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Autore: NCSP    16/04/2013    6 recensioni
- Il tuo cuore sarà pure quella cosa che hai nel petto, ma ci tieni davvero a diventare Iron Man in tutto e per tutto, cambiando ogni parte mal funzionante del tuo corpo con un pezzo di metallo? Perché in tal caso proporrei di iniziare dal cervello. -
Si maledice mentalmente. Perché, perché ha accettato di tenere quella creatura fastidiosa in casa sua?
[IronFrost]
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Omnia vicit amor'
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- ‘Sera .- scocca un’occhiata alla figura sdraiata sul suo divano  e lo vede impassibile, con un’aria che sottintende il suo solito “’fanculo, Stark”.

- Sempre un piacere trovarti qui, piccolo cervo. -

Sbuffa per il nomignolo ma non gli rivolge la parola.

- E dai, piantala di ignorarmi. - si versa un bicchiere di bourbon e va a sedersi sul divano, costringendolo a ritrarre le gambe - Pensavo avessimo bypassato la fase in cui tu mi tratti come se non esistessi nemmeno. -

- Impiccati. - si alza e si dirige verso la sua stanza.

“Sempre meglio che niente.” Prende un sorso, lievemente infastidito. Ok che è costretto a restare lì con lui, ma non lo sta trattando male anche se è stato responsabile della morte di centinaia di persone, anzi, si sta occupando di lui decisamente con i guanti. Non che l’idea di iniziare a trattarlo con il guanto della Mark VIII non gli abbia sfiorato la mente, ma non lo ha mai fatto. Gli ha riservato una stanza e un bagno invece dello sgabuzzino di due metri per due che aveva proposto Steve, e avendo visto che in quella stanza si era comportato bene aveva deciso di ordinare a Jarvis di non fulminarlo all’istante se avesse messo piede fuori dalla porta della sua camera.

Mossa del cazzo, a ripensarci. Ora è costretto ad averlo sempre tra i piedi ovunque vada, e non lo infastidiscono tanto le sue battutine sarcastiche che gli rivolge solo di una volta ogni tanto, ma più che altro il suo ostinato silenzio, come se lo detestasse dal profondo.

Insomma, è un prigioniero, un po’ di rispetto potrebbe anche mostrarlo!

Ride da solo. Come è potuto anche solo passargli per l’anticamera del cervello che il Dio dell’Inganno potesse portare rispetto a qualcuno che lo sta tenendo imprigionato?

- Oltre che essere fastidiosamente ubriaco sei anche impazzito? -

Sobbalza. Non lo aveva sentito entrare.

- Ma che…!? Che ci fai qui? Non ti eri volontariamente esiliato in camera tua?-

- Non sono lunatico come voi umani ma anche io cambio idea ogni tanto. -, si siede su uno sgabello accanto all’isola della cucina alias piano-bar considerando l’elevato numero di bottiglie, vuote e non, che ricoprono quasi ogni superficie disponibile.

- Ma che fortuna… -

- Qualcosa in contrario alla mia presenza? -

- Vuoi una lista in ordine alfabetico o temporale? -

Sbuffa alzando al cielo gli occhi color smeraldo - Ci tieni davvero a spappolarti il fegato? -

- Scusa? – svuota il bicchiere che ha in mano.

- Ecco, appunto. Il tuo cuore sarà pure quella cosa che hai nel petto, ma ci tieni davvero a diventare Iron Man in tutto e per tutto, cambiando ogni parte mal funzionante del tuo corpo con un pezzo di metallo? Perché in tal caso proporrei di iniziare dal cervello. -

Si maledice mentalmente. Perché, perché ha accettato di tenere quella creatura fastidiosa in casa sua?

