Ricordo Abbie come se fosse ieri che l'ho vista l'ultima volta.

Lei e i suoi corti capelli biondi tinti, gli occhi grandi di un banalissimo colore nocciola, che riusciva a rendere cosi speciale. Le gote paffute e le labbra rosse. Ai miei occhi era perfetta.

Ricordo ancora quel giorno in cui Niall le sorrise e la salutò, passai molte notti insonni dopo quella volta ascoltandola mentre la sera mi ripeteva quella scena all'infinito. Poi lui la invitò al ballo, il sorriso che aveva quando me lo disse non lo vidi mai più. Ricordo la sera del ballo, quando cercandola per tutta la palestra non la trovai. Dopo quella sera Abbie non fu più la stessa. Molti, troppi, chili persi. La sua bocca sorrideva, ma i suoi occhi no. Passò molto tempo prima che io scopra quale fu la causa di tutto questo e quando lo scoprii oramai era troppo tardi.

La ricordo, mentre era sdraiata su quel lettino bianco. Le tenevo sempre la mano, scheletrica, proprio come lei.

Ricordo come ogni giorno, odiavo sempre più quel Niall Horan, ma probabilmente mai lo odiai così tanto come il giorno in cui, andando in ospedale la mia Abbie non c'era più. Aspettai molte ore in corridoio, sperando in nemmeno io so cosa, ma quando finalmente la vidi, sarei voluta scomparire. Era cosi piccola e pallida, e il cuore mi si spezzò in tanti pezzi.

Ricordo ancora le ultime parole che mi disse: «Sarai sempre la mia migliore amica,Eilis.». Non dimenticherò mai quelle poche parole, come non dimenticherò mai lei. Era la mia migliore amica, e la persi senza riuscire a fare niente per lei.

Quel giorno odiai con tutto il mio cuore Niall Horan, così tanto che nemmeno sapevo di poter provare un sentimento cosi tanto negativo.

L'anoressia è una malattia mentale. È come essere in un tunnel nero, senza via di ritorno. È come se salissi su un traghetto per una destinazione sbagliata. È morire lentamente ogni giorno.

Mi ricorderò sempre di Abbie come la ragazza sorridente della porta accanto, invece della ragazza scheletrica su un lettino bianco.