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Autore: telesette    20/04/2013    0 recensioni
[Gole ruggenti]
Eleonora non chiese altro.
Piccola quanto astuta, aveva già intuito una o due cosette interessanti.
Forse l'idea di accasare papà con Monica, per quanto fortemente improbabile, non era del tutto impossibile...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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FotoGole Ruggenti è un film del 1992, diretto da Pier Francesco Pingitore, per la collezione dei "cult" italiani con la simpatica partecipazione degli artisti e comici del Bagaglino. Facenti parte del cast, oltre ai nomi più celebri che hanno dato vita e lustro alla satira e allo spettacolo in generale ( Pippo Franco, Maurizio Mattioli, Pamela Prati, Leo Gullotta, Manlio Dovì, Martufello, etc. ), alcuni ricorderanno certamente con affetto l'allora esordiente Morgana Giovannetti ( la bimba-prodigio che, all'età di sette anni appena, approdò come imitatrice sul palcoscenico del Bagaglino nel 1991 per ben quattro stagioni: "Creme Caramel", "Saluti e Baci", "Bucce di Banana" e "Champagne" ).
Ispirata fortemente all'atmosfera che caratterizza il celebre Festival di Sanremo ( pedate, raccomandazioni, marchette, scandali, etc. ), la storia vede il conduttore Paolo Galli ( interpretato da Pippo Franco ) alle prese con una digraziatissima gara canora. Perennemente sull'orlo di una crisi di nervi, tra problemi familiari e lavorativi che si intrecciano con: cantanti raccomandati da politici, vallette con amanti dirigenti RAI al seguito, capricci delle primedonne e una interminabile serie di mazzette e giri di accordi da parte del produttore Arturo Panebianco ( interpretato da un irresistibile Maurizio Mattioli ). La vicenda è dunque un susseguirsi di: gag, richiami satirici alla politica ( peraltro ancora attualissimi ) e un quadro abbastanza fedele ai giochi di potere che condizionano il mondo dei media e della televisione in generale.
Tra gli improbabili "cantanti" di questo film, eccetto la guest-star Pat Rubino ( interpretata dalla frizzantissima e sensualissima Jo Squillo ), spiccano certamente alcuni nomi come: Freddy Copertone ( "Non ho più piume sul mio culo" ), Gianni Giannini ( "C'è una topa sulla tipo" ), e Tony Tammaro ( "Patrizia" ).
Da sottolineare inoltre la nonchalance e divertentissima ironìa sulle caratterizzazioni degli altri personaggi: l'arrogante quanto ignorante presentatrice Alida Spada ( interpretata da Pamela Prati ), l'ingenuo e discutibile autore Edoardo Lasagnetta ( magistrale interpretazione di Leo Gullotta ), il timoroso e reverenziale dirigente Colasanti ( Stefano Antonucci ), il disonestissimo produttore discografico Alberto De Marchi "Marchetta" ( Pier Maria Cecchini ), il viscido giornalista Pezza ( Antonello Piroso ), la bionda e caratteristica valletta oca Sabrina ( personaggio interpretato, come di consueto, da Valeria Marini ) e gli interventi demenziali dell'aspirante comico Pizzefichi ( simpatico cameo di Fabrizio Maturani, in arte "Martufello" ).

 

Sarà...

 

Una cosa che la piccola Eleonora aveva imparato, nonostante l'età poco lasciasse intendere quanto fosse sveglia, era che un genitore poteva dirsi "affidabile" più o meno come lasciare una banconota da diecimila lire per più di trenta secondi sul tavolino di un bar.
Mamma aveva la testa tra le nuvole.
Papà...
Beh, tutto sommato, lui poteva forse passare come "quasi" normale.
Paolo Galli era certo molto più presente verso la figlia, per quanto lavoro e problemi lo facessero uscire di testa, e comunque non le faceva certo mancare affetto e comprensione.
In verità, almeno secondo Eleonora, quello più bisognoso di comprensione pareva essere lui.
Da che aveva divorziato con la mamma, caricando a testa bassa sul lavoro come un toro infuriato, era diventato ancora più scontroso e irritabile del solito. Si lamentava sempre, non gli andava bene quasi nulla, e difficilmente riusciva ad andare d'accordo con qualsiasi essere umano.

