20/04/2013
18 recensionimigliore amica Clelia.
Ti voglio bene.
Claudia.
Ti terrò un posto in paradiso
La mia vita non ha senso.
Sono un essere inutile.
Ogni giorno che passava me ne convincevo sempre di più.
Ero grassa.
Ero brutta.
Ero odiata da tutti.
A nessuno importava del mio dolore.
Tutti erano troppo impegnati a pensare alla loro perfetta esistenza.
Ma adesso basta.
Basta a tutti i falsi sorrisi.
Basta alle prese in giro.
Basta alle lamette, alle pasticche e a tutto quello che mi faceva soffrire.
La morte era serena. Volevo semplicemente questo.
Pace.
Il ponte era alto. Ce la potevo fare. Bastava solo lasciarsi andare.
E così fu. Ad un tratto.
Buio.
Aprii gli occhi e vidi tutto bianco.
-Sono in paradiso- pensai ad alta voce.
-No sei in ospedale- disse una voce roca e calda.
-Cos’è successo?- gli chiesi.
-Passavo di lì e ti ho vista cadere- sospirò –O meglio, buttarti- continuò
-Ma perché mi hai salvata?- dissi arrabbiata
-No aspetta tu mi dovresti ringraziare che ti ho salvato la vita!!!- disse il ragazzo dai capelli ricci.
-Cosa? Non capisci- mi asciugai le lacrime – Io
-Senti facciamo così: calmati un po’, io torno tra poco- disse uscendo.
Uscì senza neanche darmi il tempo di rispondere. Mi misi sul cuscino e mi riaddormentai.
Un ora dopo mi risvegliai trovando il ragazzo riccio seduto sul mio letto che mi accarezzava un guancia.
-Cosa stai facendo?- aprii gli occhi.
-Sei bellissima- sussurrò
-Si, certo- dissi ironicamente
-Qual è il problema?-
-Senti, tu non puoi capire-
-Farò uno sforzo- sorrise.
-La mia vita fa schifo, sono infelice, sono orfana, vivo nel mio grasso e nessuno mi vuole bene, a nessuno importa di me- dissi piangendo.
-Io voglio farti cambiare idea- mi prese la mano –La vita è qualcosa di unico e speciale e non bisogna buttarla via così-
-Sei un prete? Chi cazzo sei, è?- mi alzai dal letto –Chi sei tu per dire cosa è giusto e cos’è sbagliato?- presi i miei vestiti appoggiati sulla sedia e cominciai a vestirmi.
-No non sono un prete- alzò la voce – Io ho il cancro e sto per morire anche se non voglio- i suoi lucenti occhi verdi si spensero e si riempirono di lacrime – Sono costretto a morire mentre tu hai ancora una scelta, perciò ti dico di non sprecare questa opportunità!- detto questo uscì sbattendo la porta.
Rimasi a bocca aperta. Aveva ragione. Mi facevo schifo per quello che avevo fatto.
Tornai nella mia casa vuota.
Ero da sola con il mio dolore.
Di nuovo.
Dovevo trovare quel ragazzo e scusarmi.
Il giorno dopo tornai in quell’ospedale, mi recai nel reparto di Oncologia. Tra tutti quei malati lo trovai subito. Seduto su un letto. Mi avvicinai lentamente. Quando mi vide mi fece segno di sedermi accanto a lui.
-Scusa- dissi con un filo di voce
-Eri sconvolta- disse – Ti capisco- continuò. Non risposi mi limitai ad annuire.
-Comunque io sono Cloe- gli allungai la mano destra.
-Harry- la strinse. Al suo contatto ebbi una strana sensazione, come di piacere.
-Sei molto bello- no ti prego dimmi che l’ho solo pensato!!! Non posso averlo detto veramente.
-Grazie anche tu- mi disse.
-Grazie per la gentilezza ma non penso di essere bella e ormai che l’ho accettato non voglio più illudermi- dissi gentilmente.
-Dico sul serio, sei davvero una bella ragazza anche con quei chili in più- mi sorrise
-Sei l’unica persona al mondo che lo pensa- abbassai lo sguardo. Mi mise una mano sotto il mento per sollevarlo. Finalmente incontrai i suoi occhi verdi brillanti. Non resistetti più e gli diedi un bacio sulle labbra.
Dopo poco ci staccammo.
-Sai, quando i miei amici e la mia ragazza hanno saputo che ho il cancro, mi hanno abbandonato- disse in modo triste – Perché l’hai fatto? Sai che io morirò, potrai solo soffrire con me-
-A me non importa, soffriremo insieme- sorrisi –Saremo solo io e te- sorrise anche lui mostrando le fossette.
Ci conoscevamo solo da due giorni e già avevamo bisogno l’una dell’altro. Il nostro amore era sbocciato come un fiore a primavera. Ma come era possibile?
*****
Passarono mesi dal giorno in cui c’eravamo conosciuti e finalmente avevo raggiunto il mio obbiettivo. La pace. Io e Harry passammo tutto il poco tempo che gli rimaneva insieme. Non pensavo che un ragazzo poteva cambiarmi così. Infatti lui non era un semplice ragazzo. Era un angelo.
Arrivò quel giorno. Sapevo che si stava avvicinando ma non pensavo così in fretta. Mi svegliai con una telefonata dell’ospedale che mi avvertiva che Harry era stato ricoverato d’urgenza la notte prima. Arrivai lì in pochi minuti per poi dirigermi immediatamente nella sua stanza.
Entrai. Aveva gli occhi socchiusi e lo sguardo rivolto nel vuoto.
-Ehi riccio che mi combini?- dissi scherzosamente per strappargli un sorriso. Ma niente. Per me rimarrà sempre ‘riccio’ anche se non aveva più i capelli.
-Siediti- mi indicò la sedia.
-Sono stati i mesi più belli della mia vita Cloe- continuò
-No ti prego- scoppiai in un pianto.
-Cloe ascoltami…- disse con voce roca – Io ti amerò per sempre-
-No- urlai piangendo.
- Ehi guarda che non è un addio, ma un arrivederci- sorrise leggermente
Forse quelle parole mi rassicuravano.
-Vieni qui- disse Harry. Mi stesi nel letto accanto a lui e poggiai la mia testa sul suo petto.
-Prometto che ti terrò un posto in paradiso- sussurrò
-Harry ti amo- dissi. Come risposta ricevetti un bacio. –Cloe, noi due, per sempre- disse mentre il suo cuore smetteva di battere.
*****
Due lunghissimi giorni erano trascorsi dalla sua morte. Non ce la facevo più senza di lui.
Tornai al ponte. Questa doveva essere la volta buona.
Prima di mettere fine alla mia vita alzai lo sguardo verso il cielo.
-Harry lo so cosa starai pensando- sospirai –Ma la mia non è vita senza di te-
-Arrivo angelo mio così potremo stare insieme per sempre- dissi decisa.
Mi lasciai andare mentre l’aria scompigliava i miei lunghi capelli ricci e mi accarezzava la pelle.
Ora era tutto finito.
Il mio corpo era steso a terra senza vita. Le mie labbra erano curvate in un sorriso.