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Autore: fearless13k    21/04/2013    2 recensioni
Rory, Harry, Xander e Taylor. Questa storia parla di loro. O meglio, di come l'arrivo ad Holmes Chapel di Rory, una ragazza dalla personalità stravagante e colorata, abbia cambiato le vite degli altri tre. L'inverno a Holmes Chapel quest'anno sarà meno freddo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Confessions

 



Nel periodo in cui Harry aveva una cotta per Taylor, aveva scoperto anche dove abitava. Non stava in una zona residenziale come lui, Xander o Rory. La sua casa era una dei pochi edifici del centro che non era stato trasformato nella sede di una scuola o delle poste o in degli uffici. Era una casa davvero grande, situata dietro ad uno dei parchi più piccoli di Holmes Chapel, ma aveva un giardino tutto suo. Per arrivarci c’era una stradina sterrata puntellata da dei lampioncini e tutto intorno c'era il verde.
Sapeva che Taylor viveva lì da sola con sua nonna da vari anni, sicuramente da quando sua madre si era ammalata di cancro e suo padre era entrato in brutti giri.
Harry si fece portare da un taxi fino al parco. Da lì, si fece appoggiare un braccio attorno alle spalle e condusse Taylor fino alla stradina cercando di farla camminare, anche se andavano molto lentamente.
Taylor non aprì bocca fino al cancello del cortile.
- Harry, mia nonna starà dormendo, che dici, vuoi entrare? Non voglio stare da sola- disse lei, asciugandosi le lacrime dal viso. Sapendo di dire la verità e di essere troppo debole anche per salire le scale.
- Certo, se non è un problema. Stai meglio?- rispose Harry, prendendola per i fianchi e entrando con lei in casa. Taylor annuì barcollando.
La grande casa era silenziosa. Le luci erano spente, tutte tranne quella delle scale. Taylor condusse il ragazzo verso di esse, poi camminarono al buio fino a giungere alla stanza della ragazza.
Sapeva di stare già smaltendo le birre della serata, sapeva che lo spavento preso con John l'aveva fatta ritornare in sé tutta insieme, si sentiva idiota e colpevole e soprattutto spaventata a morte, perché mai avrebbe pensato che a lei, la ragazza che nessuno considerava mai, potesse capitare un'esperienza simile.
Taylor entrò in camera e premette senza neanche guardarlo un interruttore che fece accendere una serie di lucine che sovrastavano il letto a una piazza e mezzo e creavano un’atmosfera molto calma e meno caotica di quella del Pub.
- Siediti pure dove ti pare, il letto è a tua disposizione- disse lei, levandosi la felpa e scoprendo di essere solo in reggiseno. Rimase a guardarsi davanti allo specchio. Noncurante dello sguardo di Harry, che tentava di non fissarla troppo. Sulla pancia si stava formando un livido scuro. Harry si accorse del suo sguardo triste, Taylor si accorse della preoccupazione negli occhi di Harry.
- Taylor, mi dispiace tanto.- disse lui rimanendo sul letto. Lei alzò lo sguardo e una lacrima le scese sulla guancia. Scosse la testa.
- Io non so che dire. . . mi cambio e torno, aspetta un attimo.- rispose lei, scomparendo dietro ad una porta accanto all’armadio.
Harry si guardò intorno, in attesa della ragazza, con tutto il tempo che aveva conosciuto Taylor, non era mai stato a casa sua, tantomeno nella sua stanza. Sulla parete di fronte al letto c’erano molte foto, in alcune c’era Taylor con delle ragazze che lui non aveva mai visto, in altre c’erano lei e Abigail Anderson, la ragazza dai capelli rossi che un paio di anni prima si era trasferita in America. Taylor e Abigail, ricordò Harry, erano inseparabili, due personalità tanto diverse da attraersi incessantemente, creando un'amicizia che tutti, sebbene tentassero di ignorarla, invidiavano loro.
Appesi dietro al letto invece vi erano vari fogli su cui erano scritti dei versi. E lì sul letto accanto a lui c’era una montagna di maglioni. Harry spostò di nuovo l'attenzione sui foglietti, si mise a leggerli distrattamente, senza riuscire a fermarsi. Fu spaventato dal rumore della porta che si riapriva.
Taylor rientrò in camera e Harry le sorrise, facendole cenno si sedersi accanto a lui.
Quando la ragazza si fu messa con le spalle appoggiate al muro, Harry la abbracciò.
- Taylor, mi dispiace.Quello l’ha portato Jenny e io ho portato Jenny. . . non vi avrei dovuto lasciare soli . . .
Taylor lo interruppe, - Harry, tu non c’entri niente. Aveva ragione Jenny. Dovevo stare attenta io. Non avrei dovuto bere e sarebbe andato tutto bene. È colpa mia.

