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Autore: GiveMeAPen_    14/04/2013    1 recensioni
Il nome Tiffany gli piaceva, perciò da quel momento in poi mi sarei chiamata Tiffany. Addio Annette, benvenuta Tiffany.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye Annette, hello Tiffany


Tutti erano in pista a ballare. Tutti, tranne me.

Quella sera mi ero decisa a presentarmi al ballo di fine anno. Sì, mi ero presentata al ballo. Non avrei mai creduto di poter fare una cosa simile. Mi ero messa il vestito di mamma - uno di quelli costosi e sfarzosi e che ti arrivano fino alle ginocchia; un vero vestito, non una t-shirt con dei jeans  - ed ero andata a scuola.

Avevo pensato varie volte di tornare indietro durante il viaggio in auto, ma qualcosa mi aveva detto che sarebbe stato un errore. E, a quanto pare, quel qualcosa si era sbagliato: ora ero sola in un angolo della palestra, intenta a riempire il piatto di pizzette e pasticcini. Non avevo certo fame, ma non potevo stare in piedi senza far niente ad osservare le altre persone che ballavano. Perciò riempivo il mio piatto di schifezze.

Più rimanevo in quella stanza e più ero convinta che sarebbe stato molto meglio se fossi rimasta a casa. Che ci faceva lì una come me? Odiavo essere al centro dell'attenzione, odiavo dover ballare davanti a tutti ed odiavo tutte quelle coppiette innamorate che rompevano, si rimettevano insieme per il ballo e poi rompevano nuovamente.

«Ciao Jackie!» mi gridò Jessica, mentre trascinava per un braccio il suo accompagnatore.

Gli occhi di lui sembravano implorare pietà, così scoppiai a ridere. Cominciarono a ballare come due incapaci e li osservai per un bel po' di tempo pensando a quanto fossero ridicoli.

«Ti va di ballare?».

Quasi mi strozzai con un pasticcino. Alzai di poco lo sguardo ed incontrai gli occhi di un ragazzo che non avevo mai visto prima. Aveva i capelli leggermente spettinati ed un sorriso mozzafiato.

Ed io avevo la faccia sporca di panna e cioccolato.

«Dici a me?» chiesi, incredula.

Lui ridacchiò, poi mi prese il piatto dalle mani e lo posò sul tavolo.

«Sì, dico a te. Ti va di ballare oppure no?».

Era serio, non stava scherzando.

Mi guardai attorno per essere certa che non ci fossero telecamere nascoste.

Mi afferrò la mano e mi trascinò in pista.

In quel momento pregai che mettessero un lento, ma ovviamente non lo fecero. No. Il DJ aveva messo una delle canzoni più movimentate esistenti al mondo. Perciò sarei stata costretta a muovermi come una cretina e ciò non mi esaltava per niente.

«Che ti succede?» mi chiese il ragazzo, guardandomi preoccupato. «Hai una faccia strana. Stai bene?».

«Sì, sto bene. Non ti preoccupare» risposi.

Lui mi sorrise ed improvvisamente mi ricordai di averlo già visto: era Justin, il capitano della squadra di hockey.

«Cercherò di crederti» mi disse, avvicinandosi a me. Aveva un buon prfumo e per qualche secondo pensai di trovarmi in paradiso. «Come ti chiami?».

Come mi chiamavo? Non me lo ricordavo nemmeno più. Quel ragazzo mi stava mandando in confusione. In quel momento mi passò accantò un ragazzo con una t-shirt blu con la scritta "Tiffany".

«Tiffany...» dissi in un sussurro.

«Cosa? Tiffany? Mi è sempre piaciuto il nome Tiffany» disse.

Il nome Tiffany gli piaceva, perciò da quel momento in poi mi sarei chiamata Tiffany. Addio Annette, benvenuta Tiffany.

«In realtà mi chiamo Annette» dissi.

Ecco, avevo rovinato tutto. Probabilmente odiava il nome Annette, avrei dovuto mantenere l'identità di Tiffany ancora per un po'.

«Annette? Anche questo nome mi piace» disse lui.

Tirai un sospiro di sollievo, ma credo che lui non se ne accorse, perchè stava fissando una ragazza dai lunghi capelli biondi e mossi a pochi metri da noi.

«Quanti anni hai, Annette?» mi domandò, senza distogliere lo sguardo da lei.

«Diciotto» risposi.

«Sembri più grande, sai?» mi disse, tornando a guardare me.

In quel momento la ragazza bionda passò affianco a Justin e gli disse qualcosa nell'orecchio, qualcosa che non capii.

«Mi dispiace Lea ma ho già una ragazza per stasera. Vero, Tiffany?» disse, afferrandomi per la vita.

Lei di tutta risposta lo guardò con sguardo assassino e girò i tacchi.

Justin si voltò verso di me e mi rivolse l'ennesimo sorriso.

«Allora, balliamo o no, Tiffany?» mi domandò.

Io annuii.

"Potrei seriamente cominciare a farmi chiamare Tiffany" pensai.

Partì un lento ed io ringraziai il cielo.

Ero tra le sue braccia e lui mi stava lentamente cullando. Mi sentivo diversa. Mi sentivo protetta.

Lo strinsi forte a me e pensai che quel qualcosa che mi suggeriva di andare al ballo, forse, aveva ragione.

«Hey Tiff, non mi stringere così forte, non riesco a respirare!» disse.

Risi di gusto.

Quella sera Tiffany ballò con Justin. Annette non lo fece. Annette era quella ragazza insicura che sarebbe rimasta in quell'angolo della palestra ad ingozzarsi di pasticcini ed a credere di trovarsi nel posto sbagliato per tutta la serata se non fosse stato per quel ragazzo. Justin l'aveva presa per mano, l'aveva portata in pista e l'aveva trasfromata in Tiffany.

Non lo rividi più da quella sera, ma qualcosa in me era cambiato per sempre.

Lui mi aveva trasmesso il suo sorriso e quel qualcosa di speciale che solo lui aveva.

A volte vorrei poterlo rivedere e poter ballare ancora una volta con lui. Quella sera, per la prima volta, uscii dal mio piccolo angolo oscuro.

E da quella sera io sono Tiffany.

 

*

 

 

Salve salve salve.

E' da tanto che non scrivo qualcosa e finalmente rieccomi qui. 

Ho aperto Word, avevo voglia di scrivere ed ecco cose ne è uscito.

Diciamo che Annette mi rappresenta abbastanza caratterialmente, mentre Tiffany rappresenta ciò che vorrei diventare.

Spero vi piaccia questa OS, nonostante sia una schifezzuola. :')

Grazie mille a chi l'ha letta, alla prossima;

Sofia.


Twitter: @dontshedatear_

   
 
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