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Autore: 00Miss_Black00    20/04/2013    9 recensioni
Stiles dice sempre quello che gli passa per la testa?! Mpf.. poveri illusi, non avete idea di cosa potrebbe succedere se Stiles dicesse VERAMENTE tutto quello che gli passa per la testa..
Impossibile dite? Be, a meno che non ci sia di mezzo una maledizione..
Dal testo:
[-NO SCOTT NON L’HO DETTO! Io..- Stiles guardò Scott con gli occhi talmente sgranati che Scott penso che sarebbero potuti schizzare fuori dalle orbite da un momento all’altro
-Io .. l’ho pensato.. L’ho pensato Scott!!
-Emh.. no. Ti dico che l’hai detto. Come hai anche detto qualcosa a Derek del tipo “il licantropo più figo del mondo”..
-OMMERDA.. ommerda Scott..]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao lupetti! :3
Premetto che ieri sera sono tornata a casa parecchio tardi. E parecchio ubriaca. E ho scritto questo xD
Mi sono presa del tempo oggi per rileggerlo lucidamente.. xD Saranno giusto un paio di capitoli, forse tre.. la trama l'avete gia letta, quindi.. buon divertimento!
PS: anche questa ff è divisa tra pensieri e narrazione, quindi
-CORSIVO= Pensieri di Stiles
-NON CORSIVO= Narrazione

***********************************
 

Stiles stava correndo nel bosco.
Si era ritrovato per l’ennesima volta coinvolto in un’altra diavoleria mannara, e ora stava andando verso casa Hale, ma non poteva prendere la macchina, perché qualcuno avrebbe potuto seguirlo, almeno così aveva detto Scott.
Correva maledicendosi per aver accettato, correva maledicendosi per non aver messo una giacca più calda, correva maledicendosi. E basta.
 
Scott.. quando morirò dovrei farmi una statua. Sul serio. E bella grossa anche. E una targa “Il ragazzo che parava il culo ai lupi” perché, perché continuo a farmi coinvolgere?!
A quest’ora potevo essere tranquillamente spaparanzato sul mio letto, intento in pensieri lascivi, magari..
 
E fu mentre correva pensando ai “pensieri lascivi”che andò a sbattere in … quello.
Quello era uno.. gnomo? Si, aveva tutta l’aria di essere uno gnomo, pensò Stiles, e sinceramente non si sentiva proprio nella posizione di poter pensare qualcosa tipo “gli gnomi non esistono.”
Quindi, aspettandosi ormai qualsiasi cosa, rimase un secondo lì a guardarlo, vide l’esserino che si rialzava, dava qualche pacca ai pantaloni per scrollarsi di dosso un po’ di terra, e poi si rigirava a guardare Stiles.
-Ragazzo! Potresti anche chiedere scusa dopo avermi scaraventato a terra..- bofonchiò lo gnomo da sotto la lunga barba.
 
Oh bene, uno gnomo parlante.. mi mancava! Fantastico.. lo metterò nella collezione tra la lucertolona paralizzante e il licantropo assassino..
 
-Lucertolona paralizzante?- Fece lo gnomo incuriosito
-Uooo ei che fai?!-  disse Stiles indietreggiando e gesticolando con le mani avanti.
-E..un licantropo assassino?- continuò lo gnomo
-Cazzo tu..oh mio.. – Stiles era abbastanza sconvolto dalla situazione
 
Legge nel pensiero.. LEGGE NEL PENSIERO!! cazzo.. pensa se anche i licantropi potevano leggere nel pensiero.. li si che sarei stato fottuto..
 
-E perché?- chiese lo gnomo
-Ei non.. non puoi leggermi nella mente! Che cazzo.. un po’ di.. privacy!
-Non usare questo linguaggio, giovanotto.- lo ammonì
-E allora tu piantala con..con questa violenza mentale.. mi stai violentando la testa! La mia povera testa vergine.. tu ..tu la stai stuprando..- Stiles continuava ad agitarsi, gesticolare e sproloquiare come suo solito
 
ma guarda te questo gnomo del cazzo…
 
-Non sono uno gnomo, sono un folletto! E sinceramente, questo tuo atteggiamento indisponente non gioca a tuo favore..
-Senti, ok basta.- Stiles mise le mani avanti –Basta con questi giochetti, ho da fare..me ne vado.- concluse avviandosi verso casa Hale
-Ei, aspetta! – lo fermò il folletto. Stiles gli rivolse un’occhiata a metà tra l’interrogativo e lo scocciato.
-Non mi hai ancora chiesto scusa per avermi travolto- continuò quello.
-Cos..ma che caz.. stai scherzando amico? – lo derise Stiles muovendo qualche passo nella sua direzione e spalancando le braccia. –Io dovrei chiedere scusa a te? Ma dai..- sbuffò
Ma proprio a me doveva capitare?!
 
