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Autore: hinata 92    21/04/2013    6 recensioni
[Gli Incredibili- Una normale famiglia di supereroi]Dopo una "normale" giornata in una "normale" famiglia di supereroi, Bob e Elen si rilassano sul divano lasciandosi andare ai ricordi...
Come hanno scoperto i poteri dei loro figli? E come reagirono i loro genitori quando mostrarono i propri per la prima volta?
Sì, nel film ci hanno mostrato come Jack Jack abbia tormentato la povera baby sitter Kari quando ha mostrato la prima volta le sue straordinarie capacità, ma la scoperta di superpoteri è una fase importante nella vita di ogni supereroe, e merita di venire raccontata...
Preparatevi dunque a scoprire i retroscena di Flash, Violetta, Elen e Bob!
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bob Parr/Mr. Incredibile, Flash Parr, Helen Parr/Elastigirl, Jack-Jack Parr, Violetta Parr
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Semplicemente non me ne sono accorto!

 

Bob chiuse gli occhi, come se sperasse di rivedere nella sua mente i suoi genitori, prima di cominciare a raccontare.

« Al contrario di te, Helen, i miei genitori sapevano benissimo cosa fossero i superpoteri. Mio padre li aveva… »

Helen lo guardò incuriosita: « Purtroppo non ho avuto l’occasione di conoscerlo… qual’era il suo potere? »

L’uomo alzò gli occhi al cielo: « Raggi laser dagli occhi… »

Helen lo guardò sconvolta: « Ma allora Jack Jack… ha preso dal nonno??? »

« Ehi, mio padre si limitava a quello! Lavorava come metalmeccanico, non sai quanto gli erano utili i suoi poteri… »

Helen sorrise, pensando ai bei tempi in cui i supereroi non dovevano vergognarsi di ciò che erano.

« Ma quindi non era un supereroe? »

« All’epoca c’erano già almeno altri due eroi con quel potere e papà decise di farsi da parte. Dato che mia madre era una persona normale, quando nacqui il dubbio attanagliò i miei genitori: avrei avuto i poteri o no? »

« Fammi indovinare: il grande e potente Mr Incredibile sollevò il divano a sei mesi! »

Bob arrossì: « Veramente no… nessuno si accorse di nulla fino alle scuole medie, nemmeno io. »

Helen lo guardò di storto: « Aspetta, aspetta… questa non me l’hai raccontata! »

« Ah no? »

Elastigirl si alzò in piedi, guardando furiosa il marito con le mani sui fianchi: « Robert Parr, quando la pianterai di avere dei segreti con me? Sono tua moglie, diavolo! »

Bob la guardò perplesso: « Non c’è nessun segreto, davvero! Credevo di avertelo già detto. Non è così? »

« La prima cosa che so sul tuo conto è ti cucisti malamente il costume da solo usando tovaglie, presine e asciugamani e che con questo costume a patchwork fosti pizzicato da due poliziotti che ti riportarono a casa pensando che fossi scappato! »

« , sì… ma avevo già quattordici anni all’epoca! Quello a cui mi riferisco è accaduto almeno due anni prima. Ma sei davvero sicura che non te l’abbia raccontato? »

Helen si risedette: « No, Bob, non me l’hai raccontato… ma puoi sempre recuperare ora. »

« Ok, dunque… mentre sia tu che i piccoli avete mostrato subito i vostri poteri, apparentemente io sembravo un bambino normale in tutto e per tutto: giocavo con gli altri bambini, parlavo, ridevo, nessuno si era mai lamentato di me. Ero riuscito a iscrivermi ai boy scout senza che nessuno avesse nulla da ridire. I miei genitori erano fieri di me ugualmente e mio padre non mi fece mai pesare che non avessi ereditato le sue capacità. Mi disse sempre che mi avrebbe amato qualunque persona avessi scelto di diventare. »

« Cavolo… da piccola avrei fatto carte false per sentirmi dire una frase del genere da mio padre! »

« Ormai eravamo certi che non avessi ereditato alcun superpotere e per me non era un problema. Almeno fino alla camping dei boy scout, dove anche i genitori erano invitati a partecipare. Dovevo avere dieci o undici anni, non ricordo bene… comunque, c’era una gara di orientamento nei boschi, due squadre di ragazzi e due di adulti che si sfidavano a trovare l’uscita di un bosco. Io partì con la mia squadra e i miei genitori con la loro. Continuammo separatamente fino a quando non sentì un urlo. A quel punto corsi senza pensare ad altro verso la voce. »

« L’istinto del supereroe… »

Bob rise: « Forse. Quando arrivai vidi uno della squadra degli adulti incastrato sotto un grosso albero che gli era caduto addosso. Mia madre era andata a chiamare mio padre per chiedergli di bruciare il tronco con i suoi raggi laser, ma prima che tornasse io, come se fosse la cosa più naturale del mondo, avevo già sollevato l’albero con una mano e avevo tirato via il malcapitato. Non ti dico la faccia dei miei quando mi videro con quel grosso tronco sollevato fin sopra la mia testa! »

