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Autore: _Daenerys Targaryen93_    23/04/2013    4 recensioni
Nimueh ha trovato un nuovo sistema per creare caos e scompiglio a Camelot: far bere a Merlino un filtro d'amore, in modo che quest'ultimo si innamori di Lady Morgana, la pupilla del re.
Ma sfortunatamente il filtro viene bevuto da Artù ...
Buona Lettura
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti, Uther | Coppie: Merlino/Artù
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Capitoli:
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IL FILTRO D'AMORE: II

Uther Pendragon, il sovrano di Camelot richiamò la corte.
Merlino accanto ai paggi, ai cavalieri, a Gwen e Gaius era in attesa per scoprire chi aveva richiesto un’udienza al re.
Il giovane mago era preoccupato, erano passati ben cinque giorni e Gaius non era ancora riuscito a trovare un antidoto, e Artù non faceva altro che corteggiarlo, baciarlo e cercare di infilarsi nel suo letto.
Non ne poteva più, era allo stremo.
Le porte si spalancarono e il giovane Artù raggiunse la corte e suo padre.
Si inchinò ed iniziò a parlare:
<< Padre ho richiesto questa udienza, perché non posso più aspettare … >>
<< Parla figlio mio … >>
<< Padre, mi è successa una cosa bellissima .. mi sono innamorato. E oggi sono qui a chiedervi il permesso di sposare il mio più grande amore. >>,
<< Oh, mamma mia! >> sussurrò Merlino passandosi una mano sul volto.
Il re sorrise:
<< Sai bene che dovrò scegliere io la tua sposa … >>
<< Voi mi volete bene padre? >>
<< Ovviamente. >>
<< Se mi permetterete di sposare il mio amore, mi renderete immensamente felice. >>.
Uther si alzò e raggiungendo suo figlio gli posò una mano sulla spalla:
<< Chi è la fortunata che ami, figlio mio? E’ carina? >>
<< Oh, è il più bel fiore di loto che io abbia mai visto! >>.
Gaius diede una pacca sulla spalla a Merlino:
<< Fatti coraggio fiore di loto, ne usciremo! >>
<< Ma la vuole smettere? >>.
Uther insisté:
<< Avrà un nome … >>
<< Il mio amore ha un nome bellissimo … una soave musica per chi lo ascolta … >>.
Gwen si avvicinò a Merlino sussurrandogli:
<< Non lo facevo così romantico! Deve essere proprio bella se gli fa questo effetto. >>
<< Eeee! Bellissima! >> mormorò Merlino, avrebbe voluto piangere.
<< Vuoi dirci il suo nome si o no? >>,
“Non dire Merlino .. non dire Merlino … non dire Merlino … non dire MERLINO!!!” pensò Merlino,
<< Merlino, padre! >>
“Lo sapevo, l’ha detto. Oh, santo piripillo!”.
Uther guardò il figlio sbalordito, poi rise:
<< Mi prendi in giro? Hai richiesto un’udienza per farmi uno scherzo … Artù queste sono cose serie! >>
<< Sono serio padre! >>
<< Vorresti sposare il tuo servitore? >> disse continuando a ridere,
<< Si .. >> sospirò << Noi ci amiamo .. >>
<< Che cosa? Artù smettila non è divertente. >>.
Non appena Uther vide lo sguardo serio del figlio smise di ridere.
Merlino avrebbe voluto sprofondare, tutti lo guardavano e gli chiedevano se avesse una relazione col principe.
<< Perché non sono uno struzzo??? Nasconderei la testa sotto terra! >> mormorò il giovane mago,
<< Non scherzo! Posso sposarlo? >>
<< Sei serio davvero? >>
<< Si. >>
<< Assolutamente no! Hai la febbre?? >>
<< Sto benissimo! E voglio sposarlo! >>
<< No! >>.
