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Autore: malpensandoti    25/04/2013    24 recensioni
Adesso, alle sei e tre di mattina, riesco a capire.
Sì Harry, mi hai fatto un complimento. Hai detto “sei istintiva” nello stesso identico modo con cui diresti: “Sei bellissima”. L'hai detto così perché tu sei tutt'altro che istintivo. Perché bevi sempre la stessa quantità di birra, la stessa marca. Perché quando sei nervoso non stringi i denti ma ti passi una mano tra i ricci, perché non fumi, non parli di sesso, non salti educazione fisica, non disturbi in classe. Sei bloccato in te stesso, sei confinato dentro i vestiti che ti stanno a pennello, sotto quella maglietta dei Kiss che ti ho regalato per i tuoi sedici anni.
Rischia, Harry. Fallo. Rispondi male al professore, alza il gomito una sera, torna a casa alle quattro invece che alle due, manda a quel paese i tuoi genitori. Rischia. Vienimi a prendere. Rischia.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per le mie Ashkmna.
Se mi state leggendo, grazie.



 

Che sono le sei di mattina,
ma è di mattina che soffia il vento .
Io sono qui a scrivere ancora,
a ridere ancora di me, mentre un raggio di sole ti sfiora
con le lenzuola poggiate sul ventre.
Briga - Sei di mattina

 




 

 

“Dammi una buona motivazione, Harry”
“Non ce l'ho”
“E allora perché non possiamo stare insieme?”
“Non è colpa tua”
 
 
 
