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Autore: DeirdreGloom    18/04/2013    6 recensioni
[School!AU, Student!Sherlock/Prof!John]  
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"Allora, il nuovo docente ha avuto l’onore di ricevere la tua approvazione o no?"
"Come puoi ben immaginare, Mycroft, non è nulla di particolare. Seguirà il programma canonico."
"Mmm, un giudizio eccezionalmente positivo, considerando la media."
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[GLI AGGIORNAMENTI ARRIVERANNO AD OTTOBRE, MI SCUSO TANTISSIMO PER IL MEGA RITARDO]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harriet Watson, John Watson , Mycroft Holmes , Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1. Professor John H. Watson


“Allora fratellino, sei pronto per il primo giorno di scuola?”
“Scommetto che non stavi più nella pelle all’idea di farmi questa domanda.”
“A quanto pare mi conosci meglio di quanto pensassi! Ma, a parte gli scherzi, come va?”
“Sono agitato. È ovvio che sono agitato. Anche se non dovrei. Oh cazzo.”
“John, è normale, è così per tutte le persone quando iniziano un nuovo lavoro. Non fare di ogni cosa una tragedia.”
“Harry, non offenderti, ma avere a che fare con 25 ragazzini in fase ormonale decisamente poco assetati di conoscenza è giusto un po’ più impegnativo che fare la cameriera alla tavola calda del tuo migliore amico.”
“John, smettila di continuare a pensare di essere il centro dell’universo, di essere un caso particolare e che tutto ti andrà male! E poi in fondo hai passato di peggio!”
“Per non parlare dei nuovi colleghi. Oh, Cristo.”
“Oh, smettila! Ti scongiuro! Hai lì Mike che conosci da una vita e di sicuro ti presenterà a tutte le insegnanti più avvenenti dell’istituto. Non vedo di cosa tu debba lamentarti!”
“Ho l’ansia da prestazione, Harry, l’ho sempre avuta. Cazzo, era meglio quando stavo nell’esercito e l’adrenalina non mi dava il tempo di pensare.”
“Non dire stupidate e smettila di farti le seghe mentali come tuo solito. Sei stato in guerra, John Watson. Ora piantala di fare le scene da prima donna, tira fuori gli attributi e fai vedere a quei mostriciattoli di che pasta sei fatto!”
“Signorsì, signora. Ora però devo andare a portare Gladstone a fare la sua passeggiatina serale.”
“Ok, ok. Ti chiamo domani per sapere come è andata!”
“Va bene. Prega per me.”
“Vai a cagare. A domani.”
“A domani.”
 

***

 
La cacca di cane è qualcosa di disgutoso, anche se si tratta della cacca di un graziosissimo e raffinatissimo carlino. Raccoglierla non è tra le attività preferite di John. No, decisamente no.
Se fosse stato per lui si sarebbe trovato un hobby più stimolante, ma Ella, la sua psicoterapeuta, aveva consigliato l’acquisto di un cane perché:

1. Occuparsi di un altro essere vivente l’avrebbe aiutato con il reinserimento nel mondo civile e degli affetti.

2. Occuparsi di un altro essere vivente l’avrebbe aiutato a pensare a qualcosa che non fosse se stesso o la guerra. Soprattutto la guerra, ipotizzava John.

3. Occuparsi di un altro essere vivente Portare tutti i giorni, tre volte al giorno, quell’essere pulcioso a fare il giro dell’isolato perché potesse espletare i suoi bisogni, avrebbe aiutato John a fare del movimento e questo sarebbe servito a far diminuire il dolore alla gamba, che continuava a non dargli tregua.

Ma a John non sembrava che tutto questo movimento servisse a molto, soprattutto quando doveva piegarsi a raccogliere le feci dell’animale (John si chiedeva quale forse il termine più politicamente corretto da usare, in questo caso). Il dolore era lancinante. La vergogna pure, quando la gente lo guardava durante quell’operazione piuttosto delicata. Soprattutto quando erano le vecchine ficcanaso a guardarlo mentre si chinava faticosamente su quella cacchina (in presenza delle vecchine, John si ritrovava a pensare per vezzeggiativi, come se fosse una forma di decoro e di rispetto). Inoltre le vecchine sembravano decisamente più arzille di lui. A volte portavano a passeggio 3 o 4 barboncini insieme (che cani inutili e stupidi), legati ad un guinzaglio multiplo, di cui John fino a qualche settimana prima ignorava l’esistenza, e si chiedeva se non dolesse loro la schiena a raccogliere tutte quelle numerose cacchine. Merdine. Cacche di cane. Feci canine.

