Dedicata a lafatablu.
Per la sua forza, la sua dolcezza, le sue parole, i suoi sogni,
perchè li condivide con me e il mondo.
Perchè è magica e rende magico il mondo.
Dal 5/11, data del compleanno del sito
di Alice, le cose non erano cambiate: Angel preoccupato e
iperprotettivo, Connor soffriva ancora per quella strana dipendenza.
Avevano messo il piccolo biglietto di auguri ben visibile in un angolo
del grande specchio della camera da letto, in modo tale che gli fosse
impossibile dimenticare, dovevano entrambi ricordare che quando sono
insieme vivono.
La memoria di Connor pero è peggiorata, la cosa, ovviamente, lo
spaventa molto ma non ne ha fatto parola con nessuno. Gli è capitato
che Alice lo trovasse ad osservare lo schermo del computer perché aveva
dimenticato la password, dimenticava nomi di clienti, aveva dimenticato
anche gli orari universitari di Alice e dove era collocata l’università
stessa. Questo l’aveva scosso più degli altri eventi, non trovarla
l’aveva portato ad avere il timore di dimenticare il loro amore, di
dimenticare attimi della loro vita, mattoni di quello che loro erano.
Di notte restava sveglio ad osservarla per paura che chiudendo gli
occhi avrebbe dimenticato i suoi lineamenti, il suo dolce sorriso, quel
modo dolce di sfiorarlo, addirittura di dimenticare un intera lingua,
l’italiano, la sua lingua. Al mattino avrebbe ricordato che “Ti amo”
era la prima parola che aveva voluto dirgli? Che “Amò” era il
diminutivo della parola “Amore” e che la sua Alice lo pronunciava con
quello strano luccichio degl’occhi che gli metteva a dosso una voglia
matta di baciarla? Ormai si addormentava solo con la sua testa sul
petto, con il suo dolce profumo, sfiorandola delicatamente, perché il
proprio corpo non dimenticasse il suo.
La mente dimentica, il cuore può saltare un battito ma l’anima no. Le
loro anime comunicano in un modo speciale, sono commessi e questa
connessione non potrà mai lacerarsi. Sono uniti, tocca a lei
ricordarglielo.
Alice ha dovuto presentarsi in università, Connor l’aveva baciata e,
una volta accompagnata alla porta, l’aveva chiusa fuori. Da quando
Connor erano peggiorato raramente si era allontanata da lui, dalla fuga
per raggiungerla non l’aveva più fatto. Era riuscita a sbrigarsi
rapidamente, l’ansia, il vuoto dentro e la paura che corre rapidamente
per tutto il suo corpo l’aveva sorpresa doveva assolutamente tornare
tra le braccia di Connor per ritornare a vivere.
Come sempre la musica corre in suo aiuto, ecco la voce di Giorgia con
“Gocce di memoria” a ricordargli le moltitudine di emozioni che Connor
gli provoca.
Inserisce la ripetizione automatica del brano e aumenta il passo.
- Ciao.
- Ciao.
- Come mai non sei giù a lavorare con Angel?
Non risponde, qualcosa deve averlo turbato.
- Posso?
- Si, certo.
Connor si sposta facendogli posto sul divano, il pc accesso al suo
fianco.
- Cosa fai di bello?
- Volevo recensire … volevo leggerti … ho nuovamente dimenticato la
password …
Sposta il pc in malo modo, Alice vede in quel gesto tutta la sua
frustrazione.
- Sai che hanno inventato una funzione apposta per recuperarle?
- A che serve? Ho dimenticato anche quelle di posta elettronica!
Gli regala uno dei sorrisi più luminosi che ha, prende il portatile,
apre il servizio di posta e prende a digitare rapidamente. Connor
l’osservava, aveva dimenticato che lei conosceva le sue password?
- Non so le tue password, questione di privacy, a che pro poi visto che
mi fai leggere tutto …
Fece una smorfia e un tenero sorriso prima di continuare a spiegare:
lei ha solo la password dell’indirizzo che Connor usa per l’ufficio,
tramite questo recupera l’altro indirizzo, quello ufficioso, e poi i
dati su “Arda”. In circa cinque minuti aveva recuperato e modificato le
password di tutto.
Guardandolo negli occhi alza la mano destra.
- Giuro solennemente di rispettare la tua privacy.
Entrambi scoppiano a ridere.
- Questo serve per ricordarti l’unica password che ora ti serve.
Alice sistema sul polso di Connor un braccialetto di cuoio, sopra c’era
inciso “Mel <3”, la sua nuova password.
- Lo so, è un po’ presuntuoso da parte mia ...
Connor non sà come rispondergli, cosa poteva dirgli?
Appena libero il polso, porta le sue mani sul volto in una tenera
carezza, poi semplicemente gli regalo il bacio più dolce che ha.
Sentire il sorriso di Alice nascere sulle sue labbra è cosi bello da
fargli dimenticare tutto, aveva solo voglia di sentirlo ancora e ancora.
- Ti amo.
Gli dice in italiano, felice nel capire quella risposta che non tarda
ad arrivare.
- Anch’io.
Continua a baciarla, constatando che non ha dimenticato nulla delle sue
labbra, poi nota la borsa hai piedi del divano e ritorna il disagio,
lui aveva sentito le sue emozioni e le aveva condivise.
