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Autore: Billie_Jean    26/04/2013    5 recensioni
É iniziato tutto per colpa di Harry, ovviamente. Di Harry e dello stupido corso di arte figurativa che ha deciso di seguire; e dannato sia il giorno in cui Louis gli ha permesso di farlo. Vai, gli aveva detto, vedrai che ti diverti. Oh, se ha avuto ragione!
Louis non ha nessunissima intenzione di lasciare che Harry fissi il Fridolin di un mister muscolo e lo ritragga perfino sulla carta.

Larry Stylinson - A tratti, linguaggio esplicito.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Seventeen'
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Altra sera, altra one-shot priva di senso e piena di fluff.
Fa parte della serie Seventeen che ho appena iniziato, e che tratterà principalmente di Harry e Louis, in un universo parallelo in cui frequentano la stessa scuola, e non perdono occasione di dimostrarsi il proprio amore reciproco. 
Fa parte di Seventeen anche
DNA

Dedico la storia - e tutta la serie, in realtà, alla dolcissima, carissima, amabilissima Pia, ideatrice del prompt a cui si rifà questa storia.

"Scordatelo! Non disegnerai un modello nudo per il tuo stupido corso di disegno!"
 

Quindi amatela tutti, gente. Sempre Pia mi ha raccontato della tradizione di San Giorgio, di cui ha saputo a Barcellona - dove si trova in questo preciso istante - e se volete saperne di più, attendete la deliziosa storia che lei stessa sta scrivendo
Tutto qui, davvero. Leggete e ridetene tutti, perchè mi dicono che è simpatica. A voi l'ardua sentenza.



Pencils and penises

 
 
Louis Tomlinson non è affatto una persona insicura. Anzi, è l'antitesi stessa dell'insicurezza: è spavaldo e forse un po' folle, ma non si vergogna mai di fronte a niente, ed è anche per questo che Harry lo ama, lo sa. Eppure, in piedi al centro della camera da letto del suo ragazzo, non può fare a meno di abbassare lo sguardo e arrossire, di fronte all'espressione sbigottita di Harry.
 
É iniziato tutto per colpa di Harry, ovviamente. Di Harry e dello stupido corso di arte figurativa che ha deciso di seguire; e dannato sia il giorno in cui Louis gli ha permesso di farlo. Vai, gli aveva detto, vedrai che ti diverti. Oh, se ha avuto ragione!
 
All'inizio non voleva crederci, e Harry non gli aveva detto niente; é stato Niall a parlarne, un compagno di corso di quella sciagura umana del suo fidanzato, buttandolo lì tra un pettegolezzo e l'altro mentre pranzavano in mensa.
 
"È una figata, no?" stava blaterando "Ci fanno studiare l'anatomia umana con dei modelli dal vivo. Spero solo che il mio sia messo bene, col pacco"
 
E Louis, che era impegnato a fare una sega a Harry sotto il tavolo, ha strizzato il pugno di riflesso, facendolo ululare di dolore, ed è diventato dello stesso colore del pene del suo ragazzo in quel momento: violaceo. Si è voltato verso Harry, incurante del fatto che è piuttosto evidente che la sua mano si trovasse nelle sue mutande fino a cinque secondi prima, e ha gridato - per la gioia di tutta la mensa:
 
"Tu disegnerai CHE COSA?!?"
 
Harry, piegato in due con le mani sul cavallo dei pantaloni e le lacrime agli occhi, non ha risposto; così Louis si è gettato su Niall come un avvoltoio su una carcassa di pecora in putrefazione, e ha preteso spiegazioni con gli occhi iniettati di sangue.
 
La storia è questa: per consentire uno studio approfondito dell'anatomia umana, gli studenti devono recarsi a scuola un pomeriggio, dove li attende un valente Achille nel suo abito di nascita, bicipiti, addominali, cosce e pene in mostra per la gioia di tutti i ragazzini gay con gli ormoni in subbuglio del corso di arte. Molto meno di Louis, che non ha nessunissima intenzione di lasciare che Harry fissi il Fridolin di un mister muscolo e lo ritragga perfino sulla carta. La sola idea lo fa rabbrividire; perché Harry verrà anche giudicato sulla sua opera, perciò cercherà di impegnarsi al massimo per risultare fedele al vero: e questo significa che fisserà il pene del ragazzo più a lungo del dovuto, e quello se ne accorgerà e gli sorriderà divertito; e da lì a fuggire insieme sulla moto truccata del famigerato conquistador è un attimo, e Louis lo sa bene.
 
Harry non l'ha presa molto bene, quando gli ha comunicato che non avrebbe preso parte al corso. Certo, forse la leggera mancanza di tatto e il dolore per la sega finita male ancora fresco avevano contribuito; Louis però, é certo di essere stato più che ragionevole.
 
"Scordatelo! Non disegnerai un modello nudo per il tuo stupido corso di disegno!"
 
Ci è mancato poco che Harry gli tirasse un pugno sul naso, e non gli ha parlato per tutto il pomerriggio; Louis allora ci ha pensato, ha elaborato un piano ed è andato a spiare chi fosse questo fantomatico modello. Magari, si era detto, è un tale aborto della natura che non c'è niente di cui preoccuparsi. E, animato da questa flebile ma viva speranza, si è recato nell'aula di Arte quello stesso pomeriggio, durante il primo turno di disegno anatomico. È stato allora che ha scoperto l'esistenza di Zayn Malik: e il suo cervello ci ha messo meno di due secondi a elaborare una strategia che avrebbe tenuto Harry lontano da quell'Aula il giovedì successivo.
 
