Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Yuki Kiryukan    20/04/2013    11 recensioni
Terza e ultima serie. Seguito di Awakening e Rebirth.
Ora a capo dello Scudo Rosso, Rebecca non può più permettersi di sognare: deve condurre una guerra e i Chimeri non sono più i suoi soli nemici.
Infatti, la prima persona con la quale la nostra protagonista dovrà confrontarsi è sé stessa, e tutti i sentimenti che albergano nel suo cuore.
Zach è finalmente al suo fianco, proprio come aveva sempre desiderato, ma le cose non sono più come una volta. Troppi avvenimenti hanno scosso il suo cuore e sembra addirittura aver dimenticato come amare.
La sua mente è ormai occupata dal desiderio di vendetta; quel profondo rancore rivolto alla persona che dovrebbe essere la sua famiglia: Jean Stain.
Riuscirà a riscoprire la forza dei sentimenti che l'hanno sempre spinta a lottare?
Esiste davvero quel miracolo chiamato amore, per cui vale la pena tradire?
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cursed Blood - Sangue Maledetto'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Carissimi lettori, miei adorati!!!
Yuki è tornata! XD  Oggi, 20 Aprile, siamo pronti per cominciare un nuovo percorso con Eternity, l'ultima serie dopo Awakening e Rebirth! *^*
Mamma mia, mi fa strano solo a sentirlo! XD
Parlando della storia...... ho scritto questo prologo con un po' di difficoltà... spero che il risultato finale vi piaccia! >.<''  
Come sempre, ho un'ansia pazzesca quindi aspetto che mi diciate cosa ne pensate!!
Per gli aggornamento credo che almeno per il momento saranno settimanali! Lo so, è un po' tantino rispetto a come postavo prima, ma non credo di riuscire prima! :(
Colgo l'occasione per fare degli auguri di cuore alla mia amica ANNA che oggi compie 19 anni! *----------------*
E anche alla mia amica Federica che oggi è allegramente partita per la Grecia! *^* Fai buone vacanze tesoro! :D
Inoltre voglio ringraziare DarkVisions! Anche se non ho potuto risponderti il tuo messaggio mi ha fatto molto molto paicere!!! :D
Che dire? Vi lascio alla lettura del prologo della terza serie!!!
Come sempre un bacione a tutti voi!
Yuki!
 
 
 
 
 
                                     

                 

 

                                                 Prologo 

 
 
 
 



Nashville - Tennessee
 
 
 


Jean Stain era in attesa. 

Non era da lui aspettare e solitamente era una persona di scarsa pazienza, ma quella era un'occasione particolare.

Rafforzò la presa sulle stampelle e si poggiò al ripiano di metallo del suo laboratorio privato. Era passato poco più di un mese dall'ultimo attacco e la sua ferita ancora gli procurava dei fastidi. 

La ferita che gli aveva inferto Rebecca.

Sua figlia.

Probabilmente era da masochisti, ma portava quella cicatrice sul fianco come una specie di trofeo.

Rebecca poteva odiarlo, disprezzarlo, allontanarlo quanto voleva, ma quella ferita testimoniava che, in modo o nell'altro, avesse ormai accettato il fatto di essere sua figlia. 

Ma quello era solo il primo passo. Presto, l'avrebbe amato. Senza ombra di dubbio.

Si ridestò quando sentii la porta scorrevole aprirsi. Adam e Ray lo raggiunsero. Il primo aveva un ghigno stampato sul volto, il secondo appariva serio ed imperturbabile, come al solito. 

  << Sono arrivati, Padre >> annunciò Adam. La sua voce era densa d'attesa. 

Jean fece alcuni passi avanti, aiutandosi con le stampelle  << Molto bene. Fateli entrare >>

Ray fece qualche passo indietro, si poggiò allo stupite della porta e rivolse qualche parola ai suoi ospiti. 

Dopo pochi secondi quattro persone fecero il loro ingresso. Erano tre uomini ed una donna. 

I due uomini alla testa del gruppo avanzarono a passo svelto, testimoniando dal portamento deciso, la loro leadership. 

  << Albert. Frank. Mi fa piacere rivedervi >> li accolse Jean, tendendo la mano libera ai due scienziati, suoi fedeli aiutanti. 

Il primo gli sorrise, stringendogliela energicamente  << Jean. Sono diversi anni ormai che non ci vediamo >> fissò le stampelle  << Non sei proprio in forma, eh? >> 

Albert Andrews era un uomo sui quaranta, capelli sale e pepe, occhi verdi e una barba a contornargli il mento.