- Non devi nemmeno pensarci. Quello stronzo di John se lo ricorderà di sicuro per un pezzo, Xander gli ha tirato un pugno che si ricorderà per un bel pezzo! – disse Harry, ripensando al volto del ragazzo pieno di sangue.
Taylor sospirò a sentir nominare Alexander. Harry se ne accorse.
- Sai, la felpa che hai è di Xander.
Taylor arrossì, chiuse gli occhi e prese un grosso respiro. Non ricordava questa parte. Dopo che Liam l'aveva strappata dalle mani di John, non era stata proprio attenta a t
utti i particolari.
- Taylor, ma non avevi mai bevuto alcol prima?- le domandò Harry, sorridendo appena, per l'innocenza che risiedeva in lei.
La ragazza scosse la testa. – No, e non avrei dovuto farlo questa sera, che ero a digiuno. Mi sento un’idiota.- ammise, stringendo di più il ragazzo.

- No, tranquilla, può accadere a volte e poi non potevi sapere che ti avrebbe dato così alla testa. Ricordi tutto di stasera?- le domandò cauto. Taylor si tirò su e si mise i riccioli dietro alle orecchie, poi guardò negli occhi verdi Harry.
- Non ricordo gran parte della serata, ma ricordo una cosa in particolare.- rispose, abbassando lo sguardo con tristezza. Harry si levò le scarpe e si mise a sedere a gambe incrociate sulla trapunta, come Taylor. Le toccò una spalla. - Non hai sentito quello che ha detto Xander, vero?-
La bionda tacque un attimo. - Ha ragione lui, sono antipatica. Dico sempre le cose sbagliate o con il tono sbagliato.- scoppiò infine, senza riuscire a trattenersi.
- Taylor, io lo so che non sei antipatica. E anche lui lo sa. Ma pensa di non andarti a genio e quindi ti tratta così - le spiegò Harry gentilmente. Taylor alzò lo sguardo e si prese le caviglie.
- Harry, come fa a non capire la verità?-. Negli occhi di Taylor c'era una domanda inisistente e piena di evidente dolore.
- Tay, io credo di averlo capito solo perché con me tu sei te stessa, e anche con Rory. Non capisco però perché con lui non riesca a venire fuori la tua stupenda personalità. Basta guardarti negli occhi per capire che non sei antipatica, che sei dolce e gentile. Che non tratti mai male nessuno, nemmeno quella stronza di Jenny.
- Ma allora perché Xander pensa che sia antipatica?- domandò di nuovo in lacrime Taylor.
- Taylor, non c’è niente da piangere. È una questione di coraggio, di credere in se stessi, di non farsi seghe mentali. . . devi sorridere di più, Taylor! – le disse il ragazzo, facendole un sorriso con tanto di fossetta. La spettinò e la abbracciò di nuovo.
- Harry, tu l’hai capito l’altro giorno che mi piace Xander, vero?- chiese di nuovo Taylor, calmandosi e tirando su con il naso. Harry le accarezzò la testa.
- In realtà l’ho scoperto un paio di anni fa. Avevo una cotta per te e mi accorsi che non avresti mai ricambiato, perché anche allora eri pazza di lui.- disse lui con voce calma e gentile.
- Sai, hai una voce molto profonda che ha un effetto pazzesco sulle persone. . . riesce a calmare. . . – commentò Taylor, cercando di imitarlo. I due risero sommessamente.
Seguirono degli istanti di silenzio, un silenzio pieno di emozioni, di amicizia, di calma, di sonno.


