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Autore: Sasina43    23/04/2013    1 recensioni
"Ehi …
Avete mai sentito parlare del mago?
Il mago?
Si … Avete presente quel piccolo parco in cima alla collina … quello che è stato chiuso?
No?
Si dice,apparentemente, che vi sia un mago che si aggira per quel parco desolato …
Forse comincia a venirvi alla mente?
Dicono che sappia fare vera magia. Non quella che si vede nei circhi o dai magi che fanno scomparire il coniglio nel cilindro,no. Vera magia. Ma si dice anche che sia un pazzo.
Quando ti mette nella sua scatola magica,ti taglia per davvero,poi ti riattacca e quando esegue il trucco della sparizione,la persona … scompare per sempre!
E prima di mostrarti qualsiasi trucco di magia ,ti guarda dritto negli occhi e ti chiede …
Tu … credi nella magia?"
Genere: Fantasy, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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1- Tu credi alla magia?

 

Ehi …

Avete mai sentito parlare del mago?

Il mago?

Si … Avete presente quel piccolo parco in cima alla collina … quello che è stato chiuso?

No?

Si dice,apparentemente, che vi sia un mago che si aggira per quel parco desolato …

Forse comincia a venirvi alla mente?

Dicono che sappia fare vera magia. Non quella che si vede nei circhi o dai magi che fanno scomparire il coniglio nel cilindro,no. Vera magia. Ma si dice anche che sia un pazzo.

Quando ti mette nella sua scatola magica,ti taglia per davvero,poi ti riattacca e quando esegue il trucco della sparizione,la persona … scompare  per sempre!

E prima di mostrarti qualsiasi trucco di magia ,ti guarda dritto negli occhi e ti chiede …

Tu … credi nella magia?

 

Era un freddo lunedì di autunno. Fuori dalla classe vi era un vento gelido e persistente,così forte tanto da far volare i lenzuoli appesi fuori ad asciugare. I ragazzi. Molti ancora abbronzati dalle vacanze estive,non riuscivano a prendere il ritmo veloce di quelle giornate,che a loro parevano lente e soporifere. In questa classe,la classe del terzo anno,inizia il mio racconto. Le ragazze e i ragazzi cinguettavano allegramente,parlando della nuova sala giochi,della nuova canzone del gruppo più in voga del momento e di altre mille cose che i ragazzi di questa età hanno l’obbligo di mormorare.

“Tu … credi nella magia?”

Waaa … e poi cosa succedere?” un gruppetto di ragazze si era riunito a parlare. Amavano  raccontarsi le leggende,e questa di leggenda era molto famoso.

“Affascinate,di sicuro,se non fosse che faccio l’appello tra cinque minuti e gradirei che andaste a posto.” Mentre il professore non amava per niente le leggende,soprattutto quelle riguardanti la magia. Il professore era un uomo brutto,piccolo,sulla cinquantina,portava gli occhiali e un orribile riporto che a dirla tutta,era composto solo da tre capelli oliati e schiacciati sulla pelata. Le ragazze,infastidite,si incamminarono ai loro posti .

“Come inizio direi male non trovate?”

“perché?”

“Quello è il nostro insegnate responsabile.”

Urgh … pessimo.”

Una ragazza ridendo e scherzando,urtò per sbaglio un banco su cui vi era china una ragazza,intenta a leggere un libro. Fece cadere alcuni quaderni.

“Oh … scusami.”

Detto questo,si chinò per raccoglierli. Il suo sguardo cadde sul ginocchio della ragazza seduta. Le calze erano nere,spesse,ma avevano un buco enorme proprio sul ginocchio. Mi rivolgo a voi,donne,avete presente quando cadete,ma ovviamente cadete solo quando avete su un nuovo paio di collant e vi si crea un enorme voragine impossibile da mascherare? Bene,quel tipo di buco.

Alzatasi,la ragazza coi capelli chiari e corti,porse i quaderni alla ragazza seduta.

“Ah … ehm … ecco.”

Lentamente,quella seduta,alzò il capo,con una lentezza tipica di un bradipo ,ma allo stesso tempo raffinata e dolce. Aveva lunghi capelli neri,come la pece,e lunghi fino a sotto le scapole. Il suo viso era liscio e privo di qualsiasi forma acneica,tipica degli adolescenti,e bianca come la luna,mentre le sue guance avevano il colore dei fiori di ciliegio. Gli occhi allungati all’orientale,scuri come la notte,e le labbra carnose. Ma era trascurata. I suoi capelli erano stopposi e spettinati,il viso non curato,gli occhi nascosti da una lunga frangia e le labbra screpolate,la facevano sembrare una ragazza qualsiasi,quando la sua bellezza era unica.

