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Autore: emy 99    26/04/2013    0 recensioni
Giosuè è un giovane architetto che conduce una normalissima vita in un appartamento a Verona con l'amico Nicola e la fidanzata Chiara, ma l'arrivo di un'assistente sociale cambierà le cose in modo drastico...
Genere: Comico, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LOLA: NUOVE CONOSCENZE

 

BI BIP! BI BIP! BI BIP! CRACK!

 

Con un gesto secco, Emma afferrò la sveglia e la tirò contro il muro mandandola in mille pezzi. Si portò le gambe al petto e sbuffando chiuse gli occhi.

Oggi era il primo giorno di scuola e non aveva proprio voglia di alzarsi.

Rimase sotto le coperte finché Chiara non venne a tirare le tende bianche della sua stanza

Alzati! Non vorrai fare tardi al primo giorno di scuola.”

le disse sorridendo senza badare ai residui della povera sveglia elettronica sul pavimento, Emma rispose con un sonoro sbuffo e affondò ancora di più la testa nel cuscino.

Dopo poco sentì Chiara uscire e allora si alzò.

Andò alla finestra e l'aprì lasciando che i raggi del sole le colpissero il viso. Il cielo era limpido e senza nuvole, una splendida giornata visto che aveva piovuto per due giorni filati.

Velocemente si spogliò del pigiama rosa con i pulcini, “un po infantile per una ragazza della tua età” le ripeteva sempre mamma Alessia cercando una buona scusa per buttarlo via, ma a lei piaceva.

Quando si va in una nuova scuola, nessuno ti conosce e quindi il primo giorno cerca di attirare l'attenzione del gruppo dei migliori sfoggiando i vestiti più belli che hai” le aveva detto una ragazza all'orfanotrofio, lei aveva subito pensato che fosse una cazzata.

Si sarebbe messa i soliti vestiti da maschiaccio di strada che, talaltro, andavano molto in voga nella sua vecchia scuola e poi non voleva creare troppo scompiglio.

Si mise dei jeans larghi strappati in più punti e una maglietta grigia con disegnate tre vespe, ognuna con un colore della bandiera italiana e sotto scritto “italian style”. Completò il tutto con un braccialetto borchiato e un paio di converse basse bianche, mezze distrutte e inscurite dal tempo. A Emma piacevano perché ogni graffio o buco raccontavano una storia e bastava guardarle per farle ricordare momenti indimenticabili.

Prese lo zaino stracolmo di libri nuovi di zecca e andò in cucina. Giosuè e Chiara stavano parlando di lavoro e appena la videro si ammutolirono

Santo cielo! Ma come fai a camminare con quelle scarpe!”

quasi urlò Chiara

Ci sono più buchi che altro! Oggi ti accompagno a comprarne un' alto paio”

Emma si limitò ad annuire e consumò la sua colazione in silenzio.

Giosuè provò a spiegare alla fidanzata che conveniva aspettare i saldi perché le scarpe in questo periodo costavano un patrimonio e in più c'era la crisi, ma lei, testarda com'era, non gli dava retta aggiungendo con decisione

Non lascio che tua figlia se ne vada in giro con delle scarpe da barbone!”

e così finì “l'allegra” discussione mattutina.

Emma portò al lavello la tazza e uscì senza salutare nessuno.

Te le do io le scarpe da barbone!”

pensava mentre chiamava l'ascensore. Dopo pochi secondi le porte metalliche si aprirono mostrando una ragazza intenta a leggere un libro. Emma non ci badò, almeno finché lei non le rivolse la parola

Ciao, io sono Lola!”

e le tese la mano, la strinse. Era leggermente più piccola della sua e aveva le unghie smaltate di un blu turchese un po rovinato

Emma, piacere”

Sei nuova di qui? Non ti ho mai visto”

Si, sono arrivata la settimana scorsa”

Vai alla scuola media Dal Bene?”

Si”

Lola la bombardava di domande con un accento spagnolo, probabilmente veniva dalla calda Spagna, notando anche la sua pelle abbronzata che faceva sentire Emma una mozzarella

Allora sei tu quella nuova!”

Emma aggrottò le sopracciglia, segno che era spaesata. Fortuna che Lola se ne accorse

Da due settimane a scuola non si parla d'altro! Ce lo hanno detto quelli della 3^C, probabilmente sei in classe con loro. Siamo tutti agitatissimi, saranno tutti attaccati al cancello per vederti arrivare!”

Perfetto, proprio quello che serviva! In un minuto tutti i suoi piani sul “passare senza creare scompiglio” andarono in mona! Si immaginava già: circondata da bimbiminkia urlanti che si facevano largo a spintoni per farle mille e più domande!

Sta' stanqui! Ti proteggo io!”.

Come se le avesse letto nel pensiero, Lola si autoproclamò sua bodyguard personale.

A Emma scappò una risatina, forse questo primo giorno di scuola non sarebbe stato tanto male!

 

 

 

 

 

 

 

  
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