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Autore: GasPanic    18/04/2013    5 recensioni
Piccola raccolta di one shot riguardanti episodi della vita di Noel.
Dal testo:
"Riuscì a scorgere il nuovo arrivato dormire beatamente tra le lenzuola immacolate, il petto che si alzava e si abbassava regolarmente. Noel si chiese cosa stesse sognando."
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Gallagher, Noel Gallagher, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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03.D'yer wanna be a Spaceman and live in the sky?

Il ragazzo sedeva su un muretto, sorseggiando una cola ghiacciata. Gli piaceva quella sensazione di freschezza, un sollievo in quell'afosa giornata di agosto. Assaporava la solitudine, gli dava il tempo di pensare, di riflettere sulla sua situazione, sul suo odio per suo padre, su quel desiderio impellente di volare via.Libero. Come un uccello. Un ultimo sorso, il ragazzo reclinò la testa in un modo innaturale, perché anche le ultime gocce di quel dolce nettare ghiacciato andassero a rinfrescargli la gola.Con un balzo scese dalla sua postazione, lanciando un'ultima occhiata alla lattina abbandonata. Infilò una sigaretta tra le labbra. Eccola, la sua fuga da tutto- fatta eccezione per la musica, naturalmente. Immaginò la faccia che avrebbe fatto quello stronzo di suo padre vedendolo in quel momento, e suo malgrado non riuscì a trattenere un sorriso divertito.

Tutto era pronto. Noel sferrò un calcio alla sua logora valigia, tanto piena che non voleva saperne di chiudersi. “Ahia!” si lagnò Liam, accovacciato là vicino, massaggiandosi una caviglia. Probabilmente la valigia di Noel doveva averlo sfiorato appena, ma Noel era certo che pur di litigare con lui Liam avrebbe inscenato una tragedia greca. “Lo dirò alla mamma”, minacciò il bambino, scrutando il fratello con gli occhioni verde acqua
Piantala di fare il moccioso, hai undici anni, cazzo”.
Il bambino ammutolì e prese a fissare contrariato un angolo della stanza che condivideva con Noel.
'Bingo', pensò questi soddisfatto di aver messo ancora una volta a tacere quel lagnoso rompiscatole. Fu quando finalmente la prepotente valigia cedette alla forza di Noel, chiudendosi- perché il ragazzo non ne voleva sapere di alleggerirla un po'- che il maggiore dei tre fratelli Gallagher si affacciò allo stipite della porta, l'aria decisamente agitata. “Allora? Avete finito coi bagagli?”, i capelli arruffati contribuivano a farlo sembrare ancora più emaciato.
Io sì”, rispose Noel staccando distrattamente l'ultimo poster del City dalla parete accanto al suo letto. “Tu, scimmietta?” chiese beffardo rivolgendosi a Liam, che lo fulminò con l'ennesima occhiataccia.
Vaffanculo, con te non ci parlo” piagnucolò nuovamente il bambino scattando in piedi come una molla. “Ehi!” lo ammonì Paul, mentre Noel si rotolava letteralmente dalle risate.
Paul e Liam uscirono dalla stanza trascinando due grossi bagagli pieni quasi quanto la valigia di Noel. Continuavano a battibeccare, ma le loro voci si diradarono presto mentre scendevano le scale. Noel poté appena sentire un ultimo “Muoviti!” di Paul- poi le voci non furono che echi lontani. Ed eccolo lì, di nuovo, da solo. Il ragazzo si sporse dalla finestra spalancata, osservò per l'ultima volta quel panorama così familiare, quella immensa distesa di anonime case e palazzi che sonnecchiavano sotto la luna, il vecchio Maine Road in lontananza. Quante domeniche passate sulle gradinate di quello stadio, tra cori di incitamento e bandiere del colore del cielo! Quanti pomeriggi assolati trascorsi tra le mura di quella stanza, a desiderare di uscire a giocare con gli amichetti- desiderio spesso irrealizzabile a causa della tirannia di quel mostro di Thomas.
Noel si sorresse la testa con una mano, gli occhi – dello stesso colore della sua squadra del cuore- persi nel vuoto. Ecco, si era di nuovo estraniato dal mondo, immaginando di essere libero, come il vento. Nemmeno la vista della valigia abbandonata al suo fianco servì a destarlo dalla profondità dei suoi pensieri. Ormai era già vento che soffia sulle cime degli alberi, o l'uccello che vola più in alto di tutti, o come un astronauta che fluttua nell'infinito spazio tra pianeti variopinti e luminose costellazioni. E ora cosa sarebbe successo? Cosa avrebbero fatto?
Non senza un certo sforzo Noel diede le spalle alla finestra. Diede le spalle a quel panorama. Alla sua infanzia. Il peso di quella maledetta valigia era così reale, del resto. E il ragazzo si fece coraggio, varcando la soglia di quella stanza ormai spoglia, cercando invano di soffocare sul nascere quella morsa di nostalgia che nonostante tutto si fece prepotentemente strada in lui.


