Parigi 1875, serata di inaugurazione dell’Operà Garnier.
Era una serata di gran gala a cui partecipava tutto il meglio della società parigina. Tanto fasto ed eleganza non si vedevano dalla caduta di Napoleone III! Il programma era un insieme di estratti dalle opere liriche più amate del momento, ma nessuno avrebbe badato molto alla musica in quella serata. Tutti gli ospiti erano estasiati dalla magnificenza del nuovo Tetro dell’Opera, un teatro che sarebbe stato invidiato dal resto del mondo.
Eppure, in quella serata unica, nell’elenco degli invitati non appariva l’uomo la cui immaginazione ed ingegno stavano stupendo il mondo. Nessuno si ricordò di invitare l’architetto che nel 1861 aveva progettato il teatro e ne aveva seguito la costruzione come si segue la crescita di un figlio, anche nei momenti più bui. Ma lui c’era, ed avrebbe osservato tutto dal suo palco numero 5! Nessuno lo aveva invitato ma lui non poteva mancare all’inaugurazione del suo teatro! Perché l’Operà era sua e sarebbe rimasta tale anche se portava il nome di un ladro!
Garnier li aveva ingannati tutti. Tutti! Tutta Parigi. Aveva ingannato l’Imperatore Napoleone III. Aveva ingannato persino il Figlio del Diavolo! Ma la giustizia divina, quella dispensata dall’Angelo della Morte, colpisce sempre i bugiardi. L’Angelo sapeva che chi non aveva progettato altro che una palazzina di appartamenti in periferia non poteva essere il genio creatore dell’Operà! I complessi canali d’acqua sotto il teatro con funzione di bilanciamento, l’innovativo uso del metallo nella Grande Salle per ridurre il rischio d’incendio, l’utilizzo di paranchi nautici per i fondali; la rivoluzionaria concezione della scalinata o la raffinatezza dei decori dei foyer, l’eleganza della facciata o la forma insolita che sfruttava perfettamente lo spazio a disposizione non potevano essere opera di quel ladro incapace di Garnier! L’Angelo della Morte lo sapeva ed aveva punito l’architetto come meritava, facendo in modo che la sua morte fosse eclissata dallo splendore dell’inaugurazione.
Ma adesso non era il momento per pensare a quel vanitoso insolente! Gli avrebbe suonato una messa funebre nella sua Dimora a celebrazioni concluse, oppure appena letto il necrologio sui giornali la mattina seguente. Quella serata era per la celebrazione del suo genio!
Avrebbe indossato la sua maschera ed osservato il fiore dell’aristocrazia inchinarsi davanti a qualcosa che non avrebbe immaginato nemmeno nei suoi sogni più arditi. Avrebbe visto tutto ma nessuno avrebbe visto lui. Si sarebbe mosso come un fantasma ed avrebbe fatto in modo che all’interno del suo teatro tutto si svolgesse come voleva lui. Da quella sera in avanti il suo volere, per tutti gli abitanti dell’Operà Populaire, sarebbe stato legge!