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Autore: Ang_V97    23/04/2013    1 recensioni
Un anno dalla morte di Jenny, dalla partenza di Tina e Bette, dal parto di Max. Un anno dalla fine, incompiuta, di tutto. Tutti i dilemmi ora stanno per essere risolti; le domande, i dubbi, le incertezze stanno per avere un vero finale.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Solo un anno, eppure tutto era cambiato. Nulla era come quando Tina e Bette avevano lasciato la casa e le amiche. Ora era passato un anno, dovevano riunirsi, dovevano commemorare la loro amica-nemica: Jenny.
Bette era già fuori in auto con Angy ad aspettare Ben – il loro secondo figlio – e Tina. Una volta che tutti e quattro furono riuniti partirono.
C'era un silenzio atroce, quasi da film horror se non fosse stato per Angy, che presa dalla noia, infastidiva il fratellino facendolo piangere. «Angy smettila!» disse Bette esasperata; lei e Tina avevano così tanti pensieri e dubbi per la testa, non sapevano cosa aspettarsi né come comportarsi, erano spaesate come se fosse la prima volta che incontravano le loro amiche.
Intanto a West Hollywood la vita procedeva tranquilla, nessuna nuova coppia si era "addentrata" nel gruppo, composto da Alice, Tasha, Helena, Dylan, Max, Thom, Kit, Angus, Shane e Molly. Eh sì: finalmente regnava la tranquillità, la pace e l'amore. Ma quanto sarebbe durato ancora? Quanto Shane avrebbe ancora resistito a fare la "fidanzata perfetta"? Tasha avrebbe accettato tutti i difetti di Alice? Alice sarebbe riuscita a tenere a freno il bisogno di rigore della sua fidanzata? Helena e Dylan avrebbero retto ancora molto a nascondere la mancanza di fiducia reciproca? E Max e Thom? Come l'avrebbero vissuta loro questa vita così diversa da quella che si prospettavano appena conosciuti? Tutti riuscivano a mentire agli altri, ai loro compagni di vita, amici. Sapevano fingere con gli altri. Ma con loro stessi? Con le loro coscienze? No, con loro no.
E poi tutti avevano ancora un pensiero per la testa, tutti senza eccezioni: che diavolo era successo a Jenny la notte in cui è morta? Suicidio? Omicidio? E se fosse la seconda: chi? Perché? Quando? Troppi dubbi che però da un intero anno affliggeva le menti, gli animi e i cuori di quel gruppo così apparentemente unito.
Il telefono del locale squillò, era Bette: stavano per arrivare. Max andò con Thom a prendere la piccola Lily, per farla conoscere ad Angy e Ben; Angus si tolse il "travestimento da lavoro", tutte si fecero trovare al locale. Quando le due donne arrivarono, ci furono risate, sorrisi, lacrime di gioia, abbracci, saluti vari. Poco dopo i tre bambini andarono a giocare con Thom, Dylan, Molly e Angus lasciando così sole le presenti a "quella" sera. Ci volle poco perché il silenzio cadde, gli sguardi s'abbassarono e la tensione si fece così densa che si poteva palpare. «Allora...» mormorò Tina. «Tu e Molly, eh Shane? Alla fine qualcuna t'ha acchiappata…» Così dicendo, provocò ancora più imbarazzo e tensione; Shane annuì appena e si guardò attorno. «Dobbiamo parlarne, ora. Dopo un anno... questo segreto mi sta uccidendo ragazze!» Kit si sporse in avanti verso le compagne: loro, tutte loro, trattennero il respiro, sgranarono gli occhi e divennero pallide. «I-io... Lily mi… vuole...» farfugliò Max, provando a scamparla. Mai mossa fu più inutile: Kit che era vicina a lui lo tirò a sedere. «Ora decidiamo cosa fare, tutti insieme, chiaro?» Continuò. Tutte sospirarono. «Fu un'incidente... Nessuna di noi lo voleva, non davvero almeno! Fu solo un'incidente...» Disse Tina a voce bassa. «Oh, sì. Un'incidente che ha portato una nostra amica nella bara! Vi rendete conto di quello che abbiamo fatto? Abbiamo... abbiamo ucciso Jenny!» Rispose Kit, stringendosi in sé stessa. «Non dire stronzate Kit! Lei è caduta da sola, lo sai meglio di noi. Eri lì con Bette e Tina, l'hai vista cadere. Era sola. Noi non c'entriamo, è chiaro? Noi non abbiamo fatto nulla di male! Noi… noi domani dobbiamo solo andare al cimitero, lasciare un fascio di rose rosse e andarcene. Tutto ciò che dobbiamo fare è non dimenticarci di lei, ma dobbiamo far sì che questa storia sia solo un ricordo. È caduta da sola, okay? Shane finalmente proferì parola, dicendo quello che in fondo tutti pensavano, ma nessuno aveva il coraggio di dire, infatti si limitarono ad annuire, sorseggiando poi i loro caffè in un silenzio teso e nervoso.

