbia visto. Se sono spaventato? Si, più di quanto lo sia stato prima d'ora. Ma ehi, non vado da nessuna parte, abbiamo tutto il tempo per imparare insieme."
 
Oh, you feel so perfect, baby.
Yeah, you feel so perfect, baby.
 

E vedere quel sorriso allargarsi ancora di più era la migliore risposta che potesse mai desiderare. Gli accarezzò con i pollici le guance, eliminando ogni traccia di lacrime e il suo sguardo venne calamitato dalle sue labbra. 
Non aveva mai desiderato baciare così tanto qualcuno come in quel momento. Era come la prima volta al Glee Club, come quel 'Ehi, amico. Quante palle riesci ad infilarti in bocca?' voleva scoprire se quelle labbra fosse tanto morbide quanto sembravano e ora, non c'era nessuno a fermarlo. Appoggiò la fronte sulla sua e lo guardò negli occhi, cercando un suo consenso, ma non ce ne fu bisogno. In un movimento repentino Sam fece aderire le loro bocche, sfiorandole semplicemente e, Dio, già questo era fantastico. Si allontanò subito dopo cercando i suoi occhi, ricordandosi di essere a scuola, dove tutti potevano vederli. Ma quando Noah riunì le loro labbra, si dimenticò di dove fosse e perfino il suo nome. Premette una mano sulla sua nuca mentre l'altra era intrecciata alla sua, all'altezza dei loro cuori. 
 
Era questo quindi, quello di cui tutti parlavano. Quando sentivi i cuori battere all'unisono e le vertigini.
Le loro labbra si mossero insieme, dolcemente, scoprendosi e lasciandosi scoprire, finché il più grande non passò la lingua sul suo labbro inferiore, chiedendogli silenziosamente il permesso di approfondire quel bacio. 
Sam gemette piano e aprì leggermente la bocca, lasciando che le loro lingue si conoscessero e... oh, questo era proprio bello. 
La mano di Noah si posizionò sul fianco del più piccolo, avvicinandolo fino a non lasciare più spazio tra i loro corpi.
Quando sentirono i loro copri aderire completamente spensero il cervello e si lasciarono trasportare all'istinto.
Il sapore di Sam sapeva di mentolo, gli ricordava l'infanzia, quando giocava con Finn nel suo giardino. 
Il sapore di Noah era deciso, sicuro. Sapeva di futuro, sapeva di certezze e di sicurezze.
Si staccarono solo per carenza di ossigeno ma non si separarono, anzi, si abbracciarono ancora più stretti, le braccia del moicano ancora intorno al più piccolo e le mani di Sam che accarezzavano dolcemente la sua nuca.
Don't you wanna stay here a little while?
We can make forever feel this way.
Don't you wanna stay?
"Resta."
Sussurrò il biondo, con gli occhi chiusi e la fronte appoggiata alla sua.
"Per sempre."
E tutti sapevano che Noah Puckerman manteneva le promesse.
  
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