Boy or Girl- Il gioco del verme e della mosca.
Ci sono volte in cui il destino perde il controllo della situazione, nel
senso che ci sono momenti talmente inaspettati che ti vien da chiederti se il
buon vecchio Fato non abbia cominciato ad affidarsi ad una roulette, ma forse
stiamo andando un po’ troppo avanti con la storia.
Era Aprile, i fiori erano sbocciati e nell’aria c’era un vago profumo di
fragole e peonie che invadeva l’aria, in fondo la Primavera in Italia era
sempre stata uno spettacolo.
Il canticchiare sereno degli uccelli ed il frusciare melodioso nel vento
vennero interrotti dalle grida scandalizzate di Blair Waldorf: gli uccelli
erano volati via e persino il vento aveva smesso di fiatare.
In effetti, quando Serena e Nate le avevano proposto un viaggio in Italia
per festeggiare il successo delle sue ultime sfilate, l’inaugurazione dell’ennesimo
Hotel Bass, le vendite esorbitanti dello Spectator e il nuovo lavoro di Serena
come critico di moda non immaginava di certo quello.
“Andiamo B, sarà divertente” cercò di convincerla la bionda.
“No Serena, una passeggiata a Via Monte Napoleone sarebbe divertente,
una visita a Valentino in Piazza di Spagna sarebbe divertente, ma NON questo!”
“Blair ha ragione, sist, non puoi chiederci di fare una scampagnata in
mezzo al nulla con una donna che non conosciamo e-“
“E per di più vestiti in quel modo!”
Serena guardò le tute che indossavano lei e Nate, era incredibile quanto
Chuck e Blair potessero essere spocchiosi certe volte.
Nate se ne stava in silenzio ad osservare l’andazzo della conversazione
cercando di non scoppiare a ridere.
Dopo mezz’ora riuscirono a convincere Chuck e Blair, o meglio a
contrattare: in cambio della loro presenza alla scampagnata l’indomani si
sarebbero dovuti recare prima a Napoli e poi a Roma per una giornata di
shopping terapeutico e in seguito ad una corsa di cavalli vicino Firenze,
assicurandosi così almeno tre giorni di vacanza in stile Chuck e Blair.
Quando arrivarono nel luogo dell’incontro Chuck e Blair continuavano a
fissarsi le scarpe da ginnastica con uno sguardo tra il confuso e l’imbronciato,
Serena e Nate accolsero con un sorriso quella che sarebbe dovuta essere la loro
“guida”. In realtà non era altro che un’anziana signora del luogo che li avrebbe
accompagnati fino ad un castagneto ed inseguito fino ad una quercia secolare lì
vicino.
Avevano un po’ di problemi con l’italiano, ma riuscivano comunque a
capirlo, la signora aveva uno strano accento e si sforzava di non parlare in
dialetto, ma riusciva a farsi capire anche aiutandosi con gesti.
“Buongiorno, io sono Carmina, ma tutti mi chiamano Minuccia” disse loro
con un sorriso cordiale.
Sembrava davvero molto simpatica, poco dopo li raggiunse anche la
sorella di Minuccia, Lucia.
Erano due splendide persone, la passeggiata fu divertente e affascinante.
Spiegavano loro di ogni fiore e pianta che incontravano, Serena aveva
raccolto un sacco di fiori di colori diversi, il sentiero era pulito ma
contornato da enormi alberi, fiori variopinti e rocce enormi sulle quali si
arrampicavano animali e vegetali di qualsiasi tipo. Anche Blair una volta
guardatasi intorno s’innamorò di quel posto, che le fece dimenticare le Adidas che aveva ai piedi.
Avevano persino cominciato a raccogliere gli asparagi, e vedere Chuck e
Nate arrampicarsi per cogliere un asparago troppo in alto o un fiore davvero
bello era stato esilarante, soprattutto quando Chuck, perso l’equilibrio, aveva
rischiato di cadere.
“Allora, da dove venite?” chiese Lucia ai quattro mentre camminavano tra
i fiori e le farfalle.
“Siamo di New York, siamo venuti perché ci serviva un posto tranquillo e
lontano dal caos della città” rispose Nate cordiale.
“E siete fidanzati, fratelli, amici?” chiese Minuccia con curiosità.
“Tutto, a dire la verità” rispose Serena sorridendo “Io e Chuck siamo
fratelli, siamo quattro migliori amici, e Chuck e Blair sono sposati”
“Sposati? Siete davvero giovani” osservò Lucia.
“Tu t’ sì sposata a vintirui anni, Lucì” le fece notare la sorella
ridendo.
Era in dialetto e rimasero con il dubbio di aver capito o meno, ma il
sole splendeva, loro erano felici e vennero trasportati dalle risate di quelle
due signore tanto gentili e simpatiche.
“Allora Bass, cosa ne pensi di quest’ escursione?” gli chiese B
ammiccante affiancandolo.
Chuck sorrise e intrecciò la mano con la sua.
