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Autore: Blue Eich    18/04/2013    35 recensioni
Gli occhioni blu della Coordinatrice sono velati d'amarezza: le piacerebbe gettarsi tra le braccia del rivale e assopirsi, cullata dal suo respiro e dalle sue carezze. Venire avvolta, sentendosi una principessa protetta dal proprio principe. Peccato sia un privilegio che non le è concesso e l'amara consapevolezza di ciò le punge il cuore, come un dardo avvelenato.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drew, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Stay with me

 

Haruka si sveglia di soprassalto, con la fronte imperlata di sudore e il cuore che scalpita, quasi potesse uscirle dal petto. Constata di trovarsi su un letto matrimoniale, dalle coperte disordinatamente arrotolate ai bordi. Ha un po' freddo. Il motivo lo appura entro poco: è nuda, senza nemmeno la biancheria intima addosso. Dopo aver avvolto d'istinto le braccia attorno al seno e unito strette le ginocchia, ruota il capo. Al che soffoca un verso di stupore: non è sola. Shū dorme beato dalla parte opposta, privo di veli e ignaro del suo risveglio.
Chissà come ci sono finiti lì, insieme. Si trascina su a gambe incrociate, assorta. La mente s'intasa dei ricordi, confusi e sovrapposti, legati a quella sera. D'altronde, come potrebbe dimenticare l'avidità – e la padronanza – con la quale il verde le baciava ed esplorava ogni singola fibra del corpo? Come potrebbe scordare quanto fosse dannatamente bravo, mentre lei un'inadeguata principiante?
Sospira con malinconia, volgendo lo sguardo al pallido intonaco del soffitto della camera di quell'ospitale Centro Medico. “Non farti strane idee, Haruka” aveva soffiato lui in modo distaccato, prima di attirarla a sé come una calamita, prepotentemente ma con classe.
Gli occhioni blu della Coordinatrice sono velati d'amarezza: le piacerebbe gettarsi tra le braccia del rivale e assopirsi, cullata dal suo respiro e dalle sue carezze. Venire avvolta, sentendosi una principessa protetta dal proprio principe. Peccato sia un privilegio che non le è concesso e l'amara consapevolezza di ciò le punge il cuore, come un dardo avvelenato.
Si alza, nonostante sia tremendamente indolenzita e le dolgano tutti gli arti dal busto in giù. Con andatura fiacca raccoglie i vestiti, i quali ore prima le sono stati sfilati senza troppi convenevoli. Se ripensa agli indumenti buttati volontariamente da lei alla rinfusa sul pavimento, il sangue le affluisce sulle guance colorandogliele d'imbarazzo.
Poi un brivido gelido le sale lungo la schiena, perché non può ancora credere di non aver resistito al suo maledetto fascino. Gli lancia un'occhiata, incantandosi ad ammirarlo per un po': ha i contorni del volto delineati dal chiarore lunare e sembra il ritratto della perfezione. Chissà se potrà mai bearsi un'altra volta, di tale perfezione…