- Taylor, non hai più tante amiche, vero? Intendo qui in città.- disse Harry interrompendo la quiete. Entrambi stavano guardando le foto sul muro.
- Non da due anni. Rory è la mia prima vera amica da quando Abbie se n’è andata. Le ragazze nelle foto stanno tutte a Londra. Le vedo solo d’estate.- si confidò la ragazza, ripensando a Cate e Liz che le mandavano mail di tanto in tanto e che le scrivevano che non vedevano l'ora di riabbracciarla e di fare una passeggiata davanti ad Harrod's insieme  a lei ilprima possibile.
- Mi dispiace. Mi dispiace, perché ti vedevo sempre sola e non sono mai venuto da te, come avrebbe fatto una persona per bene.- ammise il moro sottovoce. Si era sempre sentito orgoglioso di avere amici non solo fra gli sportivi, di fare amicizia facilmente e di non giudicare troppo le persone, ma nonostante ciò, con Taylor non aveva mai davvero parlato.
- Harry, tu sei una delle persone più per bene che conosca, se devo essere sincera, nemmeno io sarei venuta da me. Ma l’importante è che tu ci sia adesso e mi fa molto piacere che tu non mi abbia lasciata sola, altrimenti starei ancora piangendo.- disse Taylor, arruffando i riccioli del ragazzo. I due risero di nuovo.
- Tra l’altro, ci ha pensato Rory a farmi la carità, a farmi ritornare nel mondo degli adolescenti.- aggiunse la ragazza, notando il guizzo negli occhi verdi di lui.
- Ti piace Rory?- domandò di punto in bianco. Taylor stava iniziando a supporre che a Rory piacesse Harry, l'aveva sentito solo lei l'attimo di esitazione al Pub, quando le avevano chiesto chi preferisse fra il biondo e il moro, soltanto Taylor aveva colto la preoccupazione di essere stata scoperta negli occhi azzurri di Rory e sapeva di doverne parlare con lei il prima possibile, per aiutarla a chiarirsi le idee e per evitare di veder soffrire Xander, di fronte ad una verità che poteva essere motlo più reale di quanto stesse pensando e ipotizzando Taylor.
Harry annuì, sollevò le spalle. Sapeva anche questo Taylor, il primo giorno di scuola, quando aveva visto, mentre osservava come al solito il pranzo solitario di Xander, che Rory gli si sedeva di fronte e che Harry le andava a parlare, si era accorta che entrambri i ragazzi non stavano con lei solo per gentilezza.

- Mi piace dal primo giorno che l’ho vista, ma come ben sai, lei sta con Xander, che è il mio migliore amico. Non sciupi un’amicizia per una ragazza. Anche se lei è stupenda, ti fa ridere ed è una stramboide.- disse Harry, spostando lo sguardo in giro per la stanza fino a tornare su Taylor.
- Harry, sei un vero gentiluomo. Mi dispiace che tu non sia ricambiato.- disse Taylor, - Mi dispiace anche che tu sia uscito con Jenny.- aggiunse, ridendo, - Oh, credimi, quello dispiace più a me che a te!- esclamò lui, ridendo insieme alla ragazza.
- Ho davvero cercato di trovare un lato positivo in lei. Ci ho provato per un sacco di tempo, ma come hai ben visto, non c’è niente di positivo in Jenny Humphrey. Cazzo, è proprio una stronza patentata! – ammise.
- E i suoi capelli fanno schifo!- rincarò la dose Taylor, continuando su quel filone per un po’, poi  tornò seria.

- Io voglio davvero bene ad Aurora, le devo moltissimo, ma non posso fare a meno di pensare che tutti preferiscono lei a me. Rory era qui da nemmeno una settimana e già si era fidanzata con il ragazzo che a me piace da cinque anni. Come faccio ad andare oltre a questo?- disse rivolgendosi al ragazzo in cerca di conforto. Harry sospirò scuotendo la testa.
- Non so davvero che dirti, mi sa che sta solo a Xander risponderti, ma sappi che Aurora non è migliore di te in niente, dipende solo dal rapporto che tu hai con te stessa, secondo me. Se tu fossi più sicura e trovassi il coraggio di parlare a cuore aperto con Xander, forse capirebbe che non è Rory quella giusta per lui, ma sei tu, o comunque riusciresti a chiarire una volta per tutte e te lo leveresti dalla testa. – rispose Harry, mordicchiandosi le labbra.
Taylor annuì, - Harry, chi l’avrebbe mai detto che sotto tutti quei riccioli c’era un cervello e che funziona per di più!- disse, per alleggerire la situazione.

- Senti, carina, nemmeno io ti avrei mai fatta una scrittrice, eppure qui sopra al tuo bel lettino ci sono almeno un centinaio di versi stupendi, che roba è?- domandò Harry interessato, lasciandosi scappare uno sbadiglio.
- Oh, vedi, ho iniziato un po’ di tempo fa a riversare i miei pensieri su carta. . . mi piacerebbe anche farne delle canzoni, un giorno. – si confidò Taylor, arrossendo e sorridendo timidamente. Erano anni che accumulava foglietti sopra il letto, nei libri, nei quaderni, sulla scrivania. Sin dalla morte di sua madre, sin dall'arresto di suo padre.
- Allora perché non lo fai? Se ti serve aiuto per comporre ci penso io!- si propose Harry, mettendosi una mano sul petto. Sul volto di Taylor comparve un grande sorriso, seguito da uno sbadiglio.
- Sarebbe stupendo! Magari una volta ci troviamo e ne parliamo! Mi devi assolutamente insegnare a suonare!- esclamò esaltata Taylor. Harry annuì e si mise in piedi, cercando di infilarsi le scarpe.
- Prometto che lo farò! Adesso però devo tornare a casa. Ci vediamo lunedì a scuola, d’accordo? E se ti serve qualcosa, qualsiasi cosa, chiamami pure e chiacchieriamo al telefono o da Starbucks, ora devo proprio scappare. Dormi bene, Tay!- disse e dandole un bacio sulla fronte, uscì dalla camera.