-Tu non sai che fortuna può essere incontrare uno come me.. siamo molto potenti..
-Ma che cos’è?! Un gioco di ruolo online?! Ora mi dai un bonus e mi aiuti ad ammazzare il boss?! Senti, davvero mini-Babbo-Natale, non prendertela, ma io ho da fare.- Stiles di nuovo cercò di tornare sui suoi passi e di nuovo fu fermato dalla voce del vecchietto
-Ma come possiamo fare del bene, possiamo anche fare l’opposto. Per esempio con qualcuno che non si è comportato bene con noi..
-Oooh..- fece Stiles alzando le sopracciglia. –Mi stai minacciando?!- proseguì avvicinandosi all’altro con espressione di sfida. –Davvero nonno? Tu? A me? Ma per favore..
-Tu ti difendi dietro alle parole, vero? Ma non dici sempre tutto quello che ti passa per la testa.. o sbaglio?
-Ahahahha, guarda hai sbagliato persona.. io dico SEMPRE quello che mi passa per la testa..
 
Certo..tranne quando si tratta di.. lui..OMMERDA, MI SENTE!  Non-pensare-non-pensare-non-pensare
 
-Inutile che ti affanni a negarlo. Io so più cose di quante immagini, Stiles.
-Ok, che cazzo sei? Una specie di stregone?! Mago Merlino in miniatura?!
-Imparerai ad essere più sincero Stiles, con gli altri, e con te stesso.
-Si bene, grazie della grande massima, ti lascerò dei biscotti alla vigilia. Ma non ti assicuro che spegnerò il fuoco nel caminetto. Ci vediamo.
Stiles con le mani nelle tasche si allontanò velocemente dal vecchio, e si voltò indietro solo un centinaio di metri dopo. Non lo vedeva più..
 
Uno gnomo.. cioè dai.. ti pare?! Uno gnomo… Fanculo..
 
Arrivo davanti alla porta di casa Hale e bussò. Scott gli andò ad aprire.
-Stiles! Che succede? Sembri sconvolto..- gli disse l’amico preoccupato. Stiles lo superò ed entrò in casa
-Ah niente, ho incontrato un fottuto folletto nel bosco che mi ha fatto perdere un bel po’ di tempo..- spiegò entrando in quello che rimaneva di un lussuoso salotto.
-Un folletto?- chiese Erica divertita mentre spuntava dalla cucina
-Giuro… piccolo vecchio e rinsecchito. Con la barba, ovviamente..- le raccontò Stiles
 
Ma Erica è ingrassata? Una volta quei jeans le stavano molto meglio..oh..ooooh, ehi..perchè ora mi guarda così? Che ho fatto??
 
Scott diede una gomitata a Stiles e gli lanciò un’occhiataccia. –Ma che ti prende?- gli chiese a denti stretti.
Erica invece dopo avergli lanciato un’occhiata sconvolta se n’era andata nell’altra stanza calcando rumorosamente i passi. E gli altri, un po’ guardavano Stiles, un po’ guardavano Derek, che intanto cercava di illustrargli come aveva intenzione di procedere con la questione degli alpha.
 
Ma che cazzo di serata allucinante.. forse dovrei andare a dormire.. Si, ho solo bisogno di un po’ di riposo..
 
 Stiles chiuse gli occhi e si massaggiò la fronte con due dita.
-Stiles? Mi stai ascoltando?- grugnì Derek che vedeva il ragazzo più assente del solito, e lui per tutta risposta fece un lungo sospiro
 
Occheppalle ma chi sei, un professore?! Che fai mi riprendi appena mi distraggo? Certo e ora guardami con quella faccia carica d’odio da sono-il-licantropo-più-figo-del-mondo
 
-Stiles ma che cazzo ti prende stasera?! – Gli urlò Scott esasperato. Stiles iniziava ad agitarsi, non capiva cosa stava succedendo, e il suo sguardo saettava per la stanza, come se cercasse una spiegazione.
 
