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Autore: Freiheit_19    22/04/2013    2 recensioni
-La senti questa musica? La senti che ti sussurra? La senti che t'abbraccia e ti riscalda, la senti che irrompe dal tuo cuore, non la senti?-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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AVVERTENZA: ragazzi, vi consiglio di ascoltare la musica di cui metterò il link quando il ragazzo chiede a Carlotta se sente la musica. Sarà molto più suggestivo. ^w^ Ecco qui: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=V5-7i3sprG4

La sua pelle abbronzata brillava al sole che asciugava lentamente le ultime gocce d'acqua che le bagnavano il piccolo corpo seminudo.

- Mamma hai un elastico per i capelli? -
- Sì, tesoro, vedi nella borsa, è nella tasca interna! - gridò ad alta voce per fare in modo che la piccola Carlotta sentisse. 
Cercò l'elastico e dopo averlo trovato si legò il folti capeli rossi che le avvolgevano la testa che sembrava quasi enorme rispetto all'esile corpicino. Quel giorno si era ripromessa di portare a termine ciò che il giorno prima non era riuscita a completare: una buca profondissima.
 

Si diresse, quindi, saltellando, per non rischiare di scottarsi con la sabbia che sembrava aver preso fuoco, verso il secchielo, la paletta e il raschiello. Poi avvicinò a sè la piccola piscina colma d'acqua: era tutto pronto. 
Iniziò dunque a scavare con le piccole manine colme di forza non prima d'aver bagnato un po' la sabbia infuocata, s'era inginocchiata e da sotto le gambe buttava via la sabbia in eccesso che a poco a poco però, riscivolava nella fossa.
Si munì allora del secchiello per portare il più lontano possibile quella ingombrante sabbia che le rovinava tutto il lavoro. Nel frattempo, un bambino, che sembrava un po' più grande di lei indugiò davanti alla buca, che da lontano sebrava così piccola, o probabilmente lo era davvero, con un insolito interesse, in fondo era soltanto una buca!

Carlotta si affrettò a ritornare desiderosa di raccontargli per quale motivo stava scavando.

- Sai, ho sentito dire che se riesco a realizzare una buca profondissima posso trovare dell'acqua, perchè in realtà sotto questa sabbia c'è solo acqua, e tutti questi granelli si sono depositati in seguito - riferì lei con gli occhi che le brillavano e orgogliosa delle informazioni che aveva ricevuto pochi giorni fa da un vecchio pescatore.
- Ah sì? Che bello! Invece io so che sotto la sabbia posso trovare conchiglie molto molto antiche - con espressione seria.
- Hai già fatto il bagno? Ti va di fare un gioco in acqua? - aggiunse lui, questa volta, con un po' di interessamento in più.
Carlotta emise un lamento misto a parole poco comprensibili. 
- Sì o no? Non ho sentito - chiese lui petulante con occhi spalancati in attesa di una risposta possibilmente comprensibile.
- Ehm...ho già fatto il bagno, la mia mamma non mi permette di farne più di due al giorno... perchè -dice- sono ancora piccola e potrebbe farmi male - replicò delusa della sua stessa risposta.
Abbassò gli occhi in basso fissando la sabbia, la paletta, e poi la buca. Riflettè un poco e un attimo dopo abbozzò un gran sorriso mostrando i suoi denti da latte mancanti in alcuni punti dove infilava sempre la punta della lingua, ed ogni volta che lo faceva le sembrava di leccare qualcosa di molliccio e viscido. 

- Però ti va di aiutarmi a scavare? - chiese Carlotta speranzosa. Alzò la testa per guardarlo negli occhi che era ancora in piedi mentre lei si era inginocchiata sulla sabbia.
Incrociò il suo sguardo e scorse gli occhi più belli che avesse mai visto: erano così freschi, limpidi, erano l'immenso mare che splendeva sotto il sole e dove prima aveva fatto un bagno regalandole una piacevole sensazione, erano il venticello fresco della sera d'estate, erano il ghiaccio sulla schiena che provocava un brivido gradevole d'estate, scomodo d'inverno, era il cielo limpido dove gli uccelli al tramonto svolazzavano come infuriati. 