Harry si incamminò silenziosamente verso casa sua, stringendosi nella sua giacca scura, tentando di non battere i denti per il freddo.
Non riusciva a capacitarsi di come Taylor riuscisse ad essere così tranquilla dopo quella serata e dopo quello che era successo alla sua famiglia svariati anni prima, quando lei ancora non era abbastanza grande per affrontare tutto quella da sola.
La famiglia di Taylor era stata sulla bocca di tutti per più di un anno: prima per la tragedia di sua madre, finita a poco più di trent'anni in ospedale per una brutta malattia, qualcosa che aveva a che fare con il cuore e qualche assurda mal formazione, poi per la faccenda di suo padre.
Taylor quell'anno era stata via da scuola svariati giorni, quell'anno Harry ne aveva sentito la mancanza, pur senza conoscerla. 
La madre di Harry era all'ultimo anno di superiori, quando la mamma di Taylor era al primo, erano anche state amiche per un po', soprattutto perché entrambe conoscevano quello che poi sarebbe diventato il padre di Taylor. Andrea e Scott si erano amati alla follia e appena dopo i vent'anni si erano sposati e dopo un paio di anni di matrimonio, avevano avuto quel piccolo angioletto canterino che era Taylor Alison Swift. 
Quando Andrea era stata ricoverata, Scott aveva perso la testa nel tentativo di pagare i conti dell'ospedale, di mantenere la madre di sua moglie e la sua piccola bambina, la madre di Harry aveva tentato di aiutarli, ma Scott aveva rifiutato tutti, aveva abbandonato gli amici e aveva perso ogni contatto con la figlia.
Quando i soldi non erano più bastati, aveva fatto qualcosa che non si sarebbe mai perdonato e che non era servito effettivamente a nulla. Con il suo lavoro, aveva tentato di truffare alcuni clienti, per arrotondare e riuscire a pagare le cure che avrebbero mantenuto in vita la sua splendida moglie. 
Andrea però era un caso senza speranza e Scott non era nato per fare il truffatore, era troppo buono e onesto. Era finita nella maniera più triste di tutte, Andrea era morta e Scott era finito in prigione. Taylor era rimasta a vivere nella casa di famiglia con sua nonna, senza sapere per bene il motivo per il quale suo padre l'aveva abbandonata e perché nessuno a scuola le rivolgeva più la parola, se non Abbie. 
Harry sapeva che Taylor non era come suo padre e che suo padre non era cattivo. Harry era solo molto triste per aver seguito la massa ed essergli rimasto alla larga, invece di fare, molto tempo prima, quello che sapeva sarebbe stata la cosa giusta. 
Non avrebbe più commesso un errore del genere.



 

Lo so, sono una fuckin biach, perché non shippo Haylor e in questo capitolo sembra che siano fatti l'uno per l'altro,
ma a volte è proprio per questo che non dovrebbero nascere storie d'amore,
perché le amicizie le superano.
Dicevo, spero che vi piaccia e che sia interessante la storia di Taylor, 
la povera piccola Taylor.. 
L'ho ripresa da un film della Disney di un paio di anni fa, Lemonade Mouth, e in questa storia mi 
sembrava starci piuttosto bene...
Insomma, me ne sono capitate di tutti i colori questa settimana,
dal punto di vista emotivo sto un po' di merda, ma non so bene come descriverlo
e non credo nemmeno che ve ne freghi troppo,
intanto vi ribadisco che a breve, posterò due nuove ff,
una su degli youtubers, a cui tengo molto
e una su logan lerman (seeeeexy #voce alla homer simpson) e il cast di bunheads,
un telefilm su delle ballerine che io amo..
e spero tanto tanto tanto che commenterete questo capitolo e
che leggerete anche le prossime ff che scriverò!
un ringraziamento a tutte quante,
kiss and love,
una disperata in crisi sentimentale costante,
LA 

 



 


il video di White Horse mi fa sempre una trsitezza assurda, perché Taylor è un'attrice bravissima e sembra completamente a pezzi


in questa foto Harry mi sembrava particolarmente serio, mi sembrava la più giusta per il capitolo..



questa è la stanza di Taylor.. mi piace un botto.

  
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