Ma a lei non importava. Alzato il capo prese i libri.

“Oh … Grazie.”

Non si era accorta che erano caduti,ne della botta che aveva dato la ragazza bionda al banco.

La ragazza bionda la guardò con fare sospetto,quando si sedette al suo posto.

“Ehi … la conosci?”

“Chi?”

“Quella ragazza in ultima fila?”

“Ah,Ai Katamoto,intendi?”

“È straniera ?Allora la conosci?”

“Non proprio. Ma so che il suo nome è sempre tra i migliori tre ai risultati degli esami. “

“Wow non ci posso credere.”

“Si dice che studi sempre,che non ascolti mai i professori in classe e che sia sempre assente.”

Mmm … a parte questo hai visto le sue calze?”

Ma la compagna non fece in tempo a rispondere che il professore urlò:

“State zitti .Non siete più dei marmocchi,siete degli studenti del terzo anno ora. Siete tutti al vostro posto?”

Nessun rumore.

“Bene,adesso faccio l’appello.” Sentenziò l’omino sistemandosi gli occhiali.

La porta si aprì.

“Chi osa arrivare a quest’ora?”

“Le mie scuse. Ho avuto un incontro con il preside.”

“… un incontro? Allora tu devi essere Luis,lo studente di punta dell’istituto. Haha,nessun problema,non sei così in ritardo,siediti pure.”

Mormorio nella classe. Chi si meravigliava,chi lo ammirava,chi lo disprezzava e chi ne esaltava le doti fisiche. L’unico posto disponibile era vicino ad Ai. L’ultimo arrivato si lamentò un po’,non era abituato a stare seduto in fondo,ma il professore gli chiese di sedersi e che poi più avanti lo avrebbe spostato. Si sedette senza discutere.

La lezione ebbe inizio.

Verso le 9.00 il ragazzo diede una sbirciata alla compagna.

“Pensare che ci saremmo incontrati così ,dopo aver gareggiato nelle classifiche così tanto tempo. Ho letto il tuo nome tantissime volte,sempre sopra il mio nelle ultime classifiche dei test di matematica. “

Il giovane pareva irritato.

“Ma ,quest’anno ,non perderò! Sto facendo due corsi supplementari di matematica,molto costosi … eheheheh.”

La ragazza alzò di scatto la testa verso la lavagna,per poi ruotarla lentamente verso il compagno di banco.

Mhm … ecco … “

“Io sono Luis” disse il giovane sempre più inrritato.

“Ah … Ciao.”

Era come se la ragazza non avesse ascoltato una sola parola di quello che aveva detto il giovane,e lui ne rimase intontito. Tanto da chiedersi se lo stesse prendendo in giro. Ma non era così.

 

Campanella suonata. I ragazzi si sgranchiscono,c’è chi salta in piedi e ,con borsellino in mano,scende a comprare da mangiare,mentre altri mangiano i panini portati da casa.

“Ehi,Luis. La sessione di studio di matematica è alle 8,vero? Ci verrò anche io d’or a in poi.”

A parlare era la ragazza bionda che conosceva il giovane Luis dalle elementari.

“Tu … ? Sarai in grado di seguire?”

“Ehi sto solo cercando di alzare i miei voti con lezioni alternative.”

“Come ti pare,purché tu non mi ostacoli.”

“Venite a mangiare!!” Urlavano le amiche.

“Dai andiamo Luis.”

Il giovane si fece trascinare,ma prima guardò per un secondo la sua vicina di banco,che come sempre se ne stava in un mondo tutto suo.

“Tu non vai a mangiare?”

“Ho portato il pranzo da casa”

Era falso. L’unico pasto di Ai era l’acqua.

 

Cara mamma,

da oggi sono una studentessa del terzo anno. Sia i miei insegnati che i miei compagni mi sembrano gentili. Il ragazzo seduto accanto a me è il migliore della scuola! Devo impegnarmi duramente anche io.

Ma non ti preoccupare!

So di potercela fare!

Visto che ora sono un’adulta …

 

 

 

 

 

 

 

 

La giornata trascorse senza che i due si parlassero. Lei seguiva,prendeva appunti,ma senza mai alzare lo sguardo dal suo quaderno e facendo tutto con estrema calma. Ogni tanto lui sbirciava la sua compagna e si chiedeva il perché avesse la calza rotta. I mormorì della ragazza coi capelli biondi.

Osservò la sua gamba e si accorse che di buco c’è ne era un altro,più piccolo.

Non disse niente.

 

“Te l’avevo detto! Visto quei buchi!” La ragazza coi capelli biondi preferiva parlare che seguire durante le lezioni.