Non è che non si fidi di lui, o che abbia realmente paura di perderlo per una simile sciocchezza; semplicemente, Louis va estremamente fiero dei suoi gioielli di famiglia, e l'idea che Harry, dovendone ritrarre un paio, non scelga i suoi, lo manda letteralmente fuori di testa.
 
Ed è questo che ci riporta qui, sul tappeto a forma di gatto della cameretta al secondo piano di casa Styles: Louis ci ha pensato quasi otto secondi - ed è un record, per lui - prima di decidere che sì, quella è la decisione giusta. All'inizio ha provato anche a convincere Harry a non andare, ma nonostante i tre pompini di fila che gli ha fatto - e gli fa ancora male la mascella - non c'è stato verso. Probabilmente è anche ripicca, la sua; fatto sta che Harry gli ha rivolto un sorrisetto malizioso quella mattina, mentre sistemava blocco da disegno e astuccio nella cartella di scuola. A quel punto Louis non ha avuto scelta: lo ha riaccompagnato a casa dopo pranzo, è salito in camera sua e, mentre Harry era in bagno, si è spogliato. Completamente.
 
Il pavimento del corridoio scricchiolava sotto i passi di Harry, e Louis ha trattenuto il fiato con il cuore che gli batte all'impazzata, mentre la maniglia si abbassava lentamente e la porta si apriva. Harry non l'ha notato subito; si stava scompigliando i capelli quando ha alzato lo sguardo, e si è gelato sul posto.
 
Louis non è una persona insicura: ma quando Harry spalanca la bocca senza emettere suono, lui abbassa lo sguardo e, inspiegabilmente, arrossisce. Affonda le dita dei piedi nudi nella trama morbida del tappeto, e si fissa la pancia: forse non è stata una grande idea, dopotutto. Non è neanche lontanamente bello come quel Malik: non ha un bicipite neanche a cercarlo ai raggi x, e gli addominali sono in letargo sotto uno strato di ciccetta che li tiene al caldo durante l'inverno. Anche quella, ovviamente, è colpa di Harry e di tutta la paella, tapas e crema catalana di cui lo ha rimpinzato nell'ultima settimana: Louis ha saputo della festa di San Giorgio da una sua amica su Twitter e, indeciso se regalargli una rosa o un libro - non ci pensava neanche a intraprendere la discussione su "chi è la donna della relazione" - ha fatto entrambe le cose. Forse non ha capito bene come funziona la tradizione, ma non gli interessa neanche tanto, finché Harry lo userà come cavia per le ricette spagnole prese dal libro che Louis gli ha dato.
 
Quindi, Louis è flaccidino e ha la pancia, e si trova in piedi al centro della stanza del suo ragazzo nudo come mamma l'ha fatto; fin qui niente di nuovo, ma quando Harry lo chiama, esitante, si trova in grosse difficoltà a guardarlo in faccia.
 
"Louis?" fa, e Louis arrossisce. Arrossisce, lui che non si è imbarazzato neppure quella volta in cui Gemma li ha beccati a scopare nel suo letto, ed Harry indossava un suo paio di mutandine; arrossisce e alza lo sguardo, fissando un punto imprecisato tra la fronte e il naso del suo ragazzo.
 
"Non andare al corso" praticamente mormora, e prende un bel respiro prima di sganciare la bomba "Disegna me, piuttosto".
 
Cala il silenzio: un imbarazzante, tesissimo silenzio che Louis non riesce a sopportare; e sta per capitolare e correre a rivestirsi, e pregare Harry di dimenticare tutto quanto, quando il ragazzo esplode in una risata che lo fa arrossire ancora di più, e lo guarda. Harry ride con il capo rovesciato all'indietro, e ride talmente di gusto che Louis è indeciso se unirsi a lui o scoppiare in lacrime e trasferirsi per sempre in Siberia ad allevare foche monache.
 
Alla fine Harry si calma, si asciuga una lacrimuccia e lo guarda negli occhi, scuotendo il capo e sorridendo come un piccolo sole.
 
"Sei un idiota" gli dice, e Louis si sente così sollevato che probabilmente sta fluttuando: Harry gli si sta avvicinando e gli circonda il collo con le braccia, sorridendo ancora. Il ragazzo stringe i suoi fianchi asciutti tra le mani - dovrebbe essere lui a posare, altroché - e poggia naso contro il suo, strusciandolo leggermente "Sei un vero idiota" ripete Harry sulle sue labbra e diamine, se continua così avrà qualcosa di davvero enorme da disegnare "Ma stavolta credo di poterti accontentare".
 
Louis sente i muscoli della faccia rilassarsi e poi tendersi di nuovo, in un sorriso che potrebbe spaccargli in due le guance; si sporge in avanti e lo bacia, con tutto l'entusiasmo e la gratitudine che a parole non riesce a esprimere. Non smettono un attimo di ridacchiare, mentre Harry lo spinge sul suo letto e si mette a cavalcioni su di lui, strusciandosi contro la sua pelle nuda e allargandogli braccia e gambe.
 
"Mi disegni così?" chiede Louis, malizioso, mentre Harry si china a baciargli il petto, lo sterno, la pancetta morbida; alza lo sguardo e il suo fiato si mozza, perché la faccia di Harry-sto-per-farti-un-pompino-Styles è più eccitante del miglior DVD di Rocco Siffredi.
 
"Devo occuparmi di questo, prima" dice, e con la lingua traccia una linea che va dall'ombelico fino alla base del pube "Non ho un foglio abbastanza grande, per farcelo stare tutto".
 
E Louis reclina il capo all'indietro mentre Harry lo ingoia in un colpo solo; l'unica cosa a cui riesce a pensare è che forse quel corso di Arte non è stato un'idea troppo malvagia. E Malik non ce l'aveva neanche lontanamente grande come il suo.
   
 
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