[3 ore dopo]

Bette, Tina e i loro figli erano a casa di Kit, avrebbero passato lì le due notti che li attendevano a West Hollywood; erano tutti, bambini esclusi, intenti a vestirsi e prepararsi per andare sulla tomba di Jenny a lasciare un saluto e dei fiori. Il citofono suonò: erano Thom e Max con la piccola Lily, lei sarebbe rimasta con Ben e Angy con la loro baby-sitter. Quando tutti furono pronti salutarono i bambini ed uscirono tutti di casa, ogni coppia si diresse alla propria auto, e tutti seguirono Angus verso il cimitero. Li ad attenderle c'erano tutte le altre; tutte erano vestite rigorosamente di nero, strette l'une alle altre, con gli sguardi nel vuoto. Ovviamente, Thom, Tasha, Molly, Angus e Dylan non capivano, o meglio, capivano in parte i comportamenti dei loro compagni: "dispiacere per l'amica morta", pensavano. Ma no, non era affatto così: rimorsi, sensi di colpa, vuoti nel profondo, era questo che turbava Max e le altre.
Tutti insieme si fecero coraggio e si recarono prima verso la tomba di Dana, che era poco distante da quella di Jenny, e lasciarono un saluto anche a lei; dopodiché, finalmente, si diressero sulla tomba di Jenny. Davanti alle altre c'erano Shane e Max, quelli che forse la conoscevano meglio; la "cerimonia" fu veloce, poche parole ciascuno, nessuna lacrima, tanto silenzio, pensieri, parole non dette.
Erano già le nove passate, così si avviarono verso casa, ma la baby-sitter sarebbe stata con i bambini tutta la notte, pensarono quindi di andare a fare un giro sul lungo mare. Erano tutti in silenzio, ognuno stretto al proprio compagno, tutti a sospirare di tanto in tanto, tutti con mille pensieri per la testa. Shane aveva reso chiaro quello che avrebbero dovuto fare: tenere la bocca chiusa. Quando la tensione fu alle stelle però, qualcuno finalmente parlò «Allora...» balbettò Molly «Come vanno le cose a New York? Vi state trovando bene?» Si girò verso Bette e Tina e loro sorrisero forzatamente, annuendo «Sì, è tutto fantastico e i bambini si trovano benissimo!» Disse Tina, provando a scacciare il pensiero di Jenny dalla testa. La tensione si allentò un po' e iniziarono vari discorsi, tutti insieme. Sembravano felici finalmente... sembravano, si. Ma si sa: la verità inganna.
Il mattino seguente, tutti erano al locale di Kit per fare colazione. Sorrisi, chiacchiere, tutto normale fin quando non arrivò Nikki. «E tu che diavolo ci fai qui?!» urlò Shane alzandosi di scatto «Io amavo Jenny ed ero lì quella sera, alla festa!» Rispose, guardando tutti i presenti al tavolo che immediatamente sgranarono gli occhi, si sentirono mancare la terra sotto i piedi e trattennero il respiro. Ovviamente, gli altri presenti a quella conversazione stavano capendo ben poco, ma capirono che sotto c'era qualcosa, qualcosa di grosso. Kit cacciò letteralmente via Nikki e quando tornò al tavolo, trovò solo Angus, sua sorella e Tina. Gli altri, ognuno con il proprio partner si era recato ad un angolo diverso del locale: iniziarono a parlare, discutere; partirono tutte da lì: da quello che Nikki aveva detto e dalle loro reazioni assurde – perché tutti si erano straniti e agitati, innervositi, ammutoliti. Ma poi tutte le coppie finirono a parlare d'altro, di tutt'altro. «Non possiamo continuare così Helena. Non c'è fiducia, non c'è complicità… L'amore non basta da solo, lo sai bene! Dobbiamo trovare una soluzione.», la voce di Dylan era quasi disperata; come quella di Tasha che mormorava ad Alice un «Basta… così non si può. Io... Alice io ti amo e lo sai, ma i tuoi comportamenti, il tuo lavoro... Sono stata cacciata dall'esercito per te, ed io... Io ho bisogno di te al cento per centro. Devi fare una scelta Alice: o me, o il tuo lavoro.» Persino Max e Thom discusserò prima di Jenny e poi della loro storia che ormai s'era "chiusa" a fare i padri a tempo pieno, e per quanto loro amassero quella bambina, non avere più un secondo per loro stava uccidendo il rapporto. E poi loro: Shane e Molly. Avevano superato tanti alti e bassi, il passato sembrava scomparso ed insignificante. Ma quando Nikki era entrata, e aveva tirato fuori quella storia… Molly scoppiò. Aveva paura che Shane tornasse quella di prima, quella da "una botta e via", niente relazioni serie e stronzate varie. Ma Molly aveva bisogno di tutto ciò, aveva bisogno di poter contare sulla sua futura moglie – sì: Shane e Molly si dovrebbero sposare – e, guardandola negli occhi disse a voce bassa «Prendiamoci una pausa…». Senza aggiungere altro, Dylan, Molly, Thasa e Thom si alzarono, andandosene. Sembrava una cosa organizzata, ma in realtà era del tutto spontanea. C’era solo stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, facendo salire a galla tutti i loro demoni interiori, come singoli e come coppie.