Ma che diavolo sta succedendo?!? Sembrano tutti impazziti e mi guardano come se quello pazzo fossi io..
 
-Io.. credo sia meglio che vada..- concluse Stiles prendendo le sue cose e catapultandosi alla porta di casa.
-Aspetta ti accompagno! – gli urlò dietro Scott, ma Stiles era gia corso nel bosco.
 
Che serata di merda…
 
Quando Stiles si mise a letto rimuginò per alcuni minuti su quella strana serata.. poi, abbracciando il cuscino, si lasciò cadere in un sonno profondo.
 
Quando si alzò la mattina dopo ripensò alla sera prima. Si guardò allo specchio.
 
Questi licantropi mi stressano.. sono stressato, è questa la verità.. E ora su, Stiles, metti la tua camicia migliore e preparati ad affrontare una gloriosa giornata!
 
Si guardò compiaciuto un’ultima volta, e poi si preparò per la scuola.
 
-Come stai?- gli domandò Scott mentre camminavano per i corridoi verso l’aula di economia.
-Mh? Bene, bene.. ero un po’ stanco ieri sera..- rispose distrattamente Stiles
-Stanco?-  chiese Scott alzando un sopracciglio –Sembravi pazzo, più che altro..
 
Io sembravo pazzo?! E voi allora che mi aggredivate senza motivo?! Ok che non sono un licantropo, ok che a volte parlo troppo,  ma non c’è bisogno di trattarmi così.. e ora che cosa mi guarda con quella faccia?
 
-Scott? Che c’è?- gli domandò l’amico arricciando il naso.
Scott lo fissò in silenzio per qualche secondo, poi gli diede una pacca sulla spalla e lo spinse in classe –Niente, andiamo.-
 
E poi sono io quello strano.. bah.. secondo me questa luna vi fa male al cervello..
 
I ragazzi presero posto nei banchi e Finstock iniziò la sua lezione. E Stiles, come durante ogni lezione di economia, si mise a fantasticare su quello che ultimamente era l’oggetto dei suoi famosi “pensieri lascivi”: Derek Hale.
Quando per l’ennesima volta il coach lo riprese per la sua mancanza di attenzione, Stiles gli rivolse il suo solito sguardo da ragazzo innocente.
-Certo che stavo ascoltando!- gli rispose prontamente
 
Nessuno lo ascolta, maddai.. un coach di lacrosse che insegna economia, sembra una barzelletta..
 
-BILINSKI! – tuonò Finstock -Io sarei una barzelletta?!
Stiles sgranò gli occhi e subito si girò verso Scott. L’amico lo guardava sconvolto.
-Io.. non mi permetterei mai..- tentennò Stiles rivolto al coach.
 
Ma che diavolo succede??? Che hanno tutti?!??  Che ho IO?!?!? Perché mi guardate con quelle facce?!
 
-Attento ragazzo, che ti sbatto dal preside! Posso sopportare le tue facce da idiota, la tua totale mancanza di attenzione e di concentrazione, la tua testa completamente vuota..
 
Oh, ma fottiti
 
Stiles guardava annoiato il solito sproloquio offensivo del professore, ma la classe invece guardava con molto interesse la mano alzata di Stiles.
Con il dito medio in bella vista, chiaramente indirizzato al professore. Il professore sgranò gli occhi incredulo.
Stiles seguì lo sguardo di Finstock fino alla sua mano.
-Aaaahhh!!! – Stiles vide la sua mano con quel dito alzato, ed era certo di non aver mai fatto una cosa del genere, era come se la mano si fosse mossa da sola.
Subito chiuse la mano a pugno e la nascose sotto il banco.
Inutile, ovviamente, perché tutti l’avevano visto.
Prima che il coach si riprendesse dallo shock e potesse dire qualcosa di molto negativo per la futura carriera scolastica di Stiles, il ragazzo si alzò dal banco e saettò fuori dall’aula. Scott subito lo seguì, e prima di uscire guardò un momento il coach, cercando di giustificare Stiles
-Lo scusi, davvero, lui.. ultimamente non..non sta molto bene.. vado a vedere come sta..
 
