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Autore: JulieDashwood    26/04/2013    1 recensioni
Questa è una raccolta di One Shot che parlano d'amore.
Nulla di volgare, nulla di drammatico, soltanto piccole e semplici storie d'amore che chiunque potrebbe vivere o avere vissuto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Can't help falling in love with you ~

 

 

Wise men say, only fools rush in...but I can’t help falling in love with you.

Avevano deciso di mettere la mia canzone preferita di Elvis Presley .

…….

Era una calda sera di metà Giugno ed io ero stata fino a quel momento in disparte.

Ho sempre detestato ballare ed era uno strazio sopportare quelle ore nell’isolamento più completo, tuttavia i miei occhi avevano trovato un’occupazione, la solita:  Stefano.

Non riesco a ricordare un momento della mia adolescenza in cui non abbia amato quel ragazzo.

Stefano non mai stato particolarmente bello, ma quando chiudevo gli occhi, prima di andare a dormire, sognavo di potere accarezzare i suoi capelli ricci fino alla fine dei miei giorni.

Passavamo mesi senza vederci, poi ci rincontravamo durante queste attività che la chiesa organizzava per i giovani… e ora lui era lì, appoggiato al muretto, intento a scherzare con la fidanzata del fratello.

La sua risata, oh Cielo, era la cosa più bella del mondo e io l’avevo ascoltata così tante volte quella sera, che non avrei potuto dimenticarla anche volendo.

Mi alzai in piedi e sistemai il mio vestito azzurro con dei piccoli fiori viola che avevo comprato poco prima di partire per quella vacanza. Ero carina quella sera, ero sempre carina quando c’era lui nei dintorni.

Durante quelle vacanze passate insieme ai giovani della mia chiesa, mi svegliavo presto al mattino per avere più tempo per sistemare i capelli, per truccarmi in modo decente, per  essere sempre perfetta per lui.  

Quel pomeriggio avevo sacrificato il bagno in piscina, per iniziare a prepararmi per la serata: non riuscivo a smettere di sorridere ed arrossire. Quando avevo dato l’ultima occhiata allo specchio ero soddisfatta:  i capelli erano ben pettinati e incorniciavano il mio viso un po’ paffuto,  ma tutto sommato davvero carino e i miei occhi brillavano.

Sono sempre stata una ragazza timida e non riuscivo mai a parlare a Stefano per prima, perciò ero così sola durante quella serata.

Quando già erano le undici di sera e la luna era alta in cielo, mentre giocherellavo con le fiamme di una candela vicino a me…all’improvviso, ecco che sentii il suo profumo.

“ Giulia ”

Amavo il mio nome, se lo pronunciava lui.

“ Giulia, guarda qui ”, disse e tirò fuori un pacchetto di chewing gum dalla tasca.

Io sbuffai.  

Quando stavamo insieme, io mi comportavo in modo totalmente normale, come un’amica. Non so perché mi comportassi in quel modo, non so perché non gli avessi mai fatto capire niente dei miei sentimenti, in quegli ultimi quattro anni, semplicemente era andata così.

“ Cosa dovrei guardare? ”

Stefano sorrise e mi fece cenno di prendere un chewing gum , il suo sorriso mi mandava in tilt.

Feci esattamente come lui si aspettava e, inevitabilmente, presi la scossa.

“ Stupido, stupido! ” urlai, mentre agitavo la mano per fare andare via il formicolio dalla mano.

Lui si mise a ridere e mi guardò negli occhi – pregai intensamente che non riuscisse a leggere nei miei pensieri – poi si avvicinò a me e mi disse: “ Per farmi perdonare, vuoi concedermi il prossimo ballo? ”

Sogghignai e risposi di si, sottolineando più volte, che quello di ballare con me, per lui, doveva essere un onore.    

Wise men say, only fools rush in...but I can’t help falling in love with you.

Avevano deciso di mettere la mia canzone preferita di Elvis Presley .

Stefano tese la sua mano verso di me e io, cercando di trattenere il tremolio dovuto all’emozione, l’afferrai, mi alzai e mi feci condurre in mezzo alla folla di ragazzi e ragazze che ballavano.

