Allora
dunque vediamo, questa camicia con…no, non ci sta bene.
Però
sta
bene con questi pantaloni.
Accidenti,
ma così non ho scarpe da abbinarci!
Proviamo
così, no, no, il blu con il nero non va bene.
TOC TOC.
Il bussare alla
porta distoglie Yamato dai suoi dilemmi
esistenziali, spaventandolo anche a morte tra l’altro.
Si domanda chi
potrà mai essere a quest’ora del pomeriggio.
Si, okay, sono
le sette e mezza, ma lui è giovane, un figlio
della notte, per lui la serata comincia alle undici. Specialmente
quando ha un
appuntamento con Sora, guarda caso proprio quella sera.
Comunque sia,
di malavoglia, si dirige ad aprire la porta e si
trova davanti Taichi Yagami in tutta la sua splendente…aria
funerea.
- Che cavolo
è successo? –
-
Yama…sono triste… -
Yamato
sminuisce il migliore amico con un gesto della mano e lo
trascina verso la camera da letto, dove sparsi un po’
dappertutto troneggiano
abiti su abiti.
-
Già che sei qui…-
-
Già che sono qui il cavolo, vengo a chiedere asilo e questo
è
tutto il tuo interessamento? –
-
Sì, sì, potresti aiutarmi a scegliere cosa
mettere stasera con
Sora? Tanto tu sei gay, tipo, no? Si sa che i gay sanno vestire, è una legge
universale.
- Se per questo
sanno anche ballare. –
-
Già. –
- E cantare.
–
- Ovviamente.
–
- E portano i
capelli in un certo modo. –
-
Sì. –
- E hanno
specifici modi di fare. –
- Esattamente.
– Ribatte
Yamato, non afferrando a pieno il suo tono.
- Tu sembri
molto più gay di me. –
- Insomma dicevamo del
tuo problema, me ne stavi parlando, che ci fai qui?
–
Taichi sembra
ricordarsi solo in quel momento il motivo della
sua visita, quindi si rabbuia di colpo.
- Si tratta di
Takeru. –
- Che
è successo? Gli è capitato qualcosa? Sta bene,
vero? –
-
Sì, sì, lui sta bene. IO non sto bene.
–
- Non mi dire
che… -
Taichi sospira,
ma Yamato ha già capito e si prepara alla solita
lagna.
-
Sì, proprio così. Tuo fratello mi ha lasciato!
Voglio dire,
anche per un motivo stupidissimo! –
- Qual era il
motivo? –
- …
-
- …
-
- Beh, adesso
non me lo ricordo, ma non è questo il punto! –
- E quale
sarebbe il punto? –
Taichi si passa
una mano tra i capelli, come un condannato a
morte, sull’orlo delle lacrime.
- Il punto
è… Il punto è che adesso, siccome non
stiamo più
insieme, rivuole indietro tutti i regali che mi ha fatto. O,
più precisamente,
diciamo che rivuole indietro l’xBox. –
- No!
–
- E
sì. –
In teoria
Yamato a questo punto dovrebbe arrabbiarsi, perchè
Taichi è dispiaciuto della rottura più
perché ora dovrà restituire l’xBox, che
dalla rottura vera e propria, ma queste sono quisquilie.
Suddette
quisquilie vengono interrotte da un altro bussare alla
porta, alla quale Yamato si precipita immediatamente, immaginando sia
Sora,
forse un po’ in anticipo.
Ahilui,
purtroppo non è Sora, perché si sa, dove
c’è Tai, c’è
lui, Takeru.
-
L’infame è qui? – Domanda il biondino
entrando, senza neanche
aspettare il permesso.
Taichi,
vedendolo entrare sbianca.
- Ti avevo
detto che rivolevo indietro l’xBox e tu sparisci di
casa improvvisamente. Credi che sia stupido? –
Yamato comincia
a ponderare di preparare dei pop corn,
potrebbero servirgli.
- Non posso
ridarti indietro quell’ xBox, capisci? Non posso! –
- Oh, certo che
puoi! Perché non potresti, sentiamo! –
-
Perché è su quella consolle che si è
basato tutto il nostro
rapporto! Noi ci siamo innamorati grazie a quell’xBox!
–
- Ma non dire
cazzate, se te l’ho regalata quando già stavamo
insieme! –
- Tu non cogli
le sfumature Takeru! Sei rude, non comprendi i
miei sentimenti! –
- Santo cielo,
dammi quella consolle e facciamola finita! A cosa
ti serve tanto, visto che non ci sai nemmeno giocare! –
- Come ti
permetti, devo forse ricordarti tutte le tue pesanti
sconfitte a Fifa? –
- Sei proprio
tonto, non ti sei neanche accorto che ti facevo
vincere per farti contento! –
- Che cosa? Non
posso crederci Takeru, che razza di persona sei
diventata? –
- Non dirmi che
non ti è mai sembrato strano che Fifa fosse
l’unico
gioco in cui non ti stracciavo clamorosamente. –
- Beh, se la
mettiamo così, allora, sono stato io a cancellarti
l’account di Aion, non c’è stato nessun
disguido tecnico! –
Takeru si porta
una mano al cuore profondamente ferito. –
- Come hai
potuto, Tai. Avevamo una storia meravigliosa, come
puoi aver buttato tutto nel cesso? E poi come facevi a conoscere la mia
password? –
- Andiamo, lo
sanno tutti che la tua password è Telo succhio, perfino
Iori! E detto tra noi è rimasto anche parecchio sconvolto!
