Quando Lucy si svegliò in ospedale, le ci volle un po' per capire dove fosse e cosa facesse lì.

Girò la testa dolorante e vide il suo fidanzato Ian seduto accanto a lei che guardava fuori dalla finestra con sguardo perso.

Lucy gli toccò leggermente la mano per richiamare la sua attenzione, senza spaventarlo, e lui si girò con un sorriso sulle labbra, gli occhi che brillavano di felicità.

- Lucy, finalmente ti sei svegliata! - le disse con sollievo.

- Perchè siamo in ospedale? - gli chiese lei con voce roca. Si sentiva òa gola terribilmente secca e fece segno a Ian di passarle il bicchiere d'acqua.

Il ragazzo non sapeva come spiegarle cosa era successo.

- Non ti ricordi?

Lucy fece segno di no con la testa, frustrata dal suo improvviso vuoto di memoria. Di solito era una persona che non dimenticava mai niente.

Ian fece un respiro profondo, poi cominciò a spiegarle, cercando le parole giuste per non spaventarla ulteriormente.

- Tu e tuo fratello avete avuto un terribile incindente. Sei stata fortunata ad essere seduta nei sedili posteriori, Lucy. Hai avuto una piccola commozione cerebrale.

Improvvisamente l'immagine di sè stessa che saliva in macchina canticchiando le passò davanti agli occhi.

Poi ricordò. Lei e suo fratello Josh stavano andando a casa di sua cugina: compiva diciotto anni e stava dando una grande festa.

Lucy si era seduta dietro per paura di sgualcire il suo bellissimo vestito, mentre suo fratello guidava. Si ricordò che avevano cantato a squarciagola per tutto il viaggio, ascoltando un vecchio cd di loro padre, di cui sapevano ormai tutte le canzoni a memoria.

Mentre staano ridendo come pazzi, una macchina era sbucata fuori dal nulla, correndo a tutta velocità verso di loro. Lucy non fece nemmeno in tempo a gridare, tanto l'impatto era stato veloce.

Vide una luce abbagliante e poi svenne. Da quel momento in poi, la sua mente era un buco nero.

Ian le prese la mano, preoccupato da quel suo piccolo momento di assenza mentale.

- Cosa c'è, Lucy? Ti senti male? - domandò ansioso, pronto a chiamare l'infermiera per qualsiasi necessità.

Lei non rispose nemmeno. Riusciva solamente a pensare a cosa fosse successo a suo fratello.

- Dov'è Josh? Cosa gli è successo? - chiese con voce tremante.

Ian abbassò lo sguardo, mentre un velo di tristezza calava sui suoi bellissimi occhi verdi e luminosi.

Una sensazione orribile cominciò a farsi strada dentro Lucy; aveva già intuito quale sarebbe stata la risposta di Ian, ma il suo cervello continuava a ripeterle che non era possibile.

Alzando la voce, richiese a Ian dove fosse Josh.

- Mi dispiace così tanto Lucy, - disse lui, con le lacrime che gli stavano scendendo dagli occhi - ma Josh non ce l'ha fatta.

In quel preciso momento, Lucy sentì il suo cuore frantumarsi, come se qualcuno lo stesse martellando ripetutamente. Sentì il suono del suo battito farsi sempre più debole, mentre cominciava a singhiozzare e piangere. Ian la abbracciò, tenendola stretta a sè, cercando di consolarla.

"La vita non ha sempre un lieto fine." fu l'ultimo pensiero di Lucy, prima che si addormentasse tra le braccia del fidanzato.










E' la prima volta che pubblico una storia drammatica.
Sinceramente, non so perchè l'ho fatto. Sarà che questi giorni il mio umore è particolare, e cambia in continuazione.
Non so che altro dire, spero che non sia banale come storia (anche se sono sicura che lo è) :)
Se vi va, lasciate una piccola recensione...mi farebbe piacere!
Un bacione, Reb.