“Possibile che non si accorga di avere un buco sulle calze? Boh ..”

Proprio mentre stavano parlando di questo,nella classe silenziosa e priva di ogni tipo di suono,tranne l’ululare del vento fori,si sentì il lamento di uno stomaco affamato. Riecheggiò in tutta l’aula e anche la professoressa si fermò,voltandosi verso i suoi alunni. La classe,da prima ammutolita,scoppiò in una grossa risata.

Hahaha,chi sarà stato?”

“Ragazzi che rumore.”

“Wow,cos’era quello?”

“C’è qualcuno a dieta che salta i pasti?Non potete restare a pancia vuota,non fa bene alla vostra salute.”

Intervenne la professoressa. Tutti ridevano,tranne Ai

 

Mamma,

Oggi … ho avuto un incidente in classe.

Però credo che nessuno se ne sia accorto. Fiuu

Il rumore è probabilmente il mio problema maggiore.

 

 

“Al momento non sto cercando qualcuno per le pulizie,potresti iniziare la prossima settimana?”

“Oh! Certo! La ringrazio tanto.”

Un lavoro. Un lavoro per mangiare. Per avere un po’ di soldi. È questo che cercava Ai,un lavoro. Quel  giorno un signore ,il proprietario di un negozio di fast food le diede un lavoretto. Ai era soddisfatta e felice della cosa,sembrava un brav’uomo. Un signore anziano e pieno di rughe ma che sorrideva sempre.

Ai camminava lenta per le strade della città,il vento le soffiava nei capelli e le provocava i brividi,non aveva nient’altro se non la divisa scolastica addosso. Camicia,un maglione pesante,una gonna e le sue calze bucate.

 

Mamma,

Oggi è stata una giornata impegnativa,ma le cose stanno per migliorare.

Ero preoccupata per essere stata licenziata da quella stazione di servizio,ma oggi sono riuscita a trovare un nuovo part-time.

Il proprietario mi sembra anche gentile.

 

Ingenua. Ai era una ragazza troppo ingenua.

Tirò fuori dalla tasca venti euro. Li fissò per un attimo.

“Tutto bene! Devo solo farmi bastare questi per una settimana e starò bene. Dovrei comprarmi un nuovo paio di calze con questi … ? O forse … dovrei prima comprare del riso e le calze la prossima volta … ? Mah … chissà …”

Non fece in tempo a decidere che una folata di vento e strappò violentemente dalle mani la banconota. La guardò volare in cielo,a pochi metri da lei,rimase a fissarla per qualche secondo. Poi si svegliò.

“Ah … NO!

Si mise a rincorrerla di qua a di la. La banco notava volava leggera sorretta dal vento,non troppo distante da lei,ma ogni volta che si avvicinava,quella volava ancora un po’ più in là. Non aveva idea di dove stava correndo.

“TORNA QUI.”

Volava un po’ più in là.

“FERMA!”

Volava.

“Ehi !!”

Volava.

Waaaaaaaaa … “ E volò.

 

 

Corse  così a lungo e così tanto ,guardando solo la banconota  e il cielo,che non si accorse di aver risalito la collina e di essersi ritrovata nell’unico posto al mondo in cui non sarebbe mai dovuta finire.

Nel vecchio Luna Park sopra la collina.

Si guardò in giro. Non se ne rendeva conto,non si immaginava di esserci finita per davvero. Era sola ,tutto era triste e solo. Abbandonato. I clow,le giostre il divertimento era solo un ricordo lontano,messo in naftalina.

Avete presente il piccolo luna park in cima alla collina …

Quello che è stato chiuso …

I suoi occhi si spostavano da una giostra all’altra,lenti e increduli.

Quando si girò,l’unica cosa che vide era un ragazzo con un cilindro in testa.

 

 

 

 

 

Avete presente  quel piccolo luna park sulla collina …

Quello che è stato chiuso …

Si dice che vi sia un mago che si aggira per quel parco desolato ….

Oh,ma ne avete già sentito parlare!

Si dice che sia pazzo!

 

Ai era terrorizzata . La figura,il luogo,persino l’aria che si respirava era sinistra,pesante.

Il giovane mago non si movette di un centimetro. Alzò lento il capo,mentre i suoi occhi spuntarono da sotto la visiera del cilindro. Uno azzurro e l’altro marrone. Uno colore del ghiaccio e l’altro color della terra. Chiese solo questo.

“Tu …”

La voce era gelida come lo sguardo.

“credi nella magia?”

Ai lo guardò. Il suo sguardo era fermo sul suo,mentre la sua anima rientrava nel corpo. Ai credeva alla magia?

“No! Non ci credo.”

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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