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Autore: light in the darkness    21/04/2013    9 recensioni
Jesy Nelson è vittima di bullismo.
Piange ogni giorno, si taglia e tutti ridono di lei.
Un giorno mentre piange nei bagni della scuola entrano 3 ragazze.
Queste ragazze proveranno a far sorridere Jade, a far crescere l'autostima che è nascosta dentro di lei.
Genere: Commedia, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jade Thirlwall, Jesy Nelson, Leigh-Anne Pinnock, Perrie Edwards
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Fai schifo! Grassona!” mi urlano dietro.

Una lacrima mi riga la guancia, corro dritta in bagno per nascondermi, ma quando entro trovo il capitano delle Cheerleader e tutta la combriccola.

“Oh, vedete chi è arrivata, la grassona..” ridacchia la bionda.

Io non rispondo, guardo in basso e sorrido amareggiata.

“Cos’è , la tua faccia è così piena di grasso che non riesci ad aprire la bocca per rispondere? O forse… sai anche tu di essere grassa?” mi chiede enfatizzando l’ultima parola.


Io continuo a non rispondere, anche perché non saprei cosa dire, così, mi sistemo una ciocca  riccia e castana dietro l’orecchio e mi chiudo in un bagno.
Le lacrime non aspettano a scendere e mi ritrovo a trattenere i singhiozzi per non farmi sentire dalle ragazze.
Mentre mi mordo il labbro inferiore per non fare rumore un flash proveniente dal basso quasi mi acceca.
Una macchina fotografica.
Poggiata a terra.
Una mano con le unghie laccate rosse la prende e la tira via.
Pochi secondi dopo si sente una risata.

“Oh piccola Jeisy, sta piangendo.. cos’è, è brutto sentirsi obese ? “ ride la bionda dopo aver pronunciato quel nomignolo.

Io oramai non so proprio cosa fare, se uscire dal bagno o rimanere lì dentro a piangere.
Sospiro e apro la porta.

“Ehi, grassona, perché piangi?” domanda ancora, con la voce carica di ribrezzo.

“Piango perché … perchè… non lo so..” sussurro ormai stanca.

“Perfetto, e ora vai in classe e smettila di piangere, se i professori vedono che hai pianto o che sei triste farai una brutta fine.” Sibila stringendo tra le mani una mia ciocca di capelli.

“Si, non ti preoccupare! Non sospetteranno niente, lo prometto!” piagnucolo.

“Buon per te.” Dice andandosene via insieme alle sue amiche.

Io mi accascio a terra e ricomincio a piangere, non sopporto più le critiche, posso capire se mi dicono “non mi piaci” posso capire se mi dicono “mi stai antipatica”, ma non capisco perché devono sfottermi ripetutamente.

Solo perché non ho un fisico statuario.

Solo perché non sono bionda.

Solo perché non ho un sorriso perfetto.

Solo perché non ho due seni enormi.

Solo perché non sono una cheerleader.

Solo perché non sono piena di soldi.


Solo perché aspetto il “principe azzurro”.

Solo perché ho 17 anni e sono ancora vergine.

Solo perché sono io.
 
 

                                                                           *****

 

Guardo l’orologio;  Sono chiusa in bagno a piangere da 3 ore, e non riesco a smettere..

“Ehi, tutto bene?” chiede qualcuno dietro di me, a quelle parole sbarro gli occhi.

Mi alzo di scatto e corro via.
Sento la ragazza del bagno rincorrermi e chiedermi se è tutto a posto ma io continuo a correre.
 
Dopo circa 9 minuti di corsa arrivo a casa ed entro sbattendo la porta, come al solito, non c’è nessuno, solo io.
Corro dritta in camera mia e dopo aver mangiato la pizza, visto un film e poi dormito a lungo, mi spoglio velocemente, per poi entrare nella doccia, dopo aver regolato la temperatura dell’acqua, mettendola tiepida.

Mentre l’acqua scorre su tutto il mio corpo guardo i miei polsi, pieni di tagli, pieni di debolezza..
 

                                                                                                   *****



“Ehi, Jesy, perché hai gli occhi rossi? Hai pianto?” domanda mia mamma preoccupata.

“No.. mi è andato il sapone nell’occhio, ho fatto la doccia prima..” mento spudoratamente.

“Oh, piccola, devi fare attenzione… gli occhi sono delicati..” sussurra stringendomi forte tra le sue braccia.

Anche il mio cuore è delicato.

“Si.. lo so..”

“Ora però devo uscire… ci vediamo domani, ok?”

