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Autore: _Eleuthera_    12/11/2007    16 recensioni
"Era mentre il sole moriva nella sua pozza rossa che pareva sangue - in quel lungo momento una sorta di lento pellegrinaggio si faceva forza e s’avviava verso l’edificio chiamato “casinò”."
Alternative Universe: le vite dei personaggi di "Naruto" si intrecciano e si snodano durante una notte passata in un casinò. Il gioco d'azzardo è un eco, una metafora davanti alla quale recitano i protagonisti. The play d'altronde in inglese significa sia il gioco che la commedia.
Nove one shot, un prologo e un epilogo durante i quali si narrano le vicende che prendono il via col tramonto e la fine con l'alba.
[Naruto Uzumaki] [Sasuke Uchiha] [Akatsuki] [Sabaku no Gaara, Temari, Kankuro] [Sakura Haruno] [Hinata Hyuuga] [Shikamaru Nara] [Ino Yamanaka] [Neji Hyuuga]
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Avevo intraveduto i lumi accesi. E quanto tempo avevo dunque giocato? Mi alzai pian piano; uscii.

L.Pirandello, “Il fu Mattia Pascal”






Epilogue
End of the Night



Mentre il sole sorgeva nella sua pozza che pareva sangue- in quel lungo momento una lenta processione prendeva vita e partiva dall’edificio chiamato “casinò”.

La biondina rideva, piano, aggrappata al braccio del ragazzo con la ribelle chioma castana. Lui sorrideva, quel poco che bastava per fare illuminare gli occhi dell’altra, tenendola saldamente in piedi, e, in verità, appoggiandosi pure lui.
La notte in bianco, i drink al bar del casinò o forse l’emozione di aver incontrato uno sguardo nuovo, minavano pericolosamente all’equilibrio dei due mentre uscivano dalla porta principale, e si salutavano con la fremente certezza che si sarebbero rivisti.

Lui le mani in tasca e il mozzicone dell’ultima sigaretta tra le labbra, spento e inutile; lei con le occhiaie appena accennate e il sorriso malizioso. Lui l’accompagnò fino all’automobile, la salutò in fretta, gli occhi nervosi, lei lo baciò sulla guancia sinistra, lentamente, prima di chiudere la portiera.
Lui venne improvvisamente invaso dall’ispirazione, e decise che avrebbe finito quel libro.
Bussò sul finestrino, lei l’abbassò, lui disse “ti amo, mendokuze”.

Il rosso uscì perfettamente lucido, gli occhi acquamarina spalancati, come se la notte passata in bianco non gli facesse né caldo né freddo. Aveva però uno sguardo stranito, come di chi avesse sognato, o guardato la luna, per tutta la notte.
Salì sull’auto, sedendosi al posto di guida; lanciò un’occhiata ai due fratelli, e ne rimase sconcertato, perché mentre il giovanotto bruno aveva uno sguardo sognante che non gli aveva mai visto, la ragazza aveva invece un piccolo rossore di porpora sulle guance.
Chiedendosi se era veramente sveglio, il rosso girò le chiavi, e mise in moto.

Risaltavano ancora di più nella luce del mattino.
Stretti nelle loro giacche nere con le nuvolette rosse, gli Alba uscirono dal casinò con una mole alquanto bizzarra – quello con gli occhi violetti mormorava qualcosa non meglio identificabile come una sorta di vespri; quello dalle occhiaie marcate s’era chiuso in un ostinato silenzio; il rosso sbuffava, ripetendo qualcosa riguardo agli “artisti da strapazzo”; quello con la maschera arancione sventolava un poker d’assi sotto al naso del biondo, i cui pugni stretti tremavano pericolosamente; la donna dai capelli blu guardava stupefatta l’uomo con i percing che rideva, rideva, rideva.

Il ragazzo dagli occhi candidi si avvicinò alla propria auto con la determinazione dipinta sul volto, la ferma agitazione pietrificata da qualche parte dentro di sé, invisibile. Si appoggiò alla portiera, attendendo di incrociare lo sguardo con gli occhi nivei della cugina. Abbassò le palpebre, godendosi l’ultima perduta oscurità. Quando le rialzò, vide un uccello spiccare il volo e sbattere le ali fino a diventare una macchia indistinta con il cielo.

Si tenevano stretti in un abbraccio insolvibile, come se avessero il disperato bisogno di sentirsi l’un l’altro, di percepire il calore del corpo, il battito del cuore. Lui, con gli occhi scuri che vagavano senza vedere altro che lei, e lei stessa che si teneva salda a quell’abbraccio come se dovesse sparire da un momento all’altro. Salirono entrambi sulla moto del ragazzo, ancora vincolati ad una stretta che nessuno dei due si sognava di sciogliere.