Artù strinse i pugni, si voltò verso Morgana e con gli occhi arrossati affermò:
<< Ti invidio! >>
<< Cosa? >> esclamò Morgana,
<< Padre! Voi non mi amate! Non mi permettete di sposare il mio amato. E .. E .. non è giusto che Morgana possa avere tante cose e vestiti carini e io solo questi orribili stracci! Voglio essere solo una brava moglie per il mio Merlino! Non voglio più cacciare o fare cose da maschi! >>
<< MA TU SEI UN MASCHIO!! >>
<< Non mi importa … >> si voltò e correndo da Merlino, che intanto urlava un ‘No, no, no fermatevi!’, gli gettò le braccia al collo e lo baciò davanti a tutta la corte poi si rivolse ad Uther << Io ti odio Uther Pendragon! >> e piangendo fuggì via.
Merlino si sentì minuscolo.
Tutti lo stavano guardando.
Gwen esclamò:
<< Ti ha baciato .. >>
<< Lo so, grazie! >>.
Uther furioso si avvicinò al giovane mago e lo afferrò per il foulard.
Merlino si sentì soffocare.
Il re urlò:
<< PERCHE’ MIO FIGLIO PROVA QUEST’ATTRAZIONE VERSO DI TE? COSA AVETE FATTO? FIN DOVE VI SIETE SPINTI??? >>
<< Non … abbiamo fatto … niente … lo giuro ! > mormorò tossendo.
Gaius cercò di placare l’ira del re:
<< Perdonatemi sire, la colpa non è di Merlino. Se congedate la corte vi dirò una cosa importante. Fidatevi di me, è meglio che lo sappiate soltanto voi. >>.
Il re lasciò andare Merlino e congedò la corte.
Una volta rimasti soli, Gaius spiegò tutto, omettendo il particolare della boccetta ovviamente.
Gli parlò dell’antidoto e di come Artù aveva tormentato il povero Merlino negli ultimi giorni.
<< Vostro figlio era pronto a suicidarsi se Merlino non gli avesse detto che lo amava … non so perché Nimueh abbia fatto tutto questo. Ciò che conta è trovare l’antidoto! >>.
Il re annuì.
Merlino si risistemò il foulard e si massaggiò il collo, il re gli aveva provocato un bel po’ di dolore.
Sua maestà non era l’esempio vivente della delicatezza.
Sospirò, immaginò come dovesse sentirsi Artù in quel momento.
Probabilmente era rinchiuso nella sua stanza a piangere.
Merlino guardò Gaius triste implorandolo di trovare al più presto un antidoto, mentre cautamente stavano ritornando al loro alloggio.
Merlino detestava vedere Artù ridotto in quello stato, e temeva che il principe potesse commettere una sciocchezza da un momento all’altro.
<< Vai a vedere cosa sta facendo Artù, in questo momento è pericoloso lasciarlo solo .. >>
<< Ma il re ha detto che mi farà frustare se mi avvicino di nuovo a lui. >>
<< Cercheremo di fare in modo che Uther non lo sappia. Artù potrebbe commettere qualche follia se non gli stai vicino. Se Uther scoprisse qualcosa, gli dirò ‘Artù ha tentato di uccidersi, mio signore. Merlino è dovuto andare. Ora come ora deve stargli vicino’. >>,
Merlino annuì, Gaius aveva pienamente ragione:
<< Ma così mentiresti al re. >>
<< Non è mentire .. diciamo che trasformerei ciò che potrebbe accadere in qualcosa di già avvenuto. >>
<< Appunto. Mentirete. >> rise Merlino, << Non me lo aspettavo da voi Gaius. >>
<< Ma se gli mentiamo ogni giorno, non rivelandogli la tua vera natura. >>
<< Giusto. Vado da Artù. >>.
Merlino a grandi passi raggiunse la camera di Artù.
Osservò l’ambiente, c’era molto disordine.
Trovò Artù seduto in un angolo, in lacrime, intento a strappare petali a delle povere margherite.
Merlino entrò chiudendosi la porta alle spalle.
Si avvicinò a lui e inginocchiandosi gli accarezzò la testa:
<< Ehi .. perché piangi? >>
<< Merlino .. mio padre non mi permetterà mai di sposarti. Perché? >>
<< Beh, lo ha detto lui. Avrete un matrimonio combinato, deciderà lui chi sarà la vostra sposa. >> disse il giovane mago, era l’unica scusa che gli era venuta in mente.