“Si.. ciao mamma..”

“Buona notte Jesy, sogni d’oro.”

Mi da un bacio in fronte e poi va via.
E mi lascia da sola, di nuovo.
 

                                                                                                   *****



“Ehi, sei la ragazza di ieri? Quella che piangeva?” mi chiede la ragazza 'del bagno'.

è  insieme a due sue amiche, una con i capelli castani e mossi e una con i capelli ricci, corti, e neri, dalla pelle più scura.

“Non penso siano affari tuoi.” Sbotto allontanandomi.

Cammino verso l’entrata quando una mano si poggia sulla mia spalla, tirando giù il mio zaino che sbatte con un tonfo a terra.
Mi giro di scatto ma quando vedo gli occhi azzurri e i capelli biondi di Ashley faccio un passo indietro.

“Brava, così devi fare, quando mi vedi devi allontanarti, grassona!” ridacchia.

“ok…” sussurro.

“E ora chiedimi scusa, o ti faccio pentire di essere nata!”

“S-Scusa…” mormoro imbarazzata.

“Non ti ho sentito, e scusati meglio.”

“Scusa se mi sono avvicinata troppo a te!” dico alzando la voce.

“Perfetto, brava,  sapevo che sotto questi capelli rovinati un minimo di cervello c’è”  ridacchia.

“Senti, ma chi ti credi di essere!?” urla qualcuno alle mie spalle, mi giro e trovo la ragazza bionda di prima.

“E tu chi sei?! “ chiede Ashley.

“Non ti interessa. E comunque lasciala stare, anche perché tu non sei nessuno!” ribatte la bionda.

“Stai zitta, io sono Ashley Mo….” Prova a parlare ma la biondina la interrompe.

“Non ti ho  chiesto chi sei, e nemmeno mi interessa, non puoi trattare così le persone, anche perché poi ti ritroverai completamente sola e sarai tu a soffrire mentre gli altri rideranno di te.. e proveranno solo pena.” La interrompe guardandola in modo freddo.

Sento Ashley irrigidirsi e poi dopo aver guardato l’altra ragazza in cagnesco se ne va via, sorridendo, però.

 
“Tutto bene? “ chiede la bionda.

“Grazie ma potevo difendermi da sola.” Sibilo girandomi per andarmene ma una mano si allaccia immediatamente al mio polso, bloccandomi.

“Per favore, potresti almeno, e dico almeno, dirmi grazie?”

“Oh e così è solo per farti ringraziare? Cos’è, hai la coscienza sporca e ora per sentirti meglio vai a fare carità? No, GRAZIE ma io non mi faccio prendere in giro!” sbotto.

La bionda ridacchia e poi mi guarda in modo dolce.

“Assolutamente no, puoi anche non dirmi grazie, questo è ovvio.. è solo che vorrei conoscere la vera te…” sussurra sorridendomi.

“Io sono quella che vedi.”

“Si, io ti vedo, e vedo una ragazza bellissima, una ragazza che però soffre tanto.. e mi dispiace, voglio aiutarti.”

“Ecco, ora capisco, provi pena per me.” La guardo in cagnesco.

“Oh, ma la smetti di pensare che ogni cosa che ti dicano sia contro di te? Ti ho detto che ti voglio aiutare e non è per un altro fine.” Sbotta leggermente alterata.

“Ma io non ti conosco nemmeno, e non è come pensi.”

“Piacere Perrie Edwards, loro due sono Leigh Anne Pinnock e Jade Thirlwall” si presenta.

“E io sono Jesy Nelson, ma non mi interessa chi siete voi.” Sbuffo.

“Invece scommetto che dentro fremevi dalla voglia di sapere come ci chiamiamo.” Scherza.

“Uff… non immagini quanto!” ironizzo.

“Dai, perché non vuoi farti delle amiche?”

“Ma ti fai un anfiteatro di cazzi tuoi!?” sibilo.

“Ti stai comportando esattamente come Ashley, ci stai snobbando.” Taglia corto Perrie.

Quelle parole mi spiazzano.

Sul serio sono come Ashley? Sul serio sono così stronza?

“Oh, non piangere, non intendevo quello…” sussurra abbracciandomi forte, seguita a ruota dalle altre due.

“P-perché mi abbracciate?” chiedo asciugando subito le lacrime.

“Perché vogliamo esserti amiche.. vogliamo vedere il tuo sorriso…”

Sospiro. “Dai, vi do una possibilità.”

“Evvai!” urlano eccitate mentre mi saltellano intorno.