Misi le mie braccia attorno al suo collo e lui mi cinse la vita con un abbraccio.

Non era la prima volta che ballavamo insieme, ma ogni volta rimanevo senza fiato e senza argomenti di cui parlare. Quella sera ero particolarmente imbarazzata, forse perché era passato più tempo dall’ultima volta che avevamo ballato insieme.

La bocca di Stefano si aprì in uno strano sorriso e iniziò a dire delle cose che non capii: la musica era troppo alta. Avvicinai allora il mio orecchio destro alla sua bocca e lui bisbigliò: “ Ti piace qualcuno? ”

Dovetti arrossire, e anche molto, ma risposi sinceramente con un sonoro “ Si! ”

Lui si avvicinò al mio orecchio e iniziò di nuovo a parlare: “ E’ qui? Dai, dimmi chi è! Voglio vederlo! ” e si mise a ridere.

Mi rabbuiai un po’ in volto, poi mi ripresi e risposi sorridendo: “ Si, è qui, ma no, non lo vedrai mai ”  

Quanto avrei voluto urlargli che il ragazzo in questione era lui, ma avevo mantenuto così bene il segreto per quei quattro anni, perché rivelarlo proprio ora?

Stefano mi strinse di più verso di lui, ero sicura che il suo profumo sarebbe rimasto impregnato nella mia maglietta, almeno fino a quando l’avrei lavata.

“ Se me lo dici, potrei anche aiutarti a confessare il tuo amore ”, disse lui noncurante della mia risposta.

“ Dubito ”, risposi e chinai il capo verso il pavimento, non volevo mi vedesse arrossire di nuovo.

Take my hand, take my whole life too. For I can’t help falling in love with you.

Perchè doveva esserci proprio quella canzone?

Avevo sognato tante volte il suo volto mentre ascoltavo le parole di Elvis, sognavo di potergli dire esattamente ciò che il mio cantante preferito cantava:  Prendi la mia mano, prendi anche la mia intera vita, perché non riesco a fare a meno di innamorarmi di te.

Forse è stata colpa della canzone, forse del suo profumo, forse del mio cuore, ma non riuscii più a trattenermi.

“ Stefano..” bisbigliai talmente piano che mi sorpresi che fosse riuscito a sentirmi.

“ Sono tutto orecchi ” ribatté divertito.

Mi alzai sulle punte e spinsi la sua testa verso di me, poi gli bisbigliai all’orecchio: “ Ti amo ”.

L’istante che seguì quella mia pazzia, fu il più imbarazzante ed emozionante di sempre.

Stefano non riusciva a trovare un’espressione che si adattasse a quel momento e io non riuscivo a guardarlo negli occhi.

La canzone terminò.  Ci fermammo e io tolsi le braccia dal suo collo.

Ci furono diversi attimi di silenzio, poi sentii la sua voce. 

“ Giulia..” disse lui, e mi afferrò la mano. “ Vuoi venire a vedere le stelle? ”

Annuii timidamente e andai con lui vicino alla piscina. Entrambi ci sdraiammo sul pavimento e guardammo in silenzio le stelle.

Non avevo visto mai un cielo così bello e non ero più imbarazzata. Nonostante non parlassimo, anche se eravamo coricati, la sua mano continuava a stringere la mia.

Passarono diversi minuti che sembrarono ore, quando Stefano si girò verso di me e, arrossendo, disse:

“ Mi ami davvero? ”

Presi tutto il coraggio che avevo per sorridere e risposi con un si.

Stefano si avvicinò a me e poggiò la sua mano sulla mia guancia, notai che tremava leggermente.

L’ultima cosa che vidi, fu una piccola stella non molto luminosa, in mezzo a tante grosse e brillanti sue sorelle nel cielo, dopodiché la mia vista fu oscurata dai capelli di Stefano, il mio naso riempito dal suo profumo, le mie labbra sigillate alle sue.

Dovetti sforzarmi molto per trattenere le lacrime e non pensare a cosa avrei dovuto dire dopo quel bacio, nonostante ciò, credo di avere provato per la prima volta ciò che chiamiamo felicità, in quel momento.

Like a river flows – I just can’t help myself – that’s the way it goes…I can’t help falling in love with you. 

  
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