Connor aveva sempre capito quando aveva bisogno di un po’ di coccole,
soprattutto dopo una lunga giornata all’università, aveva deciso di
accoglierla con una sorpresa ma, anche in quella occasione, aveva
dimenticato dei particolari.
- Ora che succede?
Gli hai giurato di dirgli la verità, di condividere tutto con lei.
- Ho solo dimenticato un altro dettaglio.
Sospira, chiudendo per un secondo gl’occhi, non serve che osservi il
suo volto per capire che deve continuare a parlare.
- Non preoccuparti niente di importante.
- Se riesce a portarti via il sorriso è importante, lo è per me.
Non riesce a guardarla negl’occhi, non riesce a sostenere quello
sguardo limpido, sincero e pieno d’amore.
- Volevo …
- Sono tutt’orecchi!
- Volevo farti una piccola sorpresa per il tuo rientro … sai ti ho
sentito … volevo regalarti una piccola coccola ma non ci sono riuscito.
Si avvicina e lo costringe a guardarla negl’occhi.
- Ricordi l’importante ...
Lo spinge lentamente in modo che la sua schiena combaci con la
spalliera del divano, sedendosi a cavalcioni su di lui.
- … amo le tue coccole!
Soffia a due centimetri delle sue labbra, Connor con la testa poggiata
all’indietro sul divano e gl’occhi leggermente socchiusi la vede
sorridere prima di baciarlo ancora e ancora. Non gli da tregua e poco
gli importa, vuole respirare sulle sue labbra perché questo cancella
tutto il resto, questa è l’unica cosa importante.
- Cosa avevi in mente?
- Un bagno caldo.
Si allontana e con uno sguardo tra il divertito e il preoccupato ti
chiede:
- Non hai trovato la vasca?
Ride, porti le mani sulla sua schiena e la spingi a sfiorare ancora e
ancora le tue labbra.
- Non ho trovato i sali da bagno rilassanti che tanto ti piacciano.
Abbassi lo sguardo e lo concentri sulle sue mani, gli parli in un
sussurro, poi baci le dita della mano che stringi, ho lo smalto nero
rovinato come sempre, un'altra cosa che non hai dimenticato.
- Nella vasca tu eri incluso?
Apertamente ridi, una altra piccola vittoria per la stupenda creatura
che si trova di fronte a te e che si nutre di tutto questo.
- Direi proprio di si.
- Allora posso fare a meno di sali, schiuma, acqua ed anche della
vasca!!
Ridi ancora baciandola con trasporto.
- Non è questo il punto, ho dimenticato dove lo tenevamo.
- Hai provato nella scatola rossa sul mobiletto sopra il lavello?
- E’ il primo posto dove ho guardato.
- Quello è il suo posto, non l’hai trovato perché l’abbiamo finito.
- Ne era rimasto mezzo flacone …
- Già ma c’è qualcun'altra a cui piacciono i lunghi bagni caldi,
rilassanti e in compagnia!
- Alice!!
Ridono entrambi.
Poi cala il silenzio, Alice sfiora il tuo naso con il suo, si avvicina
ancora di più al tuo corpo.
- Hai avuto paura di aver dimenticato un nostro momento?
Gli chiede dolcemente, accarezzandogli i capelli, chiude gl’occhi per
godersi a pieno quel dolce contatto prima di risponderle con un
semplice e sincero si.
- Io sono dispostissima a ricordare tutti i nostri momenti, li
conserverò per entrambi, passerò il resto della mia vita a ricordarteli
uno per uno.
Non distoglie lo sguardo dai tuoi occhi e continuando ad accarezzargli
dolcemente.
- Tu fa il possibile per tornare da me, per continuare ad essere il mio
principe azzurro. Posso vivere se non ricordi i dettagli ma se
dimentichi di amarmi …
Delle lacrime sgorgano sul suo volto, bagnano le guancie, ne senti il
sapore in quel salato bacio che vi scambiate.
- Non posso vivere senza di te.
Con la punta delle dite asciughi quei piccoli cristalli che stonano sul
quel viso su cui vuoi vedere solo il sole.
Cosa puoi dirgli?
Ancora non sai nulla di quello che stai vivendo, non puoi fare promesse
inutile, sai che qualsiasi cosa accada lei resterà prepotentemente al
tuo fianco anche a costo di far finire la sua anima in mille pezzi.
Non hai parole ma poi agire:
la sollevi con la solita facilità, la senti stringersi a te con forza
per non perdere l’equilibrio, le sue braccia intorno al tuo collo e le
sue labbra che continuano a baciarti. Il lettore mp3 di Alice,
schiacciato dai vostri corpi, inizia a suonare una canzone in italiano
di cui non ricordi il nome. La strada è rapida e sgombra, la metti giù
e con il piede chiudi la porta del bagno, con una mano la stringi a te
mentre con l’altra, a tentoni, cerchi e trovi la manopola dell’acqua
calda della vasca. Le parole della canzone scivolano via come l’acqua e
i vostri vestiti, ti fermi solo per raccogliere l’mp3 dal pavimento
appoggiandolo sul ripiano più vicino, il tuo udito, cosi sensibile,
coglie con facilità le parole.
Aspettiamo un altro viaggio, un destino, una verità
E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso …
Vi raggiungerete.
Ti e gli giuri che farai il possibile, perché se davvero dovresti
dimenticare tutto quello che vi unisce vorrebbe semplicemente dire che
Connor O’Connor ha perso la sua anima.