Quando è coperta a sufficienza e pronta a dileguarsi, percepisce il fruscio delle lenzuola. «Haruka?» scandisce sottovoce Shū, con la voce ancora impastata dal sonno.
Il battito cardiaco di lei accelera. Non appena si gira, sorride mesta e si prepara a giustificare la propria presenza, di sicuro sgradita. «Tranquillo, me ne sto giusto andando…»
Il ragazzo storce la bocca in una smorfia. Forse non lo ammetterà mai, ma ha bisogno che la sua rivale goffa e solare rimanga; altrimenti una fastidiosa sensazione di vuoto lo opprimerà, soffocandolo in una morsa sempre più dolorosa.
«Ehi, aspetta…» le intima, un po' esitante. «Puoi rimanere, se vuoi» concede, di fretta, non trovando frasi migliori e dal suono più accomodante.
Di conseguenza, lo stupore affiora in Haruka. «Come mai tutta questa gentilezza improvvisa?» lo rimbecca, acidamente ironica.
Sciolta la tensione, lui si ricompone e sfodera uno dei suoi ghigni accattivanti. «Ritieniti fortunata, migliaia di ragazze vorrebbero essere al tuo posto.»
La bruna scuote il capo, sotto sotto divertita, per poi distendersi sul morbido. Socchiude gli occhi e le parole, con un'innocenza disarmante, fluiscono da sole: «Shū, davvero per te è stato un gioco e nulla di più?»
Il Coordinatore sussulta, in difficoltà. Non sa cosa risponderle. Eppure è una semplice e sincera domanda. Però c'è qualcosa che lo blocca, impedendogli di parlare.
Lei stavolta è determinata a uscirne a testa alta, non vuole più illudersi. «Lo prendo per un sì… Allora non c'è ragione per cui debba rimanere.»
«No.» Prima che se ne vada, lui la trattiene per un polso. «Ti sbagli.» La strattona verso sé, portandosela di scatto vicino.
I loro visi sono a pochi millimetri e gli occhi si scrutano a vicenda. Zaffiro ingenuo nello smeraldo intenso. Haruka non reagisce, scossa, mentre il batticuore le toglie il fiato. Allora Shū le alza il mento, deciso, così le loro labbra si uniscono di nuovo. Stavolta adagio, per assaporarsi con passione, non in modo carnale e insensibile.
Lei gli posiziona in automatico le braccia dietro al collo e fa aderire i loro corpi, lentamente. Si stacca un attimo dalle sue labbra umide, desiderosa di tornare a sfiorarle. Poi socchiude le palpebre e si rintana contro di lui, accoccolata, per bearsi dell'aromatico profumo di rose che nel corso degli anni è riuscito a conquistarla.

Regna il silenzio. La ragazza si è appisolata sopra il muscoloso torace del giovane, così confortevole da far concorrenza al più soffice dei cuscini, così caldo da invogliarla a non spostarsi neppure se arrivasse un terremoto.
Shū, nonostante adori prendere in giro la rivale, non può fare a meno di soffermarsi su quanto sia carina nel suo candore. Più la guarda e più è convinto di aver fatto la scelta giusta. Perciò, perché negare l'evidenza? Emette un profondo respiro. «Ti amo, Haruka» confessa. Prova un senso di liberazione, immane: l'ha finalmente riconosciuto ad alta voce ed è un traguardo memorabile, calcolando l'ego che gli fornisce quotidianamente un'insana dose di cinismo.
Peccato che Haruka sembra non aver udito la dichiarazione. La sua bocca si piega in una smorfia stizzita, ma va bene così: almeno uno dei due ha fatto luce sui propri sentimenti.
D'un tratto, avverte aumentare la stretta in cui è attanagliato con vigore.
«Ti amo anch'io, Shū» ricambia lei, con un sorriso sereno dipinto sulle labbra. 


 

 

 Angolo Autrice
tumblr-inline-ncbtfco1-Eh1sbxwvg Hola, popolo di EFP!
La mia testolina aveva voglia di una Contest più seria e spero di non essere scaduta nell'OOC.

Vorrei dedicarla ad A q u i l e g i a, che mi aiuta e mi sopporta ogni santo giorno, seppur purtroppo a distanza. 
Passando di nuovo alla storia: l'usare i nomi giapponesi è stata una scelta, perché è carino dire e scrivere ShūHaru. :P
Specifico che questa storia presenta delle somiglianze con quella scritta, in passato, da sara1997. L'autrice è al corrente di ciò. Io ho solo preso ispirazione, cercando il più possibile di non copiarla. Vi invito a leggere anche la sua meravigliosa fic, comunque.
Ringrazio in anticipo chi recensirà, scrivendo anche solo una riga, perché ci tengo infinitamente, in quanto è la mia prima one-shot dove faccio dire "ti amo" a Vera e Drew: la ritengo la più importante che abbia mai scritto finora.
Alla prossima!
-H.H.-
 
   
 
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