Stiles era corso in bagno, e si era poggiato con la schiena al muro, le mani ben salde sulla parete, come a volerle fermare, nel caso avessero agito di nuovo per conto loro.
Aveva gli occhi sgranati e respirava a fatica
 
Oh merda-oh merda-oh merdaaaaa!! Che cosa mi sta succedendo??
 
-Stiles! – Scott entrò in bagno e si precipitò dall’amico. Lo prese per le spalle e gli diede una scrollata.
-Stiles CHE CAZZO TI PRENDE?! Perché dici queste cose?? Perché fai queste cose??
-MA QUALI COSE?! Cosa… cosa sta succedendo Scott?! Tutti mi guardate come se fossi pazzo, e poco fa ho mandato a quel paese Finstock senza neanche rendermene conto!
-Ti guardiamo come se fossi pazzo?! Hai appena detto a Finstock che era una barzelletta e poi gli hai fatto quel gesto!
-Io.. cosa??
-E poi ieri sera appena sei arrivato neanche hai salutato che subito hai offeso Erica.
-Io???
-Stiles le hai detto che era ingrassata!! Come ti viene in mente di dire ad una ragazza che è ingrassata?!
-Aspetta io.. io non l’ho detto..
-Si che l’hai fatto! Ero lì, ricordi?
-NO SCOTT NON L’HO DETTO! Io..- Stiles guardò Scott con gli occhi talmente sgranati che Scott penso che sarebbero potuti schizzare fuori dalle orbite da un momento all’altro
-Io .. l’ho pensato.. L’ho pensato Scott!!
-Emh.. no. Ti dico che l’hai detto. Come hai anche detto qualcosa a Derek del tipo “il licantropo più figo del mondo”..
-OMMERDA.. ommerda Scott.. 
-Ok, tranquillo Stiles! Tranquillo… ora respira, su..- Scott iniziò ad inspirare ed espirare, muovendo a ritmo la mano, per invitare Stiles a respirare come lui, tipo donna incinta in sala parto.
Stiles provò a respirare ma proprio non ci riusciva. Si lasciò scivolare a terra, sempre con la schiena poggiata alla parete.
-Quindi..- iniziò Scott –Mi stai dicendo che quelle cose tu le hai solo pensate?
Stiles mosse la testa su e giu.
-Eppure sono uscite dalla tua bocca..- continuò Scott.
Stiles in quel momento ebbe l’illuminazione.
-Oh no… “imparerai ad essere più sincero con te stesso e con gli altri”..
-Cosa?! Che dici??
-Quello gnomo del cazzo! Scott!! Lo gnomo mi ha fatto una maledizione!
 
Oh no oh no oh noooooo! Non può succedere una cosa simile. Sono fottuto. Sono davvero fottuto. Già tenere la lingua a freno per me è difficile… limitare anche i pensieri e proprio un’impresa impossibile.. non ce la posso fare.. oddio…
 
Scott lo guardava a bocca aperta.
-Cioè dici sul serio?! Oh mio dio.. cioè tu pensi una cosa e la tua bocca la dice! Pensi di fare una cosa e il tuo corpo la fa, senza che tu gli dici di farlo.. forte..
-Forte?! FORTE?! È la fine Scott. Potrei vedere una bella ragazza, pensare che ha un bel culo, e la mia mano gli si appiccicherebbe addosso, e il suo eventuale ragazzo mi ammazzerebbe di botte! Potrei vedere un tizio grande e grosso che mi sta sulle palle, pensare che è un coglione, e lui lo sentirebbe, e anche lui mi ammazzerebbe di botte.. oppure..
-Calmati Stiles!
-Scott, potrei morire in meno di 48 ore!!
 
Oddio e pensa a cosa potrebbe succedere quando sto vicino a Derek… potrei dire delle cose… delle cose che potrebbero portarmi al suicidio per la vergogna.. potrei..
 