Jean stirò le labbra  << Essere un padre non è sempre una passeggiata >> rispose rimanendo vago.

  << Ah, lo so molto bene >>

Anche Frank Albam li raggiunse, depositando un'amichevole pacca sulla spalla di Stain  << Beh, adesso siamo tornati noi ad aiutarti. Come ai vecchi tempi >>

I suoi occhi verde palude si assottigliarono  << Piuttosto, perché non ci dici il motivo per cui ci hai chiamati così all'improvviso? Devo ammettere che mi hai destato una certa curiosità... >>  

  << Prima di questo... >> Jean si sistemò gli occhiali sul viso  << Siete riusciti a fare quanto vi avevo chiesto? >>

I due scienziati si scambiarono un'occhiata d'intesa e annuirono simultaneamente. 

  << Siamo stati proprio bravi >> sorrise Albert  << Credo proprio che sarai fiero di noi >>

Si voltò verso il ragazzo e la ragazza che fino a quel momento erano rimasti in disparte, a qualche metro da loro  << Josh e Stephanie sono due miei fidati assistenti >> spiegò, poi si rivolse loro dicendo:  << Li avete disposti dove vi avevo detto? >>

Il ragazzo annuì  << Sì >>

Lo scienziato rise  << Bene. Prego, Jean. Lascia che ti presenti i tuoi nuovi figli >> aggiunse, indicandogli una delle porte secondarie  << Mi sono permesso di farli accomodare, spero non ti dispiaccia >> 

Jean fece un accomodante cenno del capo, per nulla infastidito da quella libertà. Seguì i due nel corridoio fino ad arrivare ad un'ampia stanza chiusa, che mostrava il suo interno da un grande vetro unidirezionale. 

  << Ecco >> sorrise Albert indicandogli con una mano i ragazzi che ne erano all'interno. 

Alcuni seduti attorno ad un tavolo circolare, altri in piedi. Jean li contò velocemente: erano una decina. Sei femmine e quattro maschi. 

  << Vi siete proprio impegnati, eh? >>  li stuzzicò alla fine, sinceramente colpito.

Frank alzò le spalle  << Beh, tu ci hai dato l'onore di integrarci nel progetto Chimera... >>  fece qualche passo avanti  << Guarda pure i tuoi nuovi esemplari >>

Cominciò indicando il primo ragazzo sulla destra  << Matricola F-09. Sedici anni ed è originario di Canterbury, Inghilterra >> 

Era in piedi, schiena contro il muro e braccia conserte. Aveva i capelli mossi color cioccolato e gli occhi cerulei. Dimostrava di più dell'età anagrafica. Alto e possente, il volto quadrato, mascella contratta. Uno sguardo segnato; quello di chi ha già visto tutto nella vita.

  << Era un mendicante e l'ho raccolto dalla strada >> concluse Frank, poi passò ad una ragazza dai cortissimi capelli rosso-ramati, seduta  << Matricola F-10. Lei e la matricola  F-15... >> indicò dal vetro, anche il ragazzo che le stava di fianco, con i capelli color fieno e occhi scuri  << ... sono originari di Washington. Diciotto e vent'anni. Non ti disturberà sapere che li ho salvati dall'ergastolo, vero? >>

Jean sussultò impercettibilmente. 

Ergastolo...?

Si sarebbe fatto dare i dettagli da Frank in seguito  << Basta che non avremmo problemi con la legge >> 

Lui sorrise   << No di certo >>  poi indicò un' altra ragazza. Aveva la pelle olivastra, penetranti occhi verdi e lunghi ricci corvini. Stava parlottando con il la Matricola F-09   << Matricola F-12.  Diciannove anni. Ha provocato un'incendio che ha bruciato la sua casa. Lei è l'unica sopravvissuta >>

Additò il vetro in direzione di una ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi grigi. La pelle era pallida, come porcellana. Lo sguardo truce e freddo. Era in piedi, immobile.   << Matricola F-14. Diciassette anni. Viene dalla Russia. Ha vissuto in una Kommunalka ma quando l'ho incontrata era una ladra di San Pietroburgo >>

Jean si massaggiò il mento  << Bene... sono una vasta gamma, molto più di quando mi sarei aspettato. Come dire, sono colpito >>

Albert e Frank erano suoi seguaci e avevano seguito alla lettera le sue regole. Avevano raccolto i reietti della società e li avevano portati da lui.