Restava il fatto che John al momento non riusciva a pensare a un’attività peggiore e più imbarazzante: ne avrebbe fatto volentieri a meno.
Ma, purtroppo, medico militare di servizio in Afghanistan, John Watson era stato ferito da un colpo di arma da fuoco e costretto a ritirarsi e tornare alla monotona e non meno faticosa vita di tutti i giorni. Unico souvenir del Medio Oriente portato fino a Londra era una zoppia persistente alla gamba destra, a quanto pare psicosomatica, di cui John non riusciva a liberarsi. E, per ora, ogni attività fisica degna di questo nome era da evitare, se non voleva aggravare la situazione. Ciò nonostante si chiedeva come questa tortura dei giretti col cane potessero essergli d’aiuto.
Su consiglio di Ella aveva anche momentaneamente lasciato da parte la carriera medica. Sarebbero riaffiorati troppi ricordi dolorosi. Situazioni a cui era meglio che John non pensasse. Come se non lo facesse già ogni notte prima di riuscire ad addormentarsi. Come se non lo facesse comunque tutti i giorni. Come se fosse possibile dimenticare quello che aveva vissuto.
Erano fatti così vicini, così ricorrenti nei suoi pensieri e sogni, eppure ormai sembravano far parte di una vita precedente.
John in quei mesi in cui era stato costretto a stare fermo e tranquillo, in attesa di riprendersi dalla ferita alla spalla, chiuso nel piccolo appartamento di sua sorella Harry e senza nulla da fare, aveva preso una decisione. Non riusciva a stare senza far niente, John Watson era un uomo d’azione, dalla forte disciplina morale e con un sano senso del dovere: la sua giornata non prevedeva momenti d’ozio se non meritati e dopo la giuste dose di lavoro. Aveva ripreso in mano i libri dell’università e in un annetto aveva dato gli esami in più che gli avrebbero permesso di insegnare in una scuola secondaria.
In fondo cosa poteva fare, se era consigliabile non riprendere la carriera medica, per il momento?La sua formazione era quella, ma gli era venuto in mente che poteva utilizzare la sua esperienza di vita per provare ad insegnare qualcosa agli altri, a persone più giovani, qualcosa che avesse a che fare non solo con l’educazione a livello strettamente scolastico, ma più generale e umano. Oh, insomma, voleva fare qualcosa di buono dopo aver visto la guerra, la sofferenza, la morte. E se doveva chiudere col passato, far sparire quella cazzo di zoppia e inziare una nuova vita, non doveva avere a che fare con malati, anziani o altro. E tanto valeva utilizzare le sue competenze scientifiche. E tanto valeva avere a che fare con gente giovane, fresca, senza i problemi degli adulti.
E poi un giorno, per caso, aveva incontrato al parco Mike Strandford, suo compagno di Università, che ora insegnava in questa scuola e non faceva che raccontare meraviglie dell’insegnamento. Nell’istituto dove lavorava e, in effetti, era vice-preside, uno dei professori di biologia sarebbe andato in pensione quell’anno e stavano cercando qualcuno che potesse sostituirlo. E tanto valeva provarci. John Watson era un uomo che non sapeva stare con le mani in mano, John Watson non si tirava indietro davanti ad una sfida. Ed Ella era d’accordo (e accadeva raramente), Harry pure (e accadeva ancor più raramente). Sapeva di potercela fare.
 

