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Autore: lilyhachi    18/04/2013    15 recensioni
(STORIA IN REVISIONE)
(Alternative Universe; Captain Swan)
La maledizione non è mai stata lanciata, tutti i personaggi vivono le loro vite nel Mondo Delle Favole ed Emma è cresciuta come principessa insieme ai suoi genitori. Se Emma avesse conosciuto un certo pirata, noto come Killian Jones, nella Foresta Incantata, come sarebbero andate esattamente le cose? Spero vi piaccia e, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate al riguardo.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ultimamente una piccola idea malsana ha iniziato a girovagare nella mia testolina bacata...ed essendo una fan della coppia Emma/Hook mi sono chiesta: e se in un universo molto molto ma molto alternativo, Emma fosse cresciuta con i suoi genitori (nella Foresta Incantata) e poi le fosse capitato tra i piedi un certo pirata?

 

The Lost Princess

 

I

When will my life begin ?



“State ferma, principessa!”
Emma sbuffò...per poi trattenere il respiro. Indossare quel vestito era una vera e propria tortura.
Sentiva la schiena spezzarsi e aveva perso la sensibilità ai fianchi.
Una delle sue dame di compagnia, Christine, la aiutava a prepararsi ogni mattina, portandole vestiti di ogni tipo: erano tutti bellissimi, senza alcun dubbio, ma non le permettevano di respirare. Una volta finita la tortura, Emma si osservò allo specchio.
“Principessa, siete bella oltre ogni dire”. (1)
Emma fu sicuramente lusingata da quel complimento ma aveva quasi difficoltà a girarsi anche solo per farle un sorriso di ringraziamento.
Si guardò meglio allo specchio: i lunghi boccoli biondi le ricadevano morbidi sulle spalle, in perfetto abbinamento con il vestito bianco che sua madre Snow le aveva fatto portare. La gonna era abbastanza ampia, così ampia da impedirle ogni tipo di movimento ed il bustino le stringeva in maniera soffocante la vita.
Toccò le maniche a sbuffo del vestito, che di poco le superavano la spalla: erano così fastidiose, per non parlare delle scarpe.
Non le aveva indossate nemmeno da dieci minuti e già le facevano male. Per di più il vestito toccava terra, impedendo la vista delle scarpe.
Perchè mettere scarpe così scomode se poi era impossibile vederle? Tanto valeva mettere scarpe più confortevoli, almeno non avrebbe sofferto.
Mentre Emma continuava a specchiarsi, non molto entusiasta, la porta della sua stanza si aprì, permettendo a sua madre, la regina Snow, di entrare.
Alla sua vista, la madre si illuminò, osservandola con un sorriso radioso.
“Emma” esclamò estasiata “Sembri un angelo”.
La principessa si esibì in un sorriso poco convinto.
“Seriamente, madre?", domandò, storcendo il naso. "Mi state prendendo in giro?”.
Sul viso di Snow apparve una smorfia di disappunto, che venne sostituita poco dopo da un dolcissimo sorriso.
Sua madre era incredibile: sempre così gentile e quasi luminosa, diversamente da lei, sempre di pessimo umore e con un sarcasmo del tutto invidiabile.
Emma si chiedeva da chi avesse preso, forse da suo padre.
“Tesoro”, continuò Snow. “Sei perfetta. Stasera lascerai tutti a bocca aperta”. 
Emma la guardò ancora poco convinta, e togliendosi le scarpe per stare più a suo agio.
“Non so se voglio essere così al centro dell'attenzione”, pigolò con tono imbarazzato.
Snow le mise due mani sulle spalle, cercando di confortarla e guardandola con quegli occhi splendenti come zaffiri.
“Cara, sei la figlia di due sovrani”, disse con tono pacato. “Sei la principessa Emma, sei conosciuta in tutto il regno”.
Ad Emma questo pensiero fece solo venire i brividi. Sua madre credeva di confortarla ma non stava andando come previsto.
D'altronde, Emma cosa doveva aspettarsi? Era la figlia di Snowhite e Charming: i due sovrani che avevano sconfitto la Regina, esiliandola, e che si erano ripresi il regno che spettava loro di diritto, riportando la pace. Le stava venendo la pelle d'oca al pensiero che tutti sapessero chi fosse e che sarebbe stata osservata per tutta la serata, senza potersi muovere e parlare come avrebbe desiderato.
“Perchè hai tolto le scarpe?”, chiese Snow con aria confusa.
Emma alzò gli occhi al cielo.
“Fanno male”, rispose, piagnucolando. "Voglio riposare prima di metterle”.
“Se vuoi apparire bella, devi soffrire”, commentò Snow facendole un cenno con il capo per dirle di indossare le scarpe.
Emma sfoggiò un'espressione sofferente, e le rimise ai piedi, preparandosi di nuovo al dolore.
Dopo aver infilato le scarpe, ricevette uno sguardo soddisfatto da sua madre, che dopo averle scoccato un bacio sulla guancia, uscì dalla stanza, lasciandola sola con Christine. Emma sospirò, voltandosi verso la finestra aperta della sua stanza, che le dava una completa visuale sul porto.