Helen sorrise: « E tu? »

« Io ero tranquillissimo. Avevo già fatto cose del genere, ma mai davanti ai miei genitori o ad altre persone e pensavo che fosse normalissimo… non lo consideravo un superpotere! Parlando in seguito con i miei, saltarono fuori un sacco di episodi che loro non immaginavano nemmeno. »

« Ad esempio? »

« A otto anni, mentre rincorrevo la palla in mezzo alla strada, ero stato investito da una macchina ma ne ero uscito senza un graffio. Nelle esplorazioni nei boschi con gli scout arrivavo sempre fra i primi perché seguivo un percorso a linea retta, senza badare ad alcun tipo di ostacolo. A scuola però mi comportavo normalmente, perché mi adeguavo a quello che facevano gli altri. Ai maestri e ai professori andava bene e non mi sono mai preoccupato di fare qualcosa in più, nemmeno nelle ore di educazione fisica. In effetti mi ero sempre chiesto perché mia madre faticasse così tanto a passare l’aspirapolvere sotto il divano quando in camera mia alzavo il letto tranquillamente. Pensavo lo facesse anche lei quando non guardavo! »

Helen si sbatté una mano sulla fronte, mentre il marito continuò il discorso: « Quando i miei contattarono il governo e mi fecero controllare da medici esperti, dissero che probabilmente la mia superforza cresceva proporzionalmente con l’età e che non si era ancora sviluppata completamente. Era per questo motivo che quando ero più piccolo non si erano accorti di nulla e, grazie anche a una serie di coincidenze, neanche dopo. »

La donna sorrise: « E allora meno male che Jack-Jack si è fatto notare adesso! Credo che visto i poteri che si ritrova una scena del genere da adolescente non l’avrei retta senza avere un infarto! »

« Tale madre, tale figlia! »

« Lo stesso vale per te… »

I due supereroi si avvicinarono con l’intenzione di abbracciarsi teneramente, fino a quando un superistinto materno, portò Helen ad allungare un braccio e a spalancare la porta. Flash corse verso la sua camera, ma sua madre fu più veloce di lui a chiudere la porta. Bob si limitò a rovesciare un sacchetto di farina sulla testa della figlia.

Violetta sbuffò, sollevando una nuvoletta di polvere: « Uffa, proprio sul più bello! Stavo aspettando il bacio! »

Helen guardò i figli con aria fintamente arrabbiata: « E allora, cosa ci fate svegli a quest’ora? »

Flash protestò: « Non è colpa nostra, Jack-Jack non ci lascia dormire! »

Violetta annuì: « Credo abbia gli incubi, non so, sta di fatto che parlotta, galleggia in aria e continua a trasformarsi… »

Bob corse verso la camera per acchiappare il figlio prima che combinasse danni irreparabili. Helen sospirò: ci mancava ancora il piccolo sonnambulo!

« E voi perché non avete avvertito subito? »

« Volevamo, poi vi abbiamo visto lì che stavate per baciarvi… »

« Allora adesso noi ci occupiamo di Jack-Jack e voi andate a dormire, ok? Domani mattina c’è scuola e non accetto scuse di alcun tipo! »

I ragazzi sbuffarono ma ubbidirono. Bob tornò poco dopo con il piccolo, che finalmente si era dato una calmata. Helen sospirò.

« Mi sa che abbiamo scelto il momento sbagliato per darsi ai ricordi… »

Bob scosse la testa: « Io credo di no. Semplicemente dobbiamo solo fare attenzione a non basarci solo su quelli… »

Helen finì la frase per lui: « … perché la più grande avventura dobbiamo ancora viverla insieme ai nostri figli. Questo è solo l’inizio… »

Bob e Helen guardarono ancora una volta il loro piccolo e spensero la luce. Era ora di dormire anche per loro.

 

E con questa si concludono le avventure dei nostri (super)eroi! Visto che tutte le avventure erano ambientate durante la prima infanzia dei protagonisti (basandomi sull’affermazione di Helen nel film che afferma con sicurezza a Hedna che Jack-Jack non ha poteri: avendo già due figli, per essere così sicura significa che gli altri due avevano mostrato i loro poteri molto prima…), qui ho voluto sbizzarrirmi con un Bob ragazzino!

Bene, non mi resta che ringraziare una recensitrice (ebbene sì, ce n’è una!), ovvero EmmaStar, che ha promesso di recensirmi tutti i capitoli… non c’è fretta, vai con calma! E ovviamente ringrazio anche Chibime88 per averla messa fra i preferiti e EmmaStar e Jane Black per averla messa fra i seguiti. Non so se e quando farò altre storie su questo fandom, ma intanto la sezione adesso c’è…

Grazie a tutti!

 

Hinata 92

  
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