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Autore: Adele_Herondale    21/04/2013    2 recensioni
"Sai, dicono che non si apprezza il valore di qualcosa finché non la si perde. […]"
Lettera da parte di Camille rivolta a Magnus. Questa fan fiction è collocata alla fine di CoLS.
Per Raziel, quanto shippo questi due
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magnus,
non è da me scrivere questo tipo di messaggi. Non sono mai stata io quella romantica. Tuttavia, date le circostanze, il Conclave che mi cerca e il resto, mi sento in dovere, anzi, ho bisogno, di scriverti. Perdonami per quello che leggerai qui, ma non potevo sopportare di terminare questa mia lunga vita senza lasciarti questa.. confessione.
Ho pensato di lasciarti un oggetto, qualcosa che ti ricordasse di un nostro antico affetto, ma sono vecchia, e per me le lettere non hanno ancora perso il loro fascino.
 
Nemmeno tu un tempo disdegnavi la nostra corrispondenza, ricordi?  Ti devo aver fatto impazzire, con le poche righe che ti dedicavo. Avrei dovuto dirti allora quello che non ho potuto dirti in seguito.
Che sciocca ragazzina sono stata.
 
Ma dimmi se tu ci pensi, Magnus. Ai vecchi tempi.
 Ti ricordi quelle notti passate ad aspettare sotto la pioggia, ad attendere il nostro incontro? E quella prima sera da De Quincey? Ancora si vantava di essere il mio amante, quell’illuso. Non mi sono mai complimentata con te per come l’hai umiliato.
 
Sai, era strano stare con te. Era come se tu vivessi da mortale. Assaporando ogni secondo. Ti comportavi come se ogni notte insieme fosse l’ultima. Forse lo sarebbero state, avevi ragione. Ero così inaffidabile.
Tuttavia per quelle notti, pure, ti devo fare i complimenti. Mi mancano le tue labbra che sapevano di liquore, le luci gialle delle lampade… so che nemmeno tu hai dimenticato.
 
Io mi ricordo tutto, anche se hai sempre pensato che t’ignorassi. La verità, Magnus, è che avevo paura. Ero egoista. Lo sono sempre stata. Temevo che un legame come il nostro, in eterno, fosse un vincolo troppo forte. Una catena che mi avrebbe troppo indebolito. Tuttavia devi sapere che tuo amore era, è, sempre stato corrisposto. In modo diverso, però.
 
Mi manca Londra. Mi manca Berlino. E Roma. In realtà, mi manca qualsiasi cosa vista, fatta, provata, insieme a te. Erano bei tempi, quelli. Forse non altrettanto belli per te. E, anche se mi costa ammetterlo, mi dispiace davvero tanto di averti perso. Perché mi costa ammetterlo? Perché sono debole. Sono codarda. Ma ti ho amato.
 
Sai, dicono che non si apprezza il valore di qualcosa finché non la si perde. Che cosa da mortali, non ho ragione? Eppure, solo ora capisco che ci sono cose più importanti da perdere della vita stessa. Forse avrei potuto darti solo il passato, mio Magnus, ma posso dirti, ora, che è stato un passato per cui varrebbe la pena di vivere, come di morire.
Ti ringrazio. E spero mi perdonerai.
 
Eternamente tua,
Camille Belcourt
 
P.S. Quando arriverà il momento, getta le mie ceneri nella Senna.
  
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