Non poteva di certo dirgli ‘Non possiamo sposarci perché siamo due maschi. Neanche se ci amassimo, perché a questo mondo c’è troppo pregiudizio e ipocrisia. E tuo padre è il primo, emerito imbecille! Conoscendolo si starà preoccupando della figura che ha fatto davanti alla corte e si starà vergognando di te. Quando dovrebbe fare di tutto per aiutarti, spingersi persino a cercare Nimueh e chiederle un antidoto. Ma come al solito la responsabilità di farti tornare come prima grava sulle spalle di Gaius. Ma forse è meglio così, Gaius è un uomo migliore di tuo padre. E anche tu lo sei. Diverrai un re migliore di lui di almeno mille volte.’
<< Ma io voglio solo te, tesoro! Nessun altro .. se non mi permette di stare con te, mi toglierò la vita. E dammi del tu, accidenti!>> disse strappando altri petali,
<< Non lo dire nemmeno per scherzo. Non risolveresti nulla uccidendoti .. >> Merlino decise di giocarsi la carta dell’amante martoriato dal dolore per la perdita dell’oggetto del suo desiderio << Se tu morissi, come farei io senza di te? Hai mai pensato al dolore che potresti causarmi? Come puoi anche solo pensare di lasciarmi solo qui! E’ un po’ egoista da parte tua, non trovi? Mi toglieresti ogni ragione di vita. Non lo permetterei, non ti lascerò mai andare. >>.
Merlino pensò di aver un po’ esagerato, come sempre d’altronde.<
Ma Artù sembrò apprezzarlo, si asciugò le lacrime e abbracciò il suo Merlino.
<< Hai ragione, scusami. E’ solo che .. non riesco a non starci male. >>,
<< Forse tuo padre cambierà idea. Non si sa mai! >> esclamò Merlino per tirargli su il morale,
Artù sorrise raggiante:
<< Lo pensi davvero? >>.
Merlino annuì.
<< Se lui acconsentisse, tu mi sposeresti? >>,
il giovane mago si sarebbe picchiato da solo al solo pensiero di pronunciare ‘si’, ma dovette farlo per il bene di Artù.
<< Si, ovvio. >>,
<< E se non acconsentirà, fuggiresti con me? >>.
Merlino fu colto di sorpresa, non aveva considerato che Artù potesse proporgli una cosa del genere.
Sperò che al principino non venisse la brillante idea di chiedergli di scappare insieme prima che l’antidoto fosse stato pronto.
Non avrebbe saputo come comportarsi, altrimenti.
<< Beh, ecco. Si. Se ho detto che ti amo perché non dovrei scappare con te? >> cercò di abbozzare un sorriso,
Artù sorrise e un istante dopo cercò di baciarlo, Merlino si scansò d’impulso.
Pensò di aver già ricevuto abbastanza baci, non richiesti, da parte di Artù.
Il principe sembrò rimanerci male ed iniziò una lunga litania:
<< Che fai? Dici di amarmi e poi ti scansi? Bugiardo. >>
<< Non .. non è che … >> Merlino si grattò la testa, poi si affrettò a dire << Non ne ho voglia, ecco tutto! >>
<< Non ti credo! Tu non mi vuoi bene, mi hai detto tutte quelle cose solo per farmi stare meglio. Non sono abbastanza carino per te? O preferisci qualcuno come Gwen o Morgana? >>
“Beh … dal mio punto di vista direi di si. Vogliamo mettere??? Perché non è Morgana ad aver bevuto il filtro d’amore? Dannazione. ” pensò il mago,
<< No, ma che dici? >>.
Artù non rispose, imbronciato.
Merlino alzò gli occhi al cielo spazientito.
“Merlino perdonami …” si disse Merlino tra se e sé, poi prese il viso del principe tra le mani e lo baciò.
Quando si staccarono Merlino cercò di riacquistare fermezza, di non mettersi ad urlare.
<< Non dire sciocchezze. Ti voglio davvero bene, capito? Non voglio nessun altro. >>.

Merlino tornato nel suo alloggio, si sedette a tavola per gustare una squisita cena a base di carne e verdure preparata da Gaius.
Mentre mangiavano Merlino raccontò tutto, bacio compreso.
Gaius lo fissò stupito, poi alzò un sopracciglio.
Merlino si sentì a disagio, perché lo stava guardando in quel modo?