-Aspetta, Derek?!- domandò Scott con tanto d’occhi.
Stiles lo guardò affranto
-Oh ti prego Scott, almeno tu che sei mio amico, non infierire sui pensieri che escono dalla mia bocca..
-Scusa.. è che non riesco a capire quando dici una cosa perché vuoi dirla o se la dici solo perché l’hai pensata..- cercò di giustificarsi Scott
-Che situazione di merda..- Piagnucolò Stiles prendendosi la testa tra le mani.
-Ok allora, se veramente è stato quello gnomo a farti questo, dobbiamo ritrovarlo e dirgli di annullare la.. la.. mmh.. la maledizione- Scott soffocò una risatina. Alla fine anche se gli dispiaceva per Stiles, la situazione vista dall’esterno risultava piuttosto comica.
-Potremmo andare stasera dopo la riunione da Derek..- proseguì Scott
-Oh no!- Fece Stiles alzando la testa –Non posso vedere Derek!- urlò implorante a Scott tirandolo per la maglia –Non posso! Non finchè ho questo.. problema.- concluse deglutendo.
-Oh certo certo.. va bene, gli dico che non stai bene. Visto come eri strano ieri credo che non stenteranno a crederci..
-Si.. ok, diglielo. E poi.. quando finisci.. andiamo a cercare quel nano di merda. Mamma mia se lo prendo lo distruggo!!
Scott aiutò Stiles ad alzarsi, e ritornarono di nuovo verso la classe.
 
La giornata fu davvero dura. Stiles evitò di incontrare persone, si rifugiò in un angolo della biblioteca, passò interminabili momenti al bagno, e finalmente si ritrovò con Scott nel corridoio verso l’uscita.
-Allora ti chiamo appena finisco, tu resta in casa, non vedere nessuno, evita anche tuo padre, e..oh merda.
Appena usciti dalla porta di scuola i due si trovarono davanti Derek. Stiles trasalì e rimase paralizzato cercando di non pensare a niente.
-Vi devo parlare, a tutti e due. Andiamo – disse Derek voltandosi per andare verso la macchina.
-ehi aspetta Derek! Stiles oggi non può esserci.
Stiles in silenzio si limitava ad annuire
 
Non pensare-non pensare-non pensare.. pensa a.. a.. qualcos’altro.. tipo.. gelato! gelato, ok. Gelato-gelato-gelato-gelato-leccare-Derek CAZZOOOOOO no, no NO! Qualcosa di brutto.. insetti.. formiche.. formiche si, formiche-formiche-formiche-formiche..
 
-Bastano 10 minuti, mi servite tutti e due, perché ho bisogno di informazioni all’interno della vostra scuola..pensavo che voi due potreste cercare..
Mentre Derek parlava lo sguardo di Scott si era spostato verso Stiles, per assicurarsi che stesse bene. Sembrava si stesse concentrando sui suoi pensieri, e ci stava riuscendo bene perché dalla sua bocca non usciva una sola parola.
Poi lo sguardo di Scott si spostò un po’ più in basso. E, per l’ennesima volta in quella giornata, sgranò gli occhi e sussultò.
-Stiles!- mormorò a denti stretti senza muovere le labbra. L’amico lo guardò. Scott accennò con lo sguardo verso il basso. Anche Stiles abbassò lo sguardo.
-Iiiiiiiiiiihhhh!!! – urlò Stiles e subito con la mano si coprì la vistosa erezione che era magicamente apparsa tra le sue gambe.
Poi corse via, verso la sua Jeep.
-Ehm.. non credo sia un buon momento per lui, Derek..- lo giustificò Scott, guardandolo allontanarsi di corsa con le mani sul pacco.
-Vedo..- si limitò a dire Derek, leggermente incuriosito. –Comunque- proseguì –se potesse passare un attimo alla riunione di stasera, vi spiegherò il piano..
-Gli parlerò..-  disse Scott, lanciando un’ultima occhiata alla Jeep dell’amico che si allontanava sgommando dal parcheggio della scuola.
 

 ************************************
 

Ok, ok, è folle.. gnomi, maledizioni.. ma, ve l'ho detto, ero ubriaca xD
Per ora ho messo rating giallo, che era nell'idea iniziale, ma non si sa mai che la mia innata perversione non faccia virare la scrittura su tinte più rosseggianti :3
Se non vi ha fatto troppo schifo, (*abbassa il capo costernata*) ci vediamo al prossimo capitolo dolcezze! <3
BaciniBacini

MiSS

   
 
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