- Da quando te ne frega qualcosa della mia salute? – giusto per farlo innervosire si versa un altro generoso bicchiere di bourbon - Sembri quasi Pepper. -

- Non scambiare per preoccupazione la noia, Stark. -

- Non fare tanto la vittima, piccolo cervo. Se non fosse per me non vedresti nemmeno la luce del sole. –

- Sopportare la tua presenza mi sembra un prezzo alto per un po’ di luce. -

- Allora non avrai nulla in contrario se chiamo il guercio, il Direttore o tuo padre, non fa differenza, e dico di portarti via da casa mia, dato che sua altezza preferisce un buco di qualche centimetro quadrato piuttosto che vivere in un attico in compagnia del sottoscritto. -

- Spero che ti ci strangoli con quella roba. - gli volta le spalle e con un movimento sinuoso torna nella sua stanza.

Non riesce a trattenere l’irritazione e scaglia il bicchiere di cristallo dall’altra parte della stanza, dove il contenitore si disintegra nello schianto contro un pilastro. Ferro-Vecchio accorre subito, e nei suoi cigolii riesce quasi a percepire un qualcosa di gongolante per non essere, almeno quella volta, l’artefice del disastro.

Non sa nemmeno bene cosa lo irriti tanto. Dovrebbe essere abituato a quelle continue provocazioni di Loki, ormai vive lì da quasi due mesi, eppure la sua freddezza e insolenza lo turbano più di quanto non voglia ammettere.

Si sta comportando bene con lui, certo, non gli porta la colazione a letto ma ci mancherebbe altro.

Stupido dio fastidioso. Ma chi si crede di essere? Beh, sì, certo, un dio.

In effetti potrebbe ripagarlo con la sua stessa moneta…

- Stark? Che sta succedendo? - si riaffaccia dal corridoio.

- Fila in camera tua se non vuoi che Jarvis ti faccia friggere il cervello. -

- Cosa? -

- In camera tua. Ora. -

- Ma che ho fatto? - allarga le braccia, senza capire.

- Ora! -

Lo fulmina con lo sguardo ma alla fine ubbidisce, confermando la propria resa con il rumore secco della porta che sbatte.

Ecco, finalmente. Su butta sul divano con la bottiglia di bourbon in mano, rinunciando al bicchiere considerandolo solo una perdita di tempo.

Prova a riconsiderare la decisione appena presa. Ok, lo ammette, si è comportato come un bambino, ma lui è Tony Stark, dannazione, lo sanno tutti che non è famoso per le sue scelte ponderate e razionali.

E poi Loki lo fa ammattire. Lo tratta come se gli stesse facendo un favore a restare lì nella Tower mentre è proprio il contrario. Non che l’idea di fargli un favore sia stata il propulsore dell’attuale situazione, ma il concetto alla fine è sempre quello: se non si trova a marcire in una qualche cella ad Asgard o dello S.H.I.E.L.D. è solo grazie a lui. E a Fury, che ha minacciato di congelargli tutti i conti se non avesse ubbidito.

Il perché si preoccupi tanto del dio nordico sfugge anche persino a lui. Si lambicca il cervello ancore per qualche minuto, poi si abbandona alla dolce compagnia della bottiglia e dopo un po’ crolla addormentato, i pensieri messi a tacere dall’alcol.

Nota della Vecchia Volpe
Prima IronFrost pubblicata, hurra!
Lo ammetto, questo capitolo è piuttosto confuso e privo di tutto lo slash che voi piccole menti perverse come me vi aspettavate, ma mi serviva per creare la TSI per i prossimi capitoli e le varie incomprensioni tra i due.
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qui a leggere e che avrà anche voglia di leggere i prossimi capitoli/scleri che pubblicherò.
Un grazie speciale alle mie editors <3 e a MelaChan che mi ha dato una mano per il titolo (sì, siamo delle inguaribili classiciste e senza un po'di latino non viviamo. Nei miei piani c'è l'idea di reinserire il caro Catullo prima o poi, ma la trama si sta scrivendo da sola e non so ancora come andrà avanti)
Baci e alla prossima follia
  
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