“Vi prego, basta! Mi fate venire mal di testa!” ridacchio.

“Oh.. come sei noiosa!” scherzano loro.

“ E poi mi chiamano immatura..” scherzo anche io.

“Vivi perché sei giovane!” mi dicono in coro.

“Se vivere significa saltare e urlare come un adolescente piena di ormoni…. No grazie, mi vado a scavare la fossa.” Ridacchio.

Loro si fermano e mi guardano con gli occhi sbarrati e un grosso sorriso.

“Hai riso! E hai anche scherzato!” dicono.

Ho riso.
E ho scherzato.
Da quanto tempo…
Non posso crederci, non ridevo da tantissimo, precisamente da quando mia mamma quando ero bambina mi regalò un cavallo a dondolo e mio cugino di 20 anni ci si sedette sopra, ritrovandosi poco dopo con il sedere a terra.
Altre lacrime mi rigano il volto.

“E ora perché piangi?” chiede preoccupata Jade.

“Piango perché sono felice…” sussurro abbracciandole.

Loro mi stringono forte e finalmente dopo tanto tempo mi sento  veramente felice.
 

 

                                                           1 Anno dopo

 


“Sono stanchissima!” si lamenta Leigh Anne buttandosi sul grosso divano.

“Oh stai zitta, altrimenti chiamo Justin Bieber e gli dico che lo ami” ridacchio.

“Non oseresti.” Sibila la mora.

“Oh… si che oserei….” La prendo in giro con una voce strana.

“Perald! Porta immediatamente il tuo culo qui e dici a Jesy di stare lontana da Justin!” urla poi.

Io scoppio a ridere.

“Ehi, qualcuno ha fatto il mio nome?!” chiede Perrie scendendo di corsa le scale vestita da… cat woman?

“Perché sei vestita così?” chiede incredula Jade.

“la prova prima di carnevale!” dice alzando le braccia, come a dire “Ovviamente!”

“Perald.. non per rovinare l’atmosfera ma… è agosto…” dico guardandola divertita.

“Dettagli! E comunque mi piace tenermi in anticipo.”

“Di sette mesi…” continuo io , divertita.

“Uffa, siete noiose!” sbotta correndo via.

Faccio spallucce e poi accendo il televisore per vedere qualche film.

Dopo circa 3 ore inizia a squillarmi il telefono, lo prendo e rispondo.
5 minuti dopo chiudo la chiamata con un sorriso stampato in volto.

“è ora?” chiede emozionata Jade.

“è ora.” Annuncio.
                

                                                                              ***** 




Si sentono solo urla.
Urlano il nostro nome.
Guardo le ragazze emozionata al massimo, i nostri cuori battono velocissimo.

“Wow.. non posso crederci…” sussurro.

Qualcuno mi pizzica forte così inizio ad urlare.

“Ma sei pazza!? “ sbotto guardando male Perrie.

“No sono Perrie..” ridacchia lei.

“Stai zitta bionda.” Sibilo.

“Dai tocca a noi.” Dice sorridendo.
 
Camminiamo nel buio, le voci ora sono ancora più forti e noi quattro raggiungiamo le nostre postazioni quasi con le lacrime agli occhi.
Quando la musica parte alziamo in contemporanea la testa guardando davanti a noi.
Migliaia di fan sono li, ad urlare i nostri nomi, il nome del nostro gruppo, le “Little Mix”.
Io sorrido felice.
Mi guardo un po’ in giro ma quando vedo QUELLA testa bionda che urla con in mano un cartellone pieno di cuori rosa e nostre foto , guardo le altre ragazze sorpresa.
Loro spalancano gli occhi alla vista di Ashley che quasi piange dall’emozione di trovarsi davanti alle… loro idole (?!)
Io sorrido alle mie amiche e lentamente cammino verso di Ashley guardandola dritta negli occhi.
Lei urla sempre di più.
Le ragazze mi guardano stupite mentre le tiro di mano il cartellone e lo strappo in tanti pezzetti.

“Così impari a trattare male le persone.” Le dico.
 
Finalmente sono felice, veramente felice.

Ho realizzato il mio sogno, ho delle migliori amiche, la ragazza che prima mi odiava e mi faceva piangere ora è una mia fan..
Insomma, tutta la mia vita è cambiata radicalmente dopo l’incontro di quelle 3 pazze.
E a pensare che all’inizio mi stavano anche antipatiche.

“Grazie.” Dico avvolgendole in un abbraccio di gruppo.

Finalmente sono felice.


  
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