“Beh, non è per niente male, forse Nate e Serena non avevano tutti i
torti”
“Già, mi sto divertendo anch’io, certo avrei preferito passeggiare per
negozi, ma quest’aria serena mi piace”
Chuck la guardò ancora mentre era assorta nella contemplazione di una
farfalla,le stesse che sentiva lui ininterrottamente da quando avevano
diciassette anni.
Inaspettatamente la tirò a sé per la vita e la baciò delicatamente sulle
labbra.
Il bacio da dolce e delicato divenne ben presto fervente e passionale,
le mani di Blair raggiunsero i capelli di Chuck e quelle di lui le gambe
fasciate dal tessuto stretto dei fuseaux.
“Ragazzi! Vi muovete?!” gridò Nate una cinquantina di metri più avanti.
I due si staccarono e si ripresero per mano, ricominciando a camminare,
ma poco prima che potessero raggiungere il resto del gruppo B si ritrovò tra le
braccia di Chuck, quasi priva di sensi.
Gli altri li raggiunsero spaventati, era da qualche settimana che Blair
aveva nausee improvvise e situazioni come quelle erano abbastanza frequenti,
non erano ancora andati dal dottore pensando fosse solo stress e che questa
vacanza avrebbe risolto tutto.
Chuck si spaventò e propose di tornare indietro.
“Siamo quasi arrivati, proseguiamo, è stato solo un calo di zuccheri”
Blair gli sorrise e, dopo aver bevuto, ripresero la passeggiata.
In effetti dopo neanche dieci minuti arrivarono al castagneto.
Era un posto meraviglioso con grandi alberi sparpagliati su distese
verdi d’erba e qualche fragolina di bosco qua e là. Si sedettero sotto un melo
appena fiorito: era meraviglioso ed aveva un profumo inebriante. Serena prese
ad accarezzare i fiori e Nate gliene mise uno fra i capelli.
Chuck sussurrò qualcosa nell’orecchio di Blair che gli sorrise e lo
baciò dolcemente.
Quella situazione idilliaca fu spezzata da Nate che chiese:
“Questo posto è immenso, come fate a cogliere tutte le castagne?”
“veramente è da un po’ che non crescono, c’è questo insetto che cresce
nei ricci e che mangia i semi delle castagne. Così il riccio non matura e non
ci sono più le castagne” spiegò Lucia.
“Dev’essere terribile, e non c’è un insetticida che uccide questo
insetto?” indagò Serena.
“Sì, ma il terreno è troppo grande, dovrebbe essere dato dall’alto e
così andrebbe a danneggiare anche la terra e l’aria, perché sarebbe troppo”
“Il problema è che questo verme non ha l’antagonista, nessun animale che
lo mangi come succede di solito in natura.” Continuò Minuccia.
Continuarono a camminare e Lucia si fermò vicino ad un albero.
“Qui dovrebbe esserci l’antagonista” disse indicando delle palline
marroni attaccate all’albero.
“Ma che stai a dì” disse Minuccia rivolgendosi alla sorella che le rivolse
uno sguardo confuso.
“queste” continuò guardando verso Serena, Nate, Chuck e Blair “ servono
per vedere se una donna incinta aspetta un bambino o una bambina”
Serena strabuzzò gli occhi e sorrise curiosa, Chuck ghignò, Blair
sorrise assottigliando gli occhi, scettica, e Nate assunse un’espressione
confusa.
“Come?” chiese Serena cogliendo un bozzolo.
“Beh, tu le rompi e se esce una mosca è femmina mentre se esce un verme
è maschio.”
“Rompiamolo!”
“Perché S? Sei incinta?” chiese Blair ridendo.
“No, ma sono curiosa, su rompiamolo!”
Lucia andò a prendere una pietra lì vicino e si sedettero suun tronco
per rompere il bozzolo, Blair si allontanò un attimo dicendo a Serena che aveva
bisogno del bagno.
“B, vuoi davvero farla qui?”
“Assolutamente no, S!” le sussurrò scandalizzata “Ma ho lasciato la
borsa di là, così la prendo e andiamo via”
“Beh, Lucia mi ha detto che hanno fatto installare un bagno nella
casetta lì vicino” disse indicando una piccola casa.
“Grazie a Dio” disse lasciando un sospiro di sollievo.
S guardò l’amica andare via stranita, erano 2 settimane che Blair andava
in bagno molto spesso, le aveva accennato ad un ritardo, ma poi più nulla.
Lei tornò dagli altri pronta a rompere il bozzolo.
Purtroppo ne presero 6 tutti bucati.
Il settimo era integro, così lo ruppero.
Stavano per scoprire se ne sarebbe uscita una mosca o un verme, quando arrivò
Blair allarmata e in preda al panico.
Guardò tutti agitata e poi scoppiò:
“Ho un ritardo di 3 settimane”
Tutti la guardarono confusi, intanto un piccolo vermicello stava uscendo
dal bozzolo.
“Congratulazioni, avrete un bel
maschietto”
Tre secondi dopo le labbra di Chuck erano incollate a quelle di Blair.