<< L’hai baciato, di tua spontanea volontà. >>
<< Aveva iniziato a piagnucolare, e di sicuro mi avrebbe fatto una scenata di gelosia. Ho pensato che se ne sarebbe stato buono se gli avessi dimostrato di tenere a lui. >>
<< Merlino, non è che Artù inizia a piacerti? Hai detto che saresti scappato con lui se … >>,
<< Woh, woh, woh! Fermo! Assolutamente no! Piangeva e stava male. Voi avete detto di stargli vicino, e l’ho fatto. Ho fatto di tutto per farlo stare meglio. Invece di pensare se sono o no attratto davvero da Artù dovreste concentrarvi sull’antidoto. >>.
Gaius abbozzò un sorriso:
<< Va bene … Ma per tua informazione lo sto già facendo .. labbra di fuoco! >> rise, divenendo poi paonazzo.
Merlino lo guardò di sottecchi scuotendo poi la testa:
<< Ma guarda un po’ tu! Ridete pure, bravo. >>.

Passarono alcuni giorni.
Merlino puntualmente, ogni dì, aveva raggiunto Artù nelle sue stanze per fargli compagnia e svolgere diverse faccende.
Artù d’altro canto faceva tesoro di ogni singolo minuto passato con il suo amato, ed aveva deciso di non arrendersi chiedendo più e più volte ad Uther il permesso di sposare Merlino.
Dopo vari tentativi, finalmente, Gaius riuscì a realizzare l’antidoto e lo versò in una boccetta verde.
Così consegnò la boccetta a Merlino, dicendogli che Artù avrebbe dovuto berne fino all’ultima goccia.
Merlino corse nelle stanze di Artù e lo trovò intento ad infilare vestiti e altri oggetti alla rinfusa in un’enorme bisaccia.
<< Ma cosa state facendo? >>,
<< Preparo le mie cose. Vai a prepararti anche tu, mio padre mi ha negato di nuovo il permesso di sposarti. Quindi scappiamo, partiremo stanotte. >>,
<< Oh, bene! >> disse Merlino cercando di sembrare felice << Non vedo l’ora .. ma prima, perché non bevi questo? E’ un toccasana .. grazie .. ehm .. grazie ad esso stanotte potremo viaggiare tranquillamente, evitando di fermarci per la notte. Io ho già bevuto il mio, coraggio! >>,
Artù guardò la boccetta, poi scosse la testa:
<< No, non mi fido. Chi mi dice che non è un sonnifero? >>,
Merlino lo guardò torvo, fingendosi offeso:
<< Non ti fidi di me? Come potrei darti del sonnifero? Ciò che voglio di più a questo mondo è scappare via con te. E poi come potevo sapere che ti sarebbe venuta la brillante idea di fuggire stanotte? La boccetta te l’ho portata prima che mi annunciassi la tua decisione. >>,
<< Ah, si? E allora perché mi porti la boccetta per il viaggio, se non sapevi che volevo scappare? >>,
Merlino rimase senza parole.
Giusta osservazione.
Talvolta Artù era arrogante e insopportabile, ma non era affatto stupido.
<< Perché .. volevo proporti io di scappare. Tu mi hai anticipato. >>.
Artù non se la bevve:
<< Va a prepararti se davvero vuoi fuggire con me. >>
<< Artù bevilo ti prego, fallo per me. >>
<< Non lo berrò. >>
<< Se lo bevi, ti prometto che andrà tutto bene. >>,
<< No. >>,
<< Se mi ami e ti fidi di me, bevi. >>,
<< Ti amo, ma sono un po’ scettico perdonami. Non lo berrò. >>.
Merlino sospirò, Artù era proprio una testa dura.
Stava per arrendersi quando ebbe un’idea:
<< Artù se lo bevi, stanotte scapperò con te. Via da tutto e da tutti. Troveremo una bella casa, e cercherò di essere una buona moglie .. ehm un buon marito per te. Staremo sempre insieme. Ma prima di tutto mi concederò a te, in questa stanza. Ma dovrai prima berlo. >>.
Artù lo guardò un attimo.
<< Dammi quella boccetta! >> disse avvicinandosi al giovane mago,
Merlino soddisfatto per la vittoria ottenuta gliela porse sorridendo.
Artù la passò più volte di mano in mano, scrutandola.