Fu privata però della contemplazione di tale bellezza a causa del sole che l'accecava violentemente infastidito per essere passato in secondo piano. - Allora mi aiuti? -

Nel frattempo lui aveva iniziato a gurdarsi intorno, Carlotta non ne capiva il motivo. 
- Vuoi che ti sveli un segreto? - disse con sguardo di sfida.
- Qual è? - 
- Vedi quella casa lì, quella della tua barbie? Credi di conoscerla del tutto? Conosci ogni parte della casetta? - disse così puntando il dito sulla casetta rosa con un motivo floreale della barbie. 
- Certo che sì! E' la mia casa, è da molto tempo che ce l'ho e ci ho giocato moltissime volte-
Guardò ancora una volta Carlotta negli occhi.
Aveva in quegli occhi qualcosa di strano, qualcosa che non aveva mai notato prima d'ora, qualcosa che la preoccupava, ma allo stesso tempo l'attirava in modo indomabile. - Quindi vuoi dire che tu, un maschio, sai qualcosa che io non so della mia casa? - emise una sottile risata.

- Certo! - sentenziò sicuro di ciò che stava dicendo. Si diresse verso la casetta. Carlotta temeva volesse fare qualcosa, magari distruggerla, o rubarla.
Ma cosa se ne doveva fare di una casetta ROSA per altro? 

- C'è una porta segreta che tu non conosci, non puoi conoscere perchè se cieca, sopraffatta dalla bellezza di questa casa e della tua barbie. Non sai che esiste una porta che ti porta in un'altra dimensione - 
- Ma che stai dicendo? Non ci sto capendo proprio niente. Hihihi, sei proprio buffo, lo sai? -
- Non sono buffo, sto dicendo la verità che tu non puoi cogliere -
- Perchè dici che non posso cogliere?
Perchè non ne sono in grado?
Perchè non me ne dai la possibilità? - Stava accedendo qulacosa di strano, qualcosa di incomprensobile, improvvisamente era cresciuta senza nemmeno accorgersene, lui era l'ideatore di tutto.

- Sai perchè non ne sei capace? Perchè la tua vista è offuscata, ma se lo desideri potresti trovarla anche tu quella porta, se realmente hai bisogno di una illusione in cui rifugiarti allora anche tu potrai -

No, non ne ho bisogno. Bugia. Non ho bisogno di una illusione, vivo già nella realtà. Bugia. E questa vita mi piace. Bugia. La sua vita era tutta una bugia. E quella stupida innocente Carlotta dai capelli rossi e dagli occhioni verdi e le lentiggini sul naso non esisteva, non era mai esistita. 

- Dunque non potrai assistere alla magia che avvolge quella dimensione, non ne potrai assaporare l'essenza. Se non lo vuoi. - La guardò e le fece capire che in fondo lui sapeva che NE AVEVA BISOGNO
- Non ne ho bisogno - distogliendo lo sguardo da lui. 
- No?? - 
- No... Sì. Ne ho bisogno. E tanto
- Veni qui - l'aveva accarezzata con la sua calda voce e l'aveva spinta ad avviare la prima gamba, poi la seconda, e poi di nuovo la prima fino a raggiungere le possenti mani di lui, lui di cui non conosceva il nome.
- Come ti chiami? - chiese lei docilmente in attesa di risposta.
- Chiamami come vuoi, se questo ti fa stare meglio, scegli una lettera a caso, quella che più mi si addice - le sorrise mentre allungava le braccia per cingerle i fianchi. 
- Ti chiamerò M. -
L'attirò a sè e le coprì gli occhi con le mani, infilò le mani nei suoi voluminosi capelli rossi, e le accarezzò il capo - Mi stavi cercando? -
- Da sempre -
- Le cose belle arrivano per chi sa aspettare - la scostò e le sue umide labbra premettero sulla sua fronte e le appoggiò la sua possente mano sul petto che tamburellava in modo incontrollabile. 
- Ho paura di ricevere una delusione. Un'altra - sussurrò Carlotta con un filo di voce.
- Sta' tranquilla -
- E la profondissima buca che dovevo scavare? -
- Tu non hai bisogno di tuffarti in un profondo buco. Tu devi volare -
 