–
- Chi se ne
frega di Iori, è di noi che stiamo parlando! –
Per quanto
Yamato sia invogliato a rimanere lì, ad ascoltarli
per ore, decide che forse è il caso di intervenire, quindi
si para in mezzo tra
i due e annuncia:
-
D’accordo, visto che fate i ragazzini, vorrà dire
che l’xBox
non l’avrà nessuno dei due. Me la
prenderò io! –
- EEEH?
– Proclama Taichi
- Tu non prendi
proprio niente, fratellone, quell’xBox è mia, lo
scontrino ce l’ho io, quindi è mia. –
- Brutto
cafone, pure lo scontrino ti sei tenuto? –
- Ragazzi,
cominciate a farmi venire il mal di testa, potreste
abbassare la voce? – domanda Yamato. –
- Oh,
sta’ zitto, fratellone. –
-
Sì, sta’ zitto, che sei più gay di
tutti noi messi insieme. –
Alla frase di
Taichi, Yamato rimane basito, così cade il
silenzio.
-
Come…come…come vi permettete, io non sono gay!
–
- Ma smettila,
tutti quanti hanno letto le fan fiction di Kymyt,
lo sanno tutti che te la fai con Piemon! –
Esclama Taichi.
- Beh, qui
siamo nelle fan fiction di Fallin, e in quelle di Fallin
Takeru si fa sbattere da te! –
-
Perché sono sempre io quello che sta sotto? Voglio dire, in
tutte le altre sono un cestista figo da paura con uno stuolo di ragazze
ai miei
piedi. –
- Infatti non
ho mai capito nemmeno io questo passaggio da
bambino lagnoso e frignone. –
- Ehi, piano
con le offese, il mio digimon è il più forte di
tutti, a livello super è anche migliore di Wargreymon al
livello mega! E
vogliamo parlare di quando ho preso a pugni l’imperatore
Digimon? Eh? EH? –
- Anche se ogni
tanto hai delle iniezioni di testosterone, non
cambia l’idea generale che il fandom ha di te! –
- Adesso basta!
– Urla Taichi, interrompendo il battibecco tra i
due fratelli – Yamato, non ti permetto di insultare il
ragazzo di cui sono
innamorato! –
Yamato ci
rimane di sasso.
- A-addirittura
innamorato, non esageriamo! –
- Certo che ne
sono innamorato. – Taichi si volta verso Takeru,
prendendogli una mano – Ed è per questo che non
puoi lasciarmi, Takeru. Non
adesso. –
Takeru guarda
quella mano intrecciata alla sua e sente il suo
cuore sciogliersi.
- Che intendi?
–
- Io ti amo, ma
non solo: proprio adesso ho deciso che voglio
passare il resto della mia vita con te. –
- Oh, Taichi.
– Sospira Takeru.
- Oh, Signore.
– dice Yamato.
- Takeru
Takaishi. – comincia Taichi, e il più grande
Ishida comincia
a sudare freddo quando lo vede inginocchiarsi di fronte al suo
fratellino. – Mi
vuoi sposare? –
- No che non ti
può sposare, ha sedici anni! –
- Certo che ti
sposo, Tai! –
- Non ci siamo
capiti, tu non sposi proprio nessuno! –
- E quando?
Quando ci sposiamo? –
- Non lo so,
corriamo in un’agenzia. –
- Che nessuno
si azzardi ad uscire da quella porta! –
- Ma quale
agenzia, abbiamo Mimi Tachikawa! –
- Giusto corro
a telefonarle! Sono sicuro che ci organizzerà un
matrimonio coi fiocchi! –
- Takeru metti
giù quel telefono! –
- Aspetta!
– Esclama di colpo Taichi, e Yamato crede davvero che
stia per dire qualcosa di intelligente.
- Cosa?
–
- Ma qui hanno
legalizzato per i matrimoni gay? –
- Non lo so, se
non lo sappiamo suppongo che l’autrice è troppo
stanca per cercare su Google! –
- Beh, allora
nel dubbio perché non lo facciamo a Las Vegas?
Così
andiamo sul sicuro. –
-
Sì, ho sentito che ci sono ottime strutture psichiatriche
laggiù. – Il commento acido di Yamato viene
totalmente ignorato.
- Ma certo, ma
certo, oddio non vedo l’ora! –
Yamato a quel
punto sbrocca, afferrando il fratellino per una
spalla.
- Stammi a
sentire, razza di decerebrato. Tu non sposi proprio
nessuno, d’accordo? Fanculo l’omofobia, sei
minorenne, non potresti neanche se
volessi! –
In risposta,
Takeru gli prende le mani e si inchina profondamente.
- Grazie.
–
- Oh, hai
capito finalmente. –
- Grazie di
averci fatto rimettere insieme, fratellone, sono
sicuro che hai detto quelle cose su di me apposta per far reagire
Taichi e
farci così riappacificare, non è vero?
–
- Non
è assolutamente vero, quelle cose le pensavo davvero!
–
- Grazie,
grazie Yama. – Si aggiunge anche Taichi al coro –
non sapremo
mai come ringraziarti. –
- Non sposandovi ad
esempio? –
- Beh, adesso
dobbiamo andare! – Cinguetta Takeru, cominciando a
spingere Taichi.
- Dove cavolo
dovete andare adesso? –
-
Yamato… - lo guarda di sottecchi. – Tu non vuoi sapere quello che dobbiamo
andare a fare adesso. –
Yamato lo
guarda.
Takeru lo
guarda.
Yamato lo
guarda.
Takeru ammicca.
Yamato guarda
Taichi.
Taichi fa finta
di nulla.
Yamato capisce.
- Non lo
voglio sapere quello che andate a fare, sparite immediatamente dalla
mia vista,
razza di ninfomani!-