***

 
Merda merda merda merda. Merdissima merda. Merdissimissima.
John si era macchiato la camicia con il caffè quella mattina e non faceva in tempo a tornare a casa per cambiarsi. Mike sembrava non essersi accorto di nulla, ma Mike era lui stesso una persona piuttosto sbadata e probabilmente la considerava la normalità.
Mh, e probabilmente i colleghi di Mike pensavano che fosse del tutto naturale che il nuovo amico di Mike avesse i suoi stessi difetti. O forse non se ne erano nemmeno accorti, visto quanto erano stati gentili ed educati. Il professore di educazione fisica, un certo Anderson, aveva perfino fatto qualche battuta per metterlo a suo agio. E in effetti John aveva iniziato a rilassarsi, quando aveva preso il registro della sua classe, primo anno, sezione B, 24 studenti.
E quando era entrato nella classe, era addirittura riuscito a sorridere in modo convincente. Si era diretto con passo sicuro (la zoppia era momentaneamente scomparsa) alla cattedra e gli studenti si erano seduti ai loro posti. Aveva scritto alla lavagna il suo nome, Professor John H. Watson, come nei film, e si era presentato.
“Ciao a tutti, sono il professor Watson, il vostro nuovo insegnante di scienze. Oggi direi di prendercela con calma e di iniziare a conoscerci. Chi mi vuole raccontare come sono andate le sue vacanze?”.
Un ottimo inizio, non c’è che dire, professore, pensò John. E sorrise di nuovo.
 

***
 

“Allora, fratellino, come è andata oggi a scuola?”
“Vaffanculo.”
“Dovresti apprezzare il mio interessamento nei tuoi confronti, Sherlock. Sai che avrei cose ben più importanti di cui occuparmi.”
“Giusto, vedrò di assumere un’aria abbastanza commossa, Mycroft.”
“Fai poco lo spiritoso. Piuttosto, com’è il nuovo insegnante di biologia?”
“Per una volta le tue informazioni non sono del tutto corrette, Mycroft. Quest’anno avremo Stramford, quello nuovo a quanto pare è talmente incapace che l’hanno mandato dritto dritto dalle matricole, al primo anno.”
“Non male. Almeno Stramford è già abituato al tuo carattere così cordiale ed accomodante.”
“Sai bene che è l’amabilità è un dono di famiglia.”


 


 

Hello! 
Ringrazio tantissimo tutti coloro che sono arrivati alla fine di questo capitolo! :D
Piccolissima presentazione: questa è la prima fanfiction che scrivo in questo fandom, ma seguo la serie televisiva della BBC da almeno un anno e mezzo, amandola e venerandola come merita sui vari social network!

Vi do qualche informazione veloce sulla storia: 
- Come potete vedere, questa fanfic è una school!AU, in cui Sherlock è uno studente dell'ultimo anno (18-19 anni) e John è un insegnante (28 anni circa). Qui è fondamentale la sospensione dell'incredulità da parte vostra: mi sono informata per quanto ho potuto sul sistema scolastico inglese, ma non ho idea se un soldato possa effettivamente diventare insegnante nel corso di 1-2 anni. Facciamo finta di sì, ecco u.u
Trovo che il backround di John riguardante la guerra sia interessantissimo e quindi volevo mantenerlo! 
- Ho cercato di mantenere i personaggi il più IC possibile ma, siccome hanno età diverse e si trovano in un contesto differente rispetto al canon, qualche comportamento è possibile che sfocerà nell'OOC (anche perché a un certo punto ci sarà del romanticismo e sappiamo bene che Sherlock Holmes non indulge in certe cose, i sentimenti), spero che non vi dia troppo fastidio! :)
- I dialoghi tra John e Harry a volte contengono dei termini un po' scurrili. Spero nuovamente che la cosa non vi disturbi, ma tra di loro me li immagino parlare così (sarcarmo e parolacce) e non usare un linguaggio aulico! xD
- Questo primo capitolo è di introduzione e introspettivo, così sarà anche per il prossimo. Spero che non li troviate noiosi, ma prima di entrare nel vivo dell'azione mi sembrava giusto delineare un po' i caratteri dei personaggi, la loro situazione e il rapporto con i familiari! :)
- Questa fanfic avrà tra i 10 e i 15 capitoli, ancora non so bene. Per ora ne ho già scritti 8, per cui pensavo di aggiornare 2 volte alla settimana. Cosa ne pensate? O preferite il canonico una volta alla settimana? 

Vi ringrazio ancora tantissimo per l'attenzione! Fatemi sapere cosa ne pensate, perché mi farebbe davvero piacere! ^^
DeirdreGloom


 

   
 
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