[…]

La sera arrivò in fretta, forse troppo. E le decisioni dovevano essere prese e messe in chiaro. Persino Kit aveva messo Angus davanti ad una scelta: o si sarebbero sposati o non avrebbero potuto continuare la loro storia.
Tutti, per l'ennesima volta, si trovarono al locale. Sedevano attorno al solito tavolo, ma c'era qualcosa di diverso: chi doveva prendere una decisione era seduto con le spalle al muro, tutti di fila e di fronte a loro le persone che le avevano costrette alla scelta. Una cosa abbastanza scenografica, ma necessaria, un po’ per tutti.
Fu difficile iniziare il discorso, o meglio fu difficile proferire qualsiasi parola. Alla fine, finalmente, Helena guardò Dylan «Ti amo», disse «Non importa ciò ch'è successo in passato e stavolta dico davvero. Ti amo. Sei la donna con cui voglio svegliarmi ogni giorno e te lo dimostrerò, se vorrai. Ti amo.» Dylan quasi pianse, ma si trattenne e le prese la mano, sporgendosi verso di lei per baciarla. Su questa scia Max trovò il coraggio e guardò Thom con un mezzo sorriso «Quella bambina è la mia vita, tu anche. Voi… voi siete tutto per me. E vi amo. So che ci ami anche tu, quindi so che in un modo o in un altro, ci riusciremo: manderemo avanti la nostra famiglia senza trascurare noi»; i due si baciarono e passarono un silenzioso testimone ad Alice che iniziò subito a parlare «Mi spiace non averti impedito di lasciare l'esercito, so che era la tua vita. Ma ormai è passato più di un anno, ora la tua vita è con me. Voglio una famiglia da te, Tasha. Lo voglio davvero. Quindi… quindi lascerò il mio lavoro e ne troverò un altro, uno in cui non comprometto troppo me, noi. Ti amo, Tash.» l'ex soldatessa le sorrise dolcemente, annuendo. Stava ad Angus parlare, sospirò. «Ti ho chiesto di sposarmi tante volte, scherzando. E non lo farò ora, no… Aspetterò il momento giusto, ma giuro, amore mio, che il momento sarà presto. Ti amo Kit, sei la donna più fantastica che conosca ed io, io voglio che tu sia mia per sempre.» così anche Kit, che era vicina a lui, lo baciò con passione. Tutti gli occhi si puntarono su Shane e Molly. La prima ignorò gli altri e si concentrò solo sulla sua fidanzata. «Ho avuto tante donne, avventure, nulla paragonabile a te. A te che sei la donna della mia vita. A te che hai saputo cambiarmi in meglio senza troppi sforzi. Molly, io amo solo te, te lo giuro. E giuro, che tra tre mesi sarai mia moglie, perché è così che voglio che sia. Ti amo e ti amerò sempre. Te lo prometto.» Ci fu un vero applauso, che però fu più per il cambiamento che Molly aveva indotto in Shane che per le parole di quest'ultima.
Passarono un paio d'ore, sembrava tutto sistemato, tutto chiarito. Era ovvio che servisse ancora tempo, però l’aver parlato tra di loro li aveva aiutati, senza dubbio.
Il mattino dopo Bette e Tina li salutarono pronte a partire: ci furono altri abbracci, baci, lacrime varie e sorrisi, tanti. Ormai il segreto riguardante la morte di Jenny era stato svelato, ma poco importava: erano una famiglia, non si sarebbero traditi mai, si sarebbero coperti le spalle l’un l’altro senza indugio.
Uscirono tutti dal locale di Kit, l'ultima fu Shane che, chiudendo la porta alle proprie spalle mormorò: «Ci prenderemo sempre cura l'una dell'altra» proprio come l’ultima volta.
  
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