Osservava i suoi occhi screziati di un gentile turchese. Quante luci potevano far capolino nell'oscurità prima che questa non potesse più definirsi tale?
Chocola non giocava con la materia, né con la logica; in lui ricercava ciò che ancora non aveva trovato. Non era a conoscenza del perché si sentisse tanto motivata da farsi persino perseguitare nei sogni perduti che formulava nel cuore della notte.
Non si sogna forse ciò che si desidera?
Chiocola voleva solo guardare i suoi occhi, ricercando lì le sue risposte ai mille quesiti che la sua mente elaborava ogni giorno. E cosa aspettare per potercisi immergere? La corona rappresentava ciò che tutti le negavano di provare. Quanto amore poteva mettere nel farsi avviluppare da quelle iridi? E quanto stretta l'avrebbe tenuta lui? Forse non le interessava. Perché lei era aggrappata, lei lo teneva. Lei reggeva.
Baciò le sue labbra, che altro non erano che aria. Aria impregnata di sospetto, aria impregnata di segreti. Ma lei conosceva ciò che ancora non era stato scoperto, perché quello che a Pierre pareva essere un abisso di petrolio e pece, per lei era un nido in cui qualcosa era custodito. E lei sapeva, lei sapeva. Nulla le era estraneo quando si trattava di lui. Perché lei era aggrappata, lei lo teneva, lei lo reggeva. Lei lo leggeva.
Commenti: salve a tutte (a volte ritornano). Spero che voi, mie amate colleghe, stiate in gran forma. Ci tengo a precisare che è mezzanotte e mezza di Sabato sera (zitella nel sangue), e che tutto ciò è stato scritto a seguito della visione del film "l'esorcismo di Emily Rose". So che la cosa potrebbe perfettamente non interessarvi, ma è giusto specificare come io sia giunta a un tale livello di imbecillità. Comunque, spero abbiate gradito il breve -brevissimo!- testo :) passate sulla mia pagina fb (dedicata alle storie che da POCHISSIMO ho riniziato a scrivere), chiamata "Marmelade_Honey". Buonanotte ai sognatori e grazie nel caso aveste letto.