Poi chiese:
<< E se .. ti concedi a me, prima che io lo beva? >>
<< Cosa??? >> urlò Merlino, il suo sorriso scomparve, tossì << No, no … volevo dire bevi prima, voglio testare la tua fiducia. Fallo per l’amore che provi per me. Lo devi bere tutto. >>.
Artù sembrava indeciso sul da farsi.
“Risparmiami per favore …”pensò Merlino, con grande sollievo del giovane mago il principe annuì.
Stappò la boccetta, e bevve tutto fino all’ultima goccia.
Merlino osservò Artù asciugarsi le labbra.
E chiese:
<< Allora? >>
<< Allora cosa? >>
<< Come ti senti? >> << Come prima perché? >>,
<< Come ‘come prima’? Vuol dire che sei tornato, normale? >>
<< Ma di cosa parli? >>.
Merlino rise, felice che il rimedio avesse funzionato e decise di congedarsi.
Artù lo fermò trattenendolo per il polso.
Merlino alzò un sopracciglio, confuso, chiedendogli di cosa avesse bisogno.
<< Dove vai Merlino? Sbaglio o avevi detto che ti saresti concesso a me se avessi bevuto quell’intruglio? Rispetta la promessa. >>,
<< COSA?? QUEL COSO NON HA FUNZIONATO??? >> urlò Merlino,
<< Ma cosa stai dicendo? Su andiamo, il mio baldacchino attende. >>
<< Ma non vorrai sul serio portarmi a letto! >>.
Artù lo attirò a sé baciandolo con ardore.
Merlino maledì Gaius.
“Altro che antidoto! Non ha funzionato per niente, e io che mi sono fidato! E ora come faccio?? Come ne esco??”.
Artù accarezzandogli il viso e dandogli dei piccoli bacetti, lo spinse sempre più in direzione del letto, mentre il povero Merlino ripeteva che forse sarebbe stato meglio fare le cose con calma.
Che sarebbe stato meglio rimandare la cosa.
Ma Artù non voleva sentire ragioni, Merlino avrebbe dovuto rispettare la promessa.
Artù fece distendere Merlino sul letto e fu sopra di lui.
“ Aiuto!!! Non mi violentare!! Ma perché capitano tutte a me? Possibile che nessuno venga mai in mio soccorso?”.
Merlino decise di chiudere gli occhi, magari se avesse pensato ad altro non si sarebbe accorto di nulla.
Temette il peggio.
Ma d’un tratto, Artù rimase accasciato.
Era svenuto.
Merlino tirò un sospirò di sollievo, e si liberò dalla presa del principe.
Alzatosi dal letto, si avvicinò al tavolo e vi si appoggiò.
Avrebbe aspettato che il principe si ridestasse.
Magari l’antidoto aveva fatto effetto.
In caso contrario, sarebbe scappato via a gambe levate.

Quando Artù aprì gli occhi, Merlino si irrigidì.
Era giunto il momento della verità.
Deciso a stargli il più lontano possibile, si rifugiò in un angolo.
Artù lo guardò confuso, e gli chiese cosa fosse successo.
<< Vi racconterò tutto, ma prima dovete dirmi una cosa? Non vi offendete .. non volete portarmi a letto, baciarmi, o altro vero??? Ditemi di no, per favore. Non mi amate, giusto?? >>,
<< Ma sei forse impazzito?? Ma .. ma .. come ti vengono in mente queste idee disgustose? Non ti toccherei o bacerei nemmeno se fossi l’ultimo essere umano rimasto sulla faccia della terra! Come potrei amarti? Mi piacciono le donne! Oddio, non mi dire che tu fai certe fantasie su di me?? >>
<< Assolutamente no! Sono felice, davvero felice di sentirvi dire queste cose … lo giuro! >>,
<< Tu sei strano. >>
<< Eravate vittima di un sortilegio. >>
<< Che? >>.
Merlino gli raccontò ogni cosa, senza omettere nulla.
L’unica cosa che tralasciò fu la vicenda della boccetta, d’altronde la pozione era giunta nelle stanze di Artù tramite Merlino.
Non sarebbe stato saggio dirglielo, e il fatto che Artù non ricordasse nulla era d’aiuto.