- Tu che ne dici, Gei Arr - esclamò la piccola, rivolgendosi come al solito al suo grosso cane di pezza. - A parte noi due, chi lo sopporta davvero papà?
- Ecco qua, un bel gelato per una bella signorina!
- Grazie - fece Eleonora, accettando il grosso cono al cioccolato dalle mani di Monica. - Facciamo a metà?
- Non posso - ammise la ballerina, con una punta di rammarico nella voce. - Purtroppo è uno degli svantaggi del mestiere...
- Perché? - chiese Eleonora stupita.
- Eh, bella domanda - sospirò l'altra, sedendosi di fronte a lei e incrociando le mani. - Diciamo che, semmai ti verrà voglia di fare il mio stesso lavoro, il gelato fuori dei pasti è la prima cosa cui dovrai rinunciare!
- Sarà - tagliò corto Eleonora, leccando con noncuranza la gocciolante crema al cacao.

Monica sorrise.
Conosceva Eleonora e suo padre già da qualche tempo. All'epoca, quando aveva partecipato alle selezioni per entrare a far parte del corpo di ballo, Paolo Galli si era dimostrato con lei un autentico gentiluomo. A differenza di gente come il produttore Panebianco ( disposti a tutto, pur di portarsi a letto le ragazze, con la promessa di farle apparire sotto la luce dei riflettori ), Paolo si era infatti dimostrato uno dei pochi seri uomini di spettacolo in grado di apprezzare il suo talento ed impegno solo sul piano puramente professionale. Certo, era noto che fosse un uomo isterico e facile alle sfuriate sul lavoro; tuttavia, considerata la tenerezza di sua figlia, non poteva essere cattivo anche come persona.
Tre anni fa, quando lui e la moglie decisero di divorziare, Eleonora aveva cominciato a bazzicare dentro e fuori le quinte degli studi televisivi e dei teatri con una certa regolarità. Sbattuta di qua e di là, proprio come un pacco postale, Monica la vedeva ciondolare continuamente con quel grosso cagnolone di pezza.
Un po' per compassione e un po' per affetto istintivo, la ballerina strinse quasi subito una simpatica amicizia con lei. Spesso infatti, quando Paolo era impegnato ad inveìre contro i tecnici e i produttori, era Monica ad approfittare delle pause da palcoscenico per tenere d'occhio Eleonora e fare in modo che non si annoiasse.
Mentre mangiava tranquilla il suo gelato, Eleonora strinse gli occhi.
Bambina o no, era molto più vispa e intraprendente di quanto sembrava.

- Monica - esclamò sottovoce. - Tu sei fidanzata?

La ballerina sbatté un attimo gli occhi ma, non immaginando neanche lontanamente il perché di quella domanda, si limitò a rispondere con sincerità.

- No, direi di no... Perché?
- Così - aggiunse Eleonora, concentrandosi di nuovo sul gelato. - Curiosità!

D'un tratto, guardando l'orologio del locale, Monica si rese conto che la pausa era già finita.

- Dobbiamo tornare in teatro - osservò. - Puoi mangiarlo strada facendo?

Eleonora annuì.
Una volta imbracciato il suo fido cagnolone Gei Arr, e assaporando il cono con l'altra mano, la piccola si alzò e fece assieme a Monica la strada per rientrare dietro le quinte del teatro vicino.

- Monica - esclamò ancora. - Secondo te, papà è simpatico... o un po' rompiscatole?
- Beh - fece Monica, respirando un po' prima di rispondere. - Diciamo un po' l'uno e un po' l'altro... Tu però non dirglielo, mi raccomando!
- Ma tu come lo trovi ?!?

Ora Monica cominciava vagamente ad intuire qualcosa.
Sorpresa dall'audacia e intraprendenza della piccola, non immaginando certo che potesse essere già un così bel tipino, si fece un tantino rossa in volto per l'imbarazzo. Paolo Galli non era certo un giovanotto affascinante, sebbene affidabile e quantomeno degno di stima, e comunque non lo aveva mai neppure considerato al di fuori dei loro rapporti professionali.
Per lei, era il conduttore.
Sì, era anche il padre di Eleonora e, fino a prova contraria, anche con lui vi era un piccolo rapporto di amicizia e rispetto reciproco... ma niente di più.

- Che posso dirti - mormorò la ballerina, chiaramente presa del tutto alla sprovvista. - Io e tuo padre non ci frequentiamo granché, almeno non al di fuori del lavoro, dunque non saprei davvero!
- Ma se vi conosceste meglio - proseguì Eleonora implacabile. - Riusciresti a sopportarlo?
- Bisogna vedere se lui sopporterebbe me - tagliò corto Monica con una smorfia.
- Sarà...

Eleonora non chiese altro.
Piccola quanto astuta, aveva già intuito una o due cosette interessanti.
Forse l'idea di accasare papà con Monica, per quanto fortemente improbabile, non era del tutto impossibile.

Foto

FINE

   
 
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