Il biondo teneva forte la mano di lei, e gli occhi bianchi della ragazza cercavano di continuo i suoi, sperando di perdercisi e poi di ritrovarcisi; si lasciarono con la promessa che quella era stata solo la prima notte in cui s’erano visti veramente.
E mentre gli occhi brillanti di lei raggiungevano lo sguardo del cugino, lasciava la mano con una scia di intorpidimento e saliva in auto, il biondo invece raggiungeva la sua moto.
Si voltò un attimo indietro, gettando un’ultima occhiata a quel grande edificio chiamato “casinò”, che giaceva indolente davanti al piazzale, abbandonato alla propria conclusione.
Il biondo sorrise, e all’improvviso i soli furono due.


F I N E
di una notte...














.................corner A
"Nine scenes of the play" è finita. E io provo una nostalgia fortissima di quando ho iniziato a scrivere la prima shot della raccolta. Di quando ero in Grecia e mi è venuta in mente questa fan fiction.
J, il ragazzo greco che ho incontrato laggiù, la Grecia, Il fu Mattia Pascal, questi sono gli elementi che hanno scatenato in me quel particolare e misterioso processo che noi comuni mortali chiamiamo "Ispirazione". E' un momento folgorante... un po' come il colpo di fulmine.
E vi assicuro che pensare ad una storia, vederla crescere giorno dopo giorno, scena dopo scena, sul palcoscenico o sul computer, e vederla infine terminata, conclusa, finita, dopo che c'hai lavorato così tanto... be', è una delle emozioni più belle che un autore potrebbe desiderare.

Voi lettori e commentatori avete contribuito a tutto questo, e vi ringrazio. Permettetemi una citazione da A Midsummer Night's Dream di W. Shakespeare: Se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia.
E' la logica di "Nine scenes of the play", il mio grande progetto che finalmente è concluso. Prendetelo così com'è: emozioni, notte, sentimenti. Nient'altro di più.

Siamo arrivati al momento dei saluti - quel dannatissimo momento che la sottoscritta normalmente rimanda e rimanda mille volte perché non riesce mai a trovare le parole giuste.
E' stato bello leggere i vostri commenti, vedere i capitoli e le recensioni crescere. E' stato bello vedere i personaggi di Kishimoto evolversi mano a mano che scrivevo. Quando ho iniziato a pubblicare avevo già scritto la maggior parte dei capitoli, ma ancora non avevo deciso la sorte dei personaggi. Come avete visto nell'epilogo, è un finale aperto: suppone, non decreta.
Insomma, i personaggi sono cresciuti, cambiati, hanno assunto diversi aspetti sotto i miei occhi, e la cosa mi ha affascinata.
Ringrazio ancora i lettori, e coloro che fin dall'inizio hanno commentato: Rory_chan,tinebrella, _Rael_89,Irene Adler,Felicia91, Shoen, Kaho_chan, meichan, Helen Lance, Elweren, arwen5786, Rikachan_fma, eaglestar, celiane4ever, bambi88, Ciliegina_92, MoMozzia, Julia83, JayBoy, LalyBlackangel.
E coloro che hanno inserito questa fan fiction fra i preferiti: ami90, bambi88, binky, celiane4ever, Elweren, Fey, Irene Adler, JayBoy, Lele91, meichan, Miss England, MoMozzia, Rory_chan, shiratori_chan, Shoen, Yaoista for life e Zenity.
Gradirei molto se chi ha inserito la fan fiction tra i preferiti e non ha mai commentato (cioè la metà della gente che ha appunto la fic tra i preferiti...) lasciasse una recensione almeno all'epilogo della storia.
A tutti, lettori, recensori, a tutti un enorme ARIGATO!

E poiché questa fic è stata come un play, con tanto di scene, credo sia opportuno ringraziare anche il cast.

Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Sakura Haruno, Itachi Uchiha, Deidara, Hidan, Tobi, Konan, Pain,
Sabaku no Gaara, Sabaku no Kankuro, Sabaku no Temari, Shikamaru Nara, Ino Yamanaka, Hinata Hyuuga e Neji Hyuuga
nel ruolo di sé stessi.

Ringrazio particolarmente Elweren, che ha sopportato i miei "uffa devo finire il capitolo per Nine scenes of the play" quotidiani.
Bambi88, con cui abbiamo convenuto che le nostre Muse siano affinità, e da cui ho rubacchiato il pairing KankuIno.
Coloro che hanno recensito puntualmente ad ogni aggiornamento o quasi, i miei fedeli lettori *-*
Luigi Pirandello, perché se non avesse scritto "Il fu Mattia Pascal" questa fan fiction non esisterebbe.
La Grecia, immancabile fonte di ispirazione.

Ve l'avevo detto che l'avrei tirata per le lunghe! Ma adesso è proprio finita.
Badate bene: una notte è finita. Non escludo successivi spin off, ma niente sequel. Un secondo atto, forse. Chissà!
Nel frattempo vi lascio sperando di avervi fatto sognare attraverso questa fan fiction, di avervi fatto sbucare in un AU fedele a Kishimoto e, forse, di avervi fatto passare una notte memorabile.
Acta est fabula. *Ele si inchina come un attore shakespeariano*
Al prossimo spettacolo!
Sayonara
Ele.
   
 
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