  << Adesso ti presento i miei >> si intromise Albert, indicandogli un ragazzo dalla carnagione scura, i capelli corvini e profondi occhi azzurro oceano.  Un piercing sul sopracciglio sinistro << Matricola A-11. Diciotto anni. Viene dal Brasile. Era uno dei tanti ragazzi soldato >>

Passò alla ragazzina bionda vicino a lui  << Matricola A-16  >> la presentò  << Ha quattordici anni, svedese. L'ho salvata da un'ospedale psichiatrico su cui ci sarebbe molto da dire... >> 

Gli mostrò un ragazzo dai capelli castani lunghi fino alle spalle e occhi ambrati  << Matricola A-20. Ha diciotto anni >>  fece un sospiro  << Quando l'ho incontrato era già vinto dalla vita e l'ho salvato appena in tempo dal suicidio. Diventare un Chimero è davvero la sua ultima alternativa >>

Lo scienziato passò oltre, indicandogli una ragazza dai folti capelli rossi, occhi di un bel verde acceso e una spruzzata di lentiggini sulle guance rosee. Aveva un piercing al naso e uno sul labbro inferiore  << Matricola A-22 Diciannove anni. Proviene da Manhattan; puoi facilmente immaginare la sua storia >>

Alla fine, indicò l'ultima ragazza, picchiettando il dito sul vetro quasi con contentezza. Aveva lunghi capelli castani e occhi color acqua marina. Nonostante i lineamenti delicati e angelici del volto, la sua espressione era dura e spietata.

  << E lei è la Matricola  A-18. Diciassette anni. Viene da Dakota >>

Jean lo fissò e non poté evitare un certa nota di enfasi nella voce del collega << E' delle tue parti >> constatò solo.

Albert si limitò a rivolgergli un sorriso carico di sottintesi che non riuscì a captare.  << Ti stupiresti di quanto possiamo essere legati >>

  << Che intendi? >>

Il suo ghigno si allargò  << E' mia figlia >>

Jean sobbalzò impercettibilmente e perse la sua maschera impassibile << Tua figlia? >> 

L'altro annuì  << Sembri sconvolto >>

  << Non sapevo avessi una figlia >>  si difese  << Poi non immaginavo avresti coinvolto anche lei nel progetto >>

  << Oh, è un onore per me renderla un essere superiore e allo stesso tempo aiutarti negli esperimenti >> rispose l'altro, con cieca ammirazione  << La affido alle tue abili mani, Jean >>

Lui stirò le labbra. 

Un'altro padre che faceva della figlia il soggetto di un esperimento... cosa gli ricordava?

Ah si, lui.

  << Ne sei convinto? >> chiese, per una scrupolosità che non aveva mai avuto.

  << Perché me lo chiedi? >> fece Albert, per la prima volta perdendo il suo inesauribile sorriso  << E' della Chimera che si parla >>

Già, la Chimera... l'essere perfetto. Il suo orgoglio. Ciò che avrebbe reso eterno il ricordo di Rosalie.

Chissà perché però, da quando aveva appreso che Rebecca era sua figlia, tutto il resto aveva come perso significato.

Ciò non era da lui. Non era affatto da lui.

Alla fine, si sforzò di sorridere  << Hai ragione. Sono onorato della tua fiducia >>

  << Oh, chi se non tu la meriti? >>

Frank si intromise nella scena dicendo:  << Esatto, Jean. E' per questo che tutti noi coi sentiamo disposti ad affidarti anche i nostri figli >>

Albert lo fissò  << E' vero... se non mi sbaglio, anche tua figlia è una Chimero, Frank >>

Lui rise e guardò Jean  << Allora, come se la passa la piccola Misabelle? >> chiese, senza mostrare sincera preoccupazione  << Non l'ho ancora vista in giro >>

Quest'ultimo si irrigidì. Non aveva ancora affrontato il discorso del tradimento di alcuni dei suoi figli.  Era una faccenda spinosa, nella quale nemmeno lui voleva addentrarsi, se non i casi estremamente necessari. 

Aveva conosciuto Frank molti anni prima quando, dopo aver fatto perdere le sue traccie in seguito alla morte di Rosalie, aveva svolto degli occasionali lavori presso piccoli laboratori di ricerca. 

Era stato un suo collega per un breve periodo di tempo, ma abbastanza per apprendere informazioni sul progetto Chimera.

Ne era rimasto così estasiato che era arrivato al punto di vendergli sua figlia , in cambio di collaborare con lui nell'esperimento. 