Chissà la faccia che farà papà trovando la casa vuota” mormorò Paul nella penombra dell'auto dello zio John , dove sedevano stretti stretti lui, Noel e Liam.
Tornerei indietro solo per immortalare quel momento” ghignò Noel divertito. Ormai la nostalgia aveva lasciato il posto al sollievo. L'auto sfrecciava per le vie deserte di Burnage, così che in meno di un quarto d'ora arrivarono a destinazione.
Lo zio inchiodò davanti a una casa non più grande di quella che avevano appena lasciato, e non diversa da tutte le altre in quell'isolato.
Noel fece per aprire lo sportello ma si accorse che Liam si era addormentato con la testa sulla sua spalla. 'Ed è anche convinto di essere un duro',pensò scrollandoselo di dosso. Il bambino mugugnò qualcosa. Noel non poteva vedere bene la sua faccia ma era certo che lo stava fissando strabuzzando gli occhi assonnati.
Muoviti, siamo arrivati.” ordinò burbero, poco prima di precipitarsi fuori a scaricare le valige.
E così è questa, eh?” il tono di Paul suonava incerto, come al solito negli ultimi tempi. Noel scrollò le spalle, con l'aria di uno che si accontenta con poco. “Per me basta che non ci sia più lo stronzo in mezzo ai piedi”.
Già”, sospirò il maggiore con un sorriso sereno dipinto in faccia. Sferrò una pacca affettuosa sulla spalla del fratello, poi Noel lo vide trascinare il bagaglio dietro Peggy, che avanzava incerta lungo il vialetto buio. Il ragazzo osservò con un moto di affetto e compassione quella figura dall'aria stanca, che tanto aveva combattuto per loro, e continuava a farlo per dare ai figli un futuro migliore.
Andiamo Weetabix”. Ora il tono di voce di Noel si era un po' raddolcito, mentre si rivolgeva al fratellino che con l'aria ancora assonnata si trascinava di malavoglia dietro di lui, portando una valigia stracolma di roba. Liam non disse niente. Per una volta parve contagiato da quel clima di ottimismo che aleggiava in famiglia. Incrociò lo sguardo di Noel. L'ombra di un sorriso comparve sul suo volto. E Noel sorrise di rimando. Se non altro, il piccolo Liam avrebbe pensato di esserselo sognato. 'Dopotutto', pensò Noel mentre abbandonava la valigia sull'uscio, 'senza il mio rompiscatole personale la vita sarebbe una noia.'

 

Salve a tutti, mads :3 Allora, sono tornata con un nuovo capitolo di questa raccolta. Inizialmente non avevo idee per continuarla, ma ho visto che avete molto apprezzato e la cosa non può che farmi piacere, a dire il vero nemmeno mi aspettavo un tale successo -come dico sempre, questa raccolta è una specie di esperimento-. Quindi grazie di cuore a tutti voi, le vostre meravigliose recensioni mi hanno motivata a scrivere di nuovo! :) Presto, spero, aggiornerò anche le altre ff. Spero di non deludervi. A presto, cheers. <3

  
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