“Non è colpa tua”
Sono le sei di mattina, e questa potevi proprio risparmiartela.
Il telefono non vibra più sul comodino, non ho avuto il coraggio per risponderti. Rispondere a cosa, poi? Cosa avrei dovuto dire? Che sono felice così? Che è giusto, che va bene?
No, Harry. Non è colpa mia, non più. Ora è colpa tua. Perché io i miei sforzi li ho fatti, i miei mostri nell'armadio li ho distrutti, ce l'ho fatta a venirti incontro. A me sembra che sia una strada senza fine. E più vado avanti, più torno indietro.
È colpa tua, tua, tua.
Te l'ho scritto tante volte, “ti amo”. Un'infinità di sere te l'ho mormorato piano, al tuo orecchio, sulla solita panchina del parco, quando gli altri andavano a casa e rimanevamo solo noi.
E tu hai sempre sorriso, in quel modo, come per dire “anche io”. Non l'hai mai detto ad alta voce, certo, ma io ero sempre soddisfatta. Forse perché ho imparato a convivere con quel poco che tu mi hai dato, perché mi sono fatta bastare tutto. Tutto e sempre. E lo so che hai paura, lo so che ti vergogni perché non vuoi finire a quarant'anni come i tuoi genitori. Ma, cazzo, guardami.
Quando te ne sei andato, ieri sera, Niall mi ha detto che ci vuole tempo. Ma tempo per cosa? Per aspettarti? Perché io aspetto. Dimmi come si fa a contare per sempre. Siccome sei così bravo con i numeri, conta fra quanti secondi inizierai a correre e verrai a baciarmi, a dirmi che non è colpa mia e che mi ami almeno un briciolo di quanto io amo te. Conta i maledetti respiri che dovrò fare senz'aria perché sarai troppo impegnato a vergognarti.
“Sei istintiva” hai detto un giorno, mentre io guardavo il foglietto della mia punizione per avere risposto male al professore di scienze. E l'hai detto con il tuo tono lascivo, come per farmi un complimento. Ma io ero arrabbiata perché in classe ero stata me stessa, perché avevo espresso la mia opinione ed ero stata punita. Non ti ho ascoltato come dovevo, non ti ho guardato come avrei potuto. Ho semplicemente scosso la testa, chiuso l'armadietto e marciato verso l'aula detenzioni.
Adesso, alle sei e tre di mattina, riesco a capire.
Sì Harry, mi hai fatto un complimento. Hai detto “sei istintiva” nello stesso identico modo con cui diresti: “Sei bellissima”. L'hai detto così perché tu sei tutt'altro che istintivo. Perché bevi sempre la stessa quantità di birra, la stessa marca. Perché quando sei nervoso non stringi i denti ma ti passi una mano tra i ricci, perché non fumi, non parli di sesso, non salti educazione fisica, non disturbi in classe. Sei bloccato in te stesso, sei confinato dentro i vestiti che ti stanno a pennello, sotto quella maglietta dei Kiss che ti ho regalato per i tuoi sedici anni.
Rischia, Harry. Fallo. Rispondi male al professore, alza il gomito una sera, torna a casa alle quattro invece che alle due, manda a quel paese i tuoi genitori. Rischia. Vienimi a prendere. Rischia.
“Sono fatto così” hai detto a Zayn, quando ti ha chiesto del perché facessi tutto quello che ti chiedessero gli adulti.
Vienimi a prendere.
Non le senti le fitte? Non senti le vertigini? Tu per buttarti devi essere sicuro di atterrare su qualcosa che non faccia male, vero?
Una volta, quando ti ho detto: “Ti amo”, tu mi hai chiesto: “Sei arrabbiata?”
No, Harry. Non sono arrabbiata. Non posso stare arrabbiata con te, se poi dopo tu sorridi e mi stringi forte. Chi riuscirebbe a restare arrabbiato con te?
Io sono delusa, la cosa è diversa. Le delusioni te le porti come sfregi, sono le cicatrici invisibili che restano per qualcosa che non è mai successo.
Ho una cicatrice sulle labbra per il bacio che non mi hai mai dato. Hai una cicatrice sul cuore per il coraggio che non hai mai avuto.
Vienimi a prendere.
Mamma mi ha detto che non mi meriti. E forse lei è un po' di parte, forse vuole solo proteggermi. Ma sai una cosa Harry? È vero. Mamma ha ragione. Tu non mi meriti, non mi hai mai meritata e credo che mai lo farai. Tu sei così stronzo, sei così tu, che non meriti nemmeno un briciolo di tutto l'amore che ti sto dando. Non meriti i caffé che ti offro al bar quando sei stressato per un compito, non ti meriti le nostre passeggiate quando spunta il sole, le nostre nottate a parlare sulla panchina per ore. Non ti meriti nulla, ma io continuo puntualmente a darti tutto. Perché sono abituata, perché mi piace, perché ti voglio.
Vienimi a prendere.
Sai quanti ragazzi ci sono al mondo? Quanta gente, quanti volti nuovi, quante lingue da parlare, labbra da baciare, mani che si intrecciano e abbracci che ti scaldano, dopo di te?
Forse è questa la cosa che, alle sei e un quarto di mattina, mi fa stare più male.
Togli la finestra socchiusa che fa entrare il sole, togli le coperte aggrovigliate sulle gambe che non mi fanno respirare, togli il compito di matematica, togli questa voglia che ho di piangere, togli il fatto che non ci riesco.
Io voglio te. Voglio Harry Styles, quello che ho conosciuto in seconda elementare perché gli ho sporcato la maglietta col pennarello nero. Voglio te. Voglio il tuo sorriso, voglio le tue smorfie quando facciamo le foto, voglio i tuoi sbalzi d'umore a riempirmi le giornate, voglio i tuoi messaggi su Facebook che vanno e vengono, voglio i tuoi ricci a riempire i vuoti tra le mie dita, voglio la tua risata roca, voglio disegnare con i polpastrelli le linee del tuo viso. Voglio sentirti quando sto male, voglio la tua voce che mi dice che va tutto bene, che i tuoni ti piacciono perché ti ricordano le macchine. Voglio le tue labbra a baciarmi la cicatrice, disinfettarla e spazzarla via.
Voglio un ragazzo che non sa come si ama. E se tu volessi, ti insegnerei io.
Vienimi a prendere.
Non importa se avrai paura, non importa se ti vergogni di tenermi per mano, se non vuoi dirmi “ti amo” perché ti imbarazza, perché è una cosa grande e noi siamo piccoli nei nostri diciassette anni tra i banchi di scuola.
Non importa, davvero.
“Non è colpa tua.”
Vienimi a prendere, Harry.
 
 
 
 
“Aspettami”
“Lo farò sempre, Harry”
“Scusa”
“Lo so”

 





Sinceramente non so cosa dire, è il primo spazio autore che scrivo sono un po' in ansia.
Se siete arrivati fino a qui a leggere questa cosa, allora grazie <33
So come funziona più o meno questo sito, mi ci è voluto un po' prima di iscrivermi ma ho una certa "esperienza", chiamiamola così ahah
Qualsiasi cosa sia questo scritto, spero con tutto il mio cuore che possa piacere a qualcuno. E spero che qualcuno abbia il coraggio (?) di farmi sapere il proprio parere.
E' una storia davvero davvero vera, vissuta in prima persona dalla sottoscritta :) beh, ovviamente senza Harry Styles ahahahah
La canzone a cui è """"ispirata"""" questa one shot si chiama, appunto, "Sei di Mattina" di Briga, e vi consiglio di ascoltarla perché è meravigliosa.
E niente, grazie mille ancora :)
Grazie a Federica che ha letto, pur non conoscendomi, questa storia in anteprima.
magari ci vedremo presto con qualcosa di più lungo come una fanfiction vera e propria, chissà :)
Tanti abbracci e un'infinità di baci,
caterina

  
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