E poiché, in quel periodo, Jean necessitava di volontari su cui testare il suo essere, non ebbe nulla in contrario a far diventare Misabelle una Chimero. 

Solo che adesso...

  << La piccola Misa ha scelto la sua strada, alla fine >> rispose dopo attimi di silenzio << Non ho ancora avuto modo di dirvelo, ma cinque dei miei ex-figli hanno deciso di voltarmi le spalle >> strinse con forza  la mascella  << Tradendomi senza riguardi >>

L'espressione sul volto dei due tradì che erano sconvolti. 

  << Com'è potuto accadere? >> esalò Frank.

Jean non rispose, benché uno solo nome gli balenò in mente: Rebecca.

Zach aveva preferito votare la sua vita a lei, piuttosto che restargli fedele. Stessa cosa aveva fatto Misa dopo di lui. 
Ryan, Dean ed Eleanor erano stati troppo deboli invece, vinti dalle proprie, futili  e sciocche infatuazioni.

  << Non mi importa del motivo >> rispose alla fine  << Ma pagheranno per questo affronto. Non sono più degni di essere chiamati "Chimeri". La loro stessa esistenza è un insulto per me. Mi scherniscono con ogni respiro che esalano. Non posso perdonarli >>

Albert annuì  << Concordo. Non possono essere lasciati vivere >>

Frank invece fece un sorriso amaro  << Mph, l'ho sempre detto: Misabelle è proprio una bambina cattiva. Dovrò darle una bella punizione quando la rivedrò >>

Jean affilò lo sguardo  << Posso contare sulla fedeltà delle vostre reclute? >>

Entrambi gli scienziati annuirono ed Albert disse:  << Sono veramente degli scarti umani. Venderebbero persino la propria madre pur di riscattarsi. Tu rappresenti la loro occasione. Non ri tradirebbero mai >> 

Stain fu soddisfatto della risposta   << Molto bene.  Vi sono molto grato per il vostro operato. Adesso, dovremmo passare all'impianto della Chimera e sarà tutto perfetto >>

Detto ciò, si incamminò in direzione della porta, la aprì con decisione e vi entrò. Scese il silenzio più assoluto e tutti gli sguardi dei ragazzi si posarono sulla sua persona.

Fece un respiro profondo   << Sono Jean Stain e da oggi sarò il vostro nuovo Padre >> si presentò, secco, e dritto al punto  << "Padre" perché vi farò dono di una vita nuova. Una vita da Chimeri. Ma su questo, vi avranno già preparati più che sufficientemente i miei soci >>

Prese fiato e continuò: <<  A me non interessa il vostro passato o chi eravate prima di arrivare qui. Mi importa soltanto del presente. E adesso voi siete qui, pronti a risorgere ad una vita nuova; a persone nuove >> fece qualche altro passo avanti   << Come "figli", mi dovete cieca fedeltà e obbedienza. Non ci sarà da obbiettare ad un ordine che io vi comanderò >>

Alcuni annuirono, altri restarono in silenzio. 

Jean si strinse le spalle; tutto sommato, non aveva di che lamentarsi.  Frank e Albert avevano fatto un ottimo lavoro. Migliore di quanto si sarebbe mai aspettato. 

  << Adam. Ray >> chiamò alla fine, e i due apparvero alle sue spalle  << Guidate i vostri nuovi compagni per l'edificio, preparateli e orientateli sul da farsi >> assottigliò lo sguardo  << Sarete voi i nuovi leader, adesso >>

Una fitta gli morse la bocca dello stomaco, mentre guardava i suoi nuovi "figli" uscire in un religioso silenzio.

Leader... prima era Zach il capo indiscusso. Non aveva mai dubitato di lui e aveva sempre svolto un'eccellente operato.

Poi, tutto era cambiato, tanto che aveva faticato nel riconoscerlo. Per ironia della sorte, il primo dei suoi figli Chimeri gli era stato portato via dalla sua vera figlia. 

Mah, ormai non aveva più importanza. Nulla aveva più significato.

Zach, così come gli altri, era diventato un traditore da giustiziare. Nulla di più, nulla di meno.

C'erano cose più importanti alle quali pensare.m Avrebbe usufruito di quei nuovi "figli" per portare a termine l'unica cosa della quale gli importasse davvero: riavere indietro la sua vera figlia.

In qualunque modo. Con qualunque mezzo. 

A discapito di qualunque vita.

Quella guerra, l'avrebbe vinta lui e soltanto lui.
 
 
 
 
 

 
  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Yuki Kiryukan