Mentre osservava il mare, cercando di non pensare a cosa l'aspettasse quella sera, notò una nave che aveva attraccato al porto. La nave in questione aveva un aspetto familiare, poichè l'aveva già intravista la sera prima. Era piuttosto raro che delle navi si fermassero nella loro città.
Solitamente erano navi da carico che ripartivano subito dopo aver scaricato tutto ciò che trasportavano, ma quella era ferma ormai da due giorni e sembrava tutto tranne che una nave da carico. Emma ne percorse i contorni con gli occhi colmi di curiosità, soffermandosi sulle ampie vele bianche.
“Christine”, cominciò Emma con tono neutro. “Di chi è quella nave?”.
La dama le si avvicinò per affacciarsi alla finestra, così da poter vedere la nave.
“Ah certo!”, cominciò, mentre Emma la osservava attenta “Sembra che il suo capitano stia reclutando nuovi marinai per la sua ciurma”.
“Ciurma?”, ripeté Emma, inclinando la testa e lasciando oscillare i capelli lunghi.
Christine annuì. “Sì, principessa. Quella è una nave piuttosto famosa di cui avete sicuramente letto, la Jolly Roger. Una nave pirata”.
Emma sgranò gli occhi. Aveva udito quel nome durante i suoi studi.
Era una principessa, quindi era ovviamente obbligata a seguire delle lezioni di ogni tipo: lingua, geografia, storia...e altre che odiava a morte come portamento e buone maniere. Durante una lezione di storia, a cui ogni tanto prestava attenzione, evitando di scarabocchiare sul foglio o di sognare ad occhi aperti, alla parola “pirati” aveva rizzato le orecchie, mettendosi in ascolto, e aveva udito di quella nave pirata, la Jolly Roger.
Emma la guardò affascinata ed ancora avida di informazioni continuò a fare domande.
“E perchè sta reclutando membri?”.
Christine scrollò le spalle. “Non saprei, principessa. E' tipico che le navi facciano reclutamento”.
Emma continuò a guardare fuori, scrutando l'oceano che si stendeva dinanzi a loro e poi la nave.
“Ad ogni modo”, continuò la dama “questo non dovrebbe interessarvi, bambina, visto che non avrete certo a che fare con una nave pirata”.
La principessa la guardò amareggiata. “Perchè no?”.
“Come perchè no? Sono furfanti, ladri, e selvaggi”, rispose con tono allarmato. “Voi siete una principessa e non potete avere a che fare con certi manigoldi”.
“Oh, andiamo”, ribattè Emma.“Sono così pericolosi?”.
La donna spostò lievemente la ragazza, chiudendo la finestra e mettendo fine a quella discussione portata troppo avanti.
Sembrava proprio che Christine non fosse incline a parlare con lei di navi pirata, poteva leggerlo sul suo viso lievemente indignato, mentre delle piccole rughe si formavano ai lati dei suoi grandi occhi scuri che le avevano rivolto sempre sguardi gentili e apprensivi.
“Questo non lo so, cara, ma so per certo che il loro Capitano non è un uomo ma una bestia", aggiunse la donna con un lieve tremolio nella voce. "Un uomo senza scrupoli, che sarebbe in grado di uccidere uno dei suoi stessi uomini...senza cuore.”
Emma sentiva che doveva saperne di più. Le parole di Christine, per quanto potessero risultare inquietanti, non erano abbastanza da poter colmare la sua sete di curiosità. Probabilmente non avrebbe dovuto chiederlo, probabilmente si sarebbe dovuta tenere lontana da ogni tipo di informazione ma non lo fece.
“Qual è il suo nome?”, domandò Emma, socchiudendo le palpebre.
“Killian Jones”.



Angolo dell'autrice:

- (1) frase tratta da La Maledizione della Prima Luna.

Chiedo scusa per questa cosa malsana e forse assurda ma questa idea mi gironzolava in testa già da un po' quindi mi sono detta "ma sì, proviamo".
La storia è ambientata in un universo alternativo in cui Emma è cresciuta con Snow e Charming: penso si sia leggermente intuito che è poco incline ai modi di corte. Ovviamente, chiedo scusa nel caso i personaggi dovessero risultare leggermente OOC: Emma, essendo cresciuta come principessa, sarà un po' diversa da quella che abbiamo visto nella serie ma cercherò di restare comunque fedele alla Emma Swan che conosciamo; così come Snow e Charming che in questa storia saranno abbastanza protettivi verso la loro unica figlia, ma nella maggior parte delle storie disney, i genitori si rendono sempre conto dei propri sbagli.
Il titolo sia della storia che del primo capitolo è un riferimento a Rapunzel, ho sempre visto Emma ed Hook come Flynn e Rapunzel quindi l'idea mi attirava molto. Questo è quanto, almeno per ora.
Alla prossima, un abbraccio :)

   
 
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