<< Io ero innamorato di te e mi comportavo come un imbecille? E poi tutte quelle cose fisiche .. no! Impossibile stai mentendo! >>
<< Ve lo giuro, non vi mentirei mai! Io e Gaius ci siamo impegnati molto, per esservi d’aiuto. >>
<< Aiuto? Stando a quanto mi hai detto facevi tutto il ‘carino’ con me, e mi hai descritto come una specie di femminuccia pervertita! >>
<< Beh, eravate un po’ maniaco. Senza offesa! >>
<< Perché dovrei crederti? >>
<< Perché è la verità! Stavo per rimetterci il mio bel sederino!! Mi avete baciato più volte, anzi non facevate altro … E … non riesco a ripetere di nuovo quello che mi avete fatto passare. Perdonatemi. >>.
Artù rabbrividì, si passò una mano sul volto poi chiuse gli occhi e puntò un dito contro Merlino. << Ti credo. Non una parola, Melino. Nessuno deve sapere … >>
<< Beh … lo sa tutta la corte e vostro padre. >>
<< CHE??? Hai già cantato???? >>,
Merlino si affrettò a dire:
<< No, no! Avete chiesto al re più volte il permesso di sposarmi dicendo di amarmi , e quando ve l’ha negato la prima volta mi avete baciato davanti a tutti … ad un certo punto vi siete messo in testa di voler fuggire con me, e per poco non mi violentavate … per fortuna l’antidoto ha fatto effetto in tempo. >>.
<< Ah ma è disgustoso! >>
<< Io cosa dovrei dire allora?? >>
<< Allora non una parola sul fatto che stavo per portarti a letto o ti faccio mangiare il letame dei cavalli, chiaro? >>,
Merlino annuì.
Detestava ammetterlo, ma era felice che Artù lo stesse insultando.
Come doveva essere.

La sera stessa, il re organizzò un grande banchetto in onore della ‘guarigione’ del principe.
Spiegò la situazione a tutta la corte, omettendo il nome di Nimueh.
<< Figliolo, quasi mi hai fatto prendere un colpo. E sono sicuro che lo stesso vale per il tuo servitore. >>.
Artù nonostante tutto, era terribilmente in imbarazzo, consapevole del fatto di essere divenuto il protagonista di vari pettegolezzi.
Anche Merlino era a disagio, era il bersaglio preferito degli sberleffi da parte dei cavalieri di Camelot, Gaius, Ginevra e la stessa Morgana.
Quest’ultima le si avvicinò sorridendogli, poi aggiunse:
<< Allora, come bacia Artù, merlino? E’ un amante dolce o selvaggio? Vuoi sederti su questa morbida sedia e raccontarmi tutto? >>,
<< Non serve che mi sieda ringraziando il cielo. Non immaginate quanto sia in imbarazzo, mia signora. Noi due non abbiamo fatto nulla di fisico. Per mia fortuna. >> rise,
Morgana ridacchiò, la risposta del servitore l’aveva divertita, poi fu invitata a ballare da Uther.
Gaius si avvicinò a Merlino che l’avvertì:
<< Non una parola … non ce la facci più ad essere preso in giro, almeno voi non fatelo. >>,
Gaius gli diede una pacca sulla spalla:
<< Volevo solo dirti che mi dispiace per quello che hai passato … ma dovresti essere fiero di te stesso, gli sei stato vicino, l’hai aiutato nonostante tutto. E’ grazie a te se lui è qui al banchetto sano e salvo a scherzare con i cavalieri. >>
<< Ho fatto ciò che ritenevo giusto. E’ solo che .. >>
<< Stai tranquillo, tra un paio di giorni tornerà tutto come prima. O un paio di mesi. >>,
Merlino si ravviò i capelli con una mando e rise:
<< Ora si che mi sento meglio! >> disse ironicamente.

FINE

Nota dell’autrice: *prepara l’ombrello per ripararsi dal lancio dei pomodori*. Ed ecco il secondo capitolo. Spero di essere riuscita a strapparvi un sorriso.
Che vi sia piaciuta e di ricevere una recensione.
Qualunque sia la vostra opinione non abbiate timore di scriverla.
:-) anche le critiche servono, per crescere e migliorare.
Baciii
Jade
  
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