La condusse, ancora con gli occhi coperti dalle sue calde mani, verso la casetta rosa, quella che l'avrebba salvata dalla perenne fame che incombeva nel suo cuore, l'avrebbe protetta dal pungente freddo che penetrava la sua pelle fino alle ossa, le avrebbe portato il fuoco, avrebbe calmato l'oceano in tempesta che cessava ogni tipo di sentimento. Avrebbe riportato ordine nella sua testa e nel suo cuore. 
- La senti questa musica? La senti che ti sussurra? La senti che t'abbraccia e ti riscalda, la senti che irrompe dal tuo cuore, non la senti? -
- Sì, la sento. E' questa l'illusione di cui parlavi? E' questa la magia che avvolge questa dimensione? E' questo ciò di cui mi parlavi? - domando Carlotta che si era accasciata sulla sabbia affondando le ginocchia in essa, prima scottava, in quel momento era così invitante.
- Senti come si sta qui? No. Non aprire gli occhi, tienili chiusi. Ora hai spezzato le catene della tua prigione, te ne sei liberata, ora puoi ricominciare a respirare, ora puoi volare, ora puoi vivere, ora puoi essere libera seppur intrappolata in questa illusione. Ora il tuo cuore può ricominciare a battere -
Carlotta scosse la testa - Ti sbagli. Ora il mio cuore può cessare di battere, ora può, perchè sono felice. E ci sei tu. Estraneo. M. Hai scovato una porta segreta, una porta che non riuscivo a vedere nonostante ci giocassi tutti i giorni, nonostante appartenga a me. Tu, M. sei gli alberi che mi procurano l'ossigeno. Tu mi hai nutrito. Hai nutrito quell'animo che era ormai diventato arido e secco. Tu hai colmato la fame -
- Tu hai fatto lo stesso per me, ecco perchè ti ho cercato, ti ho cercato DA SEMPRE - le prese le mani e le strinse forte, le baciò tenendole ancora strette. 
- Ritornerà tutto come prima? M. ? Essiccherò di nuovo? Chi m'annaffierà nuovamente? - 
- Ci sarò sempre, non temere. Ora che ti ho trovato non ti lascerò andare. Noi saremo eterni -
- Me lo prometti? -
- Sì, lo prometto -
- M. voglio vedere questo posto, voglio contemplare tale perfezione -
- Fallo se vuoi, sta a te decidere -

Si sarebbe dissolto tutto? Avrei riperso tutti i pezzi del puzzle? Avrei frantumato questa illusione? Per quanto tempo potrebbe durare? 

Carlotta si liberò dalla stretta di M. e lentamente allontanò le sue mani dagli occhi sapendo comunque che avrebbe rischiato di svelare il trucco di quella magia. Indugiò. Respirò pesantemente. Si alzò in piedi. Aprì gli occhi. 

Nulla, nulla era cambiato, era ancora lì, nella spiaggia, il sole splendente l'osservava dall'alto, le calme onde formavano ancora una spuma bianca, i sassolini producevano ancora lo stesso suono, la mamma era ancora in acqua, aveva ancora i capelli legati. Lei però era rimasta cresciuta, quell'innocente Carlotta era andata via per sempre. L'innocenza non poteva più abbracciarla dopo ciò che aveva scoperto: una via d'uscita.
Ma...ma, quella magia l'avvolgeva ancora, quel guerriero che dentro lei era nato non aveva voglia di dormire, ma voleva vivere, combattere, vincere. Sentiva la sua anima agitata dentro sè, sentiva che quel corpo non riusciva a contenerlo. 

In mano si ritrovò un foglietto: era una lettera.

"Non puoi vivere in una illusione, ma devi fare in modo che questa illusione si realizzi. Non devi svelare il trucco della magia ma devi prolungarla il più possibile. 

Ho mantenuto la promessa. Promettimi che d'ora in poi VIVRAI con la cosapevolezza che noi due saremo eterni. Ti ho trovato e non ti perderò più. 

M."

Sì, ho trovato una via d'usicta in questa stessa realtà, ho trovato la mia salvezza, io posso volare. Ora posso volare in alto e non devo smettere di battere le ali. Non smetterò perchè tu vivi in me, e fino a quando continuerai a bruciarmi dentro, io non smetterò di volare. Ti amo.



Salve popolo di EFP! ^o^
Eccomi di nuovo qui in tempi record. Spero vi sia piaciuto, se vi va, lasciate